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il video è 'Homophobia' dei Chumba Wamba. sotto c' è il testo in italiano
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Dietro la fermata dell'autobus nei bagni pubblici in strada
ci sono tracce di un omicidio sul pavimento sotto i tuoi piedi
mischiate con piscio e birra ci sono gocce di sangue sul pavimento
di un ragazzo che ha ricevuto calci in testa una o due notti fa
Omofobia
la peggiore malattia
Non puoi amare chi vuoi amare in tempi come questi
Omofobia
la peggiore malattia
Non puoi amare chi vuoi amare in tempi come questi
Nei pub, nei club e nei fast food chiusi in recinti per maiali
Alcool, testosterone ed ignoranza e pugni
branchi di animali a caccia razzolano per la città
trovano una vittima indifesa e la stendono al suolo
Omofobia
la peggiore malattia
Non puoi amare chi vuoi amare in tempi come questi
Omofobia
la peggiore malattia
Non puoi amare chi vuoi amare in tempi come questi
La sirena dell'ambulanza, i poliziotti impassibili
segnano con il gesso la linea dove il ragazzo è caduto
attenti alla santa trinità: Chiesa stato e legge
per ogni morte il virus diventa più letale di prima
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Percy era nel bel mezzo del bacio più bello della propria vita e ... un secondo dopo era in caduta libera verso l'acqua.
Le cose erano due, c' era poco da fare: o era il semidio più sfigato del mondo, oppure Afrodite aveva deciso di farlo impazzire.
Qualcosa gli diceva che la seconda si avvicinasse di più al problema.
Dopo qualche secondo di caduta libera i due semidei impattarono con l'acqua del mare. Ci furono pochi secondi di stordimento, poi il figlio di Poseidone risalì in superficie. Passò un attimo prima che si rese conto di non vedere più Nico da nessuna parte.
Iniziò a guardarsi intorno disperatamente sperando che il ragazzo fosse arrivato a riva ma la spiaggia era vuota e di Nico non c' era traccia.
Un' idea terribile gli attraversò la mente. Possibile che Nico non sapesse nuotare?
Si immerse senza pensarci due volte. Era buio sott'acqua ma per lui non era un problema. Si immerse ancora di più. Il cuore che gli batteva velocemente in petto. Il figlio di Ade non si vedeva. Stava iniziando a farsi prendere dal panico, quando intravide una figura scura sulla sua destra. Affondava lentamente.
In un lampo gli fu affianco. Nico era privo di sensi. Prese il ragazzo fra le braccia e avviluppò sè stesso e il figlio di Ade in una bolla d'aria. Toccarono il fondo del mare, ma non ci fece quasi caso, era troppo preoccupato per il suo...beh, qualsiasi cosa fossero l'uno per l'altro. Si accosto con l' orecchio al petto del ragazzo e si accorse che seppur più lentamente del dovuto, il cuore batteva ancora. Rimase per qualche secondo a fissarlo ma vedendo che il ragazzo non si riprendeva a Percy tornarono in mente i corsi di salvataggio che aveva dovuto fare per il lavoro di bagnino con cui, quando non era al campo, guadagnava qualcosa.
Non era mai stato particolarmente bravo nel massaggio cardiaco, era una tecnica particolare e non era affatto facile da praticare. Optò per la respirazione bocca a bocca. In un' altra situazione probabilmente avrebbe considerato la cosa in maniera completamente diversa ma ora, ritrovandosi un Nico provo di sensi tra le braccia, non poteva permettersi di dar peso alla sensazione di calore che sembrava espandersi sempre di più nel suo stomaco.
Aprì delicatamente la labbra di Nico, prese un respiro profondo ed appoggiò le proprie labbra su quelle del ragazzo soffiandovi l'aria all'interno. Ripetè la manovra un paio di volte fin quando il figlio di Ade iniziò a tossire. Percy decise di ripetere la manovra un'altra volta, giusto per sicurezza.
Stava per appoggiare di nuovo le labbra su quelle di Nico quando una voce flebile e rauca echeggiò nella bolla
"hey Percy, ti mancano così tanto le mie labbra?"
Per poco non gli venne un colpo. Era incredibile come, anche in situazioni del genere, Nico non potesse fare a meno di comportarsi da... bhe, da Nico. Percy non pensava che il suo sarcasmo l' avrebbe mai abbandonato, non importava in quale situazione si trovasse.
Solo dopo qualche attimo si rese conto che, se era riuscito a parlare, il figlio di Ade stava bene. Si sentì pervadere dal sollievo.
" Miei dei, Nico stai bene?!"
Il figlio di Poseidone attaccò Nico con un abbraccio spacca costole.
"Non farlo mai più! Quando ti ho visto affondare io-
Non posso credere che tu non sappia nuotare. Non farlo più okay?"
Il figlio di Ade non sapeva esattamente cosa non avrebbe più dovuto fare, se affogare o non saper nuotare. In entrambi i casi non c' era molto che potesse fare, però non lo disse a Percy. Annuì.
"Okay" riuscì a dire con la gola che bruciava per l' acqua ingoiata. I secondi prima di perdere i sensi per la mancanza di ossigeno erano stati terrificanti. Aveva iniziato a muovere scordinatamente braccia e gambe in preda al panico, non facendo altro che peggiorare la situazione. Poi aveva iniziato ad annaspare, la bocca che si spalancava cercando di prendere ossigeno in quello che però non era latro che un riflesso involontario che aveva fatto si che iniziasse ad ingoiare acqua. Poi i polmoni avevano iniziato a bruciare e milioni di puntini avevano iniziato a danzargli davanti gli occhi. Dopo di che il buio.
Un brivido gli attraversò la schiena al ricordo di quei momenti e, come per accertarsi di non essere più in pericolo, prese un respiro profondo. Sentì una mano passargli attraverso i capelli bagnati e alzò lo sguardo. Trovò occhi verde-mare che lo guardavano preoccupati.
Allora il ragazzo sorrise al semidio che gli aveva appena salvato la vita e a Percy mancò fiato. Nulla, nulla al mondo riusciva ad incantarlo come il sorriso di Nico. Quel genere di sorriso che non impiega solo la bocca, ma anche gli occhi, le guance, il naso, tutto il suo essere. Si, quando Nico sorrideva ci metteva tutto sè stesso e quella, si rese conto, era solo una delle tante cose che amava di quel ragazzo.
La sensazione di una mano bagnata sulla guancia lo riportò sulla Terra. Gli occhi di Nico si fissarono nei suoi, iniziarono ad avvicinarsi l' uno all' altro sempre di più. C' era cautela nei loro movimenti. Poi la distanza tra le loro labbra si annullò del tutto. Non avrebbe saputo dire chi aveva baciato chi e, sinceramente, non gli importava. Tutto il resto era irrilevante. Fu un bacio lento. Le labbra erano morbide e delicate le une sulle altre. C' era una gentilezza nei loro movimenti tipica di chi ha appena realizzato qualcosa di importante e ha intenzione di godersi quel qualcosa fino in fondo.
Quando le loro labbra si staccarono dopo svariati secondi le guance del figlio di Ade erano di un rosa appena accennato. Si guardarono negli occhi e subito dopo erano di nuovo labbra contro labbra.
Rimasero così, abbracciati, sussurrandosi tra un bacio e l' altro tutto quello che avevano aspettato di dirsi per tutto quel tempo. La cotta che Nico aveva sempre avuto per Percy, la ragione della gelosia del figlio di Poseidone verso Will, la gelosia di Nico verso Annabeth, gli sguardi rubati, le carezze appena accennate, i sogni di entrambi e molto altro.
Fu proprio lì, sul fondo delle acque che bagnano Long Island, in una bolla d' aria abbracciati l' uno all' altro, che la loro storia ebbe inizio.
*****
In tutta la sua vita Percy non si era mai sentito più felice e vivo come nell' ultima settimana.
Da quando si erano baciati sugli scogli e c' era stato quel "piccolo incidente" –se così si può chiamare- Nico e Percy facevano coppia fissa e il figlio del dio del mare non avrebbe potuto desiderare di meglio. Certo non era stato facile spiegare al resto dei suoi amici che si era scoperto gay, per non parlare delle varie reazioni dei ragazzi del Campo, ma per quanto clichè e sdolcinato possa sembrare, nulla gli importava finchè Nico era al suo fianco. Dopo lo shock iniziale e un po' di delusione da parte delle ragazze, il Campo era tornato alla sua vita di sempre. Non era poi un così grande scandalo considerato il fatto che gli dei non si sono mai fatti problemi di genere quando si trattava di amore.
Era sabato pomeriggio e I Sette più Nico e Calipso si trovavano nella cabina 3.
Fino a qualche mese fa Percy si sarebbe sentito male alla vista della sua cabina trasformata in un ritrovo per coppiette felici e sdolcinate, ma ora non poteva fare a meno di notare quanto fosse bello essere circondati da così tanto amore. Osservò tutti i suoi amici e si ritrovò a pensare a quanto fossero cambiati e a come, finalmente, avevano trovato la felicità dopo tutto quello che avevano passato.
Jason era sulla poltroncina e Piper gli stava in braccio. Le loro mani erano intrecciate e, pur di non staccarsi dalla ragazza, Jason stava bevendo il succo di frutta con la mano sinistra. Leo e Calipso erano sul divano, le braccia di lui cingevano la vita della dea mentre affianco a loro Hazel era teneramente rannicchiata addosso a Frank. E poi c' erano lui e Nico, entrambi sul letto. Percy era seduto e Nico, sdraiato, gli appoggiava la testa sulle gambe incrociate. Si rese conto solo quando abbassò lo sguardo sul suo ragazzo che stava giocando con le sue ciocche nere.
La voce di Piper lo riportò alla conversazione che si stava svolgendo
"avete coosciuto il ragazzo di Annabeth?!" stava dicendo la figlia di Afrodite con tono eccitato "è stupendo!"
"hey ì, io sono qui" protestò debolmente Jason. Piper gli sorrise e gli diede un bacetto sulla guancia "aww non fare quella faccia. Lo sai che tu sarai sempre il più bello"
Jason sorrise a trentadue denti "sentito Jackson? Con me non c'è parita"
Il figlio di Zeus fu ammutolito da un cuscino in faccia da parte di Nico e tutti scoppiarono a ridere
"zitto Jason. Sai benissimo che non puoi reggere il confronto con il mio ragazzo"
Il biondo si alzò e andò ad inginocchiarsi ai piedi del letto prendendo le mani di Nico " chiedo umilmente perdono signor Di Angelo"
"cosa ne facciamo di lui comandante Jackson?" chiese il figlio di Ade al suo ragazzo. Percy sorrise, prese un altro cuscino e poi urlò
"a morte!"
Poi fu l' inferno. Iniziarono a volare cuscini a destra e a manca in una battaglia epica tutti contro tutti. Andò avanti per un bel po', poi iniziarono a sentire odore di bruciato e si scoprì che, nella foga della battaglia, il figlio di Efesto aveva dato fuoco a un paio di cuscini.
"okay" intervenne Clipso una volta ripresasi dall' attacco di risa "io e Leo andiamo, così evitiamo di dare fuoco alla cabina"
"si, andiamo anche noi" aggiunsero Piper e Jason
"anche noi. Ci vediamo a cena?"
"no Hazel, stasera io tuo fratello andiamo a fare un giro in città"
*****
Era una serata calda e le strade di New York erano affollate e piene di vita come sempre.
I due semidei erano appena usciti dal Mc Donald's e Nico stava ancora prendendo in giro il suo ragazzo per la quantità di cibo assurda che riusciva a ingurgitare. Davvero, era incredibile come il figlio del dio del mare non si fosse ancora sentito male.
Si trovavano in una strada del centro piena di negozi e un' idea si fece largo nella testa di Nico
"hey Perce" il nomignolo gli scappò di bocca prima che se ne rendesse conto e quasi arrossì. Nico Di Angelo non era tipo da nomignoli, senza contare che da quando stavano "ufficialmente insieme" nessuno dei due se ne era mai uscito con cose del genere. Percy notò la faccia di Nico e gli si avvicinò per stampargli un leggero bacio sulle labbra
"mi piace il nomignolo, tranquillo"
A quel punto il figlio del dio dei morti forse arrossì, ma solo leggermente. Nico Di Angelo non arrossiva.
Peccato che il figlio di Poseidone se ne accorse. Gli si avvicinò ulteriormente e sorrise contro le labbra di Nico
"sei carinissimo quando arrossisci" e se possibile le guance del ragazzo si fecero ancora più scure "si, come vuoi"
Si schiarì un po' la gola e riprese sperando che il rossore se ne fosse andato "comunque, pensavo, visto che siamo qui... ecco... ti va di fare un po' di shopping?"
Si, sarebbe potuta sembrare una richiesta insolita da parte di qualcuno come Nico ma se c' era qualcosa che concordava con gli stereotipi sugli omosessuali era il suo amore per lo shopping
"ho davvero bisogno di qualche altro paio di jeans" buttò lì casualmente. In realtà non ne aveva alcun bisogno ma Percy non doveva necessariamente saperlo, no?
Il figlio di Poseidone fece per pensarci su "mh vediamo. Vederti provare paia e paia di jeans sexy... mi sembra più che una buona idea. Però sai mi servirebbe un incentivo." Gli disse avvicinandosi sempre di più "tipo un bacio"
Nico sorrise "mi sembra un buon compromesso, si"
La distanza tra le loro labbra si annullò e Nico davvero non si spiegava come mai ogni volta che baciava il suo ragazzo si sentiva come se fosse la prima volta. Le mani tremanti, l' impressione di avere le gambe molli, le emozioni che gli riempivano il cuore tanto da avere paura che scoppiasse. Il figlio di Ade avrebbe voluto che fosse un bacio leggero, discreto, in fondo si trovavano in una strada piena di gente, eppure non riusciva a trovare la forza di staccarsi. Non era mai abbastanza, i baci del semidio gli davano una sorta di dipendenza dalla quale non riusciva ad uscire, dalla quale non voleva uscire.
Era perfetto. Lui e il ragazzo di cui era follemente innamorato, le loro labbra e i loro corpi attaccati, la dolce pressione delle mani del suo innamorato sulle sue guance, le mani immerse nei capelli soffici di lui. Avrebbe potuto morire in quel momento e l' avrebbe fatto con il sorriso stampato sulle labbra.
Nico però sapeva perfettamente che i momenti perfetti non sono mai tali e, soprattutto, non durano mai a lungo. In quel momento ne ebbe ancora una volta la prova.
Qualcuno lo urtò violentemente e lui e Percy finirono a terra. Poi una voce carica di veleno
"mi fate schifo. Brucerete nell' Ade."
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