Capitolo 5

.5.

TRISTAN

La falce di luna, argentea e luminescente, sospesa fra cielo e terra, pendeva sulle nostre teste come presagio di morte e di conclusione, schiarendo il fogliame rigoglioso di fine inverno. La triste fine di un capitolo e l'inizio di un altro, più cupo, divenne il preludio di tutte le paure. Era stata una totale disfatta e la sicurezza erbivora alla fine aveva prevalso; possedendo un tassello importante della nostra scacchiera. Adesso chi li avrebbe fermati?

Scacco ai predatori.

Catturando Seth Hunter, il nostro Alfa, uno dei soldati scelti riguardo la milizia militare notturna, potevano considerarsi avvantaggiati, oltre che all’aver dichiarato guerra aperta. Quante sarebbero state le vittime? Desiderai prevedere le prossime mosse per poter reagire di conseguenza, comunicandole a Jude, il lupo, come in una delle nostre partite, ma non mi fu concesso. I lamenti di Silene divennero un impedimento fastidioso e costante, ostacolando ogni arguta congettura. Malgrado fosse l’animaletto prediletto del leone dagli occhi blu, cominciavo a ponderare la possibilità di squarciarle la gola se non avesse cessato i suoi inutili piagnistei. 

Piangere su latte versato non avrebbe aiutato nessuno.

Serviva a poco rivangare i rimorsi e trascurare il resto. Perché esso avrebbe portato distruzione e morte... Le battaglie da ambedue le parti avrebbero cancellato ogni cosa. «Sssmettila Sssilene. Nulla ancora è perduto.» facevo strada lungo un sentiero battuto, diramatosi nel folto del bosco, aggirando il centro fin troppo trafficato e sperando di trovare un riparo. Presto il Senato Erbivoro avrebbe diramato mandati di cattura e l’alba non ci avrebbe nascosti tanto a lungo...

«Lo uccideranno, Tristan. Lo uccideranno a causa mia.» singhiozzò lei e per la prima volta ebbi la lungimiranza di tacere; perché sì, era a causa sua se l'Alfa aveva perso la testa per la selvaggina nemica. Tuttavia non era il momento né il luogo per discuterne.

«Non ha importanza. Adesso ci serve una strategia. Sarà impossibile recuperare Seth, altrimenti...» tergiversai.

Improvvisamente i fruscii dell'abito di Lene, smisero di decantare i suoi passi e quando mi voltai, la trovai assorta in un pensiero piuttosto contorto: «Ma forse so chi può aiutarci!» disse con enfasi. Piegai il capo da un lato, chiedendo implicitamente di spiegarsi meglio. Lei mi diede solo un nome: «Helia Wilde.».

E adesso cosa c'entrava l'alfa erbivoro?

***

Il mio Alfa era stato catturato? Male, malissimo. Eravamo già ricercati per tutta la città? Pessimo. Ma questo - chiedere soccorso al giovane leader nemico -, questo era il colmo. L'inizio di una barzelletta che aveva ben poca ilarità. Tenni sott'occhio il giovane cervo, senza allontanarmi troppo dalla sua - ex - promessa sposa. Sapevo che lui faceva altrettanto; non tanto per difesa personale, quanto per assicurarsi che non dessi la caccia ad una creatura fragile ed esile che abitava con lui. Una cerbiatta malata.

Interessante. Il punto debole dell'Alfa erbivoro era la cara sorellina morente. Buono a sapersi...

Mi leccai le labbra con la lingua biforcuta, stazionato in un angolo remoto della dimora nemica. Chi l'avrebbe mai detto che avremmo avuto un alleato tanto singolare nella nostra cerchia ristretta? Sogghignai fra me e me.

Laila sarà contenta...

«Lene... Sicura d’essere al sicuro con... lui?» mi indicò, dubbioso.

Lei annuì con innocua innocenza: «Tranquillo. Tristan non mi farebbe mai del male.».

Al suono di quella risposta, inarcai un sopracciglio scuro.

Almeno uno di noi tre n'era sicuro.

***

Come previsto la temuta disputa tra Notturni e Diurni ebbe inizio. La notizia della cattura di Seth Hunter si sparse in fretta; il territorio conosciuto, e la Città Di Mezzo, piombarono nel caos. E di tutte le sciagure peggiori, rincontrare la Cosina dagli occhi neri fu quella che non mi aspettai...

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