Capitolo 5

<Ho deciso.> Ti indica, per poi aggiungere:

<Voglio lei.> lo scheletro basso alza le spalle, riponendo il frustino per poi avvicinarsi a (n/a) con fare minaccioso. La stringi a te, urlando:

<No!> Il piccoletto ti guarda interrogativo, mentre Papyrus si abbassa alla tua altezza, sussurrandoti all'orecchio:

<Fidati, è meglio morire che stare con noi~> Per poi allontanarsi da te con un sorriso pieno di malizia e di lussuria sul volto.

<Eppure è più carina l'altra. Sei sicuro, idiota?> Chiede il nano, voltandosi verso il fratello. Fa spallucce.

<Fisicamente è messa meglio (t/n), sia per le ferite... Che per il resto.> Posa una mano sotto al mento, guardandoti il seno. Ti copri con le braccia, fulminandolo con lo sguardo.

<Pervertito del cazzo.> Ridacchia, aggiungendo:

<In più mi piace il suo carattere.> il nanetto rotea gli occhi, per poi darti di spalle.

<Allora mi ritrovo costretto a dirti che hai proprio dei gusti di merda.> Gli fai il dito medio, sperando che si volti per ammirarlo. Papyrus ridacchia ancora, per poi sollevare il braccio, sollevando il cuore, e quindi te di conseguenza. Prendi (n/a) a mo' di sposa mentre vienite portate chissà dove. I due fratelli si fermano davanti ad una casa con delle decorazioni natalizie trasandate, e Papyrus esclama, posando le mani sui fianchi:

<Ah! Casa dolce casa!> Sì volta verso di voi, guardandovi con un sorriso strano.

<E d'ora in avanti è anche casa tua, dolcezza.> Lo guardi con disgusto. Il nano rotea gli occhi per poi aprire la porta ed entrare in casa. Lo scheletro alto lo segue a ruota, e di conseguenza anche tu e (n/a). Appena entrate un forte odore nauseante ti intasa le narici. Posi due dita sul naso, lamentandoti:

<Cos'è questo odore di merda?>

<L'odore che c'è quando Papyrus non fa le faccende di casa...>

<Non le fa mai, da quello che sento!>

<Esatto.> il nanetto ordina a quello alto di portarvi nella vostra stanza. Lui annuisce, portandovi in una stanza molto piccola. Sembra perfetta per un cane: c'è una cuccia trasandata non poco, una ciotola vuota con qualche croccantino marcito per terra e un collare attaccato ad una catena sul muro, sotto ad una finestra rinforzata con delle sbarre di ferro.

<Spero tu stia scherzando.> Dici, guardandoti attorno.

<Ecco il vostro alloggio, madame.> Dice, inchinandosi elegantemente al vostro cospetto. Vi dirigete verso catena, e Papyrus si abbassa per prendere il collare, per poi avvicinarsi al tuo collo. Ti muovi il più possibile per impedirgli di mettertelo.

<Oh no, caro! Non indosserò mai quell'affare!> Dici, guardandolo con disgusto. Ti indica il collo, esclamando

<Qual'è il problema? Indossi una collana molto stretta, non trovo la differenza.> Ti dimeni nuovamente, quando ti blocca definitivamente con la magia per poi metterti il collare.

<Ecco fatto!> Esclama, per poi avvicinarsi alla tua amica e sorprendersi nel notare che ne indossa già "uno".

<Cagna fino al midollo, eh?> Ridacchia, legandole la catena al collo. Lei guarda il terreno, terrorizzata. Annulla l'effetto sulla tua anima, facendoti cadere in malo modo. Si allontana da voi, quando urli:

<Stronzo!> Lui si blocca, voltandosi verso di te per dirti:

<Prova ad insultarmi un'altra volta e giuro che quella lingua te la stacco a morsi, poi la frullo e ti faccio bere la sostanza finale. Ok?> Corri da lui, con la rabbia alle stelle, quando una forte presa al collo ti ferma proprio a qualche centimetro da lui. Posi le mani sulla gola, senza fiato per colpa del collare. Lo scheletro piega la testa di lato, guardandoti con un sorriso soddisfatto sul volto.

<Forse quella cagna qui sei tu.> Ti scompiglia i capelli come se stesse accarezzando un cane, per poi uscire tranquillamente dalla stanza con le mani nelle tasche.

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