62 - Dimenticabile?


Fabio parcheggiò la sua moto vicino all'ingresso della scuola, agganciò il casco sopra essa e tolse le chiavi. Varcò il cancello di ferro con passo deciso e guardò nel cortile alla ricerca del viso che speravo sempre di incrociare, anche ora che era diventato sfuggente.

Non trovando quelli occhi tanto desiderati, superò le porte e vetri e salì i gradini con una certa velocità. Giunse nella sua classe con lo zaino stretto in mano e subito si avviò verso Bruno, puntando i suoi occhi azzurri su di lui. Occhi che esprimevano rabbia.

"Tu" tuonò appena giunto davanti al suo banco "come hai potuto?"

Bruno sollevò lo sguardo dal cellulare, l'espressione annoiata, per nulla sorpreso dal tono di voce usato dall'amico. Probabilmente riguardava qualcosa che Fabio considerava importante ma Bruno no.

"Cosa?" chiese, stiracchiando le gambe sotto al banco.

Fabio avvicinò il viso al suo e disse: "Hai baciato Cecilia e non me l'hai detto neanche!"

Bruno ebbe un momento di disorientamento, i ricordi di quel bacio apparvero prepotentemente nella sua testa e con loro, tutte le sensazioni che aveva provato. Bastava semplicemente rievocare quell'attimo che Bruno perdeva la sua freddezza e il controllo di sé stesso.

Non andava bene. Non andava bene per niente.

Senza mostrare il vortice di emozioni che si stava muovendo dentro di lui, Bruno si limitò a sollevare le spalle e dichiarare: "Non è stato nulla di importante"

Che bugiardo. Era davvero un gran bugiardo. Non sono con gli altri, pure con sé stesso.

Fabio lo guardò prima con stupore, poi con delusione. Sul suo viso si dipinse un'espressione seria seguita da parole pronunciate con freddezza: "Te e tua sorella, siete proprio bravi a incasinare le persone"

Si sedette davanti all'amico senza aggiungere altro e, per il resto della mattinata, non si girò più indietro.

***

Il giorno prima, al bar, dopo aver parlato di Carola, Cecilia aveva trovato il coraggio di confidarsi con Fabio su quello che era successo con Bruno. Aveva scoperto che Fabio non ne sapeva nulla e ciò l'aveva ferita più di quanto volesse ammettere.

Lei non era importante per Bruno, tanto da non essere nemmeno nominata davanti a Fabio. Evidentemente per Bruno erano davvero baci senza alcun significato. Baci che si dimenticano in una sola notte.

Ma Cecilia si domandava, esistevano davvero baci del genere? Per lei sicuramente no.

E quello che si erano scambiati loro sul tetto, era davvero un bacio dimenticabile? No... non poteva esserlo. Eppure il comportamento di Bruno diceva il contrario.

Lei aveva detto a Fabio di non arrendersi con Carola, ma lo stesso consiglio valeva anche per lei? Forse no.

Cecilia sospirò mentre si abbandonava sul letto, la luce buia fuori dalla finestra e la televisione accesa.

Allungò una mano verso il comodino e prese il diario di sua madre. Apri le pagine tanto sfogliate e inalò il profumo di vaniglia che scaturiva sempre da esso.

Rimase a fissare la pagina con la lista per diverso tempo. Non aveva più aggiornato nulla, erano successe troppe cose, ma si rese conto che c'era un punto della lista che aveva completato. Prese una penna e spuntò la casella baciare un ragazzo.

Rimase a osservare quella frase per diversi minuti, incredula di averla davvero spuntata ma con la mente piena di tutti i ricordi che quelle parole portavano con sé.

Se chiudeva gli occhi, poteva ancora sentire le labbra di Bruno sulle sue, le sua mani nel capelli, il suo profumo nella testa.

Doveva imprimerlo bene nella memoria perché probabilmente sarebbe stato l'ultimo bacio tra loro due.

"Felipa, ti proibisco di andare da lui" gridò Gonzalo, avvicinandosi alla figlia con passo deciso.

"Tu non puoi decidere" si lamentò lei con le lacrime agli occhi.

"Sono tua padre, quindi decido io" insistette lui.

"Ma io lo amo" supplicò Felipa lasciando le lacrime scorrere sulle sue guance.

Gonzalo chiuse gli occhi, come per ritrovare la calma e aggiunse con voce più dolce: "Figlia mia, hai solo quattordici anni, come puoi amarlo?"

"Papà" rispose lei con occhi lucidi "Pablo non è come gli altri ragazzi, lui è gentile"

Gonzalo fece una smorfia di rabbia e replicò: "Impossibile, lui è figlio di quel maledetto Fernando"

Felipa capì dallo sguardo del padre che non avrebbe mai approvato quella relazione, perciò si accasciò a terra, singhiozzante.

"Gonzalo, caro" provò a farlo ragionare Almunda, posando una mano sulla sua spalla "sono solo ragazzi"

"No" disse ancora lui "per colpa di Fernando, mia sorella Maura è morta. Io non approverò mai nessuna relazione con qualcuno di quella famiglia" poi si girò verso la figlia che era ancora seduta sul pavimento e aggiunse: "Tu non vedrai più Fernando, a costo di chiuderti in casa"

Dopodiché si allontanò a grandi passi, lasciando solo il rumore del pianto di sua figlia nella stanza.

Cecilia stava seguendo la scena con grande trasporto, tanto che quasi aveva gli occhi lucidi pure lei, quando sullo schermo apparve la pubblicità degli spaghetti che venivano conditi di sugo da una donna ben vestita, porta a servirli ad una tavolata di amici.

Improvvisamente la pancia di Cecilia si mise a brontolare. Uscì dalla sua camera e raggiunse la cucina, dove suo padre era intento a cucinare qualcosa nel forno, mentre teneva il telefono all'orecchio.

"Certo, ho seguito tutti i passaggi che mi hai detto, ma si sta formando uno strano liquido sul fondo che non dovrebbe esserci" disse Sergio parlando con il suo interlocutore, mentre osservava la pietanza dentro al forno.

Cecilia si sedette a tavola davanti ad un piatto ancora vuoto e seguì in silenzio i movimenti del padre.

Quest'ultimo, aprì il forno una volta, osservò qualcosa al suo interno, inalò l'odore che scaturì da esso, poi richiuse velocemente lo sportello con una smorfia.

"No" sentenziò allora deciso "c'è qualcosa che non va, Linda" concluse, scuotendo la testa.

Linda? Cecilia corrugò le sopracciglia e ci mise qualche secondo ad associare un volto a quel nome. Proprio mentre nella sua testa di faceva strada il viso di quella donna gentile del piano di sopra, il suo telefono annunciò l'arrivo di un messaggio.

La ragazza guardò lo schermo e dovette trattenere una risata. Carola le aveva appena scritto: ma mia madre sta parlando al telefono con tuo padre?!

Cecilia sollevò gli occhi dal telefono e osservò ancora qualche secondo il padre che continuava a parlare al cellulare con Linda, mentre toglieva dal forno quello che sembrava essere arrosto e lo scartava in un angolo della cucina. Nonostante il fallimento culinario, sulle sue labbra era stampato un grande sorriso.

Cecilia tornò a guardare lo schermo, era felice che suo padre avesse trovato qualcuno che lo rendesse tanto allegro, dopo tutto quel tempo passato a piangere l'amore perduto, meritava un nuovo inizio.

Velocemente digitò, in risposta all'amica: sembra di sì.

Poi si rese conto di avere un nuovo messaggio non letto, da parte di Fabio: Gonzalo aveva una sorella?! 

Sergio a quel punto chiuse la chiamata, si voltò verso il tavolo e si accorse che Cecilia era seduta lì e probabilmente aveva assistito a tutta la scena, ma non smembrava turbata. Con un leggero cenno di imbarazzo e un sorriso timido, Sergio la guardò e domandò: "Pizza?"

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