Quando Wei si presentò...
Wei abbozzò un sorriso, abbassando il braccio e osservando gli sguardi sorpresi dei due ragazzi davanti a lui: adesso che li osservava poteva riconoscere in loro due degli eroi di Parigi, Ladybug e Chat Noir. Poteva vedere nello sguardo verde del ragazzo la stessa luce divertita che animava quello del suo compagno e sebbene la giovane che era con lui non aveva quell’aria di sicurezza che, di solito, aveva Ladybug…
Beh, qualcosa dentro di lui gli faceva dire che era lei, la sua compagna di battaglia.
«Quello…» il biondo sorrise, schiarendosi poi la voce: «Quel bracciale è quello che penso che sia?»
«Il Miraculous della Tartaruga, sì.»
«Uao.» bisbigliò il biondo, portandosi una mano alla bocca e facendo vagare lo sguardo verde dal bracciale al suo viso: «In effetti, hai la stessa stazza e…Uao.»
«Io…io…Adrien, noi…»
«Quindi tu sei…» mormorò il giovane, zittendosi dopo che la mora gli ebbe assestato una lieve gomitata nelle costole: «Sì, my lady? Sai, ci sono molti altri modi per avere la mia attenzione, non devi picchiarmi ogni volta…»
«Ti sembra il luogo adatto?» sibilò la ragazza, facendo sorridere Wei: sì, era decisamente Ladybug.
Il biondo le sorrise, chinandosi lievemente verso di lei e strusciandole il naso contro la tempia: «Ogni luogo è adatto, my lady.» dichiarò divertito, ricevendo in cambio uno sbuffo: «Mi chiamo Adrien Agreste.» si presentò, allungando una mano in direzione di Wei, che aveva assistito allo scambio tra i due in completo silenzio: «E la splendida ragazza al mio fianco è…»
«Marinette Dupain-Cheng.»
«Wei Xu.» si presentò a sua volta il Portatore del Miraculous della Tartaruga, osservando poi Adrien e Marinette mostrargli con nonchalance l’anello e gli orecchini che indossavano: «I vostri…»
«Sì, esatto.» dichiarò Marinette, sorridendogli dolcemente: «E’ un onore conoscerti, Wei. Di solito siamo abituati…»
«Io sono abituato a una coccinella che mi ha fatto patire le pene dell’inferno per scoprire la sua identità.» sentenziò Adrien, allegramente facendo l’occhiolino alla ragazza e sorridendo al cinese: «Mi piace il tuo modo, amico. Vieni qui, mostri il Miraculous e dici: ehi, sono della ciurma. My lady, avresti dovuto prendere esempio da lui.»
«Peccato che non sapevo chi eri…»
«Bastava chiedermelo, sarei stato felice di trasformarmi davanti a te e mostrarti il mio bellissimo viso.»
Wei ridacchiò, osservando Marinette sbuffare per l’ennesima volta: «Io…»
«Che ne dici di andare a bere qualcosa? Così facciamo la reciproca conoscenza, eh?»
«Sarei onorato.»
«Ottimo!» esclamò Adrien, battendogli una mano sulla spalla e sorridendo: «Ah, my lady. Dovremmo avvertire Volpina. Penso le faccia piacere sapere chi è…beh, lui.»
«Conoscete Volpina?»
«Purtroppo per me, sì.»
«Ah, la professoressa di matematica aveva fermato anche lei e…»
«Andiamo al locale e l’avvisiamo da lì? Il solito, my lady?»
«Sì, tanto lo conosce anche lei.»
«Per una volta è utile, quella volpe.»
«Adrien…» sospirò Marinette, scuotendo il capo e alzando gli occhi al cielo: «Perdonalo, Wei. Purtroppo Adrien ha il pessimo vizio di parlare.»
«Io dico che è un ottimo vizio.»
«Andiamo al locale, per favore.»
«Come la mia signora desidera.» dichiarò il biondo, chinandosi con fare galante: «Wei, prego, da questa parte.»
Wei annuì, osservando i due ragazzi superarlo: era andata bene. Lo avevano accettato.
Beh, forse.
Si portò una mano sopra il bracciale, carezzando la pietra verde a forma di tartaruga: aveva conosciuto Ladybug e Chat Noir.
La prossima sarebbe stata Volpina…
Volpina.
Quella ragazza lo incuriosiva e non vedeva l’ora di conoscerla.
«Ho fatto bene, Wayzz.» dichiarò, sentendo la zampina del suo kwami posarsi sul collo: «Ho fatto la scelta giusta.»
Marinette e Adrien si fermarono, poco più avanti rispetto a lui, e si voltarono entrambi nella sua direzione: «Ehi, sei tartaruga di nome e di fatto?» scherzò allegro il secondo, ricevendo in cambio una manata sulla spalla e che liquidò con l’ennesimo sorriso verso la ragazza.
«Arrivo.»
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