Cap. 3: Lo scatto
Il mattino dopo, alle otto meno cinque, Xander raggiunse casa di Timmi quasi in contemporanea con Alis. Lui era seduto sulla panca di fianco alla porta, in paziente attesa del loro arrivo. Era in piedi già da due ore, si era fatto la doccia, aveva buttato giù una quantità industriale di uova e si era preparato per partire.
Non che avesse molti bagagli a parte la Fiaccola e una borsa di cuoio a tracolla piena di fiale con cui aveva confezionato diverse pozioni magiche: era solo molto mattiniero.
- Ciao.- li salutò, senza alzarsi - Fatta colazione?-
Xander e Alis annuirono.
- Finito adesso.- disse il ragazzo - Abbiamo mangiato insieme dieci minuti fa.-
- Insieme? Oh, ma che carini...-
Entrambi distolsero lo sguardo.
- Piantala di sfottere.- disse Xander, sentendo un po' di calore sotto il colletto.
- E perché dovrei? Vi forma il carattere.- commentò il mezzodemone - In ogni caso, sono contento che abbiate mangiato, perché ve l'ho già detto: mangiare la mattina è la prima cosa da fare...-
- ... perché quelli come noi non possono mai sapere quando e se mangeranno di nuovo.- sbuffò Alis, roteando gli occhi - Sai, inizi a diventare un po' morboso.-
Lui le strizzò un occhio e non rispose.
Pochi minuti dopo arrivò Nadine, un po' assonnata e con una ciocca ancora ribelle: sembrava che si fosse appena alzata, e non appena si fu materializzata caracollò scompostamente verso la panca della veranda.
- 'Giorno...- grugnì stropicciandosi un occhio.
- Ah, qui qualcuno ha molto sonno...- sogghignò Timmi, aggrottando la fronte - Una tazza di caffè?-
- Lo prenderei volentieri, ma tanto lo so che non lo prepari mai...- mugolò la ragazza, buttandosi sulla panchina e sdraiandosi sulle sue ginocchia - Ho dormito malissimo...-
- Troppa ansia?- chiese Alis.
- No, troppo caldo.- rispose lei, sistemandosi i capelli - Si è rotto il condizionatore.-
- Potevi usare la magia.- osservò Xander.
- Ci ho provato!- protestò Nadine - Ma ancora non riesco a riparare nemmeno una lampadina!-
- Col tempo imparerai.- la rassicurò Timmi - Già i progressi che avete fatto fino ad ora sono notevoli, specie se consideri che non siete nati coi poteri.-
Lei sorrise e si girò sulla schiena, chiudendo gli occhi compiaciuta.
- Complimenti per il cottage.- borbottò, portandosi la sua mano alle labbra.
- Domani dormi da me.- grugnì lui, scostandole una ciocca con la mano libera - Scema.-
***
- Dieci minuti di ritardo...- ringhiò il mezzodemone, che si era alzato e andava avanti e indietro, come un leone in gabbia - Io stavolta lo strozzo, giuro che lo strozzo...-
- Io gliel'avevo detto...- sospirò Nadine, ancora seduta sulla panca accanto ad Alis.
- Beh, magari ha un buon motivo, no?- chiese Xander, appoggiato alla balaustra.
- Un buon motivo... tutte le ossa rotte sono un buon motivo...- grugnì Timmi - E giuro che sarò io a darglielo.-
- Non te la starai prendendo un po' troppo?-
Timmi aggrottò la fronte, fermandosi e guardandolo negli occhi.
- Donovan, sai quanta gente mi vorrebbe vedere morto?- chiese - Il solo fatto che lavorate per il Sommo Concilio vi rende potenziali bersagli. Lavorare con me che sono nel Pentacolo e che forse dopo Trys ne sono il membro più forte, poi, non migliora le cose. Quindi un ritardo vuol dire che è morto o che è un cretino. E se è un cretino lo uccido io stesso!-
Xander sospirò, mentre lui ricominciava a camminare avanti e indietro: Jo era in ritardo e, come era già successo altre volte, Timmi aveva cominciato a innervosirsi: odiava i ritardi, e ultimamente era diventato più irritabile in proposito. Impossibile dire se lo facesse solo per dispetto, per insegnare loro qualcosa o perché ci tenesse davvero.
Jo si fece vivo solo dopo altri quindici minuti, quando ormai Timmi aveva quasi iniziato a emettere (virtualmente) fumo dalle narici per quanto era arrabbiato. Sulle spalle aveva uno zaino dall'aria piuttosto gonfia e pesante, come se si stesse portando dietro mezza casa. Da uno spiraglio spuntava persino la cima di una canna da pesca.
- Finalmente!- sbottò Timmi, furioso - Dov'eri finito, accidenti?-
- Scusa.- disse Jo - Ma non riuscivo a trovare il binocolo.-
- Il... binocolo?- ripeté Alis - Che te ne fai di un binocolo?-
Lui si strinse nelle spalle.
- Tutto può essere utile. È la seconda regola, no?- chiese, guardando Timmi.
Lui rimase in silenzio per un attimo, masticandosi la lingua.
- Quindi hai fatto tardi perché cercavi qualsiasi cosa potesse farci comodo?- chiese Nadine.
- Sì.- rispose il ragazzo - Pensavo di finire ieri sera, ma ho ancora difficoltà con l'incantesimo di creazione.- guardò Timmi con leggera apprensione - Sei arrabbiato, vero?-
Lui strinse gli occhi.
- Se sono arrabbiato?- ringhiò - Se sono... ti avevo detto OTTO!- sbottò, tanto forte che Jo fece un salto - Otto! È un numero facile, anche per te!-
- Timmi, calmati!- esclamò Alis - Non è così grave...-
- Ah, certo, adesso non lo è!- esclamò lui, rivolto al cielo - E se avessimo dovuto correre per... che so... proteggere qualcuno? O per rispettare una dannata scadenza?-
- Beh... mi dispiace.- disse Jo, imbarazzato - Scusa. La prossima volta...-
- La prossima volta un CAZZO!- sbottò Timmi - Jo, se ti danno un orario cosa ti costa rispettarlo? Ti multano per eccesso di velocità o sei solo ritardato?-
Stava cominciando a spazientirsi davvero e, per un secondo, un lampo arancione gli baluginò negli occhi: il demone si stava svegliando.
- Ehi!- esclamò Xander, allarmato - Timmi, non ti sembra di esagerare?-
Lui lo guardò, apparentemente ignaro di quanto accaduto.
- Cosa?-
- Ha ragione.- concordò Nadine, alzandosi a sua volta - Calmati. Ti sono brillati gli occhi, stai perdendo il controllo.-
Il mezzodemone esitò un attimo, mentre un silenzio teso si espandeva tra loro. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo, scuotendo la testa.
- S... scusate.- borbottò, passandosi una mano sul collo - Scusa anche tu, Jo.- aggiunse, rivolgendosi a lui - Io... ho esagerato. Non so cosa mi è preso.-
- Sarai nervoso.- disse Alis, in tono conciliante - In fondo è la prima volta che veniamo con te.-
Lui annuì lentamente.
- Sì...- disse - Sì... credo dì sì.- guardò Jo - Ma tu non farlo di nuovo, d'accordo? Perché dicevo sul serio... la prossima missione potrebbe essere anche più urgente di questa.-
Il ragazzo annuì, lisciandosi la maglietta.
- D'accordo.- disse - Scusa se ho fatto tardi.-
Timmi scosse la testa.
- Forza adesso, mettiamoci al lavoro.- sospirò - Dobbiamo cercare gli Emissari delle Ombre e scoprire che cosa stanno combinando.-
- E da dove pensi di cominciare?- chiese Nadine - Non credo che basterà chiedere in giro dove si trovano.-
- No, è vero.- ammise il mezzodemone - Però sappiamo che, negli ultimi tempi, si stanno facendo molto attivi soprattutto in Europa e in Asia meridionale. Per la precisione, Spagna, Francia e Micronesia. Me l'ha detto Gabriele, ieri sera, quando sono andato a chiedere di qualche altro dettaglio, e Trys mi ha mandato un po' di materiale oggi all'alba. Ci basterà restringere un poco il campo e saremo a posto.-
- Francia, Spagna e Micronesia?- esclamò Alis, mentre gli altri trasalivano inorriditi - E tu vorresti setacciare due stati di oltre cinquecentomila chilometri quadrati e qualche centinaio di isole?-
- Certo che no!- esclamò Timmi - Sarebbe un inutile spreco di tempo ed energie. Non otterremmo niente di utile, e sarebbe anche controproducente. Cerca di rimanere coi piedi per terra, per favore!-
Xander tirò un sospiro di sollievo: già si vedeva, a scarpinare per i Pirenei alla ricerca di un dannatissimo segnale di vita dei loro nemici.
- Ci limiteremo alla Francia.- continuò il mezzodemone.
A tutti caddero le braccia.
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