Capitolo 1- Siamo in un film?!
Lunedì mattina. La luce del sole splende come un sorriso di un bambino. La sveglia suonerà da un momento all'altro e non ho dormito: colpa del mio essere ansiosa. Sento suonare la sveglia del mio cellulare, ma alzarsi è un martello fatto oscillare con gusto; una "X" dipinta sul mio cranio. Il sonno mi trascina all'indietro fino a quando un nuovo pensiero può penetrare- ho la possibilità di ottenere più dell'anno scorso se mi muovo ora. Il letto è caldo, le correnti d'aria sono fresche, eppure i miei piedi oscillano verso l'esterno nel freddo di questo anno pieno di sorprese.
<<Primula!!>> chiama mia madre dalla cucina. Già stanca metto le pantofole e sistemo velocemente il letto. Vado verso lo specchio, mi guardo e cerco di farmi forza per questo nuovo anno scolastico. Sentendo mia madre lamentarsi di nuovo corro subito in cucina.
<<Buongiorno mamma>>mi avvicino a lei con un finto sorriso interrotto da un mio elegante sbadiglio.
<<Buongiorno tesoro, oggi ti accompagnerà tuo padre a scuola; quindi veloce che deve andare a lavorare>> mette il latte caldo in una tazza e me la passa, sale sopra per svegliare mio padre
<<Okay madre...>> bevo in un sorso il latte e metto la tazza nella lavastoviglie
Entro subito in bagno e mi faccio una doccia calda, con la speranza di rilassare i miei muscoli e placare quel dolore alla pancia per l'ansia. Dopo 10 minuti vado in stanza. Purtroppo essendo settembre non posso mettere i felponi, bensì una semplice maglietta.
Decido di mettere la prima cosa che mi capita e mi trucco leggermente, ovvero solo mascara: tanto non ho speranze...
<<Primula veloceee!!>>Urla mia madre dalla cucina.
Scendo in cucina e trovo mio padre seduto con il suo solito giornale fra le mani.
<<Eccomi. Buongiorno papi, hai dormito bene?>> mi avvicino a lui dandogli un bacio sulla guancia.
<<Sì tesoro, veloce che devo andare a lavoro>>Dice finendo di bere il suo caffè e continuando a leggere il giornale.
Prendo lo zaino, saluto mia madre e corro in macchina. Fortunatamente c'è fresco, quindi mi posso mettere la mia adorata giacca.
<<Primula sei pronta per il primo giorno di scuola, andrai in terza>> mette in moto la macchina e inizia a guidare.
<<Papi...andrò in quarta...>>Rispondo chiudendo gli occhi.
<<Ah, sì....scusa...>>Sembra triste. Prendo coraggio e lentamente apro gli occhi facendo un sospiro.
Sento gli occhi bruciare. "Primula, sii forte...sii forte, non piangere... sta facendo di tutto per recuperare."
Purtroppo mio padre per lavoro è stato pochissimo con me, non lo vedevo da sette anni. È arrivato due mesi fa, sta facendo il possibile: adesso tocca a me.
<<Primula siamo arrivati...scusa per prima, sto facendo il possibile. Mi dis...>> Cerca di sistemare quello che è successo.
<<Papi, tranquillo, lo so>>Lo interrompo per chiudere qua il discorso.
<<Primula!>> mi blocca.
<<Che c'è papi? Ti ho detto che non è colpa tua>> Dico debole per la discussione.
<<Ti sei fatta così grande e così bella>>Dice con occhi lucidi.
<<Grazie, ti voglio bene>> balbetto a bassa voce e chiudo lo sportello, lasciando mio padre solo con i suoi pensieri.
Appena scendo dalla macchina alzo il cappuccio della giacca che questo tempo mi ha permesso di mettere. Se non si fosse capito il mio unico pensiero è quello di risultare invisibile all'occhio umano. Questa cosa mi riesce benissimo. Entro a scuola agitata per il nuovo anno e per la felicità nel vedere di nuovo le mie amiche a scuola.
<<Primula...carissima...>>Sento una voce stridula abbastanza familiare.
Ecco forse mi sbagliavo, a volte funziona. Socchiudo gli occhi, facendoli diventare due piccole fessure e cerco di scappare, ma subito mi ricordo che io e l'equilibrio siamo due linee parallele che non si incontreranno MAI.
Faccio un respiro profondo e lentamente mi giro. Lo sapevo è quella arpia di Federica, con arpia intendo la creatura mostruosa della mitologia classica, è esattamente questa creatura.
Presa dalla mia stupida paura non rispondo, mi guardo intorno alla ricerca di un nascondiglio, niente...ecco adesso ci sono pure le sue amichette.
<<Primula...non ti vedo da un bel po', come stai?>> si avvicina con un sorriso e sicura di sé.
<<B-bene, g-grazie>>Farfuglio indietreggiando
<<Che carina, la piccola Primula ha paura>>Dice avvicinandosi sempre di più a me.
<<Ti prego lasciami in pace...>>Dico girando gli occhi.
Le sue amichette ridacchiano come delle galline, mentre Federica mi guarda con i suoi occhioni blu pieni di trucco e con il suo vestito aderente e corto di colore viola. I suoi capelli sono lunghi e ondulati di colore miele che fanno risaltare la sua carnagione color caramello e le sue labbra carnose colorate da un gloss rosa. È uno schianto e, ovviamente, sa di esserlo.
<<Ti ricordi? L'anno scorso ti ho dato un consiglio, di fare palestra. Vedo che i risultati sono, sì ecco...penosi. La colpa è mia, dovresti andare direttamente da un chirurgo plastico>>Dice guardando intensamente i miei occhi.
Sento i miei occhi bruciare, sono in silenzio, tutti mi guardano: sono stanca, 4 anni così...
<<Non mi sembra che la palestra e la chirurgia plastica su di te abbiano funzionato, quindi ho deciso di non sprecare il mio tempo con queste sciocchezze>>Dico senza pensare alle conseguenze.
"Che ho fatto?!! Ho risposto a Federica, ormai l'ho fatto. Sii convinta, non farti prendere dal panico". Vedo subito che si avvicina, quel rumore dei tacchi è fastidioso. Okay, sta cercando di intimidirmi, la cosa brutta è che sta funzionando.
<<Che hai detto pallone gonfiato?>> sembra un serpente pronto a morderti e a ucciderti con il suo veleno.
<<Ehm, n-niente, n-non...ho d-detto n-niente...v-veramente...>>Infatti, troppo bello per essere vero...sono e sarò sempre una fifona, per giunta stanno ridendo tutti.
<<Infatti cara, mi sembrava strano. Ora levati prima che ti passo sopra>>con la sua voce stridula mi spinge con uno spintone. Fortunatamente Alessia mi prende.
<<Primula, ti sto cercando da tre ore, tra un po' la campanella suona, veloce. Cosa ti è successo?>>Dice vedendo il mio stato.
Non riuscivo a parlare. Però per non fare preoccupare la mia migliore amica le ho promesso che dopo la lezione le avrei detto tutto.
Guardo Alessia. Una delle mie migliori amiche, lei fa il linguistico, mentre io il classico ma fortunatamente abbiamo dei corsi in comune.
La mia scuola è strana, qui ci sono tutti i licei, ma ci dà la possibilità di potere fare dei corsi in comune, vengono chiamate, "classi aperte", ovvero delle classi che fanno un liceo diverso ma si uniscono per qualche materia in comune, per esempio fisica, la nostra carissima fisica.
Ci siamo conosciute in laboratorio il primo anno, da allora non ci siamo più staccate. È bellissima, ha due grandi occhi verdi e capelli lunghi, ondulati di un color rosso con sfumature chiare nelle punte, la sua pelle è chiara, grazie a questo mette in risalto sia i capelli che gli occhi.
Entrati in laboratorio ci sediamo accanto, ovviamente io cerco di prendere gli ultimi posti, odio farmi vedere da tutti.
L'ora passa in fretta, la solita spiegazione, appunti e via. A seconda ora ho letteratura.
<<Ciao Primula, ci vediamo a pranzo, mi hai promesso di raccontarmi tutto>>Dice abbracciandomi.
<<Uff, va bene, ti racconterò tutto, a dopo>> Ricambio il suo abbraccio e le faccio l'occhiolino.
Dopo aver salutato Alessia, entro in classe. Lì vedo Nicole, l'altra mia migliore amica.
L'ho conosciuta al terzo anno. Prima abitava a New York, purtroppo suo padre è morto e la madre si sta facendo un'altra vita a quanto pare , lasciando la mia amica da sola, dai suoi nonni qui.
<<Hei amica>> Dice facendomi sedere accanto a lei.
<<Ciao Nicole, hai capito i miei appunti?>> Prendo i miei libri dalla cartella e li sistemo sul banco.
<<Sisi, grazie, sei la mia salvezza>> prende una matita dal mio portacolori, visto che dimentica come sempre le sue cose a casa
<<Sisi, mi devi un gelato alla fragola>>Dico scherzando.
<<Ahhh, va bene>> Dice aprendo il libro su una pagina a caso. Mentre io e Nicole sfogliamo il libro la professoressa entra dalla porta con la solita valigetta. Dopo essersi sistemata ci guarda con un falso sorriso e dice:<<Silenzio ragazzi, oggi interrogo, spero abbiate studiato durante le vacanze>>
Maria che antipatica, fortunatamente amo questa materia. Mentre inizio ad entrare in ansia, la professoressa fa l'appello e infine prepara il suo foglio con delle domande. Ecco che guarda il registro.
<<Allora, vediamo...Cendronella Primula, interrogata>>
Lo sapevo, mi odia...guardo Nicole, mi fa l'occhiolino.
<<Allora, vuole venire?...o le devo mettere 2?>> Dice tranquillamente
<<Nono, eccomi professoressa >>. Mi alzo e lentamente mi avvicino alla cattedra.
<<Allora Cendronella, parlami di Ungaretti>>Dice guardandosi lo smalto delle sue unghie.
<<Ehm...sì, allora...>>
Mi guardo intorno e vedo che tutti mi stanno guardando specialmente lei, Federica che sghignazza con le sue galline...
<<Allora signorina Cendronella, che dobbiamo fare?>> Dice guardandomi con i suoi piccolissimi occhi grigi.
<<Ehm...sì...allora...Giuseppe Ungaretti è stato uno dei protagonisti della "Grande Guerra">>Dico sicura.
<<Quando è nato?>>Mi interrompe
<<Nel 1888 ad Alessandria d'Egitto dove trascorse la sua giovinezza>>
Fortunatamente l'ora è passata velocemente e ho preso un bellissimo 8+, per iniziare credo sia buonissimo. Finalmente dopo altre due ore di storia è ora di pranzare. Subito prendo lo zaino e raggiungo le mie due carissime amiche.
<<Hei ragazze>> Dico sedendomi e poggiando il vassoio con il mangiare.
<<Hei Primula>>mi salutano come sempre in coro
Subito incontro gli occhi di Mike, è bellissimo, i suoi due occhioni blu...fantastico. Va in 5H, liceo scientifico. È altissimo, sicuramente 1,90. Inoltre è muscoloso e capelli biondi. Insomma il principe azzurro.
Purtroppo è fidanzato con Federica, ma fa niente...
<<Primula>> Sento una voce, è Alessia...mi sblocco subito.
<<Ma stai guardando Mike?!>> mentre mangia una mela.
<<Ovvio, lo voglio da quando ero piccola>>mi sta guardando e io altrettanto , è perfettamente perfetto. "Primula...smettila...stai diventando rossa"
<<Giusto, però evita di diventare rossa!!>> ride per poi contagiare anche Nicole.
"Come se fosse semplice". Oddio, mi accorgo che l'arpia mi sta fulminando. Se potesse mi ammazzerebbe con i suoi occhioni azzurri. Intimorita guardo altrove rischiando di morire con un pezzo di pasta.
<<Hei calmati, non ti affogare>> immediatamente Nicole mi aiuta. Che figura di merda.
<<Allora, dunque.... e quindi...>>odio quando Alessia fa così. Vuole che le racconti l'accaduto di stamattina. Faccio un respiro profondo e cerco di capire come spigarle meglio le cose.
Finalmente riesco a formulare delle frasi compiute e le racconto tutto. Vedendo le loro reazioni mi metto a ridere. Hanno una faccia buffa, specialmente Nicole.
<<Primula, sveglia, così ti stai rovinando. Poi sei dimagrita, anche troppo e l'acne sta andando via, quindi non la devi ascoltare.>> Dice Nicole.
<<Sarò dimagrita, ma sono sempre un grandissimo errore. Fortunatamente ci siete voi due. Vi voglio un mondo di bene>> Dico sinceramente.
<<Anche noi>>
Devo moltissimo a loro, mi hanno salvata. Dopo che mio fratello è andato a fare il militare e mio padre a lavorare fuori...ero...sola. Mia madre la vedevo solo di sera. Piangevo sempre. Nessuno poteva consolarmi, mi prendevano tutti in giro: la CICCIONA CON L'ACNE SENZA FORME. Quanto mi odiavo. Ero troppo timida, non che adesso sia cambiato qualcosa...ma che potevo fare...di fronte a tale perfezione.
Federica è bellissima, sta con il ragazzo più bello dell'istituto. Inoltre era alle medie la mia migliore amica, non so cosa le sia preso...Secondo lei è stata colpa mia se si era lasciata con Edward, ma si sbaglia.
Edward è un ragazzo, nonché migliore amico di mio fratello. Che si fa tutte...lei c'è cascata. dopo un mese l'ha lasciata...l'avevo avvertita, niente, non mi ascoltava, allora si è arrabbiata con me.
Mio fratello, si chiama Ettore. È alto, muscoloso, occhi verdi come quelli di mia madre e capelli neri e ricci: come quelli di mio padre, insomma un dio greco. Poi ci sono io...vabbè lasciamo perdere...
Ha 20 anni, e sta facendo un corso per entrare all'università di Axfard. L'università più importante del mondo.
È partito due anni fa, lasciandomi sola. Prima mi prendevano lo stesso in giro, ma lui subito mi difendeva...adesso no...solo le mie due amiche, anche se le considero sorelle. Sono felice per lui...ma non mi ha mai chiamata...
Con lui appunto è partito Edward...uno stronzo, non mi è mai piaciuto, mai.
Mentre parliamo del più e del meno, veniamo interrotte dalla odiosa campanella, che subito ci mette in allarme. Senza perdere tempo ci salutiamo e ci dividiamo per andare nelle corrispettive classi.
Fortunatamente le ore passano in fretta e posso finalmente andare a casa. Mentre esco dalla scuola incontro le mie amiche.
<<Hei ragazze, vorreste mangiare a casa mia?>> Propongo mentre cerco il mio cellulare pronta per avvisare mia madre del loro arrivo.
<<Purtroppo ho il corso di tedesco...>>Dice Alessia annoiata all'idea della lezione.
<<Io devo andare da mia nonna, oggi abbiamo litigato. È anziana e quindi non la vorrei fare stancare né tantomeno preoccupare, scusa tesoro>> Nicole mi abbraccia per consolarmi.
<<Tranquille, però chiamatemi>> rispondo con un sorriso triste.
<<Certo Primula>> esultano prendendomi le mani
Subito corrono via e triste mi dirigo verso casa. Mentre cammino con il cappuccio e la musica sento una voce famigliare.
<<Hei Primula>> ecco che entro in ansia. Di certo non è Federica, la voce è maschile. Continuo a camminare cercando di fare finta di niente, finché sento prendermi per i polsi.
<<Hei Primula sono io, Mike, che hai? Non mi hai sentito?>> dimentico il dono della mente e il dono della lingua ed inizio solo a balbettare.
<<Hei s-scusa, n-non ti avevo s-sentito>> fortunatamente avevo gli auricolari, ma non so mentire. Ahhh...sono un disastro
Subito divento rossa, inizio ad entrare in panico, ma appena mi sorride mi rilasso, le sue fossette...
<<Stai andando a casa?>>
<<Ehm...s-sì...>>
<<ti posso dare un passaggio?>> le sue guance diventano rosse. Almeno non sono solo io, anche se questa cosa mi fa strano.
<<Ehm...n-no, t-tranquillo, mi piace c-camminare>>
Non mi ha mai calcolata, perché mai dovrebbe iniziare adesso?! Se fosse tutto un sogno, o peggio...una trappola?!
Federica sa che il suo ragazzo è il mio punto debole...che stronza
<<Stai tranquilla, non ti voglio fare del male..., se vuoi niente motore>> alza le mani con un sorriso.
<<Okay...>> metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio per l'imbarazzo.
Abbiamo camminato per 15 minuti: abbiamo parlato del più e del meno. Mi accorgo che sono davanti alla mia casa ed inizio ad entrare in crisi. "Che devo fare? Lo devo invitare?". Il mio cuore dice di sì, la mia mente dice di no, la mia vocina dice forse. Dannazione, non mi aiutano mai. Mai.
<<Eccoci...>> Dico imbarazzata. "Ecco, dove siamo...in un film?!" <<Okay, grazie per avermi fatto compagnia....ehm...a domani?>> continuo rossa, con la speranza di un suo aiuto. Ma invece di un sorriso, sembra deluso; ma faccio finta di niente...
<<Ehm, va bene, grazie a te, a domani>> Lo guardo mentre cammina. Mi saluta con un cenno e va via.
Subito entro e vedo la casa vuota, allora decido di chiamare Nicole. Niente non risponde. Dopo un po' sento la mia pancia brontolare e decido di farmi un panino, solo quello so fare...
Dopo avere fatto anche i compiti sento aprire la serratura della porta, è mia madre.
<<Hei mamma, come stai? È andata bene a lavoro?>> Dico preparandolo il caffè. Noto un sorriso sul suo viso che non mi è nuovo. Solitamente quando ride così è perché mi vuole nascondere qualcosa di bello.
<<Sisi, hai mangiato piuttosto?!>> mi abbraccia da dietro, per poi rubarmi un biscotto dalle mie mani.
<<Sì mamma. Ma questo non giustifica la tua azione...questi biscotti sono miei>> rido alzando gli occhi al cielo.<<Mamma a cosa devo tutta questa allegria?>> sorrido al vedere il suo sorriso stampato sul viso. Era molto giù prima che arrivasse mio padre e se ne andasse mio fratello...senza mai chiamare
<<Niente tranquilla, poi vedrai...aspetta...cioè...niente>> farfuglia diventando rossa
<<Mamma sei peggio di me >> rido per il suo non sapere mentire. Anche se non ho preso i suoi bellissimi occhi, ho preso il suo carattere.
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Come vi è sembrato?
Spero vi sia piaciuto. Come ho detto precedentemente potete scrivermi per eventuali errori o consigli.
Vi adoro, ciau ❤️❤️❤️❤️🤪🤩
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