Capitolo 21- Non sono la segretaria sexy!

Mi sveglio nella luce smorzata dal cielo coperto. Sono sdraiata, con un braccio che mi nasconde il viso, completamente intontita. Sbadiglio e mi giro sul fianco, con la speranza di riaddormentarmi. E di colpo la mia mente si ricorda che oggi devo andare a scuola.

<< Ah! Che dolore>>. Mi alzo così in fretta che mi vengono le vertigini. Sistemo il letto e maledico la stupida sveglia. Scendendo vedo mio padre seduto sul divanetto della cucina.

<< Buongiorno cara, anche ai tuoi capelli, sembrano...sembrano una palla di fieno, ma mi piacciono>>Dice con voce serena.

<< Papi sei tornato!>> Sono felicissima, e mi butto immediatamente, senza pensarci due volte, in braccio a lui. Posso testa sulla sua spalla per sentirmi di nuovo protetta. << Papi, dov'è la mamma?>> Mi guardò attorno e vedo che non c'è. Disperata cerco una risposta negli occhi di mio padre colmi di preoccupazione.

<< La mamma...tornerà presto, tranquilla è fuori per lavoro>> Non avendo altra scelta decido di fidarmi senza i "ma" e, o i "però". Mi alzo lentamente dalle sue ginocchia, mi preparo e dopo averlo salutato esco dalla casa. Arrivata a scuola vedo Nicole impegnata con Zach, preferisco non disturbarli. Fortunatamente più avanti trovo Bruno con Alessia e felice mi avvicino.

<<Hei ragazzi, come state?>> prendo l'orario scolastico per controllare di aver portato tutto il materiale, e fortunatamente non ho dimenticato nulla. Vedo Alessia trattenuta da qualcosa che mi vorrebbe dire ma che a quanto pare non può. Curiosa la fissò intensamente.

<< Alessia conosco quello sguardo, che mi nascondi?>> Dico incrociando le braccia. Guarda Nicole e capisco che Nicole non le ha detto che già so tutto. Faccio una risata e le dico: << So tutto su Nicole>>

<< Vero? Bé...beata lei>> Guarda i due piccioncini che si baciano e si toccano in continuazione. Alessia non ha mai sentito la mancanza di un uomo accanto a lei, a quanto pare stiamo crescendo tutti, in ritardo...ma lo stiamo facendo.

Bruno sveglia Alessia da suoi sogni e dice:<< Ragazze, ieri ho parlato con un ragazzo bellissimo>>

<< Ovvero?>> Alessia felice si butta sopra di lui, e io faccio altrettanto. Bruno non avendo scelta si calma e cerca di capire come formulare la frase.

<< L'altra volta nella confraternita di Will, ho incontrato un barman gentilissimo. Mi ha chiesto il numero e gliel'ho dato. Non vi ho detto niente perché non pensavo potesse scrivermi o interessargli...invece...mi ha chiesto di uscire>> Dice facendo salti di gioia, sembra un coniglietto pieno di lentiggini.

<< Sono felice per te tesoro>> Dico abbracciandolo calorosamente, mentre risponde al mio abbraccio suona la campanella, prendo da terra lo zaino e insieme ci incamminiamo verso l'entrata piena di ragazzi e ragazze di tutti i tipi. Oggi purtroppo non ho molte lezioni con loro, solo una di greco con Bruno. Entrando in classe noto una professoressa diversa; non conoscendola esco subito, sbattendo contro Bruno che era dietro di me.

<< Ma che hai?>> Dice sistemando la camicia rosa stirata e ristirata qualche mille volte.

<< Forse hanno cambiato l'aula, non è la nostra professoressa>> Prendo il foglio che mi è caduto e vedo Bruno che entra. Odioso.

<< Salve professoressa, per caso hanno spostato la nostra aula? Adesso dovremmo avere greco, siamo di quarta>> Dice Bruno davanti alla cattedra della professoressa. I suoi occhi dal computer si alzano verso Bruno con un sorriso gentile.

<< No caro, non avete sbagliato aula. La vostra professoressa essendo anziana è stata molto male, e rischia di non venire per un bel po'...o addirittura andare direttamente in pensione.>> Si gira verso di me con un sorriso e le rispondo facendo altrettanto. Noto i suoi occhi di un blu bellissimi, ma quella forma è familiare...<< Sarò la vostra professoressa, come vi chiamate?>>

<< Bruno Zeneca, e lei Primula Cendronella>> Timidamente mi avvicino e le stringo la mano. Appena sente il mio nome sussulta in silenzio.

<< Siete in anticipo, però vi potete sedere>> ci sediamo all'ultimo banco e contemporaneamente prendiamo i libri dallo zaino e gli appunti. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, la classe inizia a riempirsi.

L'ora passa in fretta e finalmente avrò informatica. Prendo lo zaino e insieme a Bruno ci incamminiamo verso l'uscita, finché la professoressa non si avvicina a me e mi prende un braccio per fermarmi.

<< Scusa Cendronella, ti posso parlare in privato?>> Intimorita penso ad una scusa come il dover andare nell'aula informatica che si trova dall'altra parte della scuola, ma purtroppo riesce a leggere i miei pensieri:<<ti farò una giustificazione per il ritardo>> Non sapendo che fare guardo Bruno per fargli un segno di dover andare via. Uscito dalla classe, la professoressa va verso la porta per chiuderla.

<< Conosci Edward Telesto?>> Il mio cuore accelera come un motore, divento rosso fuoco e gli occhi si tingono di timore. Questa donna mi nasconde qualcosa e non la voglio sapere, ma già saprà la risposta ed io non voglio problemi.

<< S-Sì...lo-lo conosco E-Edward T-Telesto...>> Dico impaurita per quello che mi aspetta.

<< Va bene così, puoi andare>> prende un foglio per la giustificazione e dopo averlo firmato me lo passa, ancora tremante lo prendo e in silenzio esco dalla classe. Ancora sconcertata cammino lentamente e a piccoli passi verso la classe che si trova dall'altra parte della scuola.

Le ore passano in fretta e ancora nervosa torno a casa senza dire niente ai miei amici: non li vorrei fare preoccupare. Fortunatamente a casa non c'è nessuno, quindi salgo in stanza e cerco di risposarmi mettendo la musica a mille e sdraiarmi sul letto. Amo questa cosa di dover pigiare un solo tasto per poi immergermi in un mondo in cui in pensieri negativi e la rabbia non trovano posto. Le cuffie mi stanno letteralmente riempendo la testa che per farcela stare devo cacciare fuori ogni pensiero o immagine. Guardo il soffitto, mentre gioco con il filo degli auricolari. Fortunatamente domani la scuola sarà chiusa per mancanza di acqua, quindi posso rimanere qui per tutta la giornata, senza fare assolutamente niente. Dopo un'ora a poltrire e a deprimermi per quello che è successo, prendo il mio computer e cerco un film su Netflix. Mentre cerco qualche film romantico sento aprire la serratura della porta e curiosa scendo giù. Mentre corro velocemente verso il salotto vedo Edward che chiude la porta.

<< Che cavolo ci fai qua?>> Guardo la sua mano destra che tiene la "mia" chiave della "mia" casa. Non capendo guardo dietro di lui per vedere se ha delle valigie, ma fortunatamente no.

<< Volevo vederti>>sentendo queste parole divento rossa come un peperone e faccio un sorriso da stupida. I miei occhi stanno guardando il pavimento, con la speranza di non farmi vedere così stupida e ridicola.<< Posso o devo andare?>> Continua cercando di provocarmi, e devo dire che ci sta riuscendo.

<< Ehm...puoi fare quello che vuoi...se hai bisogno sono nella mia stanza>> non posso farmi vedere debole. Se dicessi: " Ti prego resta con me", capirebbe che ha vinto e potrebbe giocare con i miei sentimenti. Non sapendo cosa fare mi giro e salgo verso il piano di sopra. Entrata nella mia stanza sento chiudere la porta, e triste riapro il portatile con la speranza di non piangere. Non trovando niente di interessante cerco di guardare l'orario dell'orologio, ma purtroppo essendo leggermente miope, prendo gli occhiali, finché non entra Edward, che per la paura mi fa cadere dal letto.

<< Perché tutto a me?! Che dolore>> Mentre mi alzo vedo la sua faccia sorpresa; questa è bella, io dovrei essere quella sorpresa, di certo non lui. Stanca di questa sua faccia decido di rispondergli, nonostante il dolore del mio fondoschiena: << Perché mi guardi in questo modo, è snervante>> aspettando una risposta mi massaggio il fondoschiena: vedo che questa cosa lo mette a disagio, e felice continuo.

<< H-hai gli occhiali...non lo sapevo>> Salto in aria e subito li tolgo. Mi sono completamente dimenticata degli occhiali.

<< Non dire niente a nessuno, inoltre non accetto commenti>> triste li poso il più lontani possibile. Mentre aspetto una possibile offesa che mi farà piangere, vedo che si sta avvicinando. Terrorizzata mi allontano, finché non mi ritrovo bloccata al muro. Prende il mio viso tra le sue mani e lentamente si avvicina alle mie labbra: iniziamo a sfiorarci le labbra in modo delicato, al quale seguono altri baci delicati, mentre le mani prendono varie posizioni, a questo punto il bacio sta diventando sempre più desiderato: si schiudono le labbra, si passa la punta della lingua sulle labbra. Inizio a sentire il calore del corpo salire, a desiderare di essere piu' a contatto con Edward , a volerlo, come se averlo fosse la cosa piu' urgente ed importante di questo mondo e la mente pensa solo a lui mentre ondate di calore pervadono il mio corpo. Ho voglia solo di continuare quel rituale e ad avere sempre di piu'.

Purtroppo si ferma, lasciando le mie labbra ancora desiderose. Preoccupata cerco di dire qualcosa, opto per quello che dicono sempre le ragazze nel film: << Ho sbagliato qualcosa?>> Visto che la mia vita sembra un film, seppur orribile, non sarebbe male cercare di aiutarmi con i mille libri che ho letto e i film che ho visto.

<< No, però...sembra tu non sia mai andata oltre, forse neanche questa cosa hai provato bene per adesso>>I suoi occhi si spostano in continuazione dai miei occhi alle mie labbra sicuramente rosse e gonfie.

<< Ehm...hai ragione, però ho avuto qualche volta esperienza: ti ricordo i due fidanzati>> Dico imbarazzata, con la speranza di poter fargli cambiare idea: ma in realtà vedo solo più difficoltà a controllarsi e più desiderio. Non sapendo che fare guardo il suo piercing.

<< Eri piccola...>> Arrabbiata sposto i miei occhi sui suoi che sono sempre più desiderosi di non so che cosa. Vorrei potessi dire di me, ma non ne sono sicura. << Ti voglio portare in un posto. Comunque sei sexy con gli occhiali>> Continua facendomi l'occhiolino e mordendomi il labbro.

<< Sexy? Mi hai presa per una segretaria hot?!>> Stridulo per la parola che ha usato per descrivermi. Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere, figuriamoci con degli occhiali.

Usciamo di casa ed entro nella sua splendida macchina. Mi sento in una bolla molto rumorosa e veloce. Secondo Edward non stiamo correndo, ma onestamente io penso il contrario.

Odio le sorprese, mi mettono ansia; sia riceverle che farle, poiché non sono brava a farle. Mentre corriamo come il vento, vedo Edward che dal volante sposta la mano verso di me, cercando di avvicinarsi sempre di più. Inizio ad agitarmi, ma cerco di fare finta di niente, finché la sua mano si poggia sulla mia coscia, provocando dentro di me un incendio. Rimango per tutto il viaggio a guardare la sua mano sulla mia coscia e il suo viso. Capisco che siamo arrivati quando spegne il motore e toglie la mano dalla mia coscia. Mi sento per un attimo vuota, ma fortunatamente me lo ritrovo subito davanti, mi prende una mano e mi porta a destinazione.

<< Il mare?>> Dico ridendo per la scelta. Edward mi guarda e rimane deluso, come i bambini quando nei negozi non trovano le caramelle che cercavano, paragone puramente casuale ovviamente. Vedendolo così deluso cerco di rimediare avvicinandomi a lui, per poi dargli un bacio sulla guancia. Ottengo il risultato che speravo. Mi porta in una parte meno affollata, aspettando di rimanere soli: anche perché non è stagione di mare, però ci sono tante coppie che fanno le lunghe passeggiate.
Ci sediamo sulla sabbia e senza accorgermene appoggio la mia testa sulla spalla di Edward, che risponde avvolgendo la mia schiena con il suo braccio. il cielo diventa di un bel rosso caldo, creando un'atmosfera che rassicura, mi fa sentire protetta, al sicuro, che mi fa dimenticare ogni problema perché l'unica cosa che voglio fare è stare a guardare il tramonto con lui, Edward Telesto. Le nuvole si perdono all'orizzonte e con gli ultimi raggi del sole ancora presenti, si possono già ammirare piccoli puntini luminosi nel cielo, le stelle! Ed ecco che nella parte opposta appare la luna, che il solo guardarla ti tranquillizza, capisco che la sera è arrivata e con essa arriverà anche la notte, sinonimo di riposo e portatore di consigli. Ed è bellissimo farsi illuminare il viso dagli ultimi raggi del sole mentre tutto intorno a te sembra diventato magico.
Amo il riflesso del sole e la luce che fa: in particolare il riflesso che si viene a creare sul mare. La luce del tramonto si riflette sul mare dipingendolo di un rosso vivo, le onde s'infrangono lentamente sulla spiaggia in un modo continuo e instancabile, bagnando la riva con la sua spuma bianca. Là in lontananza, fin dove si perde l'occhio il mare e il cielo si fondono creando un unico sfondo. Il sole tinge il cielo di varie sfumature rosa, rosso giallo e arancio così come le nuvole e tutto diventa un quadro perfetto.
Il tramonto è in grado di far dimenticare tutte le cose brutte che ci sono successe nell'arco della giornata perché vengono rimpiazzate da ricordi ancora più antichi e piacevoli. L'impressione è che guardarlo da soli non è la stessa cosa di ammirarlo assieme una persona speciale...

Ho sempre guardato il tramonto da sola o con i miei, ma non pensavo fosse così bello...Edward sa rendere tutto più bello, più divertente, più eccitante. Mi guardo attorno e vedo che siamo solo noi due, finalmente posso guardarlo e saltargli letteralmente addosso.

<< Amo quando prendi iniziativa>> mi sussurra all'orecchio facendomi perdere completamente il controllo. Ricordo che siamo in un luogo pubblico, e di conseguenza devo cercare di controllarmi.<< Da te mi sarei aspettato tutto, ma non questo...non eri timida?>> continua per farmi perdere il controllo.

<< Stai zitto>> Dico baciandogli il collo e facendogli provocare dei brividi. Lo sento tremare e preoccupata mi allontano. << S-Stai...bene?>>

<< S-si, t-tranquilla...può capitare>> vedo che ha un segno del collo e preoccupata lo guardo.

<< Prima non c'era, ti ha morso qualche insetto? Non l'avevo visto, scusa>> Dico agitandomi e preoccupata. Mentre cerco nella borsa il disinfettante che porto sempre con me, sento la sua voce divertita. << Che c'è?>> Continuo allibita.

<< Me l'hai fatto tu>> lo guardo in modo strano, non riesco a capire...che ho fatto?

<< Non ti farei mai del male...certo qualche volta ti vorrei uccidere, ma non l'ho fatto io...>> i miei occhi diventano lucidi.

<< Ehi, è una cosa bella che hai fatto>> Dice cercando di non ridere per la mia stupida ingenuità.<< significa che ti piaccio>> continua accarezzandomi una guancia.

<< Da quando bisogna fare questo per fare capire ad una persona che la vuoi?>> Incuriosita lo guardo storto, facendolo ridere e allo stesso tempo eccitare.

<< O piccola ingenua...capirai>> si alza e mi porge la mano per aiutarmi ad alzare. Mi metto a correre e saltellare come una bambina. Cerco di fare una ruota, ma finisco con il fondoschiena sulla sabbia. Edward si piega dalle risate e arrabbiata mi alzo per prenderlo a pugni.

<< Adesso si che ti vorrei fare del male>>

<< A me può fare solo piacere baby>> ancora più arrabbiata lo spingo, ma mi anticipa bloccandomi e prendendomi in braccio.

<< Fammi scendere Mister Tsavorite!>> Dico ridendo e urlando contemporaneamente

<< Quanto mi mancava questo nome>>
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Ecco il tanto atteso capitolo, spero vi piaccia❤️❤️
Secondo voi chi sarà la nuova professoressa? Come andrà a finire con Edward e Primula? E per la povera Nicole?
Il prossimo sarà pieno sorprese e colpi di scena che potrebbero cambiare completamente la storia.
Se avete letto tutto commentate con #Primard❤️

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