2. Una Prigione
-Camminate, forza!- ci urla il mercante. Facile così loro non sono al nostro posto, non possono capire quanto il deserto ci opprimi. I mercanti trovano e portano gli schiavi al dio serpente dopo loro sono obbligati ad accompagnarci nelle nostre mansioni. Se ne stanno sopra a dei cammelli con dei cappelli che coprono le loro teste e con delle borse piene di cibo e acqua che purtroppo non è destinata a noi schiavi. Hanno dei bei abiti perché il dio serpente li riempie di regali per fare il lavoro sporco altrimenti li deve uccidere e dove li trova altri mercanti come loro senza paura? Stiamo portando l acqua che abbiamo raccolto dal fiume al castello. Nessuno di noi schiavi si parla o ci si da una mano a vicenda. Niente, io conosco il nome di pochi qua. Ad un tratto l'anziana signora cadde a terra esausta, priva di forze e troppo debole per proseguire. Vorrei tanto aiutarla ma, non posso. Non sono una vigliacca ma, chi si metterebbe fra 4 mercanti armati. Nessuno starebbe dalla mia parte. I mercanti scendono dai cammelli ed sgozzano la povera signora anziana davanti ai nostri occhi. Almeno non soffrirá più. Era brutto da dire ma alcune persone cercano la morte pur di non restare qua cosí a lungo. -Camminate- ci ordina il mercante. Era nuovo, mai visto. Un uomo alto e robusto, con grandi spalle. Una barba nera e folta ricopriva il suo viso non era grande d'etá ma abbastanza maturo da capire che ormai c'era dentro anche lui una volta uccisa una persona. Abbassai il volto, non aveva capito che lo guardavo, il deserto prese la signora anziana portandola giù, sotto i suoi abissi. Nessuno sapeva cosa c era sotto e nessuno avrebbe voluto saperlo. Ero sola, non avevo una compagna al mio fianco, ne ho avuti molti vicino a me, il primo me lo ricordo quando mi hanno portata al castello, picchiata, tormentata perché facessi ciò che loro volevano, mi hanno incatenata come un animale e portata con loro in ogni mansione che c era da fare. Vicino a me c'era un ragazzino di circa 8 anni, un tipo furbetto sapete? Portava un pennarello color blu con se in tasca e non lo perdeva mai di vista. Quando la sera giungeva e ci portavano nelle segrete lui sulle pareti disegnava una figura che doveva essere femminile e una figura maschile e un bambino in mezzo. Quella doveva essere la sua famiglia che li avevano sottratto. Non parlava, era muto. Non sapeva scrivere ne leggere allora mi faceva disegni come per raccontare qualcosa o per dire la sua. Ma un giorno, si ammaló di polmonite, non lo portarono da nessun medico, morí li la notte di Natale in quella cella fra le mie mani. È stato il ricordo che mi porteró sempre dietro, quello che mi ha segnata tanto. Bisogna cercare di sopravvivere in questo mondo sopratutto se sei uno schiavo è dura ma ce la devi mettere tutta alcune volte anche arrivando al punto di essere egoista. Dopo più di un ora finalmente arriviamo a Palazzo, un vasto e luminoso reame tutto oro. Qualcuno si aspetterebbe ci fosse una bellissima regina li dentro magari fosse vero. Un giardino grande e spettacolare, pieno di grandi statue da invito di entrare a Palazzo. Mi sento una formica confronto tutto questo. All interno è ancora più bello pareti lucide rifinite anch'esse in oro. È pieno di scale che portano a tante stanze. Per ora ci soffermiamo davanti ad un trono grande e rosso. Il dio serpente vi si è seduto sopra. Porta una maschera con appunto attaccato un serpente vero imbalsamato, non vuol far vedere il suo volto anche se la mia immaginazione mi porta a pensare che il suo volto sarà sfigurato e brutto alla visione. Ci fissa, rimaniamo immobili nessuna parola. Ad uno ad uno poggiamo i vasi con l acqua raccolta a terra. -portateli via, mi sporcheranno il tappeto con quei vestiti sporchi- disse lui, la sua voce era grossa ma a me non mi metteva paura. Non potevamo avere accesso ai bagni così non potevamo lavarci ne fare le nostre cose. Il nostro bagno era fuori, accompagnati dal mercanti. Potete capire il mio disagio, calarmi i pantaloni davanti ad uno sconosciuto che mi fissava era al quanto orribile, mi faceva sentire sporca. Ci portarono nelle segrete. Ero stanca di quella vita, non mi apparteneva avrei dovuto fare qualcosa al più presto.
Spazio scrittrice💙
Purtroppo Adara vive una vita che a 17 non dovrebbe vivere. Quel posto non le appartiene. Che ne pensate del personaggio? Non dimenticate che volete potete tempestare di stelline o commenti🌌
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