Capitolo 16

<Che vuoi fare oggi?> Domandi, guardando un punto indeterminato del soffitto. Lo scheletro si volta verso di te con uno sguardo malizioso sul volto. Lo fulmini con lo sguardo.

<No.> Il tuo tono freddo lo rattrista molto, da quello che sembra.

<Fai tu.>

<Umana, oggi dobbiamo andare da Undyne per alcune... questioni.> Ti volti verso Sans, che è lì da non sai quanto.

<Non avevi detto che se i mostri sapessero della mia esistenza mi ucciderebbero?> Lo guardi interrogativa.

<Sei uscita con Papyrus un paio di volte e non è successo niente, non vedo dov'è il problema.> Annuisci, ammettendo che ha effettivamente ragione. Ti dirigi verso la porta, pronta ad uscire, quando la tua anima compare davanti a te e diventa blu.

<Che c'è?> Ti volti verso Sans, socchiudendo esasperata gli occhi quando vedi il collare nella sua mano sinistra.

<Veramente?>

<Ammettilo che ti è mancato.> Dice con un sorriso beffardo. Ti mette il collare, già legato ad una catena, e dopo finalmente apre la porta.

<Ehi, non dimenticarti la giacca!> Esclama Papyrus raggiungendovi e mettendoti la giacca sulle spalle. Gli regali un grosso sorriso sincero.

<Grazie.> Le sue... I suoi zigomi sono diventati di una tonalità arancione, mentre distoglie lo sguardo, evidentemente imbarazzato.

"Ma che ca... sta veramente arrossendo? Soltanto perché l'ho ringraziato?"

<Adorabile.> Lo prendi in giro, e come risposta ti fa il dito medio. Gli mandi un bacio come replica, ma non riesci a vedere la sua "risposta" perché vieni strattonata dal collare.

<Ehi!> Escami, a mala pena udibile, visto che non hai fiato.

<Sbrigati, umana.> Lo guardi con un sopracciglio alzato ed un sorriso sornione sul volto.

<Geloso~?> Non risponde, o almeno, esclama "Tch." irritato, ma non gli dai troppo peso. Passate sotto lo stesso tunnel della tua "camminata" con Papyrus, e superate il castello fino ad arrivare in un posto caldo. Molto caldo. Ti togli la giacca e il maglione. La strada su cui state camminando è senza ringhiera e circondata dalla lava.

<Siamo arrivati.> Guardi avanti a te, notando un enorme laboratorio in metallo.

"Deve far caldo là dentro..." Sans bussa al portone, sempre in metallo, che si apre lentamente in verticale.

<Chi è- Oh, un'umana!> Una specie di Pesce umanoide con degli occhiali rotondi (la lente destra è particolarizzata da una spirale gialla) vi apre il portone. Subito noti il sul strano abbigliamento: il suo sorriso è rovinato dai suoi appuntiti denti gialli e da un apparecchio che passa da dietro il collo. I suoi capelli rossi sono legati in due codini che contrastano la sua pelle blu. È vestita con un lungo camice da laboratorio bianco che copre in parte una maglietta nera e dei jeans blu scuri sovrastati da dei lunghi stivali che le arrivano sopra al ginocchio. Nelle mani coperte da dei lunghi guanti dello stesso colore degli occhiali e degli stivali tiene un cacciavite e nell'altra un mostro. Si avvicina in un lampo a te, prendendo il tuo braccio dopo aver lasciato cadere lo strumento e la creatura.

<Mmh... Ehi, umana, vuoi essere più forte?> Dice, emozionata, con un pizzico di pazzia nella voce.

<Ciao anche a te Undyne.> Sans posa una mano sul fianco dopo aver sospirato.

<Allora? Che ne dici?> Lo ignora completamente.

<Ehm...> Ritiri lentamente il braccio, sorridendo non molto convinta delle sue intenzioni e socchiudendo gli occhi.

<No, grazie.> Aggiungi, preoccupata. Rimane leggermente delusa da quello che puoi intuire dalla sua reazione, ma si riprende subito, trascinandoti a forza dentro il laboratorio.

<Ehi!> Provi a opporre resistenza, ma la sua presa è ferrea.

"Ma che cazzo, sono tutti forzuti qui sotto?" Il tuo cuore diventa nuovamente blu e in un secondo ti ritrovi accanto a Sans.

<Undyne, no.> Dice l'ultima parola con una severità che ti paralizza. Il suo sorriso si capovolta, sospira e si avvicina lentamente a voi, sconfitta.

<Cosa volevi?> Incrocia le braccia sotto al seno e distoglie lo sguardo, evidentemente offesa.

<Sai cosa voglio. Quindi ti chiedo: è pronto?> Aspetta un po' a rispondere alla domanda di Sans. Annuisce e oltrepassa la porta, invitandovi con un gesto della mano ad entrare anche voi.

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