Capitolo 12- cambiamento
<<Ecco, questa è la tua stanza>>Dico aprendo la porta: <<Spero ti piaccia>>
In questa camera c'è un armadio con due ante centrali con sotto quattro cassettoni, sul lato sinistro c'è un'anta parallela alle due centrali mentre a destra c'è un'anta obliqua. C'è un letto con vicino un comodino a due cassetti color ciliegio. Sopra al letto c'è una mensola con i miei lavoretti dell'asilo e due palle di vetro con la neve in cui ci sono le winx. Sotto il letto c'è uno scatolone con il coperchio arancione dove ci sono i miei vestiti e di mio fratello di quando eravamo piccoli. C'è una scrivania che fa angolo e vicino c'è un comodino a tre cassetti su cui c'è la stampante. Un metro sopra alla scrivania c'è un armadio sospeso che fa angolo con tre ante dal lato più lungo e due ante dal lato più corto. Di fianco c'è un'anta che tocca a terra obliqua e fa sempre parte dell' armadio sospeso. Tra la scrivania e l'armadio sospeso c'è una mensola con i pupazzi.
Sulla scrivania c'è una struttura metallica a due piani dove ci sono i libri di scuola di quando andavo alle elementari. Sotto alla scrivania c'è una sedia con le ruote gialle su cui sono disegnati delle farfalle. Sotto alla scrivania c'è un cassettone con il coperchio verde chiaro dove ci sono dentro tutti i miei fumetti di topolino che leggevo quando ero piccola. Di fianco alla scrivania c'è una libreria con tanti romanzi rosa, nella mia non ci entrano...nonostante sia grandissima. Le pareti sono bianche tappezzate di poster di Doraemon. Tutti gli armadi hanno le ante di colore cedro mentre la scrivania è di color ciliegio.
<<Grazie>>dice guardando la foto dove ci sono io con mia nonna. Mi avvicino a lui e per due secondi la guardo con lui.
<<Era mia nonna...>>Dico a voce bassa, quasi un sussurro.
<<Ti manca?>>Dice senza togliere gli occhi dalla foto.
<<Sì... è morta quando avevo dodici anni per un tumore all'utero...>>Dico triste. Si gira verso di me e mi guarda per un po', mentre io guardo in basso.
<<Come ti sei sentita?>> Dice mettendo una mia ciocca dietro l'orecchio.
<<Male ovviamente, sapere di non averla più accanto a me>>Dico sentendo i miei occhi bruciare: <<vedere la sedia a rotelle vuota ed il letto vuoto.>>Dico indicando il letto della stanza per poi continuare: <<E' stato davvero tremendo inizialmente e piano piano si è instaurato un sentimento strano, forse sembrerà brutto ma si trattava di cosa? Rassegnazione? O forse abitudine? Purtroppo la situazione è questa e io rimango da sola a piangere in silenzio di nascosto per non farmi vedere dai miei genitori, perché vorrei apparire forte a tutti i costi, quando in realtà forse...non sono così forte.>>Dico per poi guardarlo negli occhi.
Cavolo, gli ho detto un sacco di cose, forse non dovevo...però il cuore mi diceva di farlo.
<<Sai Primula, non ti conosco da tanto, ma a me sembri tanto forte...>>Dice avvicinandosi un po' troppo. Nervosa annuisco e mi allontano facendo finta di non averci fatto caso. Vado verso la finestra e la apro. Mi giro verso Edward che continua a guardarmi e cerco di dire qualcosa.
<<Ehm...senti io non parlo mai di mia nonna, quindi potresti evitare di dire queste cose a qualcuno?>> Dico guardando le mie mani tremare
<<Sì, tranquilla>>per una volta sembra un ragazzo normale, educato e gentile.
<<Okay...io V-vado>> Dico tesa
<<Dove?>> Dice prendendomi un braccio
<<A fare una passeggiata fuori, nel bosco>> rispondo allontanandomi
<<Ahhh, quel bosco>>dice facendo un sorriso malizioso che mi fa diventare rossa. Che stupido.
<<Hai rovinato tutto.>>Dico uscendo dalla stanza. In realtà non ha rovinato niente. Certo, è imbarazzante e sicuramente sarò rosso peperone...però ci vuole.
<<Nono, aspetta. Vengo con te...>> Dice prendendo la sua giacca dalla valigia
<<Va Bene...>>tanto peggio di così non può andare
Usciamo di casa e iniziamo a camminare in silenzio, finché non entriamo in quel bosco che mi ha regalato tante emozioni. Sento che la stagione è cambiata, che l'estate ci ha lasciato all'autunno. Sento nell'aria qualcosa di nuovo e diverso, un profumo più intenso rispetto a quello dell'altra volta, un venticello più fresco, una sfumatura dorata nelle chiome degli alberi; e, più importante di tutto, un segnale interno, una sensazione non esprimibile in parole. Si sente che la bella stagione è finita e che la natura si sta preparando ad accogliere un nuovo cambiamento. E per noi umani? È la stessa cosa? Dico...è possibile sentire quando una stagione della nostra vita è giunta alla fine? Anche quando, inconsciamente, siamo pronti ad accogliere un cambiamento, a rispettarlo e a viverlo fino in fondo?
Guardo la figura che ho accanto a me, Edward, che mi aiuta a rendere più semplice il percorso per evitare una mia possibile caduta.
<<Cosa ci facevi l'altra volta qui?>>Dice serio
<<Ehm...non riuscivo a dormire>> Dico in fretta
<<Interessante...>>Dice prendendomi per un braccio salvandomi da una radice sporgente: <<Ecco>>dice fiero.
È il fiume dell'altra volta. Spaventata gli sorrido. Edward inizia a levarsi i vestiti e senza degnarmi di uno sguardo si butta nel fiume. Sapevo del suo bel fisico, ma non l'ho mai visto nudo...quasi nudo...ha addosso solo i boxer. Ne ho visti di ragazzi senza maglietta, un esempio banale è mio fratello. Ma lui ha un fisico statuario. Le mie guance vanno a fuoco. Devo darmi una calmata non posso stare per tutto questo tempo in apnea.
"E se prendessi il cellulare dalla tasca e facessi una foto?" Primula smettila di pensare a queste cose!"
<<Mutandina smettila di guardarmi e spogliati>> Si è accorto del mio sguardo fisso, che figura, che vergogna.
<<D-Detto così preferirei andare a casa>> Dico girandomi e guardando un banalissimo albero.
<<Non ti conviene. Come sono entrato posso uscire e prenderti con forza...poi lascio tutto alla tua immaginazione>> Dice malizioso.
<<Mi stai ricattando?>>Dico con aria di sfida
<<Penso proprio di sì, quindi veloce>> Dice guardandomi
<<Uff,e va bene.>>Inizio a sbottonare i jeans finché non sento i suoi occhi addosso:
<<Ehm...privacy...>>Sbuffando chiude gli occhi e si gira dall'altra parte.
Entrare in acqua è proprio l'ultima cosa che vorrei fare in questo momento.
Butto i jeans e la maglietta, lasciando la canottiera. Dopodiché mi avvicino al fiume ed entro lentamente. Il letto del fiume era morbido a causa del fango, con qualche sassolino o rametto. Mettere i piedi a bagno è sempre una prova di coraggio: le acque sono davvero fresche e ti fanno passare un brivido per tutto il corpo. Appena entrata Edward si avvicina lentamente cercando di non spaventarmi. Dopo due minuti me lo ritrovo a dieci centimetri dalla faccia.
Vorrei allontanarmi, ma penso che a parlarmi fosse la mente, perché il cuore dice di stare lì ferma e studiare le sfumature dei suoi occhi verdi e le sue labbra piene. Mi accorgo del suo piercing al sopracciglio che ho totalmente ignorato e di quello sulle labbra. È bellissimo, ma so pure di quanto è pericoloso e altrettanto la situazione.
<<Quando ti sei fatto questo piercing?>>Dico sfiorando quello del sopracciglio. Noto un brivido attraversarmi il corpo e penso sia la stessa cosa per lui.
<<Circa cinque anni fa, perché?>>Dice sussurrando.
Me lo ritrovo così vicino che la punta dei nostri piedi si toccano. Trattengo il respiro resistendo all'istinto di scappare.
<<Perché...mi piacciono.>>Rispondo convinta. Vedo che mi guarda intensamente e per evitare di diventare rossa gli rispondo.
<<Perché mi guardi?>> Dico rossa
<<I tuoi occhi sono bellissimi>> Dice stupefatto
<<I miei occhi? Castani? Bella questa battuta>>Dico ridendo, ma lui era ancora serio...sembra irritato
<<Sì, i tuoi occhi castani. Sono belli. Poi sotto il sole sono più belli...>> Dice avvicinandosi di più
<<Convinto tu...>>Dico ridendo: <<Preferisco i tuoi verdi...>>dico sottovoce per non farmi sentire...ma...
<<Vero?>>
<<Ehm...sì>>dico diventando rossa. Vedo che il cielo inizia a diventare scuro: <<È tardi, dovremmo andare..>>
<<Non ti lascio andare.>>
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Ecco un altro capitolo.
Il prossimo sarà pieno di sorprese e scelte. Spero intanto che questo sia di vostro gradimento ❤️❤️❤️
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