Capitolo 21

Sono passate qualche settimane, quasi ogni giorno esci con Papyrus a fare un giro. Sans continua a trattarti di merda, e proprio non riesci a capire perché. Quando uscite vi lancia certi sguardi che ti fanno gelare il sangue, e ti senti osservata per tutto il tragitto. La situazione con Papyrus rimane complicata: lui continua a lanciarti frecciatine e complimenti che ogni volta ti fanno arrossire, e sei così stupida che continui a dirti che "non sono abituata ai complimenti". In questo momento stai lavando i piatti, come è giusto che sia dell'accordo dell'inizio dei tempi, mentre Sans si sta rilassando sul divano con la TV accesa. Papyrus è andato al Muffet's da solo stasera, e Sans ti ha "tranquillizzata" dicendo che lo ha sempre fatto. Senti il cellulare squillare.

<Pronto?> Esclama Sans dopo aver risposto. Passa qualche secondo, e poi risponde:

<Ok, grazie di avermelo detto e scusa del disturbo.> Riattacca e si volta verso di te, che stai allegramente canticchiando una delle tue canzoni preferite.

<Umana, Muffet mi ha chiamato per dirmi che Papyrus è sbronzo. Vai a prenderlo.> Asciughi l'ultimo piatto, indossi il cappotto e vai verso il locale. Entri, e subito il calore del luogo ti colpisce, seguito da delle urla euforiche.

<Giù, giù, giù!> Incitano, tutti i mostri presenti attorno in un cerchio, impedendoti di identificare il poveretto di turno. Ti fai spazio tra la gente, notando uno scheletro con gli zigomi totalmente arancioni scolarsi contemporaneamente due bottiglie di birra. La gente applaude appena ha finito, ignorando il fatto che è appena caduto al pavimento.

<(t/n), finalmente sei arrivata! Non so più che fare!> Ti carichi l'ubriaco sulla spalla, pronta a dirigerti verso l'uscita.

<Mettilo sul suo conto.> Ed esci dal locale, leggermente divertita dallo scheletro.

<(t/n), lo shai che shei proprio bella? Shei troppo adorabile.>

<E tu sei fin troppo ubriaco.> Ridacchi.

<Amo la tua rishata. È qualcosha di adorabile.>

<Troppo gentile.> Per tutto il tragitto ci ha provato spudoratamente con te, e ha pure provato diverse volte a darti un bacio, anche solo sulla guancia. Appena entri in casa ti guardi attorno in cerca di Sans, ma non lo vedi da nessuna parte.

<Deve essere andato a letto quello stronzo...> Porti Papyrus su per le scale, faticando a farvi stare entrambi in piedi. Arrivati davanti alla sua stanza prendi la chiave che tiene in tasca e apri la porta. È buio, e non riesci a distinguere bene gli oggetti. Camminate verso il letto, se non fosse che non vedi il tapis roulant al centro della stanza e lo prendi in pieno, cadendo di conseguenza sul letto.

<Cazzo.> Cerchi Papyrus con lo sguardo, con quel poco che riesci a vedere, e lo trovi sdraiato immobile per terra. Sospiri e lo tiri su, se non fosse che pesa più di te (in maniera inspiegabile), e di conseguenza nel tentativo ti cade addosso. Sospiri nuovamente.

<Pap, potresti-
Le parole ti si bloccano in gola quando senti le sue mani stringerti i polsi.

<P-Pap! Ma che cazzo stai facendo?> Provi a dimenarti, inutilmente.

<(t/n), la vuoi sapere una cosa?> Il suo tono di voce è fin troppo lucido. Lo guardi: ha ancora gli zigomi arancioni, ma non ti sembra più così tanto ubriaco.

<Dipende da cosa si tratta.> Rispondi, inquieta. Si avvicina sempre di più a te, e quando comprendi le sue intenzioni riprendi a dimenarti. Chiudi gli occhi, aspettandoti il peggio, ma li riapri subito dopo appena senti un qualcosa di freddo appoggiarsi sulle tue labbra. Esatto, i suoi denti. Ti ha dato un semplice "bacio" a stampo. Dopo qualche secondo si allontana e sussurra:

<Ti amo.> Non fai in tempo a realizzare l'informazione ti sviene addosso. Arrossisci.

<P-Pap? Pap, spostati.> Provi a spostarlo, ma dopo diversi tentativi ti rassegni all'idea che dovrai dormire sotto di lui. Sospiri, e il sonno prende la meglio su di te.

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