Capitolo 10

<Ecco qui la tua cena!> Lo scheletro si avvicina a te, si abbassa e posa il piatto sul pavimento, per poi lanciarti uno sguardo vago mentre si alza. Il tuo sguardo è restato fisso su un punto indeterminato del pavimento, e questo l'ha inquietato non poco. Piega la testa di lato e mette le mani nelle tasche, e con tono abbastanza ironico dice:

<Che c'è? La piccolina è triste perché le hanno portato via l'amica?> Continui ad ignorarlo. Alza le spalle e si dirige verso l'uscita.

<Voi umani siete veramente spassosi a volte, sai?> Alzi lentamente lo sguardo, e appena si posa sulla sua figura in lontananza un qualcosa scatta dentro di te. Neanche il tempo di realizzare che ti ritrovi sopra lo scheletro ormai sdraiato al tappeto. Sgrana gli occhi sorpreso, mentre le tue mani si avvinghiano al suo collo. Riesce a malapena ad allentare la tua presa, ed usa il fiato a disposizione per urlarti contro.

<Ma che cazzo fai? Vuoi morire, per caso?!> Mostri i denti, ed un groppo ti si forma in gola.

<Sì! Tanto adesso non ho nessuna ragione per andare avanti!> Cominci a tremare, e a singhiozzare di conseguenza. Lasci la presa, utilizzando le mani per coprirti gli occhi. Papyrus ti guarda stranito.

<Perché? Perché non può andarne una per il verso giusto?> Ti sposta di lato, esce un attimo dalla stanza per poi tornare con un sacchetto.

<Tieni.> Te lo allunga. Guardi il sacchetto con su scritto "Muffet's" in violetto scettica.

<Che merda è?> Domandi, facendolo ridacchiare leggermente.

<È del cibo.> Dopo aver passato varie volte lo sguardo dallo scheletro al sacchetto afferri velocemente quest'ultimo, in un gesto egoistico. Lo apri velocemente, e appena vedi hamburger e patatine fritte te li ficchi in bocca, affamata. Dopo un po' sì siede accanto a te, e di conseguenza ti muovi un po' più in là, diffidosa. Alza le mani, come per proteggersi, rassegnato all'idea che del cibo non basti a farti fidare di lui.

<Ti piace?> Chiede. Annuisci energicamente, felice di sentire qualcosa di diverso sotto i denti.

<Un giorno ti porterò al Muffet, così potrai mangiarne a volontà.> Lo guardi con gli occhi che sembrano brillare, cosa che lo angoscia leggermente. Poi scuoti la testa, provando a farti ragionare di nuovo, ed i tuoi occhi tornano freddi.

"Non puoi fidarti di lui. Ricorda: ha portato la tua amica alla morte certa." Mangi anche l'ultima patatina e ti appoggi con le mani al pavimento, sazia. Chiudi per un attimo gli occhi, per poi aprirli di scatto, guardando male il tuo compagno.

<Perché mi hai dato l'hamburger? E perché sei stato buono con me?> Guarda il soffitto, come per ragionarci su.

<Beh, visto che dovrai aiutarci in casa ho pensato fosse normale.> Alzi un sopracciglio.

<Cosa?> Si volta verso di te.

<Oh, perché, non lo sapevi? La nostra casa è un disastro. Le faccende toccano a me, ma non le ho mai fatte, quindi...> Ti fa un mezzo sorriso.

<'Notte.> Dici, mettendoti in posizione fetale. Ridacchia, alzandosi dal suo posto per poi uscire dalla stanza.

<Cominci domani. Dormi perché Sans ti sveglierà presto. Molto presto.> Al sentire la chiusura della serratura ti alzi, dirigendoti verso la finestra. Osservi i bellissimi fiocchi cadere lentamente sul candido bianco della neve. Non sai perché, ma ti tranquillizza osservarla.

"(n/a), spero che quegli stonzi non ti abbiano fatto niente."
Pensi prima di sdraiarti sul pavimento e addormentarti.

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