43 - Chissà
Carola continuò a camminare senza una meta, non riusciva più a contenere le sue emozioni e nemmeno le sue lacrime.
Lei che si era sempre considerata una guerriera, si sentiva tanto fragile da potersi rompere in mille pezzi. Nulla era andato come aveva sperato, ogni possibile scenario che aveva mai immaginato, si allontanava terribilmente da quanto era successo.
Non era pronta per vedere Cecilia baciare qualcun altro, non era pronta per confessare i suoi sentimento e non era pronta per lasciarla andare. Eppure non aveva altra scelta. La verità le aveva tirato uno schiaffo dritto in faccia e ogni avvertimento di suo fratello si era rivelato corretto.
Suo fratello...
Improvvisamente, tutto la frustrazione che provava, trovò un bersaglio. Perché Bruno stava baciando Cecilia? Lui che aveva sempre evitato le ragazze come lei, che aveva sempre detto a Carola di lasciarla perdere, perché si era comportato in quella maniera?
Carola ingoiò il groppo che aveva in gola, strinse i pugni, assunse un'espressione da battaglia e tornò sui suoi passi, diretta verso la strada dove aveva lasciato i due ragazzi.
Percorse la distanza a grandi falcate, raggiungendo in breve tempo la sua destinazione, quella via stretta e desolata che era stata teatro di tanti avvenimenti quel giorno.
Mentre svoltava l'angolo, intravide la testa rossa di Fabio, posizionato davanti a Bruno. Stava gesticolando con energia, sembrava quasi che stesse facendo la predica all'amico, ma Carola era troppo arrabbiata per fermarsi e ascoltare.
Superò Fabio in pochi passi e si piazzò davanti al fratello, lanciandogli uno sguardo di fuoco.
Bruno la osservò stanco e fece un sospiro di resa, gli sembrava di essere diventato improvvisamente un criminale.
"Tu" tuonò Carola, puntandogli un dito contro "perché?!"
Fabio si zittì, restando in disparte per permettere ai due fratelli di risolvere la questione, ma pronto ad intervenire nel caso la situazione fosse degenerata.
Bruno rimase qualche secondo in silenzio, cercando di trovare una risposta pacifica, tuttavia si rese conto che continuare a deviare il problema non l'avrebbe risolto. Carola doveva farsene una ragione.
"Mi ha baciato lei" sentenziò quindi, rivolgendo alla sorella un'espressione eloquente che stava a indicare quali erano i reali sentimenti di Cecilia.
Carola strinse la mano ancora tesa davanti a Bruno e la trasformò in un pugno, lo lasciò chiuso qualche secondo davanti a lui, poi abbandonò il braccio lungo il fianco.
"Ti ha baciato lei..." ripetè, come a non volerci credere davvero.
"Sì" confermò Bruno, era la verità, ma non tutta la sincerità di cui era capace.
"Ti ha baciato lei..." sussurrò ancora Carola, abbassando lo sguardo verso terra, il groppo in gola che tornava a farsi prepotente.
Una lacrima fece capolino dal suo occhio sinistro e rotolò lungo la sua guancia.
Lei lo sapeva.
Sapeva che era stato impossibile dall'inizio. Eppure aveva scelto di crederci, aveva sperato, aveva ignorato tutti i segnali che apparivano uno a uno davanti a lei, ripensando a tutti i momenti passati insieme.
Non era colpa di Bruno, non era colpa di Cecilia, era stata solamente colpa sua.
Mentre il suo viso si bagnava velocemente e deboli singhiozzi fuoriuscivano dalla sua bocca, due braccia forti la avvolsero e la trascinarono in un abbraccio consolatorio. Bruno strinse a sé la sorella, lasciando che le sue lacrime bagnassero la sua maglietta, lasciando che tutta la sua tristezza si riversasse.
"Tranquilla" le sussurrò all'orecchio con affetto "andrà tutto bene"
Fabio, che era rimasto in disparte, sorrise nel vedere quella scena, era contento che ci fosse qualcuno pronto ad aiutare Carola nel momento del bisogno. Forse non era circondata da tutte le persone che avrebbe voluto, ma sicuramente non era sola.
Lentamente si voltò e si avviò verso casa, voleva esserci per Carola, per aiutarla ad affrontare la delusione, e ci sarebbe stato. Ma sapeva fin troppo bene che, la guarigione dipendeva solamente da tempo. E da lei.
Cecilia era tornata a casa senza nemmeno rendersi conto di aver camminato. Semplicemente si era ritrovata davanti al portone del condominio con la chiavi in mano. La sua mente era nel caos più totale, non riusciva a elaborare nulla di quanto era successo.
In poco meno di una giornata, aveva baciato il ragazzo che le piaceva e perso la sua migliore amica. Nonostante il bacio avesse rovinato il suo rapporto con Carola, non riusciva a pentirsi di averlo fatto. Era stata spontanea e sincera come mai era riuscita a fare, si era sentita bene, si era sentita sé stressa. Era quindi così sbagliato?
Tuttavia, rimpiangeva che Carola avesse scoperto tutto in quella maniera, avrebbe dovuto confidarsi con lei, avrebbe dovuto chiarire i suoi sentimenti in maniera tale da evitare anche fraintendimenti da parte sua. Si sentiva tanto stupida per aver pensato di conoscerla un poco e invece non aveva nemmeno intuito quello che provava per lei.
Era stata davvero amicizia la loro? Cecilia non ne era più così convinta. Carola non l'aveva mai vista come tale.
Con passo lento, Cecilia raggiunse la porta di casa e girà la chiave. Suo padre era andato a fare la spesa, perciò non era in casa, così la ragazza andò direttamente in camera sua. Senza nemmeno togliersi la giacca, si lasciò cadere di schiena sul letto, abbandonando le braccia di lato e sospirando stanca.
Non riusciva a capire quello che provava, troppe erano le sensazioni che si mischiavano dietro di lei. Le lacrime ricominciarono a cadere ai lati del suo viso, atterrando sul materasso, tuttavia, la sua mano raggiunse in poco tempo le labbra e si soffermò su esse, richiamando alla memoria la sensazione delle labbra di Bruno sulle sue.
Un sorriso debole affiorò su esse, poteva la tristezza fondersi cosi perfettamente con la felicità?
Bruno rientrò a casa quando stava già per diventare buio. Dopo che Carola aveva pianto per qualche minuto, si era calmata e risistemata il viso, in qualche maniera. Bruno aveva deciso che, prima di tornare, serviva una buona dose di consolazione, perciò l'aveva portata in una pasticceria poco lontana e aveva lasciato che ordinasse ogni dolce che voleva.
Carola si era lasciata coccolare dal fratello, ricordando i pomeriggi dell'infanzia, quando lei doveva difenderlo dai bulli e, per farlo smettere di piangere, lo portava a prendere il gelato. Era buffo come i ruoli si fossero invertiti con il tempo.
Una volta varcata la soglia dell'appartamento, Carola salutò suo madre che stava guardando un programma alla televisione si fiondò in camera sua, sedendosi sul bordo del letto con un sospiro pesante.
Bruno la seguì, fermandosi sulla soglia e poggiandosi con la spalla allo stipite.
"Starai bene?" le chiese con voce apprensiva, piegando la testa di lato mente la osservava.
Lei sollevò gli occhi su di lui con tristezza, ma riuscì a fare un sorriso teso, rispondendo: "Sì, ma dammi tempo"
Lui annuì e aggiunse: "Se ti va di mangiare altri dolci, fammi un fischio"
Lei allargò il suo sorriso sentendo quelle parole, era sicura che, qualsiasi cosa sarebbe mai successa tra loro due, era uniti da un legame che andava oltre ogni altra cosa.
Bruno fece per voltarsi, quando Carola lo richiamò: "Bruno..."
Lui tornò a votarsi verso di lei con sguardo interrogativo e aspettò che lei continuasse: "Com'è stato. Il bacio intendo..."
Gli occhi del fratello la studiarono per qualche secondo, dubbiosi: "Vuoi davvero saperlo?"
Lei accennò un assenso con la testa, nonostante la tristezza e la delusione che provava, dentro di lei c'era ancora l'affetto che provava per Cecilia. Nonostante tutto, non volevo che soffrisse più del dovuto, non lo meritava.
"È stato..." iniziò a dire Bruno pensieroso, sollevò brevemente le spalle e concluse: "... un bacio"
Lei lo guardò scettica, sollevando le sopracciglia "Tutto qua?"
Lui tornò a mostrarsi impassibile e confermò: "Tutto qua."
Carola fece un profondo sospiro e guardò verso il basso, probabilmente anche la delusione di Cecilia era destinata a peggiorare.
Bruno tornò a voltare le spalle alla sorella e mosse un passo verso il corridoio, ma si bloccò. Si girò ancora verso di lei, pensieroso e disse: "Carola..."
Lei sollevò la testa e gli rivolse la sua attenzione, lo vide dubbioso, e attese che si confidasse.
Bruno la guardò fisso negli occhi con intensità e parlò: "In realtà, ho ricambiato il bacio"
Carola spalancò le palpebre sorpresa per quella rivelazione, faceva male sapere che Cecilia aveva baciato Bruno, ma avrebbe fatto più male sapere che Cecilia aveva baciato Bruno per poi essere rifiutata a sua volta. Voleva che quel gesto non fosse stato vano, dal momento che aveva provocato sofferenza.
"Quindi" indagò lei, tentando di trattenere la tristezza che stava riaffiorando sul suo volto "non è stato solo un bacio"
Bruno piegò la testa di lato, come a valutare la questione, inevitabilmente un sorriso lieve sollevò un angolo della sua bocca, dalla quale uscì: "Chissà"
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