Duepunto
Il rumore del dolcetto che sto scartando viene coperto dalla mia voce e quella di Laura. Cantiamo a squarciagola Turning Pages nell'abitacolo della sua macchina.
Una canzone d'amore per stemperare l'atmosfera macabra di Halloween.
Il dolcetto è un Ferrero rocher, i miei preferiti! La signora Beltrame è davvero generosa.
Ci hanno detto che siamo troppo grandi ormai per fare dolcetto o scherzetto, ma ce ne siamo sempre infischiate dei pareri della gente, e travestite da valchirie siamo andate in giro per le strade a procurarci caramelle gratis.
«Oh mio dio, guarda quello!».
Laura mi indica una maschera che avanza proprio al centro della strada. Mette i piedi uno davanti all'altro, restando sulla linea bianca che divide le due corsie, proprio come se fosse uno di quei funamboli del circo.
«Cosa dovrebbe essere?» le domando scrutandolo da dietro il finestrino.
«Ma come? È un alieno! Mostruosamente figo!».
«È troppo alto per essere un bambino» commento.
Era un travestimento davvero ben riuscito. Scaglie nere e lucenti gli ricoprono tutto il corpo, i piedi sono allungati come se avesse quelle pinne che si mettono per nuotare, una coda spunta da dietro la sua schiena e si agita mentre cammina, le sue dita terminano in artigli e il volto mi ricorda il muso di un lupo ma più schiacciato.
«Hai ragione, magari è Massì che ci vuole spaventare, gli ho detto che siamo al parcheggio dell'Ikea».
Laura spegne la musica e posa la mano sulla maniglia dello sportello.
«Ferma, che fai?» la blocco.
«Gli vado incontro!».
«Ma sei matta? Forse è ubriaco... Insomma qualcuno potrebbe investirlo».
«Ecco, proprio per questo dobbiamo aiutarlo».
Qualcosa mi dice che è meglio restare in macchina, ma alla fine metto in bocca il cioccolatino e seguo Laura. Ci avviciniamo al marciapiede.
Lui si è fermato, guarda verso l'alto.
«Massì?» lo chiama Laura: «Massì vieni via, è pericoloso stare in mezzo alla strada!».
Il ragazzo mascherato si volta verso di noi e sembra notarci soltanto ora. Ha gli occhi piccoli e bianchi.
«Il mio nome è Duepunto» risponde con voce vibrante e meccanica. Probabilmente la sua maschera ha qualche meccanismo all'interno per modificarla.
Laura rimane un attimo interdetta, mentre io sento il sapore del cioccolato abbandonare il mio palato.
«Ok, Duepunto» conviene con lui: «Se non vieni qui, ti verremo a prendere noi».
L'alieno alza il braccio verso di noi e la sua mano comincia a illuminarsi. Afferro Laura per la manica del giaccone e la trascino via, mentre un raggio di luce manda a fuoco la panchina della fermata dell'autobus che era dietro di noi.
«Merda. Ma quanto ha speso per gli effetti speciali?».
La voce di Laura trema. Tutto di lei trema, come una foglia, come me.
«Andiamo via» le sussurro, osservando la panchina in fiamme.
«Dove si trovano i pirati?» ci domanda minaccioso l'alieno.
Duepunto guarda dritto verso di me.
Il cuore mi martella nel petto.
«Ai... Ai... Caraibi» balbetto confusa.
Sbatte la coda sull'asfalto lasciando un solco e spicca un balzo verso l'alto, sparendo nella notte.
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