54 - Sola

Il capodanno arrivò velocemente dopo il natale. Forse perché Cecilia non mise piede fuori casa. Faceva freddo, c'erano sempre mercatini per le vie e quindi troppa gente.
E lei non aveva nessuno con cui uscire quindi era tornata a essere la Cecilia che viveva in camera sua.
E non le piaceva più come prima.

Si sentiva diversa, avrebbe tanto voluto che Carola le scrivesse per vedersi, per fare un giro insieme. Ma lei le aveva chiesto ancora tempo e Cecilia non poteva fare altro che darglielo.

Ma, la sera di capodanno, suo padre quasi la obbligò ad andare con lui da alcuni amici, nessuno dell'età di Cecilia, piuttosto che lasciarla a casa da sola.
Così lei si inventò una scusa e disse che sarebbe uscita con degli amici, disse che sarebbero rimasti nella piazza del paese.

Il padre l'aveva osservata sospettoso per qualche secondo, poi si era convinto che sua figlia non aveva motivo di mentire ed era uscito promettendo che l'avrebbe chiamata a mezzanotte per farle gli auguri di buon anno.

E Cecilia si era ritrovata sola in quella casa con la telenovela spagnola di sottofondo e tanta solitudine dentro di sé.
Era vero che non aveva nessuno con cui uscire, era vero che non le piaceva stare in mezzo alla gente, ma stare sola era anche peggio.

Perciò, contro ogni previsione, si vestì con abiti pesanti, infilò il cappotto insieme ai guanti e oltrepassò la porta di casa.
Per andare dove? Nemmeno lei lo sapeva.
Senza pensarci troppo, decise di provare nella piazza principale, sicuramente ci sarebbe stato qualche evento.

Mentre camminava tra le vie limitrofe, sperava davvero di vedere Carola tra la folla, di riconoscere il suo viso amichevole, il suo sorriso radioso, la sua voce squillante che la salutava.

Vagando con lo sguardo tra la gente, Cecilia si ritrovò a destinazione.

C'erano molte bancarelle che vendevano bevande calde, decorazioni per capodanno e lucine per accogliere la mezzanotte. La fine di quell'anno rivoluzionario per lei, si stava avvicinando a una velocità estrema e lei non voleva iniziare quello nuovo senza nessun amico al suo fianco, come era sempre stato.

Questa volta aveva l'opportunità di festeggiare con qualcuno, ma per qualche strano incidente del destino, ancora una volta era sola. Bruno la considerava solamente un passatempo, Fabio era concentrato su Carola e Carola...

...con lei aveva rovinato tutto. Non era stata all'altezza della sua amicizia, anche se per lei era diverso, Cecilia avrebbe in ogni caso dovuto essere sincera con lei. Credeva che avrebbero potuto dirsi ogni cosa e invece, avevano entrambe nascosto i loro segreti.

Cecilia si fermò vicino a zona della piazza meno affollata e osservò per qualche secondo un gruppo musicale abbastanza sconosciuto che si esibiva su un palco montato per l'occasione. Riproducevano canzoni famose negli anni passati, canzoni che Cecilia ballava spesso nella sua camera, ma in quel momento non riusciva nemmeno a focalizzarle.

La sua mente correva frenetica quanto i suoi occhi, le lancette dell'orologio scorrevano veloci quanto il suo cuore.

La delusione stava prendendo il sopravvento sulla speranza. Forse Carola era rimasta a casa. Forse non voleva incontrarla nemmeno per caso e Cecilia, cosa poteva fare?

Cecilia non l'aveva contattata, non le aveva chiesto di vedersi, non aveva chiesto a Fabio nessun favore. Eppure sperava di imbattersi in lei per pura casualità, giusto per scorgere il suo sorriso confortante, quello sguardo che la rincuorava e quegli occhi che le dicevano, tranquilla, Cecilia, va tutto bene.

Cecilia, abbassò la testa in maniera tale che il pavimento della piazza fosse la sua unica visuale per qualche secondo, fece un respiro profondo, rialzò la testa e rimase senza fiato.

Carola era esattamente di fronte a lei, a una certa distanza, ma sulla stessa linea retta del suo sguardo. Era ferma, le braccia abbandonate lungo i fianchi, le spalle un po' ricurve, le pupille puntate su Cecilia, il suo viso impassibile.

Cecilia strinse i pugni così forte che le nocche le divennero bianche, tentò di controllare l'agitazione che si stava muovendo dentro di lei e trovò il coraggio di accennare un timido sorriso sulle labbra.

Carola aprì un poco di più le palpebre scorgendo quella reazione da parte dell'amica, avrebbe tanto voluto correre da lei e abbracciarla, ma sul viso di Cecilia non ritrovò la stessa espressione che aveva quando guardava suo fratello.

Non ritrovò gli stessi sentimenti che battevano dentro di lei, non fu in grado di ignorare il suo dolore per un rifiuto che stava ancora elaborando.

Carola aveva sempre scelto di aiutare gli altri nei momenti di difficoltà, ma quella volta decise di aiutare prima sé stessa. Distolse lo sguardo da Cecilia con un certo rammarico, si girò nella direzione opposta e iniziò a camminare.

Prima lentamente, poi sempre più veloce finché la sua non divenne una vera e propria corsa.

Da cosa stava scappando? Da Cecilia o dalla sua incapacità di accettare la realtà?

Cecilia non si era mossa dalla sua postazione, poco lontano da quel palco dal quale arrivare la musica cosi allegra di James blunt, tanto in contrasto da ciò che provava lei in quel momento. Un senso di tristezza la invase, il lieve sorriso sulle sue labbra si affievolì mentre agli angoli dei suoi occhi iniziarono a formarsi delle lacrime.

There are times when I don't know where I stand (ci sono volte in cui non so dove mi trovo)

Un groppo alla gola le impediva di respirare in maniera adeguata, il cuore sembrava quasi sgretolarsi dentro di lei, le sembrava di sprofondare, come se una voragine si stesse aprendo sotto di lei, come se il buio la stesse per inghiottire.

You make me feel like I'm a boy and not a man (tu mi fai sentire come se fossi un ragazzo e non uomo)

Poi, improvvisamente, qualcosa di dolce.

There are times when you don't give me a smile (ci sono momenti in cui non mi fai nemmeno un sorriso)

La vaniglia la avvolse come un tenero abbraccio confortevole, quel profumo così familiare e materno, quel profumo che spruzzava sui suoi vestiti, che aleggiava spesso nella sua stanza.

I lie awake at night and worry for a while (me ne resto disteso e sveglio di notte e mi preoccupo per un po')

La vecchia Cecilia, sentendosi come si sentiva, avrebbe abbassato le maniche della felpa sui polsi, si sarebbe calata il cappuccio sulla testa e sarebbe tornata a casa di corsa.

It's okay, 'cause I know (va bene perché so)

Ma la nuova Cecilia, una Cecilia che stentava a riconoscere, aveva bisogno di ballare. E non voleva aspettare di essere in camera sua, le persona la guadavano sempre, in qualsiasi caso. Tanto valeva dare loro un vero motivo per farlo.

You shine even on a rainy day (che tu brilli anche in una giornata di pioggia e)

Lentamente allentò la presa dei pugni e cominciò a dondolare da un piede all'altro, compiendo un movimento appena accennato che seguiva tranquillo il ritmo della canzone in sottofondo.

And I can find your halo (riesco a trovare la tua aura)

La ragazza si morse un labbro per fermare il tremolio che si stava formando, chiuse le palpebre per cancellare il mondo intorno e lei e presa a ondeggiare anche i fianchi, accentuando quel movimento che prima era appena percettibile.

Guides me to wherever you fall (mi guida in qualsiasi luogo tu cadrai)

Il groppo che aveva in gola si alleggerì un poco, mentre il ritornello dettava la danza che il corpo di Cecilia stava seguendo. Nessuno intorno a lei stava ballando ma, nonostante questo, Cecilia si sentiva sempre più leggera.

If you need a hand to hold (se hai bisogno di una mano da afferrare)

I suoi movimenti si fecero sempre più marcata, più frenetici, più scatenati. I piedi si muovevano veloci, i fianchi li seguivano.

I'll come running, because (io arriverò correndo, perché)

I ricci sulla sua testa seguivano una danza tutta loro, coprendole il viso, sollevandosi e poi abbassandosi, così come facevano le sue braccia. Tuttavia, per la prima volta, le persone intorno a lei non la osservavano solo con curiosità o imbarazzo. Tanti la stava ammirando, perché nonostante fosse strano vederla ballare sola in mezzo alla gente, lei era brava.

You and I won't part 'til we die (tu e io non ci separeremo fino alla morte)

Cecilia sollevò le braccia sopra la sua testa, gli occhi sempre chiusi, ma il groppo alla gola scomparso, e mosse le mani con grazie, quasi accarezzando il cielo sopra di lei, quando sentì un movimento poco distante e, subito dopo, una mano che si stringeva alla sua.

You should know (lo dovresti sapere)

Lasciò che, chiunque fosse, la guidasse in una giravolta su sé stessa. Quando tornò alla sua posizione iniziale, le braccia abbassate, le mani ancora intrecciate, il fiato accelerato, finalmente aprì gli occhi.

We see eye to eye, heart to heart (noi ci guarderemo occhi negli occhi, cuore nel cuore)

Bruno era lì, di fronte a lei.

Rimasero entrambi fermi, si osservarono con sorpresa, come se non si aspettassero di ritrovarsi in quella situazione, così strana, eppure così naturale.

Senza distogliere il suo sguardo da quello di Cecilia, lentamente sulle labbra di Bruno si formò un sorriso divertito e, subito dopo, il suo corpo prese a muoversi, allineandosi con le note della canzone che ancora suonava attorno a loro.

Cecilia impiegò qualche secondo a realizzare quale fosse la situazione nella quale si trovava ma, se non si era tirata indietro quando era l'unica persona a ballare in quella piazza, non avrebbe avuto senso farlo in quel momento, quando qualcun altro si era unito a lei.

La ragazza ricominciò a muoversi con convinzione, trovando una buona alchimia con Bruno, tanto che poco dopo, si ritrovò a ridere con leggerezza, si stava divertendo.

Si stava divertendo a ballare in una piazza gremita di persona con il ragazzo che le piaceva. Mai nei suoi sogni più sfrenati si sarebbe immaginata in una situazione simile.

E mentre intorno a loro due, il conto alla rovescia veniva scandito a gran voce dalla folla, il suo profumo alla vaniglia si mischiava a quello muschiato di Bruno.

E mentre la mezzanotte scattava segnando l'inizio del nuovo anno, la sua risata genuina si confondeva con quella profonda del ragazzo.

E mentre i fuochi d'artificio venivano lanciati alti nel cielo, il suo cuore batteva veloce, quanto quello del suo amore.

Forse non inauguravano il nuovo anno come aveva sperato Cecilia nelle sue fantasie, ma di una cosa lei era sicura: non era sola.

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