IL NEGOZIO DI GIOCATTOLI

27 Dicembre 2017

<< Dunque signor Jones, vuole aggiungere qualcosa alla sua testimonianza? >> 

L’ispettore aveva l’aria di chi aspetta un passo falso, la naturale inclinazione a mettere a disagio chiunque gli sedesse di fronte.

L’uomo si sistemò i pesanti occhiali sul naso aquilino, l’elegante abbigliamento di chi tenta in ogni modo di dimostrare la sua appartenenza ad un ceto sociale che, anche se spesso si lascia andare a piccoli crimini - la corruzione, ad esempio- certamente non commetterebbe mai un omicidio. 

<< Non ho ucciso la signorina Douglas, ispettore >> 

E non l’aveva uccisa sul serio, ma nessuno sembrava fidarsi delle sue parole. 

Del resto, chi avrebbe potuto assassinare una giovane commessa la notte di Natale? 

Nessuno, nessuno tranne il proprietario del negozio di giocattoli in cui la vittima lavorava.

Nessuno tranne l’unica persona a parte lei a possedere una copia delle chiavi, nonché il dovere di chiudere l’esercizio commerciale ogni sera alle 22.

<< E perché la notte tra il 24 e il 25 Dicembre la signorina Douglas si trovava ancora in negozio alle 23, ora del decesso? >> 

L’uomo scosse la testa, annoiato dal dover ripetere le stesse cose ad ogni interrogatorio.

<< Non lo so >> ammise << Ho lasciato Stephanie alle 21:45 per andare ad una cena: non c’erano clienti e mi ha detto che c’avrebbe pensato lei a chiudere >> 

L’ispettore continuava a non fare alcun passo avanti nella risoluzione di quel delitto.

L’unica cosa certa di quella notte era che la signorina Douglas era stata uccisa mentre chiudeva il negozio, tant’è vero che la telecamera di sicurezza era già stata spenta e pertanto non poteva fornirgli alcuna informazione utile.

Ed il signor Jones, il sospettato più scontato di tutti, gli sembrava invece sempre più innocente.

<< Chi potrebbe aver avuto un movente? >> gli chiese dunque, cercando di sfruttarlo nella sua seppur dubbia utilità. 

L’uomo sollevò le spalle.

<< Non lo so. >> 

28 Dicembre 2017 

<< Abbiamo trovato qualcosa! >> 

Un video. 

IL video. 

Era stato girato dalle telecamere di sicurezza la mattina dell’omicidio, poco dopo l’apertura del negozio e poco prima l’arrivo del fornitore. 

C’era la signorina Douglas, la bellissima e giovane commessa che aveva da poco iniziato a lavorare lì, ed insieme a lei la signora Colton, colei che ella aveva sostituito. 

Litigavano, litigavano furiosamente.

La signora Colton l’accusava di averle rubato il lavoro grazie alla sua bellezza e alla sua giovane età, alludendo in maniera non poco palese al fatto che potesse aver avuto rapporti sessuali con il proprietario, il signor Jones. 

A quelle parole Stephanie era inorridita e le aveva risposto quindi a tono, spiegandole che era stata la sua inefficienza a farla sostituire, non certo dei favori carnali. 

E poi era arrivato il fornitore.

Stephanie l’aveva liquidata, uscendo sul retro per prendere le consegne e sperando che intanto la donna si decidesse ad andare via. 

E aveva pensato davvero che l’avesse fatto, non trovandola più nel negozio una volta rientrata.

Ma c’era qualcosa che le era sfuggito.

Qualcosa a cui non aveva proprio pensato...

29 Dicembre 2017

La pioggia non era nulla se paragonata alle sue lacrime.

<< Signora Colton, le voglio ricordare che questo suo silenzio non la porterà da nessuna parte >> 

L’ispettore aveva lo stesso atteggiamento diffidente di sempre, ma stavolta non aveva motivo per nasconderlo.

Quella donna aveva assassinato una ragazza di appena vent’anni.

Non c’era più nulla che potesse fare per difendersi. 

Nulla avrebbe più potuto salvarla da se stessa. 

24 Dicembre 2017 

<< Sei una puttana >> aveva bisbigliato la signora Colton quando ormai la ragazza non poteva più sentirla. 

C’era un pupazzo in quella stanza.

C’erano molti pupazzi a dire la verità, ma quello era diverso: grigio ed enorme, sistemato nell’angolo più interno del negozio.

Chiunque avrebbe potuto nascondersi lì dietro e passare totalmente inosservato per ora.

Chiunque avrebbe potuto, ma lei era stata l’unica a farlo.

Prova GIALLO di AnnachiaraCuozzo

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