Capitolo 8
Ti svegli ad un'ora indefinita, visto che non ci sono né il sole né la luna. Ti stiracchi, per poi alzarti ed andare alla finestra dopo aver fatto un lungo sbadiglio. Ti massaggi la schiena: dormire sul pavimento non è mai stato comodo. Noti un vassoio sul pavimento ed intuisci che sia l'ora di pranzo. Ti volti verso la tua amica e scopri che sta ancora beatamente dormendo. Appena senti un brontolio da parte del tuo stomaco prendi il vassoio e cominci a mangiarne il contenuto, formato da: un piatto di farfalle al pomodoro, del pane nero con delle orecchie da gatto e una semplice bottiglia d'acqua. Alla tua amica hanno ovviamente dato la stessa porzione. Devi ammettere che non è niente male, sopratutto la pasta: quelle farfalle sono incredibilmente buone, cavolo!
Senti dei mugugni confusi e guardi dietro di te, notando che (n/a) è in procinto di svegliarsi.
<Buon giorno troia. Dormito bene?.> Come risposta sussurra qualche lamento scollegato e si gira sul fianco, dandoti di spalle. Torni tranquillamente a mangiare, fregandotene altamente del suo atteggiamento. Dopo un po' decide di alzarsi e si avvicina a te sbadigliando.
<Come sta la gamba?> Domandi, preoccupata. Alza quest'ultima facilmente, rispondendoti con una domanda:
<Bene, credo. E te invece la pancia?> Massaggi il punto dove hai ricevuto i calci, facendo un mezzo sorriso.
<Immagino di stare bene.> Sì inginocchia davanti a te prendendo la sua porzione.
<Sbaglio o il nanetto è più simpatico di prima?> Alza le spalle come risposta, per poi aggiungere:
<A quanto sembra. E pensare che all'inizio Papyrus sembrava il più amichevole...> Abbassa lo sguardo sentendosi in colpa. Le accarezzi la spalla, come per consolarla, e lei mette la sua mano sulla tua, sorridendo tristemente. La porta si spalanca, mostrando Papyrus. Subito lo guardi con odio, mentre il suo volto è incorniciato da un sorriso bastardo. Alza due catene, esclamando:
<Oggi passeggiata!>
"Come sono finita dall'essere ricercata dalla polizia all'animaletto domestico per due menti malate?" Ti domandi, mentre camminate per la città legate ad un collare.
Apprezzeresti anche la camminata, se non fosse per il freddo e per gli sguardi maligni che la gente vi lancia, anche se a Papyrus non sembra importare tanto, visto che ha lo sguardo fisso sul telefono. Appena noti la sua noncuranza ti avvicini a (n/a) (che adesso sta tremando come non so cosa) per sussurrarle all'orecchio:
<OK, ho deciso. Il tipo qui è distratto, quindi propongo di scappare.> Guarda lo scheletro in questione, per poi sussurrare a sua volta:
<Ma come facciamo? Sicuramente se ne accorgerà, e quando se ne accorgerà non credo che ce la farà passare liscia...>
<Ehi, di cosa state parlando di così interessante?> Sobbalzi appena senti il suo fiato sul collo. Fate entrambe qualche passo indietro e vi scambiate uno sguardo preoccupato.
<Ehm... Di niente!> (n/a) porta le mani dietro la schiena e sorride in modo per niente rassicurante. Sospiri, incrociando le braccia sotto al seno per poi dire con tono freddo.
<Niente che ti riguardi, ammasso d'ossa.> (n/a) ti guarda stranita e stupita. La recitazione è sempre stato un tuo punto forte. Mette le mani nelle tasche e alza l'ipotetico sopracciglio. Si avvicina a te, portando leggermente in avanti il busto per abbassarsi alla tua altezza.
<Tutto quello che dite, fate e pensate mi riguarda, dolcezza. Quindi adesso fareste meglio a parlare, a meno che non vogliate essere-
Un piede impiantato nel suo addome lo interrompe, facendolo cadere a terra. Retrai la gamba, per poi voltarti verso la tua amica ed urlare:
<Corri!> Puoi già assaporarti il sapore della libertà, quando al sesto passo la tua anima si materializza davanti al tuo petto. Velocemente diventa nera con un contorno blu, all'inizio lampeggia, poi quando alla fine rimane sul nero il cuore si capovolge, e tu ti ritrovi a camminare all'indietro senza volerlo, stessa cosa per (n/a).
<Ma che ca...>
<Ti piace? È il mio attacco speciale! Se così si può chiamare. L'ho chiamato... "Black attack"! Originale, vero?> Quando in pratica lo hai superato prende i vostri collari, fermandovi in tempo. Ti avvicina a se, le vostre facce a qualche centimetro di distanza.
<Prova a scappare un'altra volta da me e sei morta, chiaro?> Il suo sguardo ti fa quasi paura, se devi essere sincera. Come risposta sputi per terra, guardandolo con odio.
<Vaffanculo.> Dopo qualche secondo comincia a ridere.
<Sì, sei decisamente la mia preferita!> Si avvia verso casa, e di conseguenza anche voi, visto che non potete fare nient'altro.
Angolo autrice
Sono l'unica che scrive interi capitoli ascoltando una sola canzone in riproduzione automatica? Tendo a farlo quando mi fisso con una canzone, che in questo caso è "Idontwannabeyouanymore" di Billie Eilish, o quando la canzone mi ricorda incredibilmente la situazione.
Vabbè, comunque a voi molto probabilmente non importa granché. Al prossimo capitolo gente!
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