Mad Sounds | I want it all | Fireside

-bvoken

Nome: Ryo, dal giapponese 諒 (ryō) che significa "realtà".
Questo nome le fu affidato proprio a causa dei numerosi tentativi di gravidanza falliti da parte della madre; la quale, assieme al marito, desiderava davvero tanto avere un figlio. Fu proprio così che il giorno della nascita le affidarono il significato di "realtà"; difatti, era quasi inverosimile per loro il fatto di essere riusciti a dare luce ad una bambina.

Cognome: Harada 原田.
Questo cognome è abbastanza diffuso nel mondo e detiene diversi significati: Generoso, Creativo, Attento, Moderno, Amichevole.

Soprannome: All'interno della ciurma la giovane viene semplicemente chiamata di "Ryo" o "signora".

Età: 22 anni
Secondo il calendario euroasiatico, Ryo è nata in una data compresa fra il 27 e il 29 dicembre 1712, sotto il segno del Capricorno ♑️.

Il segno del Capricorno attinge alla sua forza interiore per prevalere su tutto ciò che si mette tra sé e i suoi progetti a lungo termine, e non lascia che niente e nessuno lo distragga dal raggiungimento dell'obiettivo.
Grazie alla sua incrollabile attenzione su ciò che fa, il Capricorno è però spesso scambiato per un segno freddo e imperturbabile. E allora le capre marine dovrebbero ricordare che non tutti i successi nella vita sono traguardi da inserire come voce nel curriculum e che l'empatia per il prossimo è importante quanto un avanzamento di carriera.
Come segno cardinale, il Capricorno è eccellente a prendere l'iniziativa e a lanciare nuove idee. La sua attitudine proattiva lo porta al successo in qualsiasi campo, poiché è un fantastico leader, anche se la sua tendenza a lavorare troppo – diciamo pure sempre – va controllata. È importante per i nati del segno cercare di mantenere un sano bilanciamento tra lavoro e vita privata, magari cercando di ricordarsi che gli amici e gli affetti non sono proprio i suoi assistenti personali.

La pietra del Capricorno è l'onice nera.

Creatura: Umana.
Ryo non possiede alcuna motivazione ragionevole che la faccia temere od odiare streghe ed anomalie, per lei queste creature sono considerate una minaccia pari alle altre.

Nazionalità: Giapponese.
Il Giappone è una nazione insulare nell'Oceano Pacifico con città densamente popolate, palazzi imperiali, parchi nazionali sulle montagne e migliaia di templi e santuari.
In giapponese Giappone si dice Nihon o Nippon, e si scrive con i caratteri 日本, che significano rispettivamente "sole" (日, nichi) e "origine" (本, hon); insieme hanno quindi il significato di "origine del Sole". Per questo motivo il Giappone è spesso identificato come la "terra del Sole nascente" o il "Paese del Sol Levante". Questo è di fatto il nome che i cinesi hanno dato al Paese che rispetto al loro si trova a est: all'origine del sole.

Ruolo: Capo d'armi.
Massimo esperto nell'arte del combattimento e della strategia bellica, colui che si occupa di organizzare i piani e le azioni dell'equipaggio al momento di assalire una nave mercantile o di combattere contro un altro equipaggio.

Prestavolto:

Hina Yoshihara

Ryo Harada perse la mano destra durante uno scontro in "I want it all".

Personalità: (INTJ)
Ryo è sempre stata brava nel compiere il suo lavoro e ha sempre richiesto il meglio anche dai suoi compagni, per questo può apparire piuttosto severa agli occhi altrui; ma nonostante ciò, questa giovane ragazza detiene un cuore morbido e si intristisce molto facilmente nei casi in cui una persona a lei cara viene ferita, seppur lei non sia molto brava nel dimostrare le proprie emozioni e in molti la reclutino con un cuore di pietra. Ryo è, inoltre, una persona molto coraggiosa che non ha paura di rischiare, perché consapevole che é quella l'unica maniera per ottenere qualche risultato.
Dall'altra parte della medaglia, però, è da mettere in luce il pericolo che la sua notevole testardaggine porta; difatti, di tanto in tanto, essa la conduce nelle situazioni peggiori, mettendo in evidenza la sua grande necessità di correre rischi per dimostrarsi sempre migliore.
È sempre stata una persona molto chiusa e riservata, ma con i pochi amici che ha avuto si è spesso atteggiata in maniera molto protettiva, quasi come se volesse portarsi il peso del mondo che la circonda sulle proprie spalle, dimenticandosi quasi di essere solamente una giovane ragazza che deve vedersela con il mondo; difatti alla giovane non piace assolutamente ammettere di essere in difficoltà o di stare soffrendo, e si sente spesso offesa quando qualcuno si preoccupa per lei.
Ryo, seppur a volte possa apparire molto più che azzardata, è bravissima a prendere decisioni durante le battaglie e comunica sempre in modo molto diretto per far recepire al meglio il proprio messaggio. La giovane può però risultare lunatica a volte, quindi non ci si dovrebbe sorprendere quando parlando con lei nel mezzo di una conversazione si nota un continuo mutamento del suo tono di voce. D'altronde, lei non è pratica nell'avere amici e ha passato gran parte della sua vita in solitudine, facendo sì che alcuni suoi comportamenti possano risultare spesso strambi agli occhi degli altri.
I vari tradimenti che si sono susseguiti nel corso della storia l'hanno portata ad essere sempre più diffidente a primo impatto, eppure questo aspetto del suo carattere può venire trascurato se lei si affeziona alla persona. Ryo è, inoltre, una persona molto fedele e si preoccupa spesso del suo onore, per questa stessa ragione essa viene spesso tormentata dai sensi di colpa che la perseguitano.
Fra le categorie di persone che la capo d'armi fatica di più a sopportare vi sono i nobili, le persone poco ambiziose e, sicuramente, i traditori.
Abbandonerebbe chiunque per inseguire i propri sogni.

Storia:
Ryo nasse e crebbe in una piccola casa in mezzo alla foresta; la madre di mestiere era una sarta, mentre il padre deteneva il rango di generale dell'esercito. Durante i suoi primi anni di vita il padre non era quasi mai presente nella sua vita e lei, assieme alla madre, dovettero trovare un modo per sopportare la loro solitudine. La madre, quando non aveva alcun capo da dover ricamare, trovava il tempo per insegnare qualche cosa alla figlia e leggerle qualche libro, in modo tale che anche lei detenesse un livello di educazione elementare. Le poche volte che il padre tornava a casa, la giovane figlia era al settimo cielo. Infondo, nonostante il poco tempo che passavano assieme, Ryo amava il suo rapporto con il padre e lui traeva sempre qualche occasione per poterle insegnare qualcosa sulle metodologie per la sopravvivenza; difatti, egli ripeteva sempre il quanto fosse importante sapere come sopravvivere quando si viveva in un ambiente isolato come quello. Seppur, comunque, la famiglia amasse passare il tempo con lei, la maggior parte delle giornate Ryo le trascorreva da sola e doveva sempre inventarsi qualcosa di nuovo da fare. Gli alberi attorno alla sua casa erano molto alti e lei si allenava sempre ad arrampicarsi nei livelli di rami più elevati. Lei correva, leggeva libri stranieri e si divertiva. C'erano volte in cui, per aiutare la madre, portava a casa delle lepri che riusciva a catturare grazie al solo utilizzo di bastoni trovati a terra.
Tutto questo fu il suo amato stile di vita, almeno, finché lei non compì sette anni. In quel determinato anno, il padre ebbe un grave incidente in battaglia che lo lasciò senza una gamba, e fu proprio questa la ragione che lo costrinse a ritirarsi dal suo incarico. Ciò lo riportò dalla sua amata famiglia, in quella casa in mezzo alle verdi foglie elevate nei rami che decidevano di accarezzare l'energia e la gioia del vivere che si rinchiudeva nell'umile vento. Il padre da quel momento cambiò mestiere e divenne cacciatore; mestiere quale lasciava una maggiore quantità di tempo da trascorrere assieme alla figlia. Fu così che le giornate iniziarono a divenire vere e consistenti sezioni di allenamento per Ryo, la quale apprendeva tecniche di arti marziali e ad utilizzare katane, fucili e tutte le altre generi di armi. Il padre non poteva essere più fiero di lei, Ryo apprendeva molto velocemente ed era molto determinata nel fare il suo meglio.
La giovane ricorda ancora il giorno in cui per la prima volta litigò con il padre. Era una calda giornata soleggiata d'estate, lei aveva solo otto anni e suo padre le stava insegnando ad usare l'arco per la prima volta; forse quella giornata era fin troppo bella per passare inosservata. La bambina passò l'intera mattinata a scoccare frecce, mai nella direzione giusta; il padre la osservava impazientemente: «Non tenere le braccia in quella maniera!», «Non riesci a tenere la freccia ferma!» le continuava a ripetere. Ryo ci provava, tentava a migliorarsi in continuazione, ma probabilmente il Kyudo non era l'arte che faceva per lei. All'ennesimo tentativo la bambina sembrava sentirsi arresa, ma lei non disse niente, non aveva il coraggio di ammettere di non sentirsi abbastanza adeguata; abbassò l'arma, in segno di delusione verso il proprio io, e il cacciatore capì: «Nessuno nasce pronto, ma tutti nascono per poterlo diventare» affermò con tono abbastanza consolante. La bambina sembrava non essere ancora soddisfatta, perciò provò nuovamente a scoccare una freccia, ma il padre le abbassò il braccio e la fermò: «Non stai imparando. Ti stai innervosendo e in questa maniera ti stai autosabotando» disse fermamente. Ryo fece cadere l'arma a terra: «No! Non riesco! Ho fallito» esclamò, mostrandosi ancora più nervosa. Forse era la fatica, forse era il caldo manifestatosi in quel periodo dell'anno, ma la frustrazione si sentiva e l'uomo aveva l'aria di una persona che in qualche modo si sentiva delusa e comprensiva allo stesso tempo. Quest'ultimo ordinò alla figlia di fermarsi e le spiegò che avrebbero ripreso più tardi, ma Ryo non voleva saperne di andarsene via con quella delusione addosso e voleva continuare a provare. Si era fatta quasi ora di mezzogiorno e i due si trovavano ancora nel bel mezzo della boscaglia, con il caldo che stava cominciando a farsi sentire più afoso di prima; la bambina provò a scoccare nuovamente una freccia, la quale si indirizzò leggermente meglio rispetto a quelle prima, ma che ancora non venne tirata nella maniera più consone e giusta; fu in quel preciso momento che il padre la sgridò per averlo disubbidito. Ryo, sovrastata dalla rabbia, rispose al padre, sostenendo che un uomo che avesse perso arti in battaglia non le avrebbe mai insegnato ad essere una vincente. Non passarono più di due secondi prima che la bambina si sentisse la sensazione di dolore sul viso provocata da uno schiaffo, uno di quelli forti che non pizzicano, ma bruciano, uno di quelli così forti da far uscire il sangue dal naso. La ragazza non si scordò mai di quel giorno; le rimase inciso come un tatuaggio.
Passarono molti anni e la giovane voleva provare ad entrare nell'esercito e divenire come il padre, per fargli onore; ma i suoi piani andarono del tutto storti e l'esercito non sarebbe mai stato disposto a prenderla per combattere. Fu così che lo spirito libero di Ryo la costrinse a viaggiare all'età di soli quasi diciassette anni, di scappare lontana da quel posto che aveva rinnegato la sua vera natura, con l'obiettivo di trovare il luogo che l'avrebbe veramente accolta per ciò che era.
Durante il suo lungo viaggio si unì a diverse gilde di ricercati e mercenari, ma una in particolare fu quella che segnò parte del suo destino. In quella Gilda di mercenari dominicani, conobbe una giovane ragazza di nome Amaris Cruz, più grande di lei solo di qualche anno. Ryo non aveva mai avuto una vera amica, d'altronde perché averla? Se l'era sempre cavata da sola e il suo unico obiettivo era quello di dimostrare agli altri chi lei sarebbe potuta essere, eppure, la giovane Amaris pareva una ragazza abbastanza seria nel combattimento e simpatica. Tutto ebbe inizio quando entrambe vollero catturare lo stesso target, finendo poi per collaborare.
La prima impressione che Ryo ebbe su Amaris non fu delle migliori, ma una volta catturato il fuggitivo assieme alla sua nuova compagna, ebbe da ridirsi; quella ragazza era capace e la missione riuscì a fluire in modo molto più liscio e tranquillo.
Per la prima volta Ryo si sentì come se ci fosse qualcuno in grado di capirla appieno e non ci volle molto prima che diventassero amiche inseparabili.
Una missione di Ryo e Amaris all'interno della gilda di mercenari di Hispaniola consisteva nel dover uccidere Alida Elvira Moya, sorella di un potente nobile di nome Serapion, nonché terzogenita di Alvaro e Itzele Moya.
Alida era una giovane ragazza umana di 23 anni, la quale era diretta nella Penisola Dominicana per un possibile matrimonio con il futuro sovrano dell'area. In quel periodo Serapion aveva 36 anni, e assieme al fratello minore stava accompagnando la sorella per la stipulazione dell'accordo con la famiglia sovrana.
A molti nobili dominicani non andava giù il fatto che la famiglia Moya si intromettesse negli affari della penisola, così misero una taglia sopra Alida per farla fuori. Le due ragazze decisero di imbracciare la missione, terminandola con successo.
Ryo e Amaris si infiltrarono all'interno del palazzo in cui soggiornava la nobile, e mentre Amaris si era occupata delle guardie, Ryo riuscì a terminare la missione sparando un singolo colpo alla ragazza. Nell'intento di fuggire dal palazzo, però, le mercenarie vennero inseguite per l'intero bosco da un fuoco controllato proprio da Serapion, il quale era un'anomalia. Quest'ultimo alla fine le diede per morte, seppur nessuno avesse mai trovato i loro cadaveri.
Amaris e Ryo erano sopravvissute al fuoco grazie alla magia di un bracciale, dato in dono da uno stregone in debito con loro. Da quel giorno Ryo ebbe una paura tremenda delle fiamme e non si scordò mai di quanto era successo.
Dopo soli sedici mesi dalla congiunta con la giovane Amaris, a Ryo giunse al notizia dell'arrivo a Tortuga della grande e giovane nave del capitano Cassian Hayward, detto "Audax". Ryo non perse l'occasione e convinse immediatamente il capitano Cassian di farsi arruolare nella sua ciurma, vedendo in lui la possibilità di dimostrasi veramente la migliore in ciò che era. Senza alcuna esitazione, la giovane riuscì a raggiungere il suo obiettivo, felice che il capitano fosse riuscito a vedere in lei il suo vero potenziale. La giovane riferì la notizia alla amica Amaris, la quale, spaventata al pensiero di ritornare ad essere completamente abbandonata nuovamente a sé stessa, decise di unirsi alla ciurma.
Nel corso del primo capitolo, Ryo perse Amaris, rendendosi conto che ciò che provava per lei era sempre stato qualcosa di più che una semplice amicizia. Il capitano Cassian si era rifiutato di rimanere a cercarla e, per un lungo periodo, Ryo non riuscì a rivolgerli più la parola. Alla fine dell'avventura, la giovane riuscì a perdonare Cassian e lo aiutò a portare in fin di vita il temuto capitano Benjamin Morgan, ottenendo così la vittoria.
Dopo la serie di devastanti eventi che erano accaduti, Ryo si concesse una pausa e tornò dai propri genitori, raccontando a loro ciò che era divenuta. I genitori di Ryo non potevano essere più felici nel vederla, e seppur la giovane avesse sempre temuto di vedere la loro reazione, loro si sentivano orgogliosi di lei proprio perché aveva avuto il coraggio di inseguire i propri desideri. Ryo lasciò a loro una parte del tesoro che aveva ottenuto, ringraziandoli per averla cresciuta.
Dopo l'impresa vittoriosa della ciurma di Cassian, giunse voce alla famiglia Moya che Ryo Harada era ancora viva; così Serapion decise di compiere a termine ciò che aveva iniziato, vendicandosi non solo della giovane giapponese, ma distruggendo tutto ciò che aveva.
Durante il corso del secondo capitolo, la ciurma dello Zephyr fu incaricata dalla Marina di abbattere una temibile organizzazione che rapiva e torturava anomalie, il tutto in cambio di un permesso di pirateria, il quale li avrebbe lasciati liberi di compiere le loro attività in maniera legale. La capo d'armi era sicuramente molto scettica riguardo alla missione, ma questo non le impedì di fare amicizia con uno dei due supervisori della Marina presenti sulla nave, Edward Milton; seppur lo avesse trattato male non appena conosciuto. Oltre al Marine, Ryo fece amicizia con una ragazza indiana di nome Ashnoor, la quale era salita sull'imbarcazione perché in cerca del fratello, una anomalia catturata dall'organizzazione. Alla fine degli eventi, la giovane perse la propria mano destra dopo un combattimento contro il suo nemico Serapion, il quale venne poi sconfitto ed ucciso da Edward, salvandole la vita. L'addio che la capo d'armi dovette dire ai suoi amici la fece soffrire molto, ricordandole di essere nuovamente sola e di essere stata nuovamente abbandonata.
Dopo gli eventi di "I want it All" il legame di Ryo e Cassian si rafforzò, permettendo così alla capo d'armi di distrarsi dalla frustrazione che provava dopo le perdite subite, fu proprio in quel periodo infatti che quest'ultima decise di dedicare tutte le sue forze e la propria fedeltà alla ciurma, tralasciando ciò che la tormentava. La giovane ricordava ancora le parole che il capitano le aveva pronunciato tempo prima, ma lei non era ancora sicura di essere la persona adatta a fare il capitano; d'altronde quella scelta non si sarebbe mai verificata prima della morte di Cassian e per questa ragione Ryo era abbastanza tranquilla.
A seguito della perdita della mano, la capo d'armi si allenò duramente per cercare altre strategie di battaglia e migliorare le proprie capacità di combattimento; decise quindi di aggiungere un piccolo pugnale legato attorno al polso della mano persa, nascosto dalle lunghe maniche e protetto da un fodero di metallo.

Punti di forza:
Sa prendere decisioni giuste in battaglia, inoltre, è un'ottima guerriera e sa utilizzare qualsiasi tipologia di arma. Ryo è un'ottima stratega.

Debolezze:
Paura delle fiamme; difatti, lei stessa le definisce come elemento indomabile della natura. Ryo, inoltre, può risultare molto debole nelle circostanze in cui prevale un proprio senso di rimorso.

Armi:
Durante le battaglie Ryo utilizza sempre una piccola pistola per gli scontri a media distanza e una katana per gli scontri più ravvicinati. Il fucile sarebbe un'arma migliore, data l'utilità che riserva per gli scontri a grande distanza, ma Ryo ritiene importante la leggerezza del carico durante un combattimento. È inoltre importante affermare che l'utilizzo della katana è di importanza simbolica per la giovane ragazza, difatti essa fu il primo tipo di arma che il padre le insegnò ad usare, facendola fare su misura per lei.
A seguito della perdita della mano destra, la giovane cominciò ad indossare un piccolo pugnale legato saldamente al polso, il quale veniva sempre protetto da un piccolo fodero di metallo, nascosto sempre dalle lunghe maniche che la ragazza portava.

Relazioni:

Cassian Hayward | -bvoken
Ryo nutre un glorioso rispetto nei confronti del capitano Cassian, difatti lui è uno di quei pochi che hanno nutrito una grossa fiducia nei suoi confronti e che l'hanno aiutata a realizzare i propri obiettivi. Rimane pur sempre il fatto che Ryo sia molto testarda, accade, così, spesso che ella contesti qualche ordine imposto, finendo, però, alla fine sempre per seguirli.
Ryo, dopo alcune settimane dalla morte di Amaris, riuscì a perdonare il proprio capitano per averle impedito di ritrovare l'amica ed essere andato avanti senza quest'ultima; continuando a portare un senso di profondo rispetto nei suoi confronti.
Cassian propose alla capo d'armi di diventare capitano quando lui non ci sarebbe più stato, ma lei non si sentiva sicura su questa scelta.
Durante una missione di ricerca, Ryo fu incapace di difendere la vita di una propria compagna e fu proprio per questo motivo che Cassian rimase molto deluso ed arrabbiato nei suoi confronti, ma fu comunque capace di perdonarla nel giro di poco tempo.
A seguito della disfatta dell'organizzazione, il rapporto fra i due si rafforzò e Ryo divenne una buona amica del capitano, il quale la aiutò a superare il senso di solitudine che provava in quel momento.

Amaris Cruz | -bvoken
Giovane amica, la quale merita tutto il rispetto di Ryo possibile, grazie alle innumerevoli caratteristiche che le accomunano. Ryo farebbe tutto il possibile per proteggerla ed è sicura che anche lei farebbe lo stesso. Il loro legame è molto forte, seppur Ryo a volte non riesca ad essere capace di dimostrarlo, e la ritiene come una sorella.
Dopo la sua morte, Ryo si accorse che aveva sempre provato qualcosa di più per lei, sentimenti quali oramai non avevano più possibilità di essere ricambiati. Probabilmente, i sensi di colpa la avrebbero perseguitata per il resto della sua vita, ma si era promessa di vivere in onore di colei che aveva sempre amato.

Edward Milton | -bvoken
Caro amico di Ryo, facente parte della Marina e, per questa ragione, anche suo nemico.
Non c'è molto da dire su Edward, se non che fu proprio lui a salvarle la vita, dimostrando di tenerci veramente a lei. Certo, all'inizio Ryo lo aveva trattato male, ma con il passare del tempo il cuore della giovane si addolciva sempre di più nei suoi confronti, facendole aprire gli occhi su chi fosse veramente. Dopo essersi detti addio, il cuore della capo d'armi si ritrovò ridotto in mille pezzi, non facendola pensare più ad altro se non a quel Marine, seppur lei continuasse a rinnegarselo.

Ashnoor Saini | -bvoken
Ragazza dolce, di buon cuore e molto religiosa, grande amica di Ryo. Era certo che dopo l'avventura passata insieme non si sarebbero più riviste, ma la capo d'armi ci teneva veramente a lei e sperava che quest'ultima avesse potuto avere una vita migliore di ciò che quella nave aveva da offrirle.

Ajeet Saini | -bvoken
È il fratello maggiore della amica Ashnoor, a cui Ryo teneva davvero molto. Si promise che una volta che Ashnoor se ne sarebbe andata avrebbe dovuto aiutarlo in qualsiasi maniera, assicurandosi così che l'amica non avesse fatto una cattiva scelta nel lasciarlo solo.

Curiosità:

Tiene sempre un abbigliamento di genere dark ed è molto raro trovarla vestita in gonna.
Si effettua spesso dei tagli sulla pelle con la propria lama.
Durante le vicende della missione imposta loro dalla Marina, la giovane perse la mano destra in un combattimento contro il proprio nemico, Serapion.
È stata descritta come "gatto nero" da un suo caro amico.
Il suo colore preferito è il nero.
Non soffre né il caldo né il freddo.
Fra le armi da lei più odiate vi è l'arco, proprio a causa del brutto ricordo che le fa suscitare in mente, inoltre, a seguito della perdita della sua mano destra, Ryo non è più capace di usarlo.
Il suo animale preferito è la tigre.

Orientamento sessuale: Bisessuale.

La bisessualità corrisponde ad un orientamento sessuale per il quale si può provare attrazione e interesse, sia di tipo fisico che di tipo affettivo, verso le persone dello stesso sesso o del sesso opposto.

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