Capitolo 14 - Rivelazioni

John esce con Jeannie.

Rodney rimasto solo con Jenny, ne approfitta. "Amore devo parlarti c'è una cosa che nessuno sa di me nemmeno mia sorella, ma tu è giusto che lo sappia."

"Dimmi amore." dice Jenny carezzandogli la fronte.

"Vedi io..." Rodney le racconta il pezzo della sua vita che l'ha indotto a diventare il Rodney che hanno conosciuto al comando e su Atlantide.

"Amore, ma è terribile, mi spiace, perché non me l'hai detto prima?" dice Jenny versando una lacrima.

"Volevo dimenticare tutto proprio come ora." risponde Rodney.

Jenny lo abbraccia forte per consolarlo.

Rodney si stringe a lei e da sfogo al suo stato d'animo piangendo.

Intanto John rintraccia i dieci nominativi del CSIS segnalati da Rodney riunendoli in laboratorio con la presenza di Sam, Jack, Bill e Daniel, spiega la situazione su Rodney e sugli ibridi, chiedendo ai dieci uomini, tra i quali c'è anche l'attuale capo, Solomon Zond, un militare quarantaseienne, fisico asciutto e palestrato, alto 1,83 m, capelli corti, lisci e castano chiaro, occhi verdi e baffi ben curati, di unirsi a loro.

"Per noi è un piacere aiutare la persona che ci ha fatti arrivare fin qui." dice il capo del CSIS.

"Bene." risponde John confuso. "Chi sarebbe che vi ha fatto arrivare fin qui?" aggiunge poi.

"McKay, il nostro capo, il nostro addestratore." risponde orgoglioso l'altro.

John lo guarda più confuso di prima e annuisce.

Maddy è con Jimdo, i due ragazzi si piacciono.

Jeannie la cerca e dopo poco lì trova a chiacchierare sulle scale in uno dei corridoi. "Maddy ti stavo cercando dappertutto, lo zio si è ripreso se vuoi andare a trovarlo." le dice.

"Posso venire venire anch'io?" chiede Jimdo.

"Sì dai vieni, sarà felice di vederci." sorride Maddy.

Jeannie annuisce sorridendo. "Andiamo."

Rodney si asciuga gli occhi ancora arrossati dalle lacrime, alza la testa tirando una boccata d' aria dal naso e dice a Jenny: "Sta arrivando Maddy, non voglio che mi veda così."

Jenny gli resta vicino. "Stai tranquillo, anche i supereroi piangono, non cambierà idea su di te solo perché ti vede piangere." gli dice.

Rodney sorride. "Non è per questo, voglio che sappia che può contare su di me, ora che suo padre è morto." dice Rodney.

Nel corridoio si sente la risatina di Maddy e Jimdo che avanza.

Jeannie entra per prima, seguita dai due ragazzi.

"Zio Roddy, come ti senti? Posso sedermi vicino a te?" dice Maddy, felice di vederlo sveglio.

"Venite." sorride Rodney guardando Maddy e Jimdo.

I due ragazzi si siedono l'uno di fronte all'altra sul letto di Rodney.

Rodney li guarda sorridendo. "Grazie per essere venuti, in questo momento ho bisogno del sostegno di tutti gli amici e dei parenti." dice e poi con lo sguardo perso nel vuoto e i suoi occhi diventati di un blu intenso prende le mani dei ragazzi e le mette l'una nella mano dell'altro e gli dice: "Insieme per sempre."

Maddy e Jimdo lo guardano.

Jimdo gli mette una mano sulla spalla e gli dice: "Grazie ne avrò cura come fosse il mio tesoro più grande."

"Rodney sono solo due ragazzini." dice Jeannie un po' alterata.

Rodney si volta verso sua sorella e la guarda. "No, loro sono stati scelti per grandi cose." dice poi.

Jeannie guarda i suoi occhi e li fa notare a Jenny, le due donne si guardano confuse.

Rodney continua a parlare con i due ragazzi farfugliando strane cose per ora incomprensibili per i due ragazzi.

Loro lo ascoltano.

Dopo poco Rodney ritorna in se, i suoi occhi ritornano alla normalità e sì guarda intorno confuso. "Che succede? Mi sono addormentato?" chiede confuso.

"No zio, tranquillo va tutto bene, adesso so che avevo ragione su di te e per questo non ci sei stato molto vicino prima, avevi da fare e presto ne avrai molto di più, ma adesso non sei solo, puoi contare su tutti noi." dice Maddy abbracciandolo.

Jimdo si unisce all'abbraccio.

Rodney ricambia l'abbraccio e guarda Jenny e Jeannie perplesso non ricordando nulla di quanto è successo poco prima.

"Amore come ti senti? Hai mal di testa?" chiede Jenny preoccupata.

"Un po' ma è sopportabile, non ricordo di cosa stavamo parlando." dice a disagio Rodney.

"Aspetta voglio vedere una cosa." dice Jenny collegando gli elettrodi alla macchina e a Rodney.

"Che succede? Brutte notizie? Sto perdendo il cervello?" chiede Rodney sorridendo per nascondere la sua preoccupazione.

"La tua attività neuronale e sinaptica sono alle stelle e la pressione è altissima." dice Jenny.

Sentendo questo, istintivamente Rodney stringe gli occhi e rilassandosi riesce poco dopo a portare i suoi valori alla normalità.

Jenny lo guarda perplessa non credendo ai suoi occhi.
Rodney riapre gli occhi, sentendosi meglio.

Jenny comincia a credere che suo marito possa essere legato in qualche modo alla profezia del prescelto, una specie di messaggero.

"Adesso sto meglio, cosa mi hai dato?" chiede Rodney.

"Non lo so, hai fatto tutto tu amore." dice Jenny.

Jeannie osserva suo fratello, poi guarda Jenny e la prende in disparte. "Che succede a mio fratello? Devo preoccuparmi?" chiede già evidentemente preoccupata.

"Io credo che sia il messaggero del prescelto della profezia degli antichi." risponde Jenny.

Jeannie la guarda. "Ne sei sicura? Perchè stavo pensando che forse è per questo che cercano di rapirlo, per le conoscenze che ha." dice poi.

"Hai ragione dovremmo informare John." dice Jenny.

Nel frattempo sul pianeta P3X-738, è in corso un attacco ai danni di una squadra SG.

"Dobbiamo chiamare i rinforzi." dice il tenente Pierce.

"Sì, signore, cerco di contattare il maggiore Sheppard." dice l'altro e fa per chiamare John.

"Aspetta." dice Pierce accorgendosi di qualcosa di strano.

Di nuovo gli ibridi combattono contro qualcosa o qualcuno di invisibile almeno ad occhio umano.

"Che succede? Cosa fanno?" chiede il più giovane della squadra.

"Combattono." risponde Pierce incredulo.

"Contro chi? Non c'è nessuno." chiede ancora l' altro.

"Non ne ho idea, ma se non ci fosse noi non saremmo qui a chiedercelo." risponde Pierce.

Restano a guardare ancora una volta i nemici battuti da chissà chi e poi chiamano John.

Nel frattempo in infermeria Jenny, Jeannie, Maddy e Jimdo, sono preoccupati per Rodney, ha di nuovo gli occhi di un blu intenso e le sue attività neuronali e sinaptiche sono di nuovo alle stelle insieme alla pressione, fino ad arrivare a perdere i sensi.

John risponde alla chiamata.

"Signore siamo stati attaccati ancora e di nuovo gli ibridi hanno cominciato a combattere contro chissà cosa e sono tutti morti." dice Pierce.

"Ma come è possibile?" chiede John.

"Non ho idea signore." dice Pierce.

"C'è altro?" chiede John.

"Sì, anche qui c'è una taglia su McKay, su ogni pianeta la ricompensa aumenta." risponde Pierce.

"Ho capito grazie." dice John e chiude la comunicazione andando in infermeria.

"John amore." lo abbraccia Jeannie.

"Che succede? Sta male?" chiede John.

"Sono cinque minuti che ha perso i sensi e non si riprende." risponde Jenny.

"Come mai è successo qualcosa?" chiede John preoccupato.

"John, io credo che Rodney abbia a che fare con la profezia degli antichi sul prescelto, che sia un suo messaggero o roba del genere." dice Jenny.

John la guarda perplesso. "Cosa ti induce a pensarlo?" chiede.

"Prima ha riportato i suoi valori alla normalità stringendo semplicemente gli occhi e poi ha detto cose strane su Madison e Jimdo." risponde Jenny.

Jeannie annuisce.

"Come sarebbe? Non capisco, cosa volete dire." dice John facendo finta di niente.

Zia, mamma, John..." li chiama Maddy.

"Ma cosa...?" chiede John guardando Rodney.

Rodney si muove nel sonno come se cercasse di liberarsi da qualcosa.

Rodney si agita. "Mmmh, mmmh" esclama nel sonno.

"Ma che gli succede, che ha?" chiede John preoccupato per il suo amico.

"Starà rivivendo quello che gli è successo, forse avrebbe bisogno di un aiuto psicologico." risponde Jenny facendogli un iniezione di calmante molto blando per paura che possa fargli male.

Rodney apre gli occhi di scatto. "Aiuto." urla affannando.

"Hey tranquillo, sei su Atlantide con noi, tranquillo respira." gli dice John standogli vicino.

"Scusate non volevo spaventarvi." si scusa Rodney ancora agitato.

"Stai tranquillo non è successo niente, appena ti rimetti in piedi voglio che la psicologa ti veda, ok? Mi servi in forma." dice John cercando di tranquillizzarlo.

"Sì forse ne ho bisogno." dice Rodney.

"Ti va di dirmi cosa ti ha spaventato così tanto?" chiede John.

"C'erano gli ibridi di Michael che stavano attaccando una delle squadre su un pianeta in ricognizione e ho cercato di sconfiggerli, ma poi è arrivato Michael in persona che mi ha detto 'finalmente sei mio adesso i tuoi amici e la tua famiglia sono solo un vecchio ricordo, non li rivedrai più'." racconta Rodney.

"Hey tranquillo era solo un sogno. Non sappiamo chi sia stato a rapirti, ma ti giuro che non succederà più. Ti fidi di me?" lo rassicura John.

"Sì certo, mi fido di te." dice Rodney tranquillizzandosi.

John lo rassicura ancora.

Jeannie e Jenny parlano in disparte, le due donne vorrebbero portare Rodney lontano da Atlantide per un po'.

John, dopo il racconto del suo sogno, comincia anche lui a credere, che Rodney abbia a che fare col prescelto.




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Buona lettura a tutti.
Se vi piace lasciate una ⭐.
Lasciate un commento di come trovate il racconto.
Spero di non essere troppo disastroso e che il racconto vi piaccia.
Secondo voi Rodney è il messaggero del prescelto?
Madison e Jimdo si sposeranno?
Cosa succederà più avanti?

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