Il miele


Come una farfalla, costretta a volare in uno sciame di vespe, senza poter liberare il proprio profumo per non essere aggredita, così Elisabetta, costretta ad ascoltare le stupide opinione di quelle bambine, fu costretta a mantenere il silenzio per non essere aggredita. Di chi fosse il migliore fra i ragazzi del quinto che, in quel momento, seguivano il pallone sul campo di caccia come un branco di lupi seguiva una preda in fin di vita, a Elisabetta non importava nulla. Negli anni aveva imparato che la mancanza di qualcosa poteva provocare dolore ma non quanto la consapevolezza di non poter mai raggiungere quel qualcosa. E così, la stupida Betta, aveva deciso di non dare troppe attenzione a quei giocatori di Calcio, idolatrati da tutte le ragazze della scuola come gli atleti che vinsero i primi giochi antichi ad Olimpia, nel 776 A.C. 

«Ma è Alessandro il più forte» Gemette Beatrice. Un ragazzo dai bei lineamenti, abbronzato e a torso nudo, recuperò la palla. Scatti veloci, gioco di gambe e goal. I compagni di squadra esultarono e gli spettatori tornarono alle loro attività. Sulle tribune del campo da calcio, lontane dai professori, gli studenti erano liberi di fumare.Beatrice porse la sua sigaretta a Elisabetta ma lei scosse la testa per rifiutare. 

«Qualche progresso?» Chiese una di loro, bassa ma dal volto delicato, prima di accendersi una sigaretta. «Mi ha messo un mi piace... è mio...» Affermò l'Ape Regina

«Chi?» Esordì Elisabetta

«Alessandro, chi altro, ora che si è lasciato con la sua ex ci proverà certamente con me» Rispose sicura di se. E nonostante la sua rinuncia, Elisabetta soffrì un po'. Alessandro era famoso per tante cose in quella scuola. Scelto fra altri 700 ragazzi del suo Liceo come per diventare Cavaliere del Lavoro, aveva già superato il test per entrare alla migliore università di Economia dello stato ed era ricchissimo. Il padre dirigeva un'azienda che contava più di 1000 lavoratori. La madre aveva organizzato diverse raccolte di beneficenza in tutto il mondo, lavorando con il Premio Nobel per la pace del 2014. Una famiglia perfetta. In secondo era già rispettato dagli studenti più grandi. In quarto era stato eletto rappresentate di istituto con il 98% dei voti. 

Giravano varie leggende su di lui. Secondo alcuni era finito a letto con una professoressa, secondi altri era stato convocato ad un provino come calciatore rifiutandolo perché 'poco redditizio' e altre ancora affermavano che il suo pene fosse enorme.

Era l'oggetto del desiderio del 98% delle ragazze in quella scuola, certamente. Ma in quel 98%, nonostante Elisabetta non avesse mai scambiato una singola parola con lui, in quel giorno fu l'unica a ricevere un suo sorriso.

Lei non ricambiò, doveva esserlo immaginato, suppose. 

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