🔶️Uno scambio con me: I Donatori
Seconda recensione della proposta settimanale: Uno scambio con me.
Anche in questo caso il metro di giudizio che andrò ad utilizzare è lo stesso che ho indicato nella spiegazione della proposta settimanale.
🔶️Recensione:
La storia è: "I Donatori: un ragazzo contro un dono" di TeamLeo_blu.
Sinossi:
5 ragazzi speciali, 4 collane maledette, 3 settimane di tempo, 2 mondi paralleli, 1 unico destino.
Sarà ancora possibile evitare il contatto tra il mondo mortale e quello della magia oscura?
Riusciranno i 5 ragazzi a salvare il mondo dalla distruzione e impedire che i Donatori se ne impossessino?
🔶TRAMA: Parto con il dire che ho letto i capitoli per la recensione in meno di due ore. Questo per me conta molto; mi sono sentita totalmente catturata dalla storia e dal suo andamento veloce e preciso. Ho iniziato dalla prima riga e non ho più preso fiato finché non mi sono gettata su questa recensione.
Proprio per questo, devo avvertirvi che potrebbe essere sfuggito qualcosa al mio attento occhio da recensitrice. Ma è proprio questa la ragione per cui l'autrice può e deve essere contenta.
Se una storia fa abbassare lo sguardo a chi la deve giudicare, allora, io credo che sia una storia con un grande potenziale.
La trama è bella, complessa e ben strutturata. Si presenta fin dal primo capitolo nella sua completezza e lo stile, veloce e semplice, ti avvolge fin da subito trasportandoti al centro della narrazione.
Non ho molto da dire su questo, e non voglio fare spoiler, ma l'idea cardine della storia mi è sembrata davvero ben pensata; si rivela semplice, comprensibile e ben fatta già dal primo e dal secondo capitolo. Le domande che ti poni in merito alla trama ti vengono chiarite man mano che i capitoli proseguono in avanti con molta chiarezza e precisione
La storia raccoglie in sè un sacco di spunti della letteratura Fantasy per ragazzi (Da Harry Potter alla Sedicesima Luna). Sia per lo stile semplice che per alcuni riferimenti nascosti nel tessuto narrativo.
Lo stile, poi, è fluido e semplice come piace a me.
Non ci sono troppi giri di parole ed il lessico utilizzato non azzarda mai niente di più di quello che deve (so che per molti questo sarebbe un punto a sfavore della storia ma, per me, sapere usare una scrittura semplice può essere una buona garanzia. Come ho detto anche nella recensione precedente; il primo modo per arrivare al lettore sta nella semplicità, non sempre uno stile ricco di termini ricercati risulta facile da gestire, anzi).
Comunque, questa è pur sempre una recensione, e non posso solamente mettermi a lodare la storia, giusto?
Il mio compito è di metterne in luce i punti di forza e di debolezza, quindi eccoli qui.
Gli unici punti a sfavore che ho trovato nella trama sono due, uno correlato all'altro:
-Azioni troppo veloci: Ho notato che il tempo dei vari capitoli è davvero molto veloce. Con questo non voglio dire che gli avvenimenti siano troppi, oppure che siano in qualche modo confusi e male descritti. Semplicemente ho notato che c'è poca attenzione per i dettagli; descrizioni degli ambienti, descrizioni della fisionomia dei personaggi, e così via,... Senza queste piccolezze, a volte un evento abbastanza importante (come nel tuo caso la rivelazione di Annalisa, o l'arrivo del donatore) finisce per consumarsi in poco tempo, scivolando via troppo velocemente quando, in realtà, essendo un momento importante si meritava più spazio.
-Mancanza di descrizioni degli ambienti: Ho notato che gli ambienti nei quali i personaggi si muovono non sono quasi mai descritti. Sei fortunata ad avere uno stile così pulito e chiaro, tutto è comunque comprensibile e per niente fastidioso. Eppure penso che curare la descrizione degli spazi potrebbe fare salire di molto il livello della storia (Giusto per intenderci ti faccio qualche esempio; la biblioteca nel quale Luca, Daniel e Annalisa arrivano nel nono capitolo non è per nulla descritta ne fuori ne dentro. Mi pare che le uniche tue parole riguardino l'illuminazione di un lampione davanti alla porta e i divanetti all'interno della biblioteca. Eppure quel posto compariva per la prima volta nella storia, in un momento di forte suspence? Perché affrettare così i tempi narrativi? Prendi tempo, fai muovere lo sguardo del lettore su tutti i dettagli che tu stessa riesci ad immaginare.
Altro esempio; il salotto della casa di Luca. Lo descrivi solo dopo che il Donatore è entrato distruggendo quasi ogni cosa. In questo caso si capisce che ciò che stai descrivendo non è l'ambiente ma la sua distruzione. La scena avrebbe funzionato meglio se prima di quel momento la stanza fosse stata già familiare al lettore. Ci sarebbe stato più coinvolgimento, e tu avresti potuto dare dettagli in più nella scena seguente)
Ovviamente queste sono imperfezioni, o, se vogliamo, sono semplici questioni di stile che sta a te, autore, decidere se seguire o meno.
🔶️PERSONAGGI: Cosa dire? Li ho amati! Parto con ordine parlando dei protagonisti che ho avuto modo di conoscere fino ad adesso; Daniel, Annalisa e Luca.
Daniel: È il protagonista e la voce narrante ed è un personaggio che amo.
Adoro il modo in cui viene descritto il suo rapporto con la madre, il modo in cui la personalità di lui prende forma dai suoi ricordi e dalle sue insicurezze.
È credibile e sviluppato con attenzione, sicuramente una voce narrante che rivelerà delle belle sorprese.
All'inizio è po' insicuro, tormentato dalla perdita della madre, bullizzato dai compagni e in imbarazzo con le ragazze; ma credo non manchi molto a quando si dimostrerà il più determinato tra tutti.
Credo che creare un personaggio "di formazione" , ovvero un personaggio che cresce e matura con l'evolvere della storia, non sia per nulla facile e a volte può rivelarsi un grande rischio.
Se, però, si ha il coraggio di correre questo rischio e si riesce a sviluppare una personalità credibile non ci sarà mai un personaggio capace di creare un legame forte con il lettore come fa quello di formazione, appunto.
Perché in qualche modo ti sembra di crescere tra le pagine del libro insieme a lui, lo percepisci come un tuo compagno di viaggio, tifi per lui e non vedi l'ora che dimostri il suo coraggio.
Unica pecca di Daniel: manca una descrizione vera e propria del protagonista. So che a volte mostrare l'aspetto della voce narrante finisce per assumere la forma di un elenco della spesa (Es; ho gli occhi neri, sono brutto, bello, mi piacciono le felpe ed amo il caffè).
Credo però che qualche tratto in più, infilato qui e la quando si può, non guasterebbe.
Annalisa: Ragazza caparbia e dalla personalità forte. È quel tipo di personaggio che ami sin dalla prima battuta e a cui ti affezioni subito, perché, tra i tre, è quella con la personalità più forte e riconoscibile.
Una specie di Hermione, ma con gli artigli! Anche lei, inutile dirlo, mi è piaciuta moltissimo.
Avvertenza: Creare dei personaggi dalla personalità caratteristica e subito distinguibile è una delle prime cose importanti che bisogna fare quando si decide di scrivere una storia. Ovviamente in questo caso tu ci sei riuscita molto bene, ma, attenta! Quando vai a dare un immagine così forte e precisa di un personaggio, come accade con Annalisa, si può anche correre il rischio di finire per snaturarlo. Soprattutto quando l'immagine che dai del tuo personaggio è un po' caricaturizzata (In questo caso lei è la classica ragazza tutte occhiate di sbieco e risposte acide, che alla fine ci rivelerà le sue debolezze. O meglio le rivelerà a Daniel, giusto?)
Il rischio di snaturare un personaggio così riconoscibile è altissimo proprio perchè, creandolo, ti sei appoggiata a degli "stereotipi" di immagine. Cin ciò non voglio dire che sia mal riuscito, anzi, voglio solo invitarti a trattare con cura la bella personalità che ti sei ritrovata tra le mani.
Quante volte vi è successo, in fondo? Leggete un libro, vi affezionate a PincoPallo perché ha due p***e così e poi... improvvisamente non lo riconoscete più.
Luca: tra i tre è il meno caratterizzato. Ho notato che lo hai descritto solo ed esclusivamente in funzione della sua amicizia con Daniel.
"Buono" e "Amico fedele" sono le uniche cose a cui penso quando me lo immagino.
In questo caso, mi sembra nel capitolo due, quando viene descritto per la prima volta cercherei di portarlo all'immaginario del lettore evocando anche qualche punto descrittivo che non riguardi solo il suo rapporto con il protagonista (Magari ascolta molta musica? Magari non mangia carne? Magari ha paura del buio? Dagli un tratto riconoscibile che sia solo suo)
Anche se il colpo di scena che lo riguarda mi ha sorpreso 😉
🔶️INTERAZIONI: Su questo punto non voglio spendere fiato inutile.
Interazioni credibili e chiarissime, nulla da dire.
Se si volesse trovare il pelo nell' uovo potrei dirti che alcuni passaggi di dialogo sono troppo immediati.
Non ti scordare mai di mettere sempre un indicazione verso chi sta parlando, per non confondere il lettore.
Ed evita il più possibile i dialoghi netti, senza prosa nel mezzo, con le virgolette che si aprono e si chiudono.
🔶️GRAMMATICA e PUNTEGGIATURA:
Ho raccolto questi due punti insieme perché da dire ce n'è veramente poco.
Non ho riscontrato grossi errori di grammatica, anzi posso dire che non ce n'era nessuno. (Forse qualche classico errore di battitura, ma inutile negarlo; quelli ci sono sempre!)
Certo, una rilettura non può farti male!
In alcuni periodi ci sono un pò di ripetizioni ed assonanze. Ma davvero niente che infastidisca la lettura, quindi vado avanti e non ne parlo nemmeno.
Per quanto riguarda la punteggiatura: niente da dire. Se io fossi davvero seriosa e barbosa come voglio fare credere ti richiamarei per le caporali basse dei dialoghi. Infatti tu
usi i trattini che, ufficialmente, non sono corretti.
Ma non voglio farlo, perchè nemmeno io uso a punteggiatura corretta per aprire i dialoghi e, oddio, credo che siano le ultime cose di cui preoccuparsi, quindi...
Complimenti e brava!
CONSIGLIATO: SI
Consiglio, a tutti quelli che passano dal di qua, di dare una possibilità ad una storia e ad un'autrice come questa. Sono sicura che altri consigli farebbero comodo ad entrambi, e sono anche sicura che entrambi possano crescere moltissimo.
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