Capitolo 17 - Brithing

Intanto Teyla è felice di stare insieme a suo marito e suo figlio.

Al comando Stargate rientra la squadra che era stata attaccata.

Landry va ad accoglierli. "Allora cos'è successo?" chiede.

"Un altro attacco signore, da parte degli ibridi di Michael." risponde Pierce.

"State tutti bene?" chiede Landry.

"Sì signore, l'uomo invisibile li ha uccisi tutti." risponde Pierce.

Landry lo guarda. "Come l'uomo invisibile?" chiede perplesso.

"Beh, è il nome che abbiamo dato a chi è in grado di ucciderli. In fondo noi non lo vediamo e credo neanche loro. Combattono alla ceca e perdono." dice Pierce.

Landry riflette. "Potrebbero essere gli antichi ascesi, o il prescelto di cui parlava Daniel." dice poi.

"Sì potrebbe." dice Pierce.

Intanto su Atlantide Teyla passa del tempo con Kanaan e Torren John, parlando e recuperando il tempo perso.

Ronon è nella stanza di Amelia. È da un po' che non passano un po' di tempo insieme.

Jack e Sam passano sempre più tempo insieme.
Jack decide di rendere pubblica la loro relazione e ne parla con Sam, che naturalmente è felicissima.

Rodney parla con Jenny di quello che potrebbe succedere, se andranno dove hanno deciso.

Jeannie è con John nella sua stanza.

Maddy è con Jimdo, parlano e si baciano.

John prende una decisione su come agire con Rodney e ne parla con Jeannie. Lei è d'accordo con lui. "Dovresti informare gli altri così che possano scegliere se venire o meno con noi." gli dice poi Jeannie.

"Sì, più tardi organizzo una riunione con tutti e vediamo il da farsi." dice John baciandola. "Ti amo sempre di più." le dice John.

"Io di più." risponde sorridendo Jeannie.

John sorride e la ribacia.

Jeannie ricambia e sorride.

"Dai organizza la riunione. Adesso avremo un sacco di tempo per noi." dice Jeannie sorridendo.

"Va bene." sorride John e dice a tutti di raggiungerlo tra mezz'ora nel laboratorio.

"Visto non era poi così complicato." dice Jeannie abbracciandolo e baciandolo.

"Hai ragione, ma a volte è più bello starsene con la donna che ami, piuttosto che pensare sempre al lavoro, ma hai ragione già una volta per pensare troppo a me, abbiamo rischiato di perdere tuo fratello, per cui non mi sembra il caso di ripetere lo stesso errore." dice John e la bacia ancora. "Vieni anche tu?" chiede poi.

"No amore alla riunione non vengo, mi annoiano e poi ho paura di avere una delusione." risponde Jeannie.

"Una delusione? In che senso?" chiede John.

"Che nessuno voglia accompagnarci in questo viaggio, che ci lascino soli." dice Jeannie.

"Ma no amore stai tranquilla, vedrai che verranno tutti." sorride John.

"E se ci lasciano soli proprio ora?" chiede Jeannie.

"Perché pensi questo?" chiede John.

"Non lo so questa storia è così strana..." dice Jeannie.

"Beh non è una storia di tutti i giorni, però siamo tutti amici di tuo fratello e non credo che gli altri si tirino indietro proprio ora che è tornato." spiega John. "Ora vado, quando torno ti darò buone notizie vedrai." aggiunge poi.

Jeannie lo bacia e annuisce.

John esce e va in laboratorio dove già trova tutti riuniti, entra e saluta tutti, poi comincia a spiegare la situazione e racconta la soluzione trovata chiedendo chi di loro vuole unirsi al loro seguito.

Tutti, persino Carson, i membri dell' SG-1, i membri della Destiny, gli Athosiani e persino i dieci nominativi del CSIS forniti da Rodney danno il loro consenso ad unirsi a loro.

"Ne siete davvero sicuri?" chiede John.

Tutti annuiscono.

John spiega bene il piano e dice a tutti di prepararsi per partire l'indomani.

Tutti ritornano nelle loro stanze e si preparano per la partenza.

John va da Jeannie e le dice che sono tutti con loro.

Jeannie lo abbraccia felice.

Intanto bussano alla porta di John.

John apre, è Todd.

"Sheppard non sono stato informato della riunione, io naturalmente sono dei vostri, non ce la potete fare da soli a proteggerlo." dice Todd.

"Mh, certo lo davo per scontato." dice John.

Todd annuisce. "Quando si parte?" chiede poi.

"Domani si parte, se hai da preparare qualcosa vai pure." dice John.

"Bene, ritorno nel mio alloggio." dice Todd e se ne va.

Maddy e Jimdo stanno sempre più tempo insieme, conoscendosi sempre meglio.

Rodney parla con sua moglie in infermeria.

John e Jeannie li raggiungono.

"Jenny puoi darmi la sicurezza che Rodney domani è in grado di affrontare un viaggio, senza ripercussioni sulla sua salute?" chiede John.

"Sì, fisicamente sta bene sono le sue perdite di coscienza a preoccuparmi, ma quelle o qui o in viaggio ci saranno comunque." risponde Jenny allontanandosi con John.

"Ok, la partenza è prevista per domani mattina alle 10, io ho dato per scontato che tu sarai dei nostri, ma se non te la senti, sai, per il bambino, c'è anche Carson a fargli da dottore." dice John.

"Stai scherzando spero, secondo te in un momento così delicato lascio solo mio marito?" chiede Jenny.

"Sapevo che saresti venuta, ti ho solo voluto informare per non farti sentire costretta a venire. A proposito sa della bella notizia?" dice e chiede John.

"Non ancora, lo vedo così fragile in questo momento, che ho paura di dirgli certe cose. Una volta arrivati lì dove andremo, dovrà affrontare i fantasmi del suo passato John e credimi non sarà facile per lui, la sua mente sarà tormentata dai ricordi, dai rimorsi e dai sensi di colpa. Se solo me ne avesse parlato prima, ci sono cose che neanche Jeannie sa, le ha raccontate solo a me." dice triste Jenny.

"Di cosa si tratta Jenny? Così mi fai preoccupare." chiede e dice John.

"Sarà lui quando si sentirà pronto a parlarvene, mi ha fatto giurare di non dire niente a nessuno e non voglio tradire la sua fiducia, anche perché per come la vedo io, se tradisci nelle piccole cose, allora tradirai anche nelle grandi cose." dice Jenny.

"Va bene non insisterò, andiamo da lui adesso." dice John.

Jenny torna da Rodney seguita da John.

Rodney nel frattempo parla con Jeannie e quando li vede arrivare di nuovo, li guarda preoccupato.

"Hey ragazzone, come ti senti?" chiede John sorridendo.

"Molto meglio, perché?" chiede Rodney aspettandosi brutte notizie.

"Domani si parte, sicuro di volerlo fare davvero? Sei pronto?" chiede John.

Rodney annuisce prontamente. "Perché vi siete allontanati? Avete brutte notizie da darmi?" chiede poi preoccupato.

"Ma no tranquillo, va tutto bene, lo sai che domani non saremo soli a partire, tutti verranno con noi per aiutarci, stavamo parlando di questo." risponde John.

"E come mai? Pensavo di non andare a genio di molti in realtà." dice sincero Rodney.

"Beh, come vedi ti sbagliavi, quando ti hanno preso, ci siamo attivati tutti per cercarti, nessuno escluso." dice John. "E ora tutti vogliono assicurarsi che tu stia bene e che non succeda più niente al nostro genio preferito." aggiunge.

Rodney lo guarda meravigliato. "Anche tu vieni?" chiede poi voltandosi verso Jeannie.

"Ma certo che vengo, cosa ti aspetti che ti lasci solo, proprio adesso che ti abbiamo ritrovato? Ti ricordi quello che dicevamo da ragazzi?" dice Jeannie.

"Per sempre uniti." risponde Rodney prontamente. "Però io mi sono allontanato da te." aggiunge poi.

"Avrai avuto i tuoi motivi e quando ti sentirai pronto me lo dirai." dice Jeannie.

Rodney annuisce. "Amore posso alzarmi?" chiede poi.

"Sì, ma non strafare e voi due per favore tenetelo d' occhio, che domani mattina alle 10 si parte e tu devi stare in forma sennò non ti muovi da qui ok?" dice Jenny.

Rodney annuisce.

John e Jeannie prendono Rodney sotto braccio. "Ci pensiamo noi a lui, tranquilla." sorridono i due.

Rodney va con loro.

Jenny resta in infermeria.

"Dove mi state portando, io volevo andare in sala mensa ho fame." dice Rodney camminando piano.

"Sì tranquillo, ora andiamo vogliamo farti sgranchire un po' le gambe." dice Jeannie sorridendo.

"Si vede che ti stai riprendendo." sorride John.

Rodney sorride e continua a camminare fino alla sala mensa con John e sua sorella.

"Eccoci arrivati, siediti ora, cosa prendi?" chiede John.

"Fai tu, qualunque cosa va bene." dice Rodney.

"A me già sai." sorride Jeannie.

"Sì, arrivo subito." sorride John.

Rodney si guarda intorno, è agitato.

Jeannie lo guarda e gli prende la mano. "Fratellone stai calmo, ci siamo io e John con te." dice poi.

Rodney annuisce e la guarda.

"Che succede, perchè sei così agitato?" chiede Jeannie.

"Sono agitato per domani." dice Rodney.

"Per che cosa?" chiede Jeannie.

Rodney scuote la testa. "Non lo so, non so risponderti." dice poi.

"Dai sta calmo. Non farmi preoccupare, cerca di rilassarti un po'." dice Jeannie.

"Eccomi, questo a te, questo a te e questo a me, che succede? Mi sono perso qualcosa? Che sono queste facce?" chiede John.

"Rodney è agitato per domani, ma non sa perché." risponde Jeannie.

Rodney annuisce.

John lo guarda preoccupato. "Se non te la senti annulliamo tutto, non voglio costringerti a fare una cosa che non vuoi, vorrà dire che non ti perderemo di vista un attimo e resteremo qui." dice John tranquillizzandolo.

Rodney lo guarda. "No John, devo farlo, devo andare e chiudere quel capitolo della mia vita una volta per tutte." dice poi.

"Va bene, noi siamo con te, di qualsiasi cosa si tratti e sentiti libero di non dirci niente se non vuoi, solo una cosa voglio." dice John.

"Che cosa John?" chiede Rodney interrogativo.

"Una cosa semplice Roddy, se c'è qualcosa che ti fa stare male sfogati con noi e diccelo, anche se qualcuno di noi involontariamente o soprattutto volontariamente ti delude o fa qualcosa che ti fa star male, parlane con noi, con me, con tua sorella, con chi ti fidi." dice John.

Rodney annuisce anche se fatica a capire cosa intende John con alcune sue parole.

"E Roddy, un altra cosa, non fidarti di chi non lo merita." dice poi John.

Rodney annuisce un po' confuso.

Jeannie lo guarda. "John forse dovremmo essere più chiari e dirglielo." dice poi.

Rodney li guarda impaurito. "Cosa dovete dirmi? Ci sono problemi?" chiede poi.

"Tranquillo Roddy, facciamo così, se qualcuno si comporta in modo strano con te, tipo vedi che ti sta troppo addosso, oppure fa cose per darti fastidio, tu vieni da noi a dircelo e non fare l'eroe, ok?" dice John.

Rodney annuisce un po' infastidito. "Ultimamente mi sento un bambino, che cerca la protezione di mamma e papà, va bene comunque farò come mi hai detto John e grazie di esserci." dice sincero Rodney.

"Dai vedrai che presto finirà tutto, nel frattempo cerca di stare tranquillo." dice rassicurante John.

Rodney sorride, poi torna serio. "So che non vuoi sentirmi parlare così, ma se qualcosa dovesse andare storto, oltre che di mia sorella, prenditi cura anche di Jenny per favore." dice poi.

"Smettila andrà tutto bene, tu sistemerai le tue cose e noi fermeremo chiunque si avvicini a te e non dovrebbe e torneremo tutti sani e salvi su Atlantide." dice John alterato.

Rodney annuisce e zittisce.

Jeannie li guarda e prende la mano di suo fratello.

Rodney chiude gli occhi e sospira, la sua espressione cambia, sembra molto più sicuro di se poi apre gli occhi, sono di un blu intenso.

John ha un sussulto e guarda Jeannie. "Ma cos'ha agli occhi?" chiede poi.

"Non lo so anche le altre volte fa così. Per questo Jenny pensa che sia legato al prescelto della profezia degli antichi." risponde Jeannie.

"John, Jeannie venite con me, non mi lasciate solo, da voi dipende la mia vita, la mia salvezza. Senza di voi non posso farcela." dice improvvisamente Rodney.

John lo guarda confuso. "Cosa? Perchè dovremmo lasciarti solo Roddy? Di cosa parli? Cos'è che non riuscirai a fare senza di noi?" chiede poi.

"Quello che dovrò fare più in là, senza di voi non posso farcela." insiste Rodney.

"A cosa ti riferisci? Che cosa dovrai fare?" insiste John.

Rodney stringe gli occhi.

"Roddy che ti sta succedendo, che hai?" chiede John preoccupato.

Rodney riapre gli occhi, sono tornati alla normalità, tenendosi la testa guarda John e Jeannie e per la prima volta ricorda qualcosa di quello che è successo e ha detto.

Jeannie lo guarda preoccupata. "Come ti senti?" chiede poi.

"Ho mal di testa, ma è successo davvero? Non era un sogno? Io vi ho detto di non lasciarmi solo giusto?" dice e chiede Rodney.

"Non è stato un sogno, proprio come quando hai visto l' attacco ai danni di Teal'c e Ronon e come quando hai visto me e tua sorella insieme sul letto che parlavamo di noi due e di te. È successo davvero." dice John.

Rodney li guarda impaurito. "Perché? Perché mi succede? Che vuol dire? Stavolta non ho toccato nessun marchingegno degli antichi, forse è stata quella donna, Oma Desala, io... non sono pronto per certe cose." dice Rodney agitato.

Jeannie si alza e lo abbraccia da dietro. "Hey fratellone, tranquillo andrà tutto bene, insieme scopriremo perché e soprattutto cosa ti sta succedendo tutto questo e ne io né John ti lasceremo solo al tuo destino. Ti aiuteremo a gestire le cose come meglio possiamo, ma adesso stai calmo. Parleremo con Daniel e vedremo di rintracciare questa Oma Desala e le parleremo insieme." lo rassicura poi.

Rodney annuisce calmandosi un po'.

Anche John lo rassicura.

Rodney guarda sua sorella e incredulo le chiede: "Per caso ho anche detto a Madison e Jimdo di sposarsi?" chiede poi.

Beh non apertamente, ma hai fatto capire che devono stare insieme e che li aspettano grandi responsabilità, ma non hai detto di cosa si tratta." risponde Jeannie.

"So solo che è importante che restino insieme e che si sposino, ma non ne conosco il motivo o almeno non ancora." dice Rodney.

"Ok però ora sta tranquillo, non voglio riportarti in infermeria." gli dice John.

Rodney lo guarda, ha mal di testa, ma non dice niente e si limita ad annuire.

Radek, uno scienziato cecoslovacco quarantaduenne, alto 1,73 m, capelli lunghi,lisci castano chiaro e occhi azzurri, con gli occhiali, passa di là e si avvicina ai tre per salutare.

"Hey Radek come va? Avete finito di controllare il sistema?" chiede John.

"Sì finalmente, certo se un certo scienziato non fosse scomparso dalla circolazione, avremmo fatto prima dividendoci i compiti, come abbiamo sempre fatto." scherza Radek.

John sorride e anche Jeannie.

Rodney dapprima sorride poi si alza di scatto, i suoi occhi sono di nuovo di un blu intenso e afferrando il braccio di Radek, esclama autoritario: "Anche se sembra l'unica cosa sensata da fare non farlo, non premere il tasto d' avvio o finirà male."

"Rodney, che ti prende? Lasciami." esclama Radek spaventato.

"Aaah!" esclama Rodney lasciando Radek e prendendosi la testa tra le mani dolorante.

"Che sta succedendo John?" chiede Radek preoccupato. "Che cos'ha?" aggiunge.

"Non lo so, ma controlla dappertutto che non ci siano anomalie di sistema che possono provocare corto circuiti, esplosioni o roba del genere." dice John avvicinandosi a Rodney che nel frattempo sì è accasciato a terra per il dolore alla testa.

"Sì, John, ma che cos'ha? I suoi occhi li hai visti? Hanno fatto esperimenti su di lui quando l'hanno preso, ha qualcosa dentro di lui, di cosa si tratta?" chiede Radek preoccupato per il suo amico e collega.

John non sapendo cosa rispondere da una pacca sulla spalla a Radek e gli dice di stare tranquillo e che presto sarebbe tornato il solito McKay di sempre.

Intanto Rodney stringe gli occhi per cercare di ridurre il dolore alla testa e ci riesce.

John lo guarda e cerca di aiutarlo come può.

Anche Jeannie.

Radek annuisce e va a fare i controlli richiesti da John convinto che non troverà niente.

Nel frattempo Jack e Sam fanno i preparativi per la partenza. "Non ho ancora capito se devo ritenermi richiamato al servizio attivo o se sono qui come aiuto, se pure fosse sono stanco di rinunciare a te e ai nostri progetti, per cui portiamo avanti la nostra storia e basta regole." dice Jack preparando le valigie.

"Davvero?" chiede Sam felice e l'abbraccia.

"Certo davvero. Ma voi scienziati siete sempre scettici?" scherza Jack e la bacia.

Sam ride e ricambia. "Non immagini quanto." dice poi e lo ribacia.

"Come mai non ci hanno detto dove siamo diretti?" chiede Jack mentre coccola Sam.

"Per la sicurezza di Rodney, sai visto che è uscito fuori che al comando, nel CSIS e nell'FBI ci sono i tre uomini responsabili del suo rapimento e che su di lui c'è una taglia, non vogliamo che risucceda per cui la destinazione resta segreta finché non arriviamo." spiega Sam felice di poter stare con l'uomo che ama finalmente in libertà.

"Ora è tutto chiaro." dice Jack e continua a baciarla. "Guarda che ho trovato tra le carte in quel comodino, un bel progetto per la nostra casa." dice mostrandole il progetto di una casa.

"Woohw, sì sarebbe bellissima." dice Sam e si mettono a fantasticare sulla disposizione della casa.

Intanto Radek finito il controllo scopre che c'era una directory sbagliata nel sistema e che se avessi premuto il tasto d'avvio la città sarebbe saltata in aria e con lei tutti loro, provocando uno tsunami catastrofico per mezza America, va subito ad informare John che con Rodney e Jeannie sta ancora in sala mensa.

"Non so come faceva a saperlo ma aveva ragione Rodney, John se avessi premuto il tasto d'avvio noi saremmo saltati in aria con la città e con noi metà degli Stati Uniti sarebbero stati sommersi da uno spaventoso tsunami." dice Radek a John.

"Cosa? Davvero?" dice John incredulo.

"Sì davvero, abbiamo rischiato di uccidere milioni di persone compresi noi e Rodney ce l'ha impedito." annuisce Radek.

"Ok adesso andate a prepararvi, ok? E Radek non dire niente a nessuno di quello che ha fatto e detto Rodney, ok?" dice John facendosi un' idea diversa su Rodney rispetto a Jenny.

"Ok tranquillo non ne parlerò con nessuno." dice Radek dubbioso su cosa stia succedendo.

"Voi però non me la raccontate giusta, non è che per caso Rodney ha usato di nuovo la macchina degli antichi? Come faceva a sapere dell'esplosione?" chiede Radek prima di congedarsi.

"No non ha usato la macchina degli antichi e non so darti spiegazioni su cosa stia succedendo al nostro genio, ma nessuno deve sapere quello che sta succedendo altrimenti questa partenza sarebbe inutile." dice John.






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Buona lettura a tutti.
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Lasciate un commento di come trovate il racconto.
Spero di non essere troppo disastroso e che il racconto vi piaccia.
Secondo voi perché Rodney è così agitato?
Sarà paura? O pensa a quello che si troverà a fare una volta arrivato dove stanno per andare?

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