Capitolo 22

Ti svegli di malavoglia, mugugnando qualche parola confusa mentre apri pigramente gli occhi. La tua vista è ancora sfocata, hai la gola secca, e non senti più il peso che avevi addosso quando ti sei addormentata. Ti guardi attorno, e riesci a scorgere una figura, seduta ai piedi del letto. Appena senti l'odore di una sigaretta capisci di chi si tratta.

"Papyrus..."

<Buongiorno angelo. Dormito bene?>

<Ti devo ricordare che mi sei svenuto addosso? E poi da quando hai cambiato soprannome?> Chiedi, tirando sul il busto e stropicciando i tuoi pesanti occhi.

<Da quando ho realizzato che sei l'angelo che è sceso quaggiù dalla superficie per salvarmi.>

<Per salvarti da cosa, scusa?> Chiedi, divertita.

<Dal mondo esterno.> Rimani senza parole dalla sua affermazione.

<Pap... ti ricordi cosa è successo ieri sera?> Ti guarda da cima a fondo, tra un misto di preoccupazione e ansia.

<Perché, cos'è successo ieri sera?> Ridacchi e posi una mano sulla sua tibia, per rassicurarlo.

<Non ti preoccupare, non abbiamo fatto niente.> Sospira, sollevato. Ti urta leggermente questo suo gesto, ma non ci fai troppo caso.

<E allora cos'è successo?> Distogli lo sguardo, insicura se dirli la verità o no.

<Niente, non ti preoccupare.> Sorridi e chiudi gli occhi, desolata.

"Quando sarò sicura dei miei sentimenti, gli dirò cos'è successo. Magari. Forse. Non lo so."

<Che ne dici, andiamo a fare colazione al Muffet's?>

<Direi che un hamburger per colazione non è il massimo.>

<Che ne dici di una ciambella, invece?> Ridacchi, pensando che sia uno scherzo.

<Costano 9999g, idiota.>

<Per te sarei disposto a pagare ogni prezzo.>

"Adorabile." Pensi, sorridendo divertita.

<In pratica il prezzo è come quello del tuo conto, ma ok.>

<Nah, è molto meno.> Scuoti la testa, divertita. Dopo esserti cambiata ti dirigi al piano di sotto, saluti Sans che come sempre vi rifila un'occhiataccia, e vi dirigete tu e Papyrus al Muffet's.

"Chissà perché è così stronzo con me..." pensi mentre cammini, tenendo lo sguardo fisso sulla porta di casa.

<(t/n)? Mi hai sentito?>

<Uh?>

<Ti ho chiesto cosa vorresti fare oggi...>

<Ah, ehm... Sì, ok.> Alza l'ipotetico sopracciglio.

<A cosa stai pensando? A me, magari?>

<Ti piacerebbe... Stavo pensando a Sans.> Ti guarda, con un'espressione teatrale dipinta sul volto.

<Mi tradisci con mio fratello! Che storia complicata ed intrecciata...> È così drammatico che non riesci a non scoppiare a ridere.

<È sempre così cattivo con me... Non riesco a capire perché.> Alza le spalle.

<Magari è soltanto geloso.>

"...Geloso?"

<In che senso?>

<Beh, io e te usciamo praticamente sempre insieme, magari gli farebbe piacere passare più tempo con te.>

<Magari se fosse più gentile lo passerei anche del tempo con lui...> Ti nascondi nella tua giacca, offesa.

<Ma quanto puoi essere adorabile?> Ti immergi ancora di più nel cappuccio per nascondere il tuo rossore.

"Sembro una fottuta ragazzina in piena crisi adolescenziale... Uccidetemi."
Fate il vostro ingresso nel Muffet's, e come sempre Muffet vi accoglie.
Lo accoglie.

<Ciao Papyrus! (t/n)...>

<Heya, muff.> La saluta lui, tu troppo arrabbiata per rispondere.
Ti lancia uno sguardo consapevole.
Ha capito tutto.

<Gelosa~?> Chiede abbassando leggermente il busto per raggiungere la tua altezza. Non gli rispondi e ti avvicini al primo tavolo vuoto che trovi, lasciando la frase in aria, ma con la risposta più che evidente. Lui ti segue e si siede davanti a te, con ancora un sorriso beffardo sul volto.

<Te lo strappo quel tuo fottuto sorriso.> Incrocia le dita tra di loro e posa i gomiti sul mobile, quel suo sorriso bastardo non cede.

<E come hai intenzione di farlo?>

"So già che me ne pentirò dopo..." Pensi, mentre con uno scatto gli dai un bacio sulla fronte.

<Così.> Esclami, fiera, ritornando al tuo posto, mentre ammiri la sua confusione. Scuote la testa, immaginando che ti dica qualcosa a proposito della tua azione, ma niente. Osserva un punto indeterminato del pavimento, e ti sembra... pensieroso? Preoccupato, forse?

<Ehm... Pap? È tutto ok?> Appena ti guarda non puoi fare a meno di arrossire: ti sembra un piccolo cucciolo.

<Sì, non ti preoccupare, non è niente.> Non sei molto convinta, ma te lo lasci comunque scivolare addosso.

<Senti (t/n), c'è una cosa che devo dirti... Ecco, io-

<Cosa vi porto?> Lo interrompe Muffet, con in mano taccuino e penna.

<Una ciambella, grazie.>

<Ehm... Pap, il costo della ciambella è tipo il doppio del tuo debito. Mi dispiace ma non posso proprio, veramente...> Guarda Muffet per qualche secondo, per poi sospirare.

<(t/n), ce ne andiamo.>

<Ehm... Ok.> Saluti Muffet con un gesto della mano ed insieme vi dirigete verso la strada opposta alla via di casa.

<Torniamo alla vista del castello?>

<No, stavolta andremo in un posto più speciale. Devo dirti una cosa importante, e stavolta non voglio essere interrotto.>
Ti salta un battito.

"E se fosse..?"
Non riesci a trattenere un sorriso, mentre ti avvicini di più a lui, speranzosa di ricevere una dichiarazione, la sua dichiarazione.

Angolo Autrice

Sono scema e non ho pubblicato prima perché sono una capra ignorante.
(Non è stata ClaudiaSkywalker a pubblicare)

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