Capitolo 20
<Per parlare di cose più personali.> Sospiri, liquidandolo con un "No grazie."
<Perché?> È molto dispiaciuto, dal suo tono di voce.
<Perché non c'è niente di interessante da sapere su di me.>
<Tutto di te mi interessa. Dovresti averlo capito, ormai.> Guardi altrove per nascondere le tue gote leggermente arrossate. Non sei affatto abituata a complimenti così tanto sinceri.
<Rifiuto comunque.> Porti le gambe al petto e le circondi con le braccia.
<Che ne dici di un gioco, allora?> Lo guardi, i tuoi occhi sono attraversati da una luce insolita, quasi infantile.
<Un gioco?> Domandi. La tua curiosità lo diverte. Annuisce, continuando:
<Io ti dico tre cose su di me, una delle quali deve essere falsa, e tu poi fai la stessa cosa. Tu devi dirmi quale è falsa, ed io devo fare la stessa cosa, ovviamente.>
<Ci sto.> Accetti.
<Allora...> Ci pensa un po' su, e quando finalmente gli vengono in mente i tre fatti comincia ad elencare:
<Sono masochista;
Mio fratello mi vuole bene, ed io ne voglio a lui;
Non sono innamorato di nessuno al momento.>
Alzi lo sguardo al cielo, riflettendo sulle sue frasi.
<La seconda è ovvio che sia vera, tra fratelli funziona così, indipendentemente da tutto;
Nessuno è per forza innamorato, quindi...
Dico la prima!> Esclami dopo il lungo ragionamento, sicura di aver ragione.
<Sbagliato.> Il tuo sorriso energetico sparisce, lasciando spazio ad un'espressione confusa.
<La prima è vera, la seconda pure. La terza è una bugia assurda.> Lo guardi con la bocca spalancata.
<Serio?>
<Serissimo.> Si toglie i guanti, e lentamente comincia a sfilare le bende che si trovano sotto ad essi: Le sue ossa sono segnate da profondi tagli da coltello, e puoi anche notare il segno della bruciatura di una sigaretta.
<Ero curiosa delle bende, ma non avrei mai pensato che potessi essere masochista...>
<È una bella merda, sai?>
<Immagino.> Dici, mentre lentamente si ricopre le ferite.
<Sans ci ha provato a farmi capire che non è buono per la mia salute, ma non gli ho dato ascolto. Un giorno mi ha persino legato per mettermi queste bende.>
<Dovresti seriamente smetterla, Pap. Finirai con l'ucciderti, così.> Prendi una sigaretta dalla tasca di Papyrus, te la metti tra le labbra e la accendi.
<Non vale la stessa cosa con voi e il fumo?> Lo liquidi con un gesto della mano.
<Non è la stessa cosa.>
<No, decisamente no.> Prende anche lui una sigaretta.
<Posso chiederti una cosa?>
<L'hai appena chiesta, dolcezza~> Lo fulmini con lo sguardo.
<Quando... Quando hai "scelto" tra me e (n/a) hai detto che vi sareste potuti divertire con me, ma poi non hai fatto niente...>
<Sei delusa? Se proprio vuoi qualcosa te lo faccio, mica mi dispiace~> Avvicina il suo viso al tuo, maliziosamente, ma gli metti la mano sua faccia, fermando in tempo.
<Non è quello che intendevo dire. Nel senso... Perché hai detto quelle cose? Non mi hai stuprata, e non ci hai nemmeno provato.> Guarda l'orizzonte, facendo un tiro.
<Non ricordo se c'era un motivo preciso.> Alzi le sopracciglia, incredula.
"Serio?" Non gli credi del tutto, ma ti rassegni comunque.
<Ora è il tuo turno, dolcezza.> Ci pensi su, e cominci ad elencare:
<Mi sono innamorata di una sola persona in tutta la mia vita;
Sono caduta nel sottosuolo insieme a (n/a) perché ci eravamo cacciate nei guai;
Sono di origini italiane.>
<La terza.> La spara a caso.
<Sbagliato.> Ti guarda interrogativa.
<Non mi sono mai innamorata seriente di qualcuno. Beh, esclusi personaggi immaginari vari...>
<Aspetta, mi stai dicendo che la seconda è vera?>
<Yup. Avevamo la polizia alle calcagna e ci siamo buttate.> Risponde con un semplice "Ah".
<E... adesso che facciamo?>
<Ammiriamo il panorama.> Annuisci lentamente e ti volti verso le case, ma ti senti osservata.
<Ehm... Pap, per quale motivo mi stai guardando?> Chiedi, incrociando il suo sguardo.
<Preferisco guardare te che il panorama.> E per l'ennesima volta ti giri per nascondere le tue gote arrossate. Gli dai un pugno sulla spalla che lo fa ridere.
<Sei troppo adorabile.> Mugugni qualcosa che neanche te hai capito, mentre la sua bellissima risata rimbomba per la "stanza", contagiando anche te, dopo qualche secondo.
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