Capitolo 17- Stai piangendo?
Purtroppo siamo entrati nel parcheggio di quello che dovrebbe essere il luogo in cui si terrà la festa.
Nicole ha detto che saremmo andati all'università di Wil, ma non sembra un'università...sembra un'enorme casa.
<< Ehm Nico, sei sicura sia questa l'università di Wil?>> Dico guardando fuori dal finestrino.
Vedo un sacco di persone fuori che barcollano come le barche quando c'è brutto tempo. Inoltre il giardino è pieno di bicchieri e bottiglie rotte.
<<Primula, penso proprio di sì. Il messaggio è chiaro...>> Risponde Nicole spostando i suoi occhi dal cellulare al locale. Zach senza intervenire scende dalla macchina e solo adesso mi accorgo che per tutto il tragitto aveva la mono sulla coscia della mia migliora amica.
Non avendo chance faccio un sospiro profondo e scendo dalla macchina barcollando come quelle ragazze sedute sul muretto.
Lentamente entriamo nel locale.
Nella parete difronte all'entrata c'è un'enorme bancone la cui base è composta da una grande specchiera, il bancone è di un colore blu intenso: con le luci forti della discoteca sembra una piscina. Sopra ci sono un sacco di bicchieri. Alle spalle del bancone e dei tre barman che si muovono freneticamente da una parte all'altra ci sono dei ripiani pieni di bottiglie: grandi, medie e piccole.
Le due pareti laterali sono specchiate e quella di destra è interrotta da un lungo corridoio. Mi guardo intorno e vedo Nicole e Zach che si mescolano tra la folla non permettendomi più di vederli. Cerco di camminare, nonostante sia difficile per via della confusione. Vedo delle persone familiari seduti su dei divanetti, ma non riconosco i volti per via delle luci colorate che attraversano velocemente tutta la stanza. Curiosa mi avvicino e fortunatamente sono Alessia e Bruno che chiacchierano.
<< Hei ragazzi>> Mi siedo in un puff in pelle nera. Guardo i ragazzi che ballano nella pista che si trova al centro della stanza. Ci sono troppe luci accecanti, continui flash, buio a tratti, volumi altissimi, una massa sudaticcia, informe si muove, si urta, gesticola contendendosi lo scarso spazio: sembra la descrizione di una bolgia infernale; invece è una discoteca.
<< Primula andiamo a ballare?>> Alessia si rivolge a me con uno strano sorriso, evidentemente ha trovato qualcuno di interessante. Vorrei rifiutare, ma non voglio lasciare la mia amica da sola.
<< Va Bene...>> Ci incamminiamo verso la pista e iniziamo a ballare. Cerco di seguire i movimenti di Alessia e andare a ritmo. Finalmente riesco a non pensare. Ascolto solo la musica e mi sento bene. Non c'è più niente che mi fa soffrire, nessuna sensazione di disagio. Mi dimentico di essere una buona a nulla e arrivo perfino a volermi bene. La testa diventa leggera e vola come un palloncino. Mi muovo per conto mio, adesso non mi sforzo neanche di seguire il ritmo. Chiudo gli occhi e faccio in modo che nessuno mi sfiori. Voglio stare sola e parlare con il mio corpo. Dimenticare di essere circondata dalla folla. Se avessi i soldi, affitterei il locale solo per me. Riapro lentamente gli occhi per paura che questo momento di liberazione possa finire e vedo che Alessia è con un ragazzo: perfetto sono sola. Non potendo allontanarmi dalla pista per la confusione, cerco di continuare come avevo fatto pochi minuti prima: ma niente.
Finalmente la pista si svuota leggermente, mi allontano cercando quel divanetto dove avevamo lasciato Bruno, ma invece di Bruno vedo Edward con due ragazze accanto che si baciano. Mi sale il vomito, mi gira la testa: devo andare via da qui; ma non ci riesco. Le due ragazze si girono contemporaneamente a guardarmi. Cerco di allontanarmi, ma i miei muscoli non rispondono al comando.
<< Posso essere utile tesoro?>> sibila sarcastica la ragazza dai capelli rossi fuoco seduta a cavalcioni sopra di lui. Mentre la rossa mi guarda l'altra ragazza si stacca da Edward e si avvicina a me: è Federica...
<< Lascia stare Loreanna, so cosa le serve>> I miei occhi da lei si spostano su Edward, è impassibile: non è divertito né imbarazzato, solo indifferente. Evidentemente non è la prima volta che viene disturbato mentre cerca di fare cose non adatti ai ragazzi sotto i diciotto anni.
<< Ehm...no, scusate per il disturbo. Pensavo ci fosse un mio amico, evidentemente è andato via>> Spiego, nervosa e gesticolando. Purtroppo i miei muscoli ancora non rispondono.
<< Bé, allora vá a cercarlo e non disturbare>> sbotta la rossa iniziando a baciare Edward: partendo dal collo alle labbra. Federica annoiata senza dire niente si allontana e va verso il bar. Quei tre sembrano un gruppo perfetto: entrambi pieni di piercing, tatuaggi e cafoni.
Fortunatamente i muscoli iniziano a rispondere e, per evitare altri guai, decido di allontanarmi. Ho la gola secca per l'accaduto, ma bere anche un semplice bicchiere d'acqua senza i miei migliori amici non se ne parla proprio.
<< Ti stai divertendo?>> mi chiede Will, avvicinando un puff per sedersi accanto a me. Sono contenta di vedere una faccia che conosco. Mi sorride e beve la birra da una bottiglia.
<< Mah, in realtà non proprio. Quando finisce la festa?>>
<< All'alba >> Ride per la mia faccia dopo la sua risposta.
<< Ma questa sarebbe la tua università?>>
<< No, qui ci dormono i ragazzi che frequentano l'università, o ragazzi che ne hanno bisogno...>> Risponde con gli occhi rossi per la troppa birra.
<< Confraternita?>> Chiedo incuriosita. Pensavo esistessero solo in America...
<< Una specie...le vere confraternite sono in America, però possiamo dire di sì>>
<< Capito>> Mentre Will beve, prendo il cellulare dalla mia borsetta per vedere l'orario: sono le due del mattino. Disperata cerco con gli occhi i miei amici, ma non vedo nessuno.
<< Se vuoi ti posso dare un passaggio>> Dice mentre appoggia la bottiglia vuota sul tavolino.
<< Sei molto gentile, però hai bevuto...non vorrei morire...>> Rispondo per la dura e triste verità...sono bloccata in questo bruttissimo posto.
<< Ma non è lontano, se vuoi ci andiamo a piedi...>> Non sapendo che fare annuisco
<< Prima vorrei avvisare le mie amiche personalmente...se vuoi mi potresti aiutare a cercarle...>>
<< Va Bene, almeno faremo qualcosa>> Ride, questo ragazzo è un amore. Perché frequenta gente come Edward e Zach?
Ci incamminiamo verso un corridoio, dove trovo tantissime porte. Devi di aprirle piano piano tutte: nessuna traccia dei miei amici. Dopo qualche minuto apro una porta dove vedo Nicole con Zach, traumatizzata richiudo la porta e mi ci appoggio con la schiena. Sempre più preoccupata cerco Alessia, perdendo di vista Will. Apro con gli occhi lucidi tutte le porte; finché non apro una porta, dove trovo Edward disteso su un letto che dorme. Spinta da un non so che cosa entro nella stanza e lentamente chiudo la porta. Guardo il suo viso angelico, i suoi capelli biondo scuro scompigliati, le labbra gonfie e piene. Affascinata mi avvicino al suo viso e gli tocco i piercing del sopracciglio per poi scendere su quello del labbro. Rimango così per qualche minuto, finché i suoi occhi si aprono di scatto, facendomi sobbalzare all'indietro.
<< Che ci fai qui?!>> La sua voce è fredda. Si alza dal letto e arrabbiato si avvicina, facendomi sbattere la testa al muro: per il dolore ci appoggio una mano. << Ho chiesto che ci fai in questa stanza>> ripete con tono acido. Non so cosa rispondere, onestamente non lo so neanche io: però qualcosa mi spingeva a farlo.
<< Potrei fare la stessa domanda anche a te. Questa non è la tua stanza, infatti dormi a casa mia. Inoltre credo di non essermi rivolta così con te, nonostante il mio fastidio>> Sbotto irritata.
<< Evidentemente ho deciso di andarmene da casa tua e prendere una stanza qui>> Risponde incrociando le braccia al petto, facendo vedere i suoi tatuaggi. Sento qualcosa di umido rigarmi il viso, e non so il motivo.
Evidentemente lo vede pure Edward, perché si sta avvicinando. Non volendo altri problemi mi giro subito e apro la porta, ma purtroppo Edward mi prende per un braccio e mi tira indietro bloccando il passaggio.
<< Non mi devi assolutamente toccare>> Urlo singhiozzando, cerco di divincolarmi dalla sua presa: ma è troppo forte.
<< Stai piangendo?>> Si avvicina lasciandomi il braccio, evidentemente sa che non proverei più ad uscire. Sembra incuriosito e allo stesso tempo preoccupato della cosa. Mentre singhiozzo sento il mio cellulare vibrare, lo prendo e vedo delle notifiche: le mie amiche mi stanno aspettando fuori.
<< Senti Edward, ti prego lasciami stare. Oggi non me la sento di litigare...>> Sembro disperata per quello che ho detto: ma non mi importa niente, sono troppo stanca. Mi guarda negli occhi intensamente: sembra dispiaciuto, ma so benissimo che fa parte del suo piano...ma non ci cascherò più, non posso giocare con lui...
Senza rispondere si fa da parte e mi lascia passare: senza polemiche o altro. Non so se spaventarmi o meno, ma ci penserò domani. Lo guardo per l'ultima volta ed esco. Appena mi allontano anche dal corridoio inizio a sentirmi vuota, come se qualcuno mi avesse tolto qualcosa di importante. Mi convinco sia solo stanchezza e mi dirigo fuori da questa specie di confraternita orribile.
—————————————————————————————————————————————————
Ciao a tutti ragazzi, ecco il tanto atteso capitolo.
Fatemi sapere ❤️❤️❤️
P.s. Ho deciso di mettere una parte importante nel prossimo capitolo...😏😏😏
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top