Cap. 8: Paura
L'intervento di Timmi era servito a salvare Raven, ora affiancata da Nadine, e ad allontanare l'Emissario delle Ombre che tentava di ucciderla, ma un altro problema si stava già profilando nella piccola conca, e anche se il mezzodemone era di spalle non fu difficile a Xander, nonostante la distanza, capire di cosa si trattasse.
Dopotutto, il suono ringhiante che giungeva proprio da lì sotto lasciava spazio a pochi, pochissimi dubbi.
- Ma è... quello che penso?- chiese Jo, al suo fianco.
Xander annuì lentamente.
- Che sta facendo?- domandò Marcus, osservando la scena senza capire.
Aveva sentito delle storie, in passato, sulla pericolosità di Timothy Anderson e sul suo passato, di una città massacrata in una sola notte e del suo lato oscuro, ma sapeva anche che i Custodi dell'Eden lo tenevano sotto controllo per impedirgli di esagerare. Tuttavia, in quel momento stava emettendo versi quasi animaleschi, e il suo corpo tremava leggermente, come scosso dall'interno. Sembrava fosse preda di un qualche attacco.
- Cosa gli prende?-
- Si sta arrabbiando. E parecchio.- spiegò Xander - Io... credo che il demone stia uscendo.-
- Non gli era più successo da quella volta sull'isola.- disse Alis - Pensavo che ora stesse bene.-
Nessuno le rispose.
Notando quanto fossero presi dalla scena, Marcus si portò alle spalle dei tre e cominciò ad indietreggiare lentamente, approfittando della loro distrazione: se quello squilibrato mezzodemone là sotto stava perdendo la calma era meglio filarsela.
Quando lo aveva visto arrivare aveva sperato di poter sfruttare l'occasione e rubare il frammento, ma non in quelle condizioni. Se stava per scatenarsi un mostro omicida, lui voleva trovarsi il più lontano possibile da lì. Per quanto la reliquia potesse essere preziosa, nulla valeva quanto la sua vita.
Senza che nessuno dei tre lo notasse, si Proiettò immediatamente via di lì.
***
Julien aveva smesso di sorridere, ormai: non appena Timothy Anderson aveva iniziato a ringhiare, l'ombra della paura lo aveva attraversato. Subito dopo, il corpo del ragazzo aveva cominciato a sussultare, scosso da un tremito interno che di naturale aveva poco o niente, e i suoi occhi erano diventati due luminosi tizzoni color arancio brillante. Anche i suoi denti, in qualche modo, stavano cambiando, si stavano facendo più lunghi, più appuntiti.
Diamine... non farò la fine di suo fratello...
Ripose immediatamente la spada e si allontanò con la Proiezione, raggiungendo la sfera che aveva lasciato a terra all'inizio del combattimento. La raccolse rapidamente, ma mentre rialzava lo sguardo vide di essersi mosso comunque con troppa lentezza.
Aveva seguito il suo spostamento e, nell'attimo in cui si era distratto per recuperare l'oggetto, il mezzodemone aveva spiccato un vertiginoso e silenzioso balzo verso di lui.
Il primo pugno lo prese alla tempia con tanta forza da mandarlo lungo disteso con enorme facilità. Si sentì poi afferrare per una caviglia, e con un poderoso strattone fu scaraventato di nuovo nella conca, contro le rocce da cui era uscita Raven pochi minuti prima.
L'impatto gli spezzò una vertebra e tre costole, che prontamente il frammento di cristallo nel suo corpo cominciò a rigenerare, ma il dolore lo sentì ugualmente. A quel punto comprese perfettamente di avere solo due scelte: restare e farsi dilaniare fino a quando Timothy Anderson non si fosse completamente sfogato o andarsene ed evitare inutili sofferenze.
Tornerò più tardi.
Stavolta riuscì a usare in tempo la Proiezione, evitando per un pelo che il mezzodemone gli saltasse nuovamente addosso.
***
Timmi atterrò dove un istante prima c'era Julien Wings, schiantando un poderoso pugno sulle pietre, le quali si scheggiarono all'impatto. Quando si fu reso conto della sua fuga riprese a ringhiare, per poi lanciare un grido furioso, scagliando un secondo pugno contro la roccia, da cui si staccò un pezzo più grande.
Flynn, al fianco di Raven, sembrava incapace di staccare gli occhi. Nadine si alzò in piedi e fece qualche passo avanti.
- Timmi, calmati, ti prego.- disse - Ora è finita.-
Lui ruggì ancora, girandosi a guardarla. Un ringhio basso e minaccioso uscì dalla sua gola, mentre muoveva qualche passo lento verso di lei, la schiena ingobbita, le mani serrate.
- Se n'è andato.- continuò lei - Siamo tutti al sicuro. Respira e torna in te, ade...-
Le sue parole furono soffocate dall'ennesimo grido di rabbia del mezzodemone, che scattò in avanti e la schiacciò al suolo, strappando un verso di paura a Flynn. Raven, immediatamente, recuperò uno dei due machete e fece per avvicinarsi, quando una sfera di fuoco colpì Timmi alla spalla, esplodendo al contatto. L'aggressione non parve fargli né caldo né freddo, limitandosi a bruciacchiare un po' la sua maglietta, ma lo costrinse ad alzare lo sguardo verso Xander che, sceso di corsa con Jo e Alis, lo fissava risoluto.
- Diavolo, Timmi, torna in te!- esclamò il ragazzo - Guarda quello che stai facendo! È Nadine, per la miseria!-
Ansimando come un animale, Timmi guardò prima lui e poi la ragazza stesa a terra, che si limitò a restituirgli uno sguardo preoccupato e spaventato insieme. A quel punto la sua espressione furiosa vacillò e, lentamente, la lasciò andare, togliendosi da sopra di lei.
Il suo volto cominciò a recuperare i lineamenti umani, mentre gli occhi tornavano del consueto colore nero. Un'espressione desolata lasciò il posto a quella rabbiosa di un istante prima, mentre si passava una mano sulla faccia con fare sconsolato.
- Scusa.- disse Timmi, tendendo una mano a Nadine - Scusatemi tutti... non so cosa mi è preso... stai bene?-
- Sì.- disse lei, afferrandola - Tu come stai?-
Lui non rispose.
- Raven?- chiese invece, avvicinandosi alla Valchiria.
- Ho un po' di dolore alla testa, ma sto bene.- disse, abbassando il machete - E tu, Flynn?-
Il ragazzino sussultò e si voltò a guardarla, indispettito.
- Io qui sono l'unico a non aver fatto a botte e chiedi a me se sto bene?-
- Cos'è successo?- chiese Xander - Timmi, cosa ti è preso?-
Lui sospirò e scosse la testa.
- Niente.- rispose - Era il demone. Ha un brutto carattere, lo sai... peggiore del mio... si arrabbia facilmente, e diventa difficile da controllare. È stato come... ieri, quando Jo ha fatto tardi. Un lapsus... credo.-
- Pensavo che dopo la storia della Fornace stessi bene.- disse Raven.
Il mezzodemone annuì sconfortato.
- Beh, siamo in due.- rispose - Forse ho bisogno di un altro po' di pratica.-
- A me sembra che di pratica te ne serva parecchia...- commentò Jo, rimediando una gomitata al fianco da parte di Alis.
- Marcus?- chiese Timmi, ignorando l'amico.
- Andato.- rispose Xander - Se l'è svignata. Credo che avesse paura.-
- Chi è Marcus?- chiese Flynn.
- Bella domanda.- rispose Nadine.
- A proposito di domande...- disse Timmi - ... noi ne abbiamo un bel po', sapete?-
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top