Capitolo 3
Juliet fece scivolare i polpastrelli su quei libri della grande biblioteca che sin da piccola era abituata a frequentare. Sorrise perdendosi nei dolci ricordi di un passato felice. Felicità che però molto tempo dopo era stata disintegrata in polvere.
Camminava sul parquet di ciliegio, facendo echeggiare i suoi eleganti passi. Kayo la osservò da lontano, standone seduto su uno dei tanti tavoli, i suoi occhi persi a fantasticare sull'unica ragazza che aveva amato e che continuava ad amare. Nonostante avessero rotto da molto tempo. Lui la voleva ancora.
La figura di Juliet sussultò nel disagio di sentire uno sguardo - che anche senza volerlo - avrebbe saputo comunque dire a chi apparteneva. Sapeva che lo sguardo che sentiva addosso apparteneva a Kayo. Non si voltò. Lo ignorò soltanto, nonostante il dolore del tradimento che in passato aveva subito le facesse ancora male. No, non aveva smesso di amare Kayo. Ma non lo avrebbe mai perdonato, questo sí.
D'altronde come ci si poteva ritornare a fidarsi ciecamente della persona che nelle nelle sue mani aveva messo a occhi chiusi il proprio cuore? Forse perché qualcosa si era rotta del tutto? Juliet assolutamente non riusciva a rispondere a queste domande. Ma su di una cosa era più che sicura. Quando ami non tradisci. Poi chi ti dice che se vieni tradita una volta, non verrà anche una seconda o una terza volta? Era questo il punto - per dire -. Se non ti metti in gioco del tutto non lo avresti mai potuto capire. Se non brucerai direttamente nelle fiamme dell'inferno non potrai mai dirlo con certezza. Ma lei era stufa di soffrire. Voleva solo voltare pagina. Iniziare per una seconda volta una nuova vita.
« Juliet ? »
Chiamò la voce profonda del suo ex. Ora quasi vicino a lei. Solo pochi centimetri a dividerli.
Lei scosse la testa e la voltò guardando con i propri occhi ancora una volta - e dopo tanto tempo - ancora quella figura che tanto amava.
Boccheggiò ma poi richiuse la bocca. Non sapendo nemmeno lei più che dire.
Annuí soltanto con la testa e con un finto sorriso, che di sinceritá non ne aveva neanche un briciolo.
« Posso rubare qualche secondo del tuo tempo? » chiese senza alcun tono in particolare. Era piatto.
«H- Ho da fare adesso ».
Rispose lei ora guardando in basso, poi lo superò. Lasciando da sola quella figura che non sopportava avere vicino nemmeno per pochi secondi.
E così Kayo rimase lí a fissare il vuoto e a rendersi conto del cretino che era stato nel lasciarsela scappare così. Tutto per del semplice divertimento che non era nemmeno durato. Era solo stata una notte via. Nessun volto e nessun nome ricordava. L'unica cosa che nel suo cuore ancora aveva era la sua Juliet.
***
Shu Nian guardò ogni faccia del suo amato quartiere. Cercando di scovare qualche indizio che lo portasse da quel lui.
Possibile che fosse solo stata una sua illusione e basta? Ora non ne era nemmeno più tanto convinto. Perché?
Camminò e camminò per il resto della mattina. Sin quando non arrivò nel suo bosco . Nello stesso identico posto dove aveva sentito la risposta al suo ululato. Come ? Come poteva essere solo una sua illusione della sua testa malata?
Ma poi ancora una volta dovette ricredersi. Poteva essere quel ragazzo lí?
Shu Nian si nascose dietro ad un albero e osservò quel ragazzo vestito in un abito elegante e bianco. Aveva un bel viso dai corti cappelli neri. Un bel ragazzo per davvero, questo si ritrovò a pensare a bocca dischiusa e con le mani messe sulla corteccia ruvida del tronco che lo proteggeva.
Lo sconosciuto se ne stava lí. Con le mani in tasca e con il viso alzato al cielo sereno, perso in chissà quali pensieri estranei.
Shu Nian ne era attratto e quella sensazione che quello sconosciuto potesse essere quella persona che quella sera aveva risposto al suo segnale, non riusciva ad abbandonarlo. Sudava Shu Nian e il suo cuore accelerò, riuscendo percepire quei battiti quasi in gola. Era così perso che non si accorse nemmeno di aver sprigionato i suoi feromoni.
Xie Yan invece sembrò notare quel dolce gusto che fluttuava nell'aria. Abbassò la testa e si voltò di poco nella direzione di Shu Nian che coperto dall'albero si ritrovò con il sedere per terra e con la schiena appoggiata al tronco. No, non stava affatto bene.
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