CAPITOLO 12

Era il pomeriggio del 28 gennaio, il freddo e il gelo invernale le facevano ancora da padrona e la luce era già andata via per lasciar spazio al buio prematuro invernale.

Nel centro, i ragazzi stavano tutti intorno al letto di Scarlett, la quale giaceva svenuta, coperta da una spessa coperta di lana, due tamponi erano infilati nel naso. Rudy era seduto al capezzale della rossa, mentre gli altri stavano in piedi attorno al letto, appartenente Dorothy, che stava seduta sulla sua sedia a rotelle.

Finalmente, Scarlett aprì gli occhi, ed alzò la testa leggermente dal cuscino, portandosi a sedere, mentre si massaggiava con una mano la testa dolorante. I ragazzi sussultarono, poi, Rudy tirò un sospiro di sollievo, sorrise e avvolse le proprie braccia attorno al corpo della rossa, abbracciandola teneramente, mentre anche gli altri si sollevarono a sapere che la loro amica stava bene. "Grazie al cielo stai bene fragolina." Disse il corvino accarezzando i capelli della ragazza. Scarlett sorrise, poi, quando l'abbraccio terminò, chiese: "Cosa è successo? Ricordo che ero sul lettino dell'infermeria, mi sanguinava il naso, tu eri preoccupato Rudy, poi... poi non mi ricordo più niente." "Sei svenuta per l'emorragia." Spiegò Dorothy. "Cavoli, ci vorrà un bel po' di acqua ossigenata per levare la macchia di sangue dalla tua felpa." Aggiunse Abdul. "Ma... come mai non mi trovo in ospedale?" Chiese la rossa stupita. "Se Rudy non fosse intervenuto, ora saresti in un letto d'ospedale." Rispose Gin. Ivan continuò: "Ti ha fermato l'emorragia prima dell'arrivo dei soccorsi." "Sì. Noi lo abbiamo aiutato, ma lui ha fatto il grosso del lavoro." Continuò Mara sorridendo. Scarlett guardò Rudolph stupita, poi chiese: "Davvero Rudy?" Il ragazzo arrossí, poi rispose: "Sì fragolina. Vedi, è da quando ho sei anni che desidero diventare un infermiere. Ho frequentato il corso d'infermieria del liceo..." sbuffò un po' "...ma poi mi hanno espulso dal corso per cattiva condotta." "Me lo ricordo." Aggiunse Mara lasciando uscire una risata dalla sua bocca. Rudy e la rossa la guardarono storto, Mara divenne rossa d'imbarazzo, poi aggiunse: "Vado nel soggiorno a leggere." E uscì dalla sala. Anche gli altri la seguirono, chi per fare uno spuntino, chi per riscaldarsi accanto al camino, chi per lasciarli soli.

Una volta soli, Scarlett chiese: "Davvero hai sempre sognato di fare l'infermiere?" Rudy rispose: "Esatto. Sai, nonostante siano i medici a prescrivere le cure e a fare diagnosi, il lavoro vero, quello a diretto contatto con il paziente è svolto dagli infermieri. Lo dico anche per esperienza." Scarlett chiese ancora: "Non hai mai avuto il timore che qualcuno ti prendesse in giro per questo?" "In realtà è successo. I miei compagni di classe delle elementari mi dicevano che era un lavoro da donne. Pure io lo credevo, ma poi, durante la mia permanenza in ospedale a sei anni ho conosciuto Brody. Inoltre, al corso dell'infermeria della scuola c'erano anche altri sei ragazzi." Rispose il corvino "E chi era Brody?" Chiese nuovamente Scarlett. Rudy rispose: "Era un infermiere che si occupava della zona pediatrica. Mi portava sulla sua schiena dalla mia camera fino alla sala dei bambini, mi raccontava le storie prima che mi addormentarsi, mi portava il gelato." Rudy si intristí abbassando la testa. Scarlett gli mise una mano sulla spalla preoccupata. Rudy prese la mano, poi si girò verso la direzione della rossa, e chiese: "Fragolina, mi prometti una cosa?" La rossa annuì, Rudy continuò: "Qualunque cosa succeda, non avere più niente a che fare con il trio di Terence. Lascia ch'io venga pestato piuttosto." Scarlett sussultò, poi disse: "Non posso farlo, non posso vederti essere trattato male da un gruppo di imbecilli senza poter fare niente." "Poteva andarti peggio!" Gridò irritato Rudolph, facendo sussultare la ragazza, poi, prese un respiro profondo, si calmò e continuò: "Caleb porta sempre con se un coltello a serra manico, la cui lama è lunga la bellezza di 20 pollici. E il pensiero che avresti potuto avere una tale lunghezza di puro metallo nel tuo costato, guarda, non ci voglio neanche pensare." Scarlett annuì intimorita, poi, preso un respiro, rispose: "Manterrò la promessa." Poi abbassò tristemente la testa, Rudy l'abbracciò di nuovo, sussurrando nel suo orecchio: "Grazie per la comprensione. Ti prometto che starò fuori dai guai anch'io." Scarlett sorrise, ma il suo cuore era tutt'altro che allegro.

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