👻 | UN PIANO PERFETTO (o quasi) - @Just_Beee
PILOTA: Max Verstappen
PROMPT: costume da bagno
CARATTERISTICA: il personaggio cerca ogni anno di scappare da Halloween (a volte però, anche se scappi, Halloween può raggiungerti)
UN PIANO PERFETTO (o quasi)
Anche nel Principato di Monaco era arrivato il 31 ottobre, il tanto famigerato giorno di Halloween.
Persino in una città così di classe e sofisticata i bambini erano eccitati per la festa e non vedevano l'ora di indossare dei costumi da mostriciattoli e andare a suonare a tutti i campanelli per fare dolcetto o scherzetto.
Non che gli adulti aspettassero meno questa celebrazione, chiariamoci. Erano tutti impazienti di partecipare agli eventi organizzati dai night club più alla moda del Principato o di provare a imbucarsi a una delle feste private organizzate nelle ville appena fuori dal centro città, cercando magari di incontrare uno dei tanti personaggi famosi che affollavano le strade del Principato.
Le vetrine dei negozi erano decorate con fantasmini in cartapesta, zucche intagliate con espressioni spaventose e ragnatele, anche se non sempre era chiaro se fossero finte e messe per la festa o se fossero in quell'angolino non troppo nascosto del negozio da tempo immemore.
Insomma, l'aria che si respirava era molto leggera e festosa.
Ma, anche in questo clima spensierato, c'era qualcuno che faceva colazione sul divano con una smorfia infastidita dipinta sul viso, scocciato perché da circa una settimana al mattino non facevano più il suo programma preferito per trasmettere uno scadentissimo programma mezzo horror, che lui odiava profondamente.
Come ogni 31 ottobre, sembrava che tutto il mondo complottasse contro di lui, solo per il gusto di metterlo ancora di più di cattivo umore.
Ma una cosa c'è da dire.
Max Verstappen mal sopportava ogni singola festa o celebrazione sulla faccia della terra, a meno che non fosse per una sua vittoria. Solo allora faceva uno sforzo, più che altro per far felici i suoi amici che si aspettavano che pagasse da bere per tutti.
Halloween, però, era peggio di tutte le altre feste messe insieme.
La riteneva una giornata stupida.
Che gusto ci provava la gente ad uscire travestita da creature orripilanti?
Max non lo aveva mai veramente capito.
Fortunatamente per lui, ogni tanto questa festa coincideva con un weekend di gara e quindi riusciva a scamparla dicendo di avere degli impegni con il team o proclamando di essere troppo stanco dopo un intenso fine settimana.
Oppure fingeva una malattia: un raffreddore improvviso o una diarrea fulminante sfortunatamente gli impedivano di partecipare ai vari party a cui puntualmente veniva invitato.
Molto spesso i suoi piani, purtroppo, non andavano in porto per colpa di Daniel Ricciardo che, quando lui accampava qualche scusa astrusa, si presentava puntualmente alla sua porta con un costume che completava il suo.
L'olandese non avrebbe mai dimenticato quando il suo amico aveva deciso di travestirsi da Poseidone solo per mettere in mostra i suoi muscoli e rimorchiare in discoteca e lui era stato costretto a travestirsi da principessa sirena con tanto di bikini fatto di conchiglie e perline.
Dopo quella scenetta imbarazzante aveva tenuto il broncio all'australiano per un paio di settimane e, nonostante avesse rassicurato il suo amico sul fatto che fosse tutta acqua passata, per quell'infamata avrebbe portato rancore per tutta la sua vita.
Ma quell'anno Max aveva un ingegnosissimo piano, a sua detta infallibile, per evitare tutte le stupide feste a cui era stato invitato e persino quello che lui chiamava "fattore Daniel" era stato calcolato.
Aveva organizzato tutto all'ultimo secondo e nel più massimo segreto, in modo che nessuno lo potesse scoprire.
Era sicuro di potercela fare e quel 31 ottobre l'unico costume che avrebbe indossato sarebbe stato quello da bagno.
Il piano era ben delineato nella sua mente e tutto era pronto per metterlo in atto.
Sotto casa lo stava aspettando un taxi che lo avrebbe portato fino all'aeroporto di Nizza. Da lì avrebbe preso un jet privato che sarebbe atterrato in una qualche isoletta lontana da tutto e da tutti di cui Max, onestamente, non ricordava nemmeno il nome.
Sull'isola c'erano cinque piccoli ma lussuosissimi bungalow, di cui Max si era affrettato a prenotare quello più lontano dalla zona centrale dove, ne era sicuro, ci sarebbero stati degli insulsi festeggiamenti per quell'insulsa festività. E, giusto per non farsi mancare nulla, aveva deciso di riservare anche le due casette vicino, per evitare vicini molesti e potenzialmente festaioli.
Aveva dilapidato metà del suo patrimonio ma per evitare Halloween era disposto a fare questo e altro.
Insomma, tutto era stato pianificato con la massima cura e il broncio che l'olandese aveva da quando si era svegliato era scomparso non appena si era seduto sul sedile di pelle chiara dell'aereo, rimpiazzato da un sorriso soddisfatto.
Quello che Max non sapeva era che un'ombra scura lo stava seguendo e che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo in pace.
****
L'arrivo del pilota sull'isola era stato tranquillo, la struttura che aveva scelto era davvero carina e l'unica cosa che l'aveva lasciato contrariato era l'invito alla festa di Halloween organizzata dal resort che aveva trovato in camera.
Era ormai pomeriggio e aveva deciso di andare nella zona dove si trovava la piscina per rilassarsi un po' e distendere i nervi.
Beh, vi basti sapere che era quasi scoppiata una rissa quando, a detta dell'olandese, un idiota l'aveva urtato e lui era finito in piscina.
La situazione era peggiorata quando il malcapitato, mentre si scrollava l'acqua di dosso, aveva notato che la persona che l'aveva fatto finire in piscina aveva un costume da bagno a tema Halloween, con delle zucche intagliate rappresentate su un fondo nero.
Era per questo che era quasi scoppiata la rissa, non tanto per l'urto accidentale.
In questo momento Max era indisposto verso il mondo intero e, per evitare di fare casini, aveva deciso di tornare al suo bungalow.
E quello che aveva trovato gli aveva fatto ribollire il sangue nelle vene.
Ogni superficie della sua stanza era piena di oggetti a tema Halloween.
Teschi, zucche, ossa, maschere spaventose e perfino uno scheletro intero travestito da pirata facevano bella mostra di sé nella stanza.
Dire che Max era furibondo era poco, c'era una vena sul suo collo che pulsava e che, con un altro po' di pressione, sarebbe esplosa all'istante.
Con rabbia aveva iniziato a trasportare tutto fuori dalla porta e, non appena aveva terminato, si era subito diretto alla reception come una furia, dove aveva iniziato a sbraitare contro la poveretta dietro al bancone che, tremante e pronta a chiamare la sicurezza, gli assicurava con voce flebile che la struttura non c'entrava niente con l'accaduto.
L'olandese l'aveva guardata, dubbioso, e le aveva chiesto freddamente di far venire qualcuno a portare via tutte le cianfrusaglie che erano ammassate fuori dalla sua porta.
Quando era tornato al bungalow seguito dalla signora delle pulizie, come per incanto fuori dalla porta non c'era più niente e tutto era tornato all'interno del suo alloggio.
Il pilota avrebbe voluto mettersi a urlare ma tutto quello che aveva fatto era strappare i sacchi neri della spazzatura dalle mani della donna che lo accompagnava, dichiarando che avrebbe fatto da solo.
Max aveva iniziato a gettare tutto nel sacco con furore, chiedendosi perché fosse così perseguitato da Halloween anche dall'altra parte del mondo e chi o cosa potesse essere il suo misterioso aguzzino.
Più ci pensava più tutto sembrava non avere un senso logico.
Finché, durante le sue pulizie di primavera forzate, non aveva trovato sulla scrivania di legno chiaro che si trovava nella zona del salotto una busta nera con il suo nome scritto sopra in bella grafia.
E il biglietto che aveva trovato al suo interno gli aveva fatto gelare il sangue nelle vene, a lui che non aveva mai paura di niente e di nessuno.
****
Max si era recato al luogo indicato dal bigliettino che si era ritrovato in camera.
L'area era abbastanza nascosta e poco illuminata.
Lui non era sicuramente un esperto, ma avrebbe potuto giurare che quella era la perfetta ambientazione per un omicidio in un film horror.
Il povero ingenuo che andava incontro a una morte orribile solo perché aveva ceduto alle richieste di chiunque lo avesse invitato lì.
Si aspettava che da un momento all'altro una figura sarebbe apparsa dai cespugli che stavano poco distanti da dove si trovava e che avrebbe dovuto mettersi a correre per mettersi in salvo.
E in effetti qualcosa era emerso da quei cespugli, anche se non era un demone pronto a prendersi la sua anima come lui aveva immaginato.
Era una figura altra, intabarrata in un lungo cappotto nero.
"Ecco, sono morto" aveva pensato Max.
La figura gli si avvicinava piano, senza quasi fare rumore e, mentre avanzava, aveva notato che il suo volto era nascosto da una maschera completamente bianca, in contrasto con l'abbigliamento scuro che indossava.
Avrebbe voluto darsela a gambe ma, non sapeva neanche perché, era rimasto lì con l'espressione fredda e inespressiva che lo caratterizzava.
La figura era ormai arrivata a un metro da lui e aveva iniziato a parlare, con la voce alterata da un qualche congegno nascosto.
"Max Emilian Verstappen, ti sei rifiutato di festeggiare la festa suprema e hai fatto arrabbiare Colui che la governa, che mi ha inviato qui a portare un po' dello spirito di Halloween nel tuo freddo cuore di ghiaccio".
L'olandese era impietrito, le sue gambe sembravano fatte di marmo e i piedi incollati al suolo.
Non sapeva più cosa pensare, ormai sperava si trattasse di un brutto sogno e che presto si sarebbe risvegliato nel suo letto a Monaco.
Ma a quel punto era successo qualcosa di molto strano.
La figura di fronte a lui aveva tirato fuori un cellulare e gli aveva scattato una foto con il flash, lasciandolo allibito e ancora più confuso di prima.
Confuso finché non aveva sentito una delle risate più famose della Formula Uno, inconfondibile anche con la voce modificata.
"Vaffanculo Daniel", aveva detto l'olandese fulminando con gli occhi il suo amico, giurando mentalmente che si sarebbe vendicato prima o poi.
"Dai Max, non te la prendere. Quando ho scoperto che volevi squagliartela non ho potuto resistere. E non provare neanche a chiedermi come io abbia fatto a scoprirlo, Daniel Ricciardo non rivela mai i suoi segreti. Smettila di guardarmi così Grinch di Halloween, ti ho preparato un fantastico costume da Cat Woman da mettere alla festa del resort".
"Vaffanculo Daniel".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top