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Ciau bellissimi
Vi rendete conto che siamo arrivati a 6000 e passa lettori?!
muoio.
come promesso anche oggi ho dedicato questo capitolo ad uno di voi lettori particolarmente appassionati a questa storia
volevo ringraziare in particolare @julietta2000 a cui ho dedicato il capitolo di oggi per i bellissimi e lunghissimi commenti che spesso mi lascia
la canzone è 'Boulevard Of Broken Dreams' dei Green Day
il ragazzo della foto è sempre Andy Biersack a cui è ispirato il suo omonimo.
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Eccolo di nuovo, quel maledettissimo profumo di cioccolato e rose.
Ormai, quello che sarebbe piaciuto alla maggior parte della gente, era diventato uno degli odori più odiati dal figlio del dio del mare. Anzi, a giudicare dagli sbuffi e gli occhi alzati al cielo di tutti gli altri, non era il solo.
"Mamma, che ci fai qui?" il tono di Piper mal celava la forte irritazione.
Afrodite se ne stava seduta su uno dei divani della cabina sorseggiando tè con tanto di gambe accavallate.
"Ciao tesoro, ti pare questo il modo di salutare tua madre?"
Ci furono ulteriori sbuffi. Perché ovviamente per la dea era del tutto normale apparire nella casa a lei dedicata e mettersi a bere del tè con tutta la calma del mondo, come se niente fosse.
"Dai su mamma, ti conosciamo tutti, sappiamo che vuoi qualcosa. Puoi anche arrivare al punto."
La dea a quel punto fece sparire la tazzina che aveva in mano e si alzò rivolgendo lo sguardo a Percy e Nico: "ragazzi miei, non ho parole per descrivere quanto sia stato dolce quello che avete fatto prima al parco, per non parlare dei tatuaggi! Sono sempre più convinta che vi meritiate il primo posto nella lista delle mie coppie preferite."
Il figlio di Poseidone prese a grattarsi nervosamente il retro del collo. Possibile che a quella dea non sfuggisse niente?
"Si tesoro, ad Afrodite non sfugge niente" gli rispose la dea come leggendogli nel pensiero- togliamo anche il come, era una divinità dopotutto-.
Fu allora che il suo ragazzo, ripresosi solo allora dallo spavento iniziale, decise di prendere in qualche modo in mano la situazione: "allora, Afrodite, come mai è qui?" Aveva deciso di darle del lei ma non sapeva se avesse in qualche modo offeso la dea riguardo la sua età. Arrischiò uno sguardo nella sua direzione e la divinità sembrava non avere nessuna traccia di istinti omicidi negli occhi, si rilassò un po' di più.
"Avete ragione, arriviamo al punto. A quanto so oggi è la festa di un certo figlio di Poseidone e voi stavate giusto per andare a festeggiare, non è così."
"Si... e allora?"
"Allora, mio caro, non permetterò che tu e il tuo ragazzo ve ne andiate in discoteca conciati in quel modo. Almeno gli altri hanno avuto la decenza di seguire i consigli di mia figlia e vestirsi in modo decente, ma voi..." la dea rivolse ai due fidanzati un' occhiata tra il disgustato e il deluso. Di sicuro sarebbe andata molto d'accordo con Enzo Miccio, se solo la dea sapesse cosa fosse Real Time ovviamente.
"No, non può assolutamente andare. Tutto ciò non è neanche lontanamente degno di una TOP 10 OTP come voi. Avete assolutamente bisogno di un' aggiustatina. Prendetelo come il mio personale regalo di compleanno ."
A Percy non piacque per niente l' occhiolino che la dea aggiunse alla fine, per non parlare di tutto quel discorso sulla TOP 10 delle OTP.
Chissà che numero siamo io e Nico nella classifica, però.
Scosse la testa ai suoi stessi pensieri stupidi e aprì la bocca per protestare ma Jason lo bloccò tappandogli la bocca: "amico, non lo fare. Al mio primo appuntamento con Piper è successa la stessa cosa. Ho provato a protestare e..." il figlio di Giove ebbe un brivido improvviso "ti dico solo che non è stato bello. Per niente. Fidati lasciala fare, se dice che non va bene come sei vestito, allora NON va bene come sei vestito."
Afrodite annuì con un sorriso soddisfatto sulle labbra: "ascoltalo, ti conviene."
Nico si schiarì la voce: "ehm, okay ma ... esattamente cosa ha intenzione di fare, portarci a fare shopping all' ultimo momento?"
La dea liquidò la faccenda con un cenno della mano : "ma certo che no, sciocchino! Vi darò solo la mia benedizione. Ora vi saluto. Ho relazioni da complicare e storie d' amore da terminare." e detto ciò la dea scomparve lasciandosi dietro la stessa scia di profumo di rose e cioccolata che si era portata dietro arrivando.
Percy tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che non era successo ancora nulla. Ma subito dopo lui e il suo ragazzo vennero avvolti da una nebbiolina rosa che sapeva del medesimo profumo della dea. Quando tutto quel fumo rosa disgustosamente dolce se ne fu andato il figlio di Poseidone si accorse che tutti quanti li stavano guardando a bocca aperta. Confuso si girò in direzione del suo ragazzo.
Spalancò gli occhi. Li chiuse. Li riaprì e si accertò di non avere la bava alla bocca. Non esistevano parole per descrivere quanto mozzafiato fosse quella vista:
I capelli corvini di Nico erano leggermente rasati da un lato lasciando dall' altro un bellissimo ciuffo di ciocche lisce che gli ricadeva un po' sui suoi bellissimi occhi. Indossava una maglietta nera attillata a maniche corte che metteva in risalto gli addominali asciutti, le gambe lunghe e magre erano fasciate da un paio di jeans neri attillatissimi leggermente strappati sulle ginocchia. Ai piedi calzava un paio di Dottor Martens bianche e per completare il tutto, legato in vita, un giacchetto di pelle bianco faceva pan dan con le scarpe.
Cazzo se Afrodite aveva fatto un bel lavoro!
Ci volle tutta la forza di volontà di Percy per non saltare addosso al suo ragazzo e farselo lì direttamente davanti a tutti. Fece un passo avanti per andare verso quello splendore che era il figlio di Ade e si accorse che, quelle che indossava, non erano le stesse scarpe che aveva prima. Avendo un brutto presentimento corse davanti a uno dei tanti specchi che affollavano la casa di Afrodite e rimase a bocca aperta rendendosi conto che le scarpe non erano l' unica cosa che era cambiata:
non solo le sue scarpe erano state sostituite da un paio di Vans blu con un motivo di onde ai lati -complimenti per la fantasia Afrodite, davvero- anche i suoi blu jeans larghi e comodi erano stati cambiati con un altro paio di jeans scoloriti leggermente attillati che gli fasciavano le gambe muscolose da nuotatore. La maglietta del Campo non c' era più e al suo posto una canotta, dello stesso blu delle scarpe, gli lasciava le braccia definite scoperte mettendogli in evidenza i bicipiti.
"Wow, mammina ci sa fare. La sua benedizione è sempre una bomba."
Il figlio di Poseidone si girò lentamente verso la semidea dalla pelle bronzea e gli occhi blu: "Piper, io prima o poi la uccido tua madre altro che benedizione!"
*****
Camminando per le vie della caotica New York notturna, Nico non potè fare a meno di notare che la gente non faceva altro che fissare il loro gruppo.
Si il gruppo, il tuo ragazzo vorrai dire!
Sbuffò internamente. Il fatto che gli occhi di tutti fossero puntati su Percy non lo meravigliava affatto, lui stesso faticava a distogliere lo sguardo dal suo ragazzo. Il figlio di Poseidone era bellissimo anche indossando solo la maglietta del Campo e i jeans da allenamento, ma i 'ritocchi' di Afrodite facevano risaltare quella bellezza ancora di più, raddoppiandola e facendola saltare maggiormente all' occhio. La cosa che non si spiegava, però, era perchè anche lui era oggetto di quegli sguardi. Conciato in quel modo si sentiva un deficiente. La dea lo aveva vestito in modo che la gente si accorgesse di lui da un chilometro di distanza con quei vestiti così appariscenti che, sicuramente, risaltavano ancora di più la sua insignificanza. Era per questo che Nico Di Angelo preferiva stare nell' ombra, portare abiti che non attirassero l' attenzione su di lui in modo che la gente non potesse vedere le sue cattive qualità. La pelle troppo bianca, il fisico troppo magro, gli occhi troppo grandi che lo facevano sembrare ancora più inquietante di quanto già non fosse. Con quei vestiti attirava decisamente troppa attenzione, ci mancava solo che la dea gli stampasse sulla maglietta: 'cerco di mettermi in mostra ma in realtà sono solo patetico'
Sapeva perché la gente lo fissava. Sospirò.
Per fortuna dopo non molto si trovarono davanti all' entrata del locale. Un' insegna luminosa esibiva una scritta nera e fuxia in caratteri gotici: 'black out rock club'
C'era da fare un po' la fila ma scorreva abbastanza velocemente e una volta dentro decisero che alla fine ne era valsa la pensa. Furono accolti dalla musica che avvolgeva tutto l' ambiente e una massa di persone che ballavano, ridevano e si scatenavano.
Leo in un secondo fu sulle spalle di Jason: "allora, chi è pronto per divertirsi?!" e con delle urla di approvazione si buttarono tutti in pista.
La gente continuava a fissarli rendendo Nico nervoso ma tutta la tensione scomparve non appena un paio di braccia muscolose gli cinsero la vita da dietro. Percy lo attirò a se e iniziò a muoversi a ritmo dietro di lui e a quel punto il figlio di Ade non potè fare a meno che sorridere e lasciarsi andare. Ballarono, ballarono e ballarono ancora. Ormai la musica li aveva rapiti, appartenevano ad un mondo a parte. Erano leggermente sudati e Nico sentiva la maglietta attaccarglisi alla pelle. Percy era nella sua stessa condizione. All' improvviso il figlio del dio del mare prese a scorrergli le mani sul petto, partendo dal torace fino ad arrivare ai passanti dei jeans. Percy gli si avvicinò fino a quando il suo respiro leggermente accelerato non gli stuzzicò l' orecchio: "te l' ho detto che sei dannatamente sexy vestito così?"
Un brivido attraversò la schiena del figlio di Ade. Se in quel momento c' era qualcosa di sexy, quella era la voce del più grande.
"Dannatamente ridicolo, vorrai dire."
Nico aveva parlato a voce non troppo alta sperando che il volume della musica impedisse all' altro di sentire le sue lamentele ma l' altro se lo guardò a metà tra l' incredulo e il divertito. Ovviamente aveva sentito.
"Nico ma sei pazzo? La gente non fa altro che guardarti, sei uno schianto! Non sai quante occhiatacce ho dovuto rivolgere sia a ragazzi che a ragazze per farli stare lontani da te. Smettila con le insicurezze okay?"
"Percy, dai, lo dici solo perchè non vuoi che ci stia male ma non ti preoccupare lo capisc-"
L' altro lo fece girare in modo che fossero faccia a faccia, gli prese il mento e fissò il suo sguardo verde-mare in quello nero di Nico: "guardami negli occhi. Guardami negli occhi e dimmi se non penso davvero quello che ho detto."
In effetti lo sguardo del figlio del semidio bruciava di una sincerità unica.
"Nico sei bellissimo, sia dentro che fuori, quindi smettila. Non capisco davvero come possa non accorgerti degli sguardi che ti hanno rivolto, e che sfortunatamente, continuano a rivolgerti.
Sei bellissimo, e sei mio."
Il figlio di Ade sorrise a quel ragazzo che riusciva sempre a cancellare ogni sua insicurezza: "bhe, pure tu sei niente male."
L'altro rispose con un'alzata di spalle: "lo so. A differenza tua io mi accorgo dello occhiate che mi lanciano. Anche se rimango dell'idea che Afrodite avrebbe dovuto farsi gli affari suoi una volta tanto."
Fecero per riprendere a ballare quando qualcuno iniziò a chiamare il figlio di Ade. Nico provò a girarsi ma Percy lo attirò a sé impedendogli di vedere chi lo stesse cercando.
"Ehm Percy, lasciami."
La presa del più grande si strinse, probabilmente chiunque fosse la persona che lo stava chiamando non piaceva al suo ragazzo.
"Percy ma chi è? Mi lasci per favore?" Urló scocciato il semidio.
"Ciao Nico, sono io."
Un sorriso si fece strada sulle labbra del ragazzo. Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Quel tono di voce basso e gentile, il tono di voce di quel ragazzo che aveva conosciuto in circostanze abbastanza assurde, dello sconosciuto che lo aveva aiutato e poi gli aveva salvato la vita. La voce di quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio. Riuscì a liberarsi dalla presa di Percy e si girò sorridendo al suo amico: "ciao Andy!"
Da quando ci era mancato poco che il suo ragazzo e il suo amico si uccidessero a casa di quest' ultimo, ovvero da un paio di giorni, lui e Andy non si erano più sentiti. E doveva ammettere che quel ragazzo gli era mancato.
"Che coincidenza incontrarti qui! Che ne dici se ci andiamo a prendere qualcosa da bere?" ovviamente Percy poteva percepire che quell' offerta non era minimamente rivolto a lui.
"Ah che carino che sei, che ne dici se tu vai a prendere a noi qualcosa da bere e poi te ne vai?" Percy circondò le spalle del più piccolo con fare possessivo.
"oh e dai! È ora che voi due iniziate ad andare d'accordo. Andy ormai è un mio amico che ti piaccia oppure no e dovrai sopportarlo, come Andy dovrà sopportare te che sei il mio ragazzo e visto che ho l' impressione che non sarà l' ultima volta che passeremo del tempo insieme, vedete di accettare la cosa e di non ammazzarvi, capito?" Il figlio di Ade se li guardò male entrambi e i ragazzi non ebbero altra scelta se non annuire e dirigersi verso il bar. Arrivati al bancone un gruppo di ragazze sedute lì vicino iniziò a parlare fitto fitto indicando Percy e lanciandogli occhiatine.
Pff guardare ma non toccare ragazze, è impegnato e molto molto gay.
Il ragazzo del bar si avvicinò a loro. Nico notò che era un bel ragazzo. La pelle scura riluceva sotto le luci della discoteca, era alto, fisico asciutto, con capelli ricci e marroni. Gli occhi erano del medesimo colore e non nascondevano il fatto che fosse perfettamente al corrente della sua bellezza. Ci mancò poco che Nico alzò gli occhi al cielo.
"Ciao Andy cosa porto da bere ai tuoi amici?" Disse senza distogliere lo sguardo da Nico.
Il mortale sbuffò: "hey Ricky, è impegnato giù le zampe." E fece un cenno a Percy che prese la mano del figlio di Ade.
Per tutta risposta Ricky fece un sorrisetto senza rompere il contatto visivo con il semidio: "mh è un peccato. Davvero, davvero un peccato." Rimase a fissarlo ancora per qualche secondo, praticamente spogliandolo con gli occhi. Poi distolse lo sguardo lentamente. Nico aggrottò le sopracciglia, non gli piaceva l' atteggiamento di quel tipo.
"Allora che vi porto?"
Il figlio di Ade se lo guardò male un altro po', poi si strinse al suo ragazzo e gli posò un bacio sulle labbra: "tu cosa vuoi amore ?" Percy gli circondò la vita e fissò lo sguardo sul barista: "un mojito per me. Tu amore?"
"Lo stesso."
"Io invece il solito Ricky."
Quando il barista se ne fu andato per preparare loro da bere Andy prese parola: "allora Nico, come stai? Vedo che i lividi e le ferite non ci sono quasi più."
"Si grazie sto bene ora."
Non fecero in tempo a dire altro che Ricky tornò con i loro drink.
"Hey carino, il tuo l' ho fatto speciale per scusarmi per prima. Buona serata ragazzi." E se ne andò a servire altri clienti.
Nico aggrottò le sopracciglia. In che senso speciale ?
Poi alzò le spalle e iniziò a sorseggiare il suo mojito. Rimasero lì al bancone un altro po' a parlare con Andy mentre il figlio di Ade cercava disperatamente di far conoscere meglio il suo amico e il suo ragazzo. Non passò molto prima che iniziasse a sentirsi strano. Sentì una strana euforia invaderlo. Sentiva caldo, tanto caldo. Si girò verso il suo ragazzo. Wow ma erano quattro! Ah no solo due, tutto okay. Certo che non gli sarebbe dispiaciuto avere quattro Percy. Dei quant'era bello! Voleva toccarlo, voleva essere toccato da lui. Bramava il suo tocco.
Si avvicinò a Percy e prese a baciarlo freneticamente, gli infilò una mano sotto la maglietta e fece per togliergliela. Sempre quella strana euforia dentro.
Le mani del suo ragazzo lo fermarono sorprese: "woah Nico ma che stai facendo."
Il figlio di Ade sorrise e scrollò le spalle: "ho...ho caldo. Voglio toccarti e voglio che tu mi tocchi. Che c'è di male ?"
Il semidio se lo guardò preoccupato: "Nico ma che hai, ti senti bene?"
Il figlio di Ade sorrise senza rispondere. Aveva forse detto qualcosa? Ah bho non era certo importante quanto togliere di torno la maglietta di Percy. Qualcuno gli afferrò il braccio e lo fece girare. Vide Andy. Wow era proprio sexy. Lo voleva. Era felice e lo voleva. Iniziò a fargli scorrere le mani sul petto ma l'altro gliele prese.
"Nico, guardami negli occhi. Come ti senti?"
"Andy! Ma sto benissimo, come mai quelle facce? Chi è l' amico vicino a te? Wow siete uguali! Hai un gemello e non me l' hai detto?" iniziò a barcollare.
"Oh cazzo."
Il figlio di Ade venne attirato di nuovo verso Percy. Stava così bene tra le sue braccia.
"Andy che gli prende? Perché si comporta così? Guarda ha le pupille dilatatissime!"
"Merda, penso che qualcuno abbia drogato lo shot di Nico."
Ormai le voci dei due ragazzi erano sempre più lontane nella testa del figlio di Ade.
"Che cosa?! E con qualcuno intendi quella testa di cazzo del barista amico tuo, scommetto! Con che cosa l'avrebbe drogato?"
Ow ma perché strillava tanto Percy, lui era felice.
"Non lo so, a giudicare da come sta reagendo potrebbe essere extasy o qualcosa del genere."
Ormai i rumori erano tutti ovattati nella testa di Nico. Sentì qualcuno strillare e qualcun' altro parlare con un tono un po' più umano. Poi all'improvviso tutta la felicità precedente svanì. Iniziarono a venirgli dei pallini neri davanti gli occhi, gli girava la testa. Il corpo scosso da convulsioni. Sentiva dolore, tanto dolore. Il senso di euforia non c'era più. Tremava tutto. Nico fece avanti indietro tra stati di coscienza e incoscienza. Sentiva qualcuno che lo stava trasportando e all'improvviso avvertì l'aria fresca della notte. Altre convulsioni, stavolta più potenti. Diede di stomaco un paio di volte. Delle forti braccia stavano sorreggendo il suo corpo tremante passandogli il palmo di una mano sulla schiena. si fece tutto molto confuso, Nico non avrebbe saputo distinguere lo scorrere del tempo. Sarebbero potute passare ore, o solo qualche minuto. All' improvviso sentì una strana sensazione invaderlo. No, non era una sensazione, era... un odore. L'odore degli inferi. Sperò di non essere morto, di non aver lasciato Percy, Andy e tutti i suoi amici.
Si fece tutto orribilmente silenzioso.
Poi il buio.
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Povero il mio Nico capitano sempre tutte a lui!
Comunque state pronti perché ci saranno un sacco di sorprese nel prossimo capitolo!
MI RACCOMANDO VOTATE
E SOPRATTUTTO
COMMENTATE
VOGLIO SAPERE CHE NE PENSATE DI TUTTA QUESTA FACCENDA!
Peace, love & empathy
-Aliz
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