IL CONCERTO
Quest'anno tocca a me scrivere il pezzo sul concerto di Natale che si svolge, come ogni anno, nell'aula Paolo VI.
Ambrosi, il mio collega, che si occupa di questo evento, è influenzato, così il direttore ha dato l'incarico al sottoscritto e sinceramente preferivo stare a casa e rilassarmi.
Sta pure piovendo, direi che sono fortunato. Ho il posto riservato: numero 13 fila B, ottimo così mi addormento di fronte al Papa.
Io odio questi concerti, sempre le solite canzoni natalizie, no quelle di Dean Martin o di Michael Bublè, no sarebbe un sacrilegio, ecco i soliti dieci cantanti lirici, però uno di loro ha un viso davvero straziante, certe occhiaie e quel viso pallido ne vogliamo parlare? Sicuramente è influenzato come Ambrosi.
Ecco che iniziano con il solito repertorio noioso: Tu scendi dalle stelle, Feliz Navidad e La vita è bella...No, la vita non è bella in questo momento, con queste poltrone scomode e con spazi ristretti, ho il gomito dell'assessore in gola.
Oh ecco, è arrivato il momento del cantante malato che canta l'Ave Maria, beh almeno rido un po'.
Lo vedo sofferente, tutti se ne accorgono, all'improvviso sentiamo strane parole come "Yhuid" – "Drtue"- "Saggoth".
Inizia a tremare, i suoi occhi escono dalle orbite, la sua pelle viene squartata e fuoriesce un enorme verme dalla pelle verde con zampe appuntite e occhi simili a una mantide religiosa...scoppia l'inferno. Le guardie svizzere con le loro alabarde cercano di uccidere il vermone ma la creatura li decapita.
Altri vermi escono dai corpi delle persone.
<<Forse è meglio scappare assessore>> ho ancora il gomito sul collo...Ah l'assessore non ha la testa, bene.
Il pavimento è scivoloso, è difficile stare in piedi, mi attacco alle poltrone per non cadere, trovo un'alabarda, la prendo e uccido uno dei quei vermoni alle "spalle" - è un modo di dire-.
Inizio a uccidere un sacco di quei cosi, mi sento potente, aiuto gli altri ma inciampo su una mano...la mano dell'assessore, certo che anche da morto da fastidio.
Un vermone mi assale, cerco di allontanarlo con l'arma ma è troppo forte, mi divora...
<<Si svegli, si svegli Roccuto>> apro gli occhi, sono tutto storto sulla poltrona, alzo la testa dalla spalla dell'assessore, ho sbavato sulla sua giacca, tutti mi guardano...anche il Papa.
<<Roccuto che figura>> è il mio direttore e mi guarda male <<Va bene addormentarsi ma stava russando... è inaccettabile>>.
Da quel giorno scrivo per una rivista di gossip...
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