15 - I felt -

"Como si esa frase no saliera de tu boca!"

Nonostante le luci soffuse del locale, notai come il volto di Charles divenne dello stesso colore della scuderia.

Ma non ebbi il tempo di aprire bocca che Carlos rise di gusto attirando l'attenzione su di lui.

Mi fece un occhiolino e tornò a cantare a squarciagola con Lando.

Mi divertì vederlo.

"Ti prego di scusarlo.
Oggi è un po' fuori di testa." Mi disse Charles

Risi e scossi la testa divertita.

"È felice, ed ha un buon motivo per esserlo."

Il monegasco sorrise.

"Questo è vero, devo darti ragione."

Gli accennai un sorriso e bevvi un po' del mio gin tonic mentre ripresi a ballare, facendomi trasportare dalla musica.

E più mi muovevo, più sentivo uno sguardo fisso su di me.

Non avevo bisogno di voltarmi per sapere chi mi stava osservando.

Ma lo feci lo stesso e nello stesso istante in cui mi voltai, i miei occhi incrociarono quelli di Charles.

Fu automatico per me continuare a ballare senza staccare gli occhi dai suoi.

Che poi, era inutile negarlo.
Non ci riuscivo.

Non riuscivo ad interrompere il contatto visivo tra me e il pilota numero sedici, ne tantomeno volevo farlo.

Ed era così fottutamente strano.

C'era anche da dire che nemmeno lui sembrava così tanto intenzionato a posare gli occhi da qualche altra parte.

Eravamo poco distanti, uno di fronte all'altro, quando lo vidi poggiare il suo bicchiere ormai vuoto e cominciare a seguire anche lui il ritmo della musica.

Si avvicinò di poco e gli accennai un sorriso continuando a ballare, continuando ad avere gli occhi incatenati ai suoi.

Mi sorrise anche lui, timidamente.

Poi fece un altro passo, per avvicinarsi ancora e fu proprio in quel momento che il nostro contatto visivo si interruppe.

Lando Norris si avvicinò a Charles che prima chiuse gli occhi e poi si portò una mano sulla testa.

Scossi la testa come se mi fossi svegliata improvvisamente.

Bevvi l'ultimo sorso del gin tonic e posai il bicchiere.

Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.

La musica mi rendeva impossibile sentire qualsiasi cosa.

O almeno questo era quello che credevo, o meglio speravo quando mi allontanai di qualche passo nel tentativo di respirare di nuovo.

Avevo davvero trattenuto il respiro per tutto il tempo?

Speravo che la musica fosse dalla mia parte, ma mi sbagliavo.

Perché in effetti c'era una cosa che sentivo.
Oh altroché se c'era.

Lo stavo sentendo eccome il mio cuore battere come un dannato.

E Dio, avevo già capito di essere in un bel casino.

Quello che invece non sapevo ancora, era quanto fosse grande.

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