Capitolo 6
Chiude la porta a chiave alle sue spalle. Guardi ancora il punto dal quale è sparito, con la fronte corrugata e il labbro alzato, infuriata nera.
<Quello stronzo! Se solo potessi-
Quando senti dei gemiti di dolore ti volti verso l'origine di essi, vedendo che la tua amica si sta massaggiando le gambe, dolorante. Ti avvicini a lei, guardandola tristemente.
<Mi dispiace (n/a), mi dispiace così tanto...> Ti posa una mano sulla spalla, accennando un sorriso.
<Non ti preoccupare, siamo già state in situazioni come queste, o sbaglio?>
<Non ricordo di essere mai stata l'animaletto domestico di due scheletri, uno dei quali morto di figa fino al midollo.> Ridacchia, chiedendoti, con un sopracciglio alzato:
<Dovrei prenderla come una battuta..?> Alzi le spalle, rispondendo con un:
<Forse.> Che la fa ridere. Le chiedi di voltarsi e prendi lo zaino che tiene sulle spalle.
<Cosa stai cercando?> Mentre togli armi varie rispondi:
<Dovrei avere qualcosa per la medicazione qui... Da qualche parte... Eccolo!> Esclami, togliendo una scatoletta dal sacco. Cominci a medicarla, e subito domanda:
<Piano di fuga?> Neghi con la testa mentre le fasci la gamba.
<Dobbiamo "frequentarli" ancora per un po'. Prima di arrivare a conclusioni affrettate devo studiarli, comprendere i loro modi di fare per colpirli dritti dove gli fa più male.> Annuisce lentamente, osservando la caviglia ormai ricoperta di tessuto bianco.
<Dammi la mano.> Ti allunga quest'ultima, e subito ti affretti ad alzarle la manica per bendarla anche lì.
<(t/n)...>
<Mmh?> Mugugni soltanto, con tutta la tua concentrazione incentrata sulla ferita. Una goccia di acqua cade sulla benda, facendoti incrociare lo sguardo con quello ormai pieno di lacrime della tua amica. Subito la avvolgi in un abbraccio che lei ricambia, accarezzandole dolcemente la schiena.
<H-ho paura... Ho così tanta paura...> Sospiri tristemente.
<Lo so, (n/a), e lo capisco. Ma abbiamo superato così tanti problemi insieme, e questo non sarà da meno. Ce la faremo, non ti preoccupare e fidati di me, ok?> Ti allontani da lei per mostrarle il tuo sorriso.
<Ma non abbiamo mai avuto a che fare con degli scheletri...>
<Non saranno da meno, fidati.> Ghigni irritata. Posi la tua fronte sulla sua, chiudendo gli occhi.
<Ce la faremo...>
<Insieme.> Continua lei, sorridendo.
<Ah, siete anche lesbiche? Che combo!> Quando riconosci la voce il sangue comincia nuovamente a ribollerti nelle vene, e guardi lo scheletro con una sguardo assassino.
<E se anche fosse? Che problema c'è?> Domandi, non trovando il problema (inesistente). Alza le spalle, avvicinando a se la ciotola con la magia per versarci dei croccantini.
<E quelli cosa sono?> Chiede (n/a) impaurita.
<Cibo da cani.> Risponde tranquillamente mentre la ciotola levita lentamente al suo posto originario.
<Proprio come te.> Aggiunge infine divertito facendole l'occhiolino. L'odio puro si insinua dentro di te, e quando Papyrus lo nota ti manda un bacio.
<Mi piaci, lo sai?> Gli fai il dito medio, provocandogli una risata che ti manda su tutte le furie.
<Sì, sei decisamente la mia preferita.> Vi saluta con un ultimo gesto della mano, per poi scomparire nel nulla.
<Cazzo.> Esclama ad un certo punto lei. Ti volti con uno sguardo interrogativo sul volto.
<Cosa?> Domandi.
<Devo fare pipì.> La sua affermazione ti ha fatto realizzare che anche tu devi espellere sostanze di scarto. È dal vostro fallito colpo che non vai in bagno. Probabilmente la rabbia e la frustrazione te l'hanno fatto dimenticare.
<Merda, anche io.> Rimanete in silenzio per qualche secondo.
<Come facciamo?> Alzi le spalle, guardandoti intorno.
<Potremmo... chiedere?> Domanda lei. Scoppi a ridere divertita.
<Sono scheletri. Davvero pensi che abbiano un bagno?> Fa spallucce.
<Non lo so, dovranno pure cagare! No?>
<Sono fatti di magia, forse assorbono il cibo che mangiano e la roba che bevono senza doverla espellere.>
<...Magari hanno un cazzo.> Trattenete a stento una risata.
<Fidati, non lo voglio scoprire!> Senti un fiato caldo sul collo seguito da un sussurro:
<Magari lo scoprirai molto prima di quanto tu possa immaginare.> Sobbalzi. Ti avvicini velocemente a (n/a) e la stringi a te, come per proteggerla.
<Pervertito del cazzo! Ma non hai niente da fare? È la terza volta che vieni qui!> Si raddrizza e ridacchia divertito.
<Ehm... Papyrus?> La fulmina con lo sguardo.
<Master.> La corregge lui.
<M-master...> Dice titubante lei.
<N-non è che avete un bagno?> Domanda insicura e preoccupata della sua reazione. Lo scheletro piega la testa di lato con sguardo interrogativo.
<Cos'è un bagno?> Rimanete basite, fino a quando non scoppi a ridere.
<Te l'ho detto!> Ti fermi quando il suo piede ti colpisce in pieno lo stomaco. Cadi a terra tossendo sangue.
<(t-t/n)!>
<Secondo te non abbiamo un bagno?> Sospira, tirando la tua amica per la catena.
<(n-n/a)...> Riesci a dire tra un colpo di tosse e l'altro.
<Visto che mi avete preso in giro andiamo a fare una passeggiata, cosi puoi fare i tuoi bisogni, ok cagnolino?> Sorride quasi dolcemente alla tua amica che lo guarda terrorizzata. La sua espressione cambia notevolmente in rabbia e noia pura.
<Ok cagnolino?> Ripete mentre il suo occhio sinistro comincia a brillare di una luce arancione. Lei annuisce spaventata, e il sorriso ritorna sul volto dello scheletro. Lega il collare ad un'altra catena per poi sciogliere quella collegata alla tua.
<Torniamo subito, ok (t/n)?> Tendi la mano verso la tua amica in un vano tentativo di raggiungerla, ma il dolore allo stomaco ti sta uccidendo.
<(n-n/a)...> Cominci a vedere sfocato, e proprio mentre la porta si sta chiudendo la stanchezza prende il sopravvento su di te, constringendoti a cadere nelle braccia di Morfeo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top