23. Regina

Eccoci qui mentre io e Alì eravamo in cammino con quei guerrieri che mi aveva lasciato Zafar, pensavo di aver creato qualcosa di incredibile, un Unione, avevo convinto un uomo che ormai non credeva neanche più a se stesso. Speravo in qualcosa di vero, speravo che proseguisse senza mai più provocare dolore alle persone. Vi avviammo verso il regno di Zafar, insomma lui mi aveva presa, aveva cancellato tutte le mie missioni, avrei dovuto essere molto arrabbiata con lui ma è anche vero che era stato buono con me, mi aveva aiutata e forse avrei avuto ancora bisogno del suo aiuto ancora per molto. -penso che tu sia pazza a tornare ancora lì, forse è solo una maschera!- Alì come al solito, cercava di fermarmi ma io avevo ben saldi i miei piedi, lui mi aveva aiutata dopotutto. Mi fermai, -Ascoltami bene, io decido cosa fare. Non sembri più tu, non ti ascolti? Devi saper conoscere le persone prima di reputarle mostri!- risposi io con tutta la rabbia che mi usciva. Lui aveva deciso di non parlarmi per tutto il tragitto fin quando non arrivammo a destinazione. Zafar era li nell' impalcatura affacciato, sembrava aspettasse il mio ritorno. -Bene, sei arrivata sana e salva con i miei uomini intatti!! Avrei pensato che tu non fossi riuscita nel tuo intento, immaginavo i miei 20 uomini già tutti morti.- disse lui in una risata continuò -forza che aspetti ad entrare! Ti aspetta del cibo in tavola, Fahimè sarà felice di rivederti. Non vedo l ora di sentire com è andata!- disse lui. Alì fece una smorfia lo guardai e poi aggiunsi -certo. Una cosa, ho portato qui un mio amico, sarebbe felice di unirsi a noi se voi siete d' accordo.- dissi io, Alì mi guardò e guardò lui con disprezzo, sorrise per non far notare tutto quel disprezzo che io vedevo lontano un miglio. Zafar socchiuse gli occhi, lo guardò attentamente da capo a piedi per assicurarsi che non fosse un problema e poi disse. -Ovviamente, tutti sono invitati ad entrare nel mio regno! Non nego niente a nessuno, poi sarà affamato, entrate pure- disse lui. Le porte si aprirono, il popolo di Zafar era molto felice di vedermi, pensai avessero ricevuto la notizia fra le unioni. Fahimè era li, i suoi capelli bianchi e il suo aspetto molto stanco facevano intendere ad una giornata molto pesante, il suo sorriso appena mi scorse entrare al palazzo era il più bel sorriso, il suo vestito azzurro e sporco di cibo, aveva preparato, sapevano tutti del mio arrivo pensai. -venga signora, nel suo letto e atteso un abito molto bello, ho preparato anche del acqua per farvi il bagno.- aggiunse. Era una buona persona io dissi -tranquilla, so la strada puoi andare a riposarti.- la mandai a riposare com era giusto, lei s'inchinò ma io rifiutai non ero nessuno per aspettarmi inchini. Attraversai il corridoio e il grande soggiorno, tutto sembrava uguale a quando ero andata via, certo avevo abbandonato il regno per solo 3 giorni non era tanto. Nella mia stanza erano state cambiate le lenzuola e le coperte tutte in seta blu ricamate con delle rose, nello specchio venivo raffigurata, il mio viso sembrava sciupato e molto stanco, guardavo le mie ginocchia nere, e i miei piedi sporchi, avevo vagato molto, camminato per tanto era normale tutto ciò. Nel mio bagno Fahimè aveva preparato dell' acqua calda in una bacinella e una spugna gialla. Mi tolsi quei vestiti e mi abbandoni al calore di quell' acqua, allo stress che pian piano andava via. Presi quel vestito sul letto anch'esso in stoffa di seta blu, era molto bello, le scarpe sandali in pelle di qualche povero animale sconosciuto. Sistemai i capelli raccolti da una treccia e legata con un nastro blu anche quello faceva parte del vestito. Lasciai la stanza per andare in soggiorno e recarmi da Zafar e Alì, pensai all imbarazzo di trovarli tutti e due seduti allo stesso tavolo parlando di chissà cosa..scacciai i miei pensieri e attraversai il corridoio fino a raggiungere il grande soggiorno, al centro quel bellissimo tavolo fatto sicuramente da legno pregiato. Loro due erano lì, seduti vicini che mi guardavano come due babbei. Io sorrisi anziché sbattere la testa contro un muro vicino così da potermi dimenticare questo imbarazzo. -Bene! Che abbiamo da mangiare?- dissi io rompendo quel ghiaccio che si era formato. Zafar sorrise -Sei davvero ammirevole lasciatelo dire. Fahimè ha cucinato per voi arrosto di tacchino con una salsa che sua madre le ha tramandato, insalata e come dolce un piatto tradizionale della sua città, ora non ricordo il nome ma appena ritornerà avrà modo di dirti il nome.- disse lui. Zafar era vestito con abiti davvero belli, l unica cosa è che erano blu anche i suoi ...la sua tunica ornata da disegni color oro ma la stoffa era pienamente blu. Il suo sguardo era molto tranquillo, la sua espressione era pacifica e felice. Era tutto molto strano...mi voltai e Alì era li fissandomi con un espressione storta. Realmente avrei preferito la morte a vivere questo imbarazzo. Iniziai ad assaggiare il tacchino pur non essendo molto amante della carne. Fahimè cucinava davvero bene, la salsa che aveva fatto insaporiva tutto nel verso giusto. -è davvero un piatto ottimo- esitai a dire. -Sono felice che ti piaccia.- disse lui accarezzandomi la mano. Ero un pochino confusa.. tutta quella gentilezza era sicura che stava accadendo qualcosa di strano che io non sapevo. Insomma la folla che mi sorrideva felice ed ora questo. Forse stava tutto nella mia testa ma vabbè assaggiai tutto quello che Fahimè aveva preparato lasciando perdere tutto quel che regnava nella mia testa.  Alì aveva finito tutto ciò che aveva nel piatto, era andato a riposarsi in una delle camere degli ospiti, io ero lì, mi alzai per recarmi anche io nella mia stanza quando il Re entrò nella mia camera, io mi stavo sfilando i sandali che stavano martoriando i miei piedi non essendo molto abituata. -ce qualcosa che non va?- chiesi io guardando lui passeggiare per la camera. Non parlava. -mi state facendo venire il capogiro a forza di camminare avanti e indietro. Su, ditemi cosa turba la vostra testa?- chiesi io ancora. Lui, si avvicinò a me. -Vedi, è difficile da dirtelo ma..non ho mai conosciuto nessuna donna come voi, ho sempre voluto la compagnia di una ragazza dall'animo gentile e buono verso gli altri. Fin ora ho cancellato almeno 200 incontri con 200 principesse figli dei più grandi sultani fuori dall' Egitto, solo perché non volevo sposarmi per fare onore alla terra, oppure sposarmi per contratti, o per volere di affari. No, volevo sposarmi per amore e dopo aver visto te..- disse lui. Io ero, ero senza parole non stavo capendo avrebbe voluto sposarsi con me? Con una ragazza di strada, con una ragazza che non era niente? Ero in confusione, lui mi piaceva sembrava essere davvero un brav'uomo ma io che avrei fatto..non sapevo cosa rispondere, ero in confusione, Alì che fine avrebbe fatto...non risposi, lo cacciai fuori, avrei preso una decisione..

Ecco il capitolo 23.
L ho fatto corto ma per un semplice motivo. Cosa deciderà Agata? E se fosse il suo futuro ? Cosa ne pensate?❤️💎

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