8-Senza partner (parte 1)
Hiya fangilrs e fanboys! Scusate per l'attesa di questo capitolo, ma, sapete, avevo in mente di pubblicare il capitolo appena finita la scuola, ma ehi, sono una persona pigra e mi sono messa in panciolle fino all'otto Luglio 2018 ewe scusatemi! Quando finirò lo stage prometto che scriverò di più! Scusate per gli eventuali errori grammaticali, ma è tutto il giorno che sto sul computer e non vedo più una minchia T^T comunque sia buona lettura <3
Volete un piccolo spoiler sul prossimo capitolo? :3
Syo's Pov
Dopo che Natsuki se ne andò mi sentii malissimo, rimasi in piedi fermo a guardare per terra e a piangere. Il dottore mi prese per il braccio e mi aiutò a stendermi sul letto.
«Grazie...».
«Mi ha abbandonato anche lui...»esclamai, singhiozzando.
«Cosa intendi dire ragazzo?» chiese il dottore.
«Per colpa di suo "fratello" ho perso anche la mia famiglia...non so neanche dove andare a vivere uscendo da qua...» il dottore mi interruppe «"Fratello?"». Abbassai la testa annuendo.
«Spiegami meglio di questo "fratello"». Come potevo dirgli che il mio ex aveva una doppia personalità? Semplice, non potevo. Tuttavia, il dottore insistette, così gli dissi la verità.
«Quindi è stato questo Satsuki a ridurti in questo stato...che essere orrendo» abbassai il capo.
«La prego..n-non dica niente..lui può farmi di peggio» esclamai pregandolo. Lui annuì ed io sospirai, tranquillizzandomi per poi sorridere. «Ora si riposi» esclamò, ma come potevo riposarmi dopo aver perso il ragazzo che amavo? Il ragazzo che amavo mi ha lasciato senza darmi una spiegazione ed ora lui si aspetta che io riesca a dormire? Come potevo farlo con tutti i miei pensieri che continuavano a vagare nella mia testa? Non potevo farlo, così gli chiesi di sedarmi. Il dottore rispose di no e mi consigliò di usare uno di quei metodi che si usano quando non riesci a dormire, come contare le pecore. Ma stiamo scherzando? Come faccio a contare le pecore in un momento simile?! Perciò lo pregai di darmi almeno una pastiglia o qualsiasi altra cosa per dormire, ma lui continuò a scuotere il capo. «La prego...sto impazzendo...almeno dormirò e non urlerò» lui ci pensò, per poi rispondere «Che ne dici di far conoscenza con dei ragazzi che hanno passato il tuo stesso incubo?». Ci pensai un po' su, per poi rispondere, anche se ancora incerto, di sì, il dottore sorrise ed uscì andandoli a chiamare nelle loro stanze dato che non potevo muovermi. Dopo qualche minuto arrivarono due ragazzi ed una ragazza. Per primo entrò un ragazzo alto, con la carnagione chiara, dai capelli bianchi e corti che gli cadevano sulle spalle, con gli occhi rossi di cui uno era ricoperto da un ciuffo di capelli. Il secondo che entrò era un ragazzo più alto rispetto al primo, ma più giovane; quest'ultimo aveva una carnagione poco più scura rispetto al primo, aveva dei capelli neri più corti del primo ed aveva dei bellissimi occhi dorati. L'ultima ad entrare fu una ragazza bassina, aveva occhi e capelli neri che però, questi ultimi, teneva raccolti in due code da un nastrino rosso; anch'essa aveva una carnagione chiara, ma molto di più rispetto ai due ragazzi. Tutti e tre i ragazzi erano intorno alla ventina ed avevano tutti e tre un camice bianco dell'ospedale. Si avvicinarono e si sedettero vicino a me, ci presentammo tutti e mi parlarono del perchè erano finiti lì, cosa gli fosse accaduto, i nostri interessi e molte altre cose. Io non parlai di Satsuki a loro, raccontai di Natsuki. Erano tutti simpatici e gentili con me, in particolare la ragazza che ha un interesse particolare per lo yaoi e le ship, infatti ad ogni parola carina che Break , il ragazzo dai capelli bianchi, mi diceva lei impazziva e si faceva film mentali. Il ragazzo sbuffò e la guardò male, lei rise e gli diede una pacca sulla spalla. Povero ragazzo, veniva bullizzato da una ragazza, risi per la scena. Yui, la ragazza, mi stava molto simpatica, era spensierata e pazza, per ogni cosa stuzzicava Break e lì notai subito che c'era qualcosa tra loro due o che comunque stava per succedere dato come si stuzzicavano i due. Gil, l'unico che non aver detto nulla da dopo che ci presentammo tutti, rimase in silenzio ad osservare le scene che stavano avendo luogo in quel momento.
Ad un tratto mi venne mal di testa, così mi sdraiai sul letto. «Vuoi che ti lasciamo da solo?» chiese Yui, scossi la testa come risposta. Rimanere da solo era l'unica cosa che non volevo essere. Tutto ma non quello, soprattutto in questo momento che non c'era lui...
«E quindi oggi fai 17 anni?» saltò fuori Break, cambiando discorso. Io annuii sorridendo e ricevendo in cambio gli auguri di tutti.
«Dovremmo organizzare una festa!» gridò la ragazza, ma Break la fulminò subito.
Tutto d'un tratto entrò nella stanza un ragazzo dai capelli corvini, Yui andò in contro a lui e lo abbracciò, per poi chiedergli «Hai portato ciò che ti ho chiesto?» il ragazzo annuì tirando fuori dallo zaino un paio di manga con due ragazzi sulla copertina. Subito Break attaccò con tono di gelosia, ma senza farlo notare «E' il tuo ragazzo?» lei si girò verso di lui e gli rispose «No, idiota che non sei altro!». «Che schifo! Non ho intenzione di essere il ragazzo di mia sorella!». Come fratelli?! Non si assomigliavano per niente! «Non vi somigliate per nulla...»dissi, ricevendo come risposta dal fratello un "lo so". Break sembrò rallegrarsi dopo quella risposta. Yui ci presentò suo fratello e dopo qualche ora passata con lui, se ne andò per ritornare a lavoro.
Guardai in basso e sospirai triste, lui mi mancava terribilmente e il solo pensiero che fosse finito in chissà quale carcere, se non peggio, mi terrorizzava. Natsuki era un ragazzo innocente, timoroso di tutto, buono, gentile...molto probabilmente non sarebbe stato in grado di difendersi per il suo carattere. Satsuki...Satsuki era tutto il contrario. Satsuki era il mostro che era dentro quel ragazzo innocente e goffo. Avrebbe potuto uccidere il carcere intero solo per divertimento.
La voce femminile di Yui mi fece ritornare sulla Terra. «Che hai Syo-chan?» aveva toccato un tasto dolente. Solo una persona lo chiamava sempre così ed era la persona che amava più di ogni cosa al mondo: Natsuki. Cominciai a piangere.
«Syo?».
«S-scusatemi» esclamai, tenendo il capo basso. La ragazza si avvicinò a me chiedendo cosa avessi, ma le risposi con un semplice "nulla", cercando di non piangere, ma mi tradii da solo. Le lacrime scendevano copiose sulle mie guance, volevo fermarle, ma non ci riuscivo.
«Stai piangendo, non mentire Syo» la abbracciai più forte che potei e lei ricambiò l'abbraccio. Mi staccai quando smisi di piangere e mi asciugai le lacrime.
«Voglio uscire da qua dentro» sbuffai.
«Lo vorremmo tutti, ma non possiamo» esclamò Break.
«Mi dimetteranno presto secondo voi?» domandai, ricevendo in risposta da Yui «se non hanno dimesso me che sto qui da un mese, sicuramente non ti faranno uscire» Break annuì, segno che anche lui era qui da un po'.
«C-cosa? Ma io devo uscire...devo andare da lui, non posso stare qua!» Gil intervenne per la sua prima volta semplicemente con un "quando guarirai, potrai andartene". Avevo paura. Non volevo rimanere qua troppo tempo.
I discorsi dei due piccioncini mi fecero tornare sulla Terra, così intervenni. «Perchè non vieni dimessa?» lei mi guardò e sospirò, per poi rispondere «Io sono incinta e per uscire da qua dovrei abortire, altrimenti non posso tornare a casa» mentre rispondeva si poteva notare un'espressione triste, malinconica.
«Perchè non vuoi abortire?» chiesi, entrando nel discorso.
«Perchè dovrei uccidere una vita innocente?» mi rispose a sua volta con una domanda ed io replicai a mia volta con un'altra domanda «Perchè dovresti rovinare la tua vita?» lei rimase zitta per qualche secondo e poi parlò con una voce più triste «è già rovinata in realtà...» la guardai e lei mi guardò a sua volta, abbassai lo sguardo. «S-scusami» dissi e lei disse "non fa nulla" sospirando. L'aria intorno a noi si fece cupa e scese il silenzio.
«Okay, basta parlare di cose deprimenti!» interruppe il silenzio Break, ricevendo risposte di approvazione da parte di tutti.
Improvvisamente la ragazza corse verso il bagno, Break le corse dietro per darle supporto. Vidi la scena e sorrisi per il gesto, mentre Gil rimase fermo dov'era. Eravamo rimasti solo lui ed io e in quella stanza calò di nuovo un silenzio imbarazzante.
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