14 - magnet -

Fui fiera di me, quando a dieci minuti esatti, ero già pronta e diretta nella hall.

Vista la durata del mio soggiorno in Australia, non avevo portato chissà quanti vestiti, ma sapevo che un vestito elegante bisognava sempre averlo dietro.

Perciò dopo aver parlato con Carlos, avevo indossato il vestitino bianco che avevo portato da Londra e mi ero truccata un po', per poi scendere nella hall.

Notai subito Charles e Carlos parlare.

Il monegasco fu il primo tra i due a vedermi e diede un colpetto al suo compagno per farlo girare.

"Preciosa" mi disse quest'ultimo facendomi ridere

Charles scosse la testa anche lui divertito.

"Ruffiano" risposi e lui rise

"No es verdad!" Esclamò per poi voltarsi verso Charles

"Mate, chi ha ragione?"

Charles accennò un sorriso al suo compagno e si voltò verso di me.

"Entrambi"

Non riuscì a trattenere l'accenno di un sorriso.

Non sapevo il perché, ma ero felice.

Quando dopo aver scosso la testa divertito Carlos si incamminò, io e Charles lo seguimmo.

Mi fidai dello spagnolo quando mi disse che la via era libera e salì subito nell'auto che mi aveva indicato.

Vidi che al posto del guidatore salì Charles, che accese subito il quadro e abbassò il finestrino.

Carlos si poggiò e ci guardò.

"Ci vediamo al locale.
La solita entrata Charles." Disse e il monegasco annuì

"Tu vai con qualcun'altro?"

Lo spagnolo annuì.

"Lando mi aspetta, vengo con lui."

Ci fece un cenno con la mano e si incamminò verso Lando Norris.

Charles rialzò il finestrino e mise in moto.

Chiusi gli occhi non appena ascoltai il rumore del motore.

Amavo il rombo della Ferrari.

Dopotutto ne guidavo.

"Paura della velocità?"

Risi non appena mi fece quella domanda.

Aprì gli occhi e mi voltai verso di lui.

"L'esatto opposto."

Charles sorrise.

"Ottimo, allora andremo d'accordo." Mi rispose guardandomi per poi sfrecciare via.

Credevo di amare moltissimo le Ferrari ma vedere Charles guidare quella sulle strade di Melbourne mi fece capire che non le amavo abbastanza.

Cercai di non guardarlo, ma era quasi più forte di me.

Era come se ci fosse una calamita.

Ed era così strano.

Sospirai e mi obbligai ad osservare il paesaggio che ci circondava ma notai che Charles mi stava guardando con la coda dell'occhio per un secondo.

Quello successivo aveva messo la freccia per un parcheggio.

Quando spense l'auto si voltò a guardarmi.

"Carlos e Lando ci aspettano lì" mi disse indicando un punto

"Così possiamo entrare con più discrezione." Aggiunse ed io annuì

Scendemmo dalla Ferrari e notai i due piloti che ci aspettavano.

Charles mi raggiunse e ci incamminammo verso di loro.

"Aspettate da molto?"

Carlos scosse la testa.

"Siamo appena arrivati."

Osservai il pilota della McLaren che mi accennò un sorriso.

Ricambiai e Carlos ci presentò.

"Sophie, lui è Lando.
Lando, Sophie."

Lando mi porse la mano che strinsi.

"È un piacere."
"Il piacere è mio."

Charles mise la mano dietro la mia schiena ed io sussultai.

"Direi che possiamo entrare" disse e concordanti con lui entrammo nel locale

E che locale.

Dire che era enorme era dire poco.

Seguì Lando e Carlos con Charles dietro di me, fino ad arrivare davanti all'ingresso dei privé, dove il pilota papaya parlò con il buttafuori che ci fece passare.

Riconobbi subito il resto della griglia e alcune delle loro ragazze.

Il primo sguardo che incrociai fu quello di Lewis Hamilton e ciò a cui pensai fu Greta.

Probabilmente le sarebbe venuto un attacco di cuore al mio posto.

Lewis sorrise, palesemente di ottimo umore.

Aveva un bicchiere in mano che mi alzò a mo di saluto.

Gli feci un cenno con la testa per ricambiare il suo saluto.

Ci eravamo incrociati anni prima in un locale a Londra, completamente a caso.
Non ci eravamo mai realmente presentati, ma sapevamo entrambi che l'anno prossimo avrebbe corso per la Ferrari.

Uno scoop clamoroso, ma che in quel momento era ancora un segreto.

"Avete portato il pezzo grosso eh?"

Quando sentì dire questa frase mi voltai notando che era Fernando Alonso a parlare.

"Simplemente caballeros!" Esclamò Carlos e prima che Fernando potesse parlare di nuovo, sentì la mano di Charles sul braccio.

"Vuoi bere qualcosa?"

Annuì.

"Io sto andando a prendere qualcosa, che ti porto?"

"Un negroni!" Esclamò Carlos facendomi ridere

Anche no.

Mi piaceva ma l'ultima volta ero finita a letto con Paulo.

Era da allora che non toccavo un negroni.

Non era il caso di far scoppiare qualche scandalo del genere.

Era già un miracolo che nessuno avesse scoperto di me e Paulo.

"Facciamo un gin tonic" risposi a Charles che annuì

Il monegasco andò a prendere da bere e Carlos mi prese sottobraccio.

"Vamos!"

Mi portò in pista e risi.
Risi tanto.

L'allegria di Carlos era contagiosa.

Camminava fischiettando tanto da non accorgersi di aver sbattuto contro Verstappen.

"Scusa Max!"

Verstappen gli fece il pollice in su come a tranquillizzarlo e poi si riconcentrò sulla sua fidanzata.

Kelly era davvero bellissima.

Scoppiai a ridere quando Carlos iniziò a ballare in un modo estremamente buffo.

Iniziai a ballare anch'io ridendo ogni tanto per lo spagnolo che evidentemente aveva intenzione di farmi morire dalle risate fino a quando non vidi un bicchiere venirmi offerto.

Mi voltai e vidi Charles porgermi il Gin Tonic e mentre dava a Carlos il suo negroni.

Lo spagnolo ringraziò il suo compagno e riprese a divertirsi.

C'era musica, si sentivano delle risate, si ballava e si beveva.

Eppure da quando era ritornato, l'unica cosa che riuscivo a fare era osservare Charles.

Cercavo di essere il più discreta possibile ma era sentivo quella calamita.

Lui parlava con qualcuno, non compresi con chi.

Vedevo tutto a rallentatore.

Volevo sbattere la testa contro qualcosa nel tentativo di darmi una svegliata, ma non era decisamente il caso.

Mi ci era voluto tanto per tranquillizzarmi, per vivere di nuovo, e adesso nel giro di praticamente un mese, mi sentivo di nuovo buttata in un vortice.

Mi era bastato rivedere Paulo dopo anni, per vedere che l'attrazione che c'era sempre stata tra noi due era ancora lì.

E adesso, nel bel mezzo di un locale di Melbourne, non riuscivo a staccare gli occhi da Charles.

Ma che diamine mi stava prendendo?

Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.

Quando li riaprì trovai il monegasco intento a guardarmi.

"Va tutto bene Sophie?"

Annuì e iniziai a bere il mio gin tonico.

Lui non sembrava convinto ma non fece domande.

Poi successe qualcosa di strano.

Ebbi uno strano presentimento ma non riuscivo a capire il perché.

Mi stavo stranizzando ma ci pensò Carlos a distrarmi.

Si avvicinò a me con un sorriso stampato in faccia.

Un sorriso che ricordava molto quello di un bambino pronto a fare qualche danno.

"Sai Sophie, prima stavo dicendo una cosa a Charles." Mi disse

"Carlos" lo richiamò Charles ma lui lo ignorò.

"Sì? E cosa?" Gli chiesi

Vidi il numero sedici mettersi una mano in testa e lo spagnolo sorridere.

"Che devi venire più spesso con noi!" Esclamò

Risi divertita.

"Ah si?"

"Beh certo.
Il primo gran premio a cui partecipi e boom!
Doppietta Ferrari!"

"È convinto che tu sia il nostro portafortuna." Disse Charles

Carlos lo guardò mettendo su un finto broncio.

"Sì sì, como no.
Me culpas a mí." Disse

"Como si esa frase no saliera de tu boca!"

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