PILOTA: Carlos Sainz
PROMPT: Specchio
CARATTERISTICA: Il personaggio ha un sacco di fratelli/sorelle (e perché deve tenerli a bada anche ad Halloween??)
MIRROR
Leya garcia odiava principalmente tre cose nella sua vita, quando i suoi fratelli rovinavano i suoi piani, la disorganizzazione e gli specchi.
Ognuno di questi aveva una spiegazione, anche più o meno logica, odiava quando i suoi fratelli rovinavano i suoi piani perché ci metteva un sacco per organizzarsi tra lo studio e il resto dei suoi impegni, odiava la disorganizzazione perché non sopportava essere colta impreparata e senza un piano B, ogni cosa riguardante la sua vita aveva un piano B, uno se non fosse riuscita nel lavoro dei suoi sogni, uno se Carlos si fosse stancato di lei; persino quello che stava vivendo era un piano B, il suo più grande sogno non era sempre stato diventare giornalista, certo la cosa la aveva sempre affascinata, ma il suo sogno era diventare una ballerina di successo, una di quelle che girano il mondo e che tutti amano, ma aveva capito tardi che la cosa non faceva più per lei. Da qui la terza cosa che odiava - che era anche una delle suo più grandi paure - gli specchi. Le ricordavano la sua accademia e tutti i problemi che aveva avuto per via di essa, le faceva ancora male guardarsi allo specchio e vedere quanto avesse perso per un ambiente che non faceva minimamente per lei, forse odiava gli specchi anche per via di quella vecchia storia paurosa che la sua abuelita le aveva raccontato una notte, ma a questo si tornerà dopo.
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<mamá por favor!> urló leya a sua madre, dall'altro lato del telefono. <non posso rimandare, io e carlos cerchiamo di organizzare una serata tranquilla da soli da un bel po'> carlos. Ogni volta che lo nominava le sembrava di mancare un battito, non si capacitava ancora di come uno carlos si fosse interessato a lei, nonostante ormai fossero fidanzati da diversi anni. <hija non essere egoista, i tuoi fratelli hanno bisogno di qualcuno che li accompagni e il tuo carlos può venire con te> le spiegò sua madre con tutta la calma del mondo, come se a sua figlia non stesse venendo un esaurimento nervoso <per favore> disse leya con voce convinta <Carlos è tornato l'altro ieri e ci organizziamo da più di una settimana, non puoi accompagnarli tu a quella fiera?> continuò praticamente disperata, credendo di poter convincere sua madre <ho da fare hija, non è possibile rimandare, ti porto i ragazzi verso le sette, sei proprio una ragazza d'oro> sua madre le attaccò in faccia, senza darle possibilità di ribattere "e quella egoista sarei io, eh?" pensò buttandosi sul divano.Era il giorno di Halloween e sua madre con i suoi fratelli avevano deciso di rovinarle anche quello. Affondò il viso in una delle felpe di Carlos inspirando il suo odore, ancora leggermente arrabbiata dopo la telefonata di sua madre.Lanciò uno sguardo alla televisione, con un episodio de "le terrificanti avventure di sabrina" bloccato quando aveva dovuto rispondere al telefono, amava quella serie quanto amava l'autunno, ovvero fin troppo e non poteva fare a meno di riguardare i suoi episodi preferiti più volte.
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Carols era uscito presto per andare a correre, lo faceva ogni mattina. Si alzava delicatamente, per non disturbare leya che spesso non riusciva a prendere sonno presto per via di qualche incubo che lei considerava stupido e le lasciava un bacio sulla fronte, sussurrando un "ti amo".quando la mattina di halloween, verso le nove era tornato a casa e aveva trovato la sua fidanzata sdraiata sul divano con una delle sue felpe che era nettamente troppo grande fece un sorriso dolce e si sedette vicino a lei, accarezzandole i capelli rossi.<i nostri piani per stasera sono stati gentilmente rovinati da mia madre e i miei fratelli> leya aveva un tono di voce deluso, con qualche evidente sfumatura di tristezza, forse anche un po' di rabbia, poi spostò lo sguardo dalla televisione al viso del suo ragazzo, anche se la faccia di nicholas scratch non era una brutta vista, e lo vide assumere l'espressione che aveva sempre quando era deluso ma non voleva darlo a vedere <oh...> disse carlos continuando a giocare con i capelli della sua ragazza <i miei fratelli voglio andare a quella fiera, in cui probabilmente farà qualcosa di divertente solo felipe perché gli altri avranno troppa paura> sbuffò lei bloccando di nuovo l'episodio. <ci divertiremo comunque, ok? lo so che ci stai male perché credi che tua madre voglia rovinare ogni tuo bel momento, ma non è così e poi ormai ci sei abituata, no? me lo dici sempre> il pilota tirò fuori il suo migliore sorriso dolce, che riservava solo a leya e chinò la testa per darle un bacio <e poi a te halloween piace sempre, anche se stai a casa a guardare una serie tv o un film a tema, ricordi l'anno scorso, abbiamo guardato le terrificanti avventure di sabrina, ghostbusters e un film horror di cui non ricordo il nome, ma ci siamo divertiti comunque> la spagnola sorrise alle parole del suo ragazzo, la conosceva quasi meglio di quanto facesse lei stessa.
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<carlos apri tu, sono i miei fratelli!> urló leya mentre era davanti allo specchio a darsi una sistemata ( per quanto lo specchio lo stesse guardando il meno possibile ) , erano anni che non si travestiva, ma un trucco degno di essere portato la sera del 31 ottobre era d'obbligo per lei.Quando uscì dal bagno, con un trucco non troppo complicato ma neanche troppo banale, trovò tutti i suo fratelli seduti sul divano. Felipe, il più grande dei fratelli minori di leya, stava fissando il telefono guadagnandosi un calcio sul ginocchio dalla maggiore <lo so che non vorresti essere qui hermanito> disse leya comprensiva, il rapporto migliore lo aveva con felipe, forse semplicemente perché erano i più grandi ma lei pensava ci fosse qualcosa di più <appena arriviamo ti lascio libero>. Un sorriso spuntò sulle labbra del ragazzo <gracias hermana> rispose mettendosi il telefono in tasca.
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Quando arrivarono alla fiera, che veniva organizzata tutti gli anni poco al di fuori di Madrid, Carlos e Leya rimasero qualche secondo in macchina quando i fratelli di quest'ultima scesero, per scambiarsi un bacio piuttosto dolce e perché Carlos dicesse a Leya:<non pensare che non ti divertirai, ok? e poi quando torniamo a casa possiamo fare qualcosa da soli> lui le diede un altro bacio facendole poi un sorriso che fu ricambiato con una scrollata di spalle e una piccola risata mentre scendeva dalla macchina.
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I fratelli di Leya non conoscevano l'odio e la paura che la sorella maggiore provava verso gli specchi.Era per questo che dopo aver fatto il secondo giro all'interno della casa stregata con Felipe, che alla fine era rimasto volentieri ( probabilmente per pietà della sorella e di Carlos ) la trascinarono davanti al labirinto degli specchi.Non voleva fare una scenata, non era assolutamente da lei, però la sensazione che ebbe appena vide uno degli specchi del labirinto la fece quasi vomitare tutto quello che aveva mangiato, Carlos si avvicinò circondandole le spalle con un braccio <se non vuoi...> non riuscì nemmeno a finire la frase, perché Leya lo interruppe <non posso> disse lei <non posso deludere Camila e Marlene, non posso nemmeno dare una spiegazione a Felipe e Marco, che se dico di no mi tormenteranno di domande, sicuramente, quindi andiamo> continuò cercando di nascondere l'agitazione.Mentre camminava sentiva addosso lo sguardo preoccupato del suo fidanzato, ma sentiva anche le risata dei suoi fratelli poco davanti a lei che scherzavano fra di loro infondendole un po' di tranquillità in più, per quanto potesse essere tranquilla circondata dalla sua più grande paura.La risata dolce di Camila, la più piccolina della famiglia, si interruppe bruscamente, facendo sobbalzare Leya. Fece una corsetta cercando di capire come mai tutto il brusio generato dai quattro garcia fosse stato interrotto.Non trovò nessuno.Si girò, in cerca di Carlos, che avrebbe sicuramente saputo come calmarla, dato che cominciava a sentire il proprio respiro più pesante e gli occhi che bruciavano leggermente, per via delle lacrime che da un momento all'altro avrebbero potuto inondare il suo viso.non trovò nemmeno lui.Il silenzio la stava già facendo diventare matta, da quando la risata della sua sorellina era stata interrotta, ora senza nemmeno la sensazione di Carlos poco dietro di lei che la proteggeva le metteva ancora più ansia. Gli specchi sembravano muoversi fino a stringersi sempre di più attorno a lei, si girò di nuovo ed intravide una figura che sembrava fluttuare al di fuori di uno dei tanti specchi. Ed aveva il suo viso.Il viso della Leya distrutta dalla danza e dalla distanza tra lei ed il suo fidanzato, distrutta dal rapporto con la madre, dalla morte di sua nonna...Era quella la storia che una notte la sua abuelita le aveva raccontato. "lo spirito delle persone attraversa gli specchi la notte delle streghe per tormentare la propria versione viva, per qualche minuto o per tutta la notte..." si ricordava ancora quella storia. La ricordava quasi tutta. Per questo urló terrorizata, con gli occhi chiusi, finché non venne interrotta dai suoi stessi singhiozzi. Non poteva essere vero, le veniva di nuovo da vomitare e aveva come un nodo alla gola, non emise più nessun suono, a parte i singhiozzi che le scuotevano il corpo.Si ritrovò seduta a terra, tremante senza nemmeno accorgersene finché non vide Carlos, che correva verso di lei per poi sedersi accanto a lei e stringerla a sé con fin troppa forza.<Leya, ti ho sentita urlare, dimmi che stai bene, dio lo sapevo che non dovevamo entrare...> Leya sentiva la voce di Carlos sovrastare il proprio respiro, che pian piano cominciava a tornare normale <i tuoi fratelli sono fuori, le più piccole e Marco non ti hanno sentita, Felipe è preoccupato quasi quanto me> il tono di voce del pilota era evidente preoccupato, difatti la sua voce si spezzò alla fine della frase, quasi stesse scoppiando a piangere anche lui <puoi spiegarmi cosa è successo quando sei pronta ok? torniamo a casa, ti preparo una cioccolata calda e tutto quello che vuoi, ma ora mi importa solo che tutto sia passato> nonostante tutta la preoccupazione la sfumatura della voce era dolce e piena d'amore.Leya poggiò la testa nell'incavo del collo del suo fidanzato, inspirando il suo odore <sì, ora è tutto ok> disse lei con la voce ancora tremante. Strinse ancora di più Carlos, come per ancorarsi a quel mondo. <ti amo> sussurrò il pilota, aiutando leya a tirarsi su e mettendole una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio <ti amo anche io, carlos>.Con quelle parole dolci la rossa si girò indietro l'ultima volta, incrociando lo sguardo dello spirito.Sua nonna aveva ragione.Halloween era la notte delle streghe ed il suo spirito la aveva sorpresa.E non sarebbe mai più entrata in un labirinto di specchi.
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