Capitolo 11

Tutto era destinato a finire. Che sia già iniziato, una cosa solo a metà oppure alla fine. Amaro lo era, ma Shu Nian sapeva. Sapeva che doveva essere irremovibile con i piedi di piombo, che non sarebbe stato giusto volare troppo in là con la mente. Un viaggio di emozioni fatto di sogni, certezze, e speranze avrebbe con sé solo portato dolore e tristezza. Una assoluta tristezza nella quale non avrebbe potuto assaggiare l'assoluta libertà e l'amore. Non era giusto né per lui e né per chi nel suo cerchio di sentimenti vi entrava. Shu Nian era del tutto arreso davanti a questa certa consapevolezza .

Guardando nel semibuio della stanza illuminata dalla luna che vi entrava dalla finestra la figura che distesa sul letto vi dormiva e stringendo tra le mani la t-shirt che il ragazzo gli aveva prestato, la portò sotto alla narici a imprimere il suo dolce odore dentro di sé.

La lasciò appena sul bordo del letto. Si chinò appena sulla figura dormiente, lasciandogli una dolce carezza sui capelli, spostandogli di un poco all'indietro. Gli regalò un piccolo bacio in segno di grazie sulla pelle calda.
《 Grazie di tutto. Non lo dimenticherò mai 》.

Shu Nian si rimise dritto, dirigendosi alla porta che l'avrebbe condotto fuori dalla stanza senza dire altro. Senza svegliare Xie Yan. Era giusto così. Secondo lui, Shu Nian, andare via in silenzio sarebbe stato l'unico metodo possibile. Se ne sarebbe andato da quella casa come il vento della sera.

***

《 Da questa parte. Presto》. Gridò il primo della fila, indicando la via che sentiva odorare del ragazzo ricercato.

《 Ma questa è una pazzia. Non si può andare per di là. Ci è vietato. Quella è proprietà della benestante famiglia Xie. Ripeto è una pazzia 》intervenne con voce sicura il ragazzo più piccolo del branco, guardandolo con sguardo di disapprovazione.

《 E quindi scusami ? Se non vuoi ritirati. Ma qui. Per questa sera sono io a decidere e voi altri dovete solamente obbedire. Se non volete la strada di ritorno sapete qual è. Ma badate bene, al ritorno vi aspetta un severe punizione del padrone. Adesso sta a voi a decidere. Io non posso fare altro 》disse Max, guardandoli uno ad uno, come per accertarsi che di tutto quel che aveva detto tutti lo avessero capito bene.

Tutti sapeva cosa sarebbe potuto accadere se solo chi non facesse parte del branco Xie, che maledizione si sarebbe abbattuta su chi decidesse di passare i confini. Anche sapendo ciò a Max non gli rimaneva altro che solo ubbidire alle regole del suo fedele padrone di una vita. Non poteva deluderlo. Doveva assolutamente portare al termine quella missione. Dovevano ritrovare il giovane Omega e riportarlo al più presto da lui, come esattamente gli era stato chiesto. Li guardò un ultima volta e notò che nessuno di loro era sicuro di ciò che stavano per fare. Ma non gli importava. Lui a spesa della propria vita avrebbe varcato quella linea vietata e avrebbe preso tra le mani ciò che stava cercando.

《 Io ho già deciso che ci andrò. Chi vuole venire con me che venga pure, chi non vuole che rimanga pure lì. Non sarò di certo a pagare io. Pensateci 》disse un ultima volta, con voce molto più dura di prima.

Max si voltò nella direzione del bosco confinato dalla fitta e alta boscaglia e del suono delle acque del fiume che scorrevano con la corrente, per poi prendere a correre sul suo sentiero. Sentiva che tra non molto la destinazione sarebbe arrivata a loro. Lo sentiva nel vento che quella notte si era alzato. Lo sentiva nel frusciare delle foglie e nel passaggio in cui Shu Nian aveva fatto perdere le sue tracce. Tutto sapeva di lui. Guardò davanti a sé con la consapevolezza che niente gli sarebbe successo. Lo credeva .

***

Solo buio. Tristezza e solitudine aveva preso a camminare con lui nel silenzio delle certezze. Solo con il bisogno di lasciarsi alle spalle quello e quei nomi , che in futuro con lui non sarebbero c'entrati proprio niente. Solo un ricordo lontano sarebbe stato e forse anche un niente. Forse avrebbe dimenticato tutto, invece.

Guardando dove metteva i piedi e gli occhi intrisi di rimpianto, portò le braccia ad abbracciarsi come per riscaldarsi.

Ricacciò indietro quel magone che nella gola gli era rimasto bloccato. Avanzò ancora di un passo, sentendo dentro di sé uno strano presentimento. Sentiva poi dei passi accompagnati dalle voci un poco più distante, che a lui sembravano riconoscibili, li conosceva con chiarezza.

《Sento che siamo sempre più vicini. Ancora un altro po' 》disse imperioso Max, seguendo l'odore che si faceva sempre più vicino.

Nell'udire ciò, Shu Nian sobbalzò di un poco, nascondendosi poi dietro ad un grotta rocciosa dalle pareti graffianti e ruvide.

《 Fermo. Lui è qui 》.

《Hai ragione . Sento anche io il suo odore inconfondibile 》affermò Lin, fermandosi dietro al compagno e guardandosi in torno.

《 Shu Nian hai pochi secondi per uscire dallo scoperto. Se non lo farai... 》Gridò in modo da farsi sentire.

《Eccomi 》.
Rispose l'Omega rassegnato uscito allo scoperto.

Fermandosi davanti ai due. Max riprese le sembianze umane e si avvicinò al giovane fermo al suo posto. Max lo schiaffeggiò in viso e lo guardò dritto agli occhi, in quel uragano di furia che in lui aveva preso a girare. Come aveva solo potuto pensare di scappare così. Da Ke Luo?

Il volto arrossato di Shu Nian girato alla sinistra rimase fermo a guardare per terra. Gli occhi lucidi, di chi subiva violenze e umiliazioni da sempre come era stato. Di chi non voleva reagire. Di chi non era pronto per ribellarsi. Di chi era solo consapevole del tutto e di ciò che sarebbe avvenuto in futuro e le mani lunghe sino ai fianchi snello strette in pugni.

《 DEVI RITORNARE A CASA E ADESSO 》ringhiò il maggiore ad un soffio dalle sue labbra dischiuse.

Shu Nian non disse nulla. Si limitó solamente a farsi mettere le catene intorno ai polsi fini e tenute ferme da una corda che il più grande impugnava nelle mani. Lasciò cadere una lacrime solitaria e stufa e si lasciò trascinare via come un animale. Come un prigioniero.

Non era giusto. Non era giusto che gli Omega venissero trattati così. Come cose e non come persone con sentimenti, con un cuore che nel petto batteva. Non come qualcuno che poteva decidere per sé, imporsi a qualcosa di ingiusto. Non era affatto giusto che la loro specie già dalla loro nascita veniva separata dalla sua famiglia e data nelle mani sconosciuti che presto, nell'età dell'adolescenza ne venivano fatti di corpi per sollievi. Omega nati per soddisfare. Omega nati solo per mettere su future generazioni. Omega trofei da mettere su scaffali. Omega che non potevano scegliere il loro futuro e quello per i propri figli. Erano solo carni da macellaio da mettere in asta. Nati solo per essere domati.

《 Sbrigati essere. Non abbiamo più molto tempo 》ringhiò strattonandolo in modo brusco.

Shu Nian quasi inciampò con un sassolino.

"Ho fatto bene ad andarmene prima. Non potevo mettergli nei casini. Perdonatemi ", pensò lasciandosi tirare senza curanza e con il totale dolore di chi non poteva assaporare la giusta e propria libertà e di chi non era riuscito a dire addio con dignità e in modo giusto.

















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