Cap. 26: L'interrogatorio

- Bene... ora che siamo tranquilli, immagino che tu possa spiegarci chi sei.- disse Darth, sedendosi con un gemito a stento trattenuto alla propria sedia - E magari anche cosa vuoi da Raven.-

Erano di nuovo nel palazzo del Sommo Concilio, in una delle stanze che venivano normalmente usate per ricevere gli informatori o per interrogare le persone sospette. Nessuno poteva entrare né uscire, fino a quando l'agente più alto in grado presente là dentro non avesse detto il contrario.

A soprendere Jo e Xander, comunque, non fu questa caratteristica quanto il fatto che l'agente più alto in grado non era Darth.

- Dai, non è difficile.- disse Trys, seduto in un angolo contro la parete, mentre accordava con cura un ukulele rosa vaporoso - Tanto non usciamo di qui finché non lo dico io. E io non lo dico, perché sei antipatico e Darth non vuole comprarmi un gelato.-

Marcus, seduto dalla parte opposta del tavolo, aggrottò la fronte.

- Ma è sul serio lui a capo della squadra?- chiese.

- Lascia perdere.- disse il Templare, agitando sbrigativamente una mano - Dagli retta, piuttosto. Abbiamo cose più importanti da fare piuttosto che starti dietro.-

Guardò Xander e Jo, seduti in disparte a osservare la scena, strizzò loro l'occhio e tornò a rivolgersi a Marcus.

- Li vedi quei due?- disse - Si ricordano di te. Stavi seguendo Raven anche in Francia, ti stai comportando in modo sospetto da parecchio. Capisci anche tu che questo ci fa innervosire... ci dice che non sei nostro amico. Di solito chi non è nostro amico lo è dell'Alleanza, e questo non ci piace.-

- Sai cosa facevano a quelli che non ci piacciono, anni fa?- chiese Trys, cominciando a provare qualche nota - Coloro che usavano la magia nera o si macchiavano di crimini magici abbastanza gravi venivano presi e scaraventati lontano. C'è un mondo, da qualche parte, che abbiamo dovuto sigillare per sempre perché a furia di buttarci la spazzatura si è inquinato con la magia nera. L'ultima volta che ci sono stato non era molto carino... Danny ha deciso di chiuderlo, ma potremmo farci un salto, tanto per vedere com'è. Ti piacerebbe?-

Marcus fece un sorrisetto sardonico, incrociando le braccia.

- Posso chiedervi una cosa?- domandò.

- Dipende dalla cosa.- rispose Trys, pizzicando una corda dello strumento per verificare il proprio lavoro - Non sempre la gente è bendisposta a rispondere. Ad esempio, quando io chiedo perché non posso suonare la raganella in sala riunioni tutti mi ignorano...-

- Niente di complicato.- disse Marcus - E poi non vi costa niente essere gentili, visto che non sono sulla vostra lista nera. Come avete detto sono sospetto, ma non sono un nemico... i vostri amichetti lì vi avranno già detto che non sono un Messaggero.- osservò, accennando col capo a Jo e Xander.

Darth sospirò sfinito, scuotendo la testa.

- Ah, d'accordo.- concesse - Fai la tua domanda, e se potremo ti daremo una risposta. Poi parla tu, però.-

- Certamente.- annuì serio l'altro - Voglio soltanto sapere perché quell'Emissario delle Ombre dava la caccia alla vostra amica e al bambino che è con lei. Cos'ha di speciale?-

Finalmente Trys sollevò gli occhi e si scambiò un'occhiata con Darth, e altrettanto fecero Jo e Xander: a questo, ne erano praticamente certi, i loro due compagni più anziani non avrebbero voluto rispondere.

- Informazione riservata.- rispose difatti Darth.

- Allora, temo che abbiamo un problema.- si ostinò Marcus, stringendosi nelle spalle - Perché io non dirò niente, se prima non avrò qualcosa in cambio. E non mi fate paura, ve lo garantisco.-

Su questo, pensò Xander, ci si poteva mettere la mano sul fuoco: non era uno psicologo, ma il linguaggio del corpo dell'uomo (il suo modo spavaldo di stare seduto, la sua espressione piatta, lo sguardo indifferente) gli diceva che era annoiato, infastidito, al massimo, ma non spaventato.

Se solo ci fosse qualcuno che possa mettergli paura... Pensò tra sé e sé.

Timmi era stato il solo ad ispirargli timore, di questo ne era certo: durante il loro primo, breve incontro sulle montagne della Francia, Marcus aveva mostrato chiari segni di inquietudine vedendo il famoso Artiglio Nero tanto vicino. Era poco probabile che, con lui presente, avrebbe fatto lo spaccone. Ma, purtroppo, Timmi non aveva più i suoi poteri...

Un attimo: questo Marcus lo sapeva?

Certo, lo aveva chiamato a casa... ma forse l'aveva fatto solamente perché sapeva che adesso abitava stabilmente da qualche parte. Non era detto che...

- Jo...- borbottò a bassa voce, mentre Darth continuava il suo tentativo di estorcere informazioni da Marcus.

- Che c'è?- chiese pianissimo l'amico.

- Ho avuto un'idea. Non so se funzionerà, ma devi reggermi il gioco. Puoi farlo?-

- Se non si tratta di qualcosa di imbarazzante...-

Lui non lo ascoltò e saltò in piedi, avvicinandosi rapido a Darth, che smise di parlare per guardarlo.

- Che c'è?- chiese.

- Io e Jo abbiamo avuto un'idea.- disse.

- E sarebbe?- chiese Trys.

- Beh, di certo noi non potremo farlo parlare.- spiegò con finta rassegnazione - Insomma, si vede che non ha paura di noi, no?-

A giudicare dalla faccia di Darth, il fatto che lui stesse dicendo a chiare lettere quante poche possibilità avevano di ottenere dei risultati davanti a Marcus non era esattamente qualcosa di intelligente da fare. Tuttavia, lui non se ne curò e andò avanti.

- Quindi io... cioè, Jo...- e indicò l'amico col capo - ... ha pensato che Timmi potrebbe avere maggior successo.-

A Darth per poco non si spalancò la bocca, e il ragazzo sperò con tutto il cuore che non facesse niente che lo potesse tradire: già non era certo che funzionasse, se poi ci si metteva anche lui...

Ma Trys pareva aver capito:

- Buona idea.- disse tranquillamente, suonando un paio di note con l'ukulele quasi completamente accordato - Magari Timmi sarà più utile di noi, qui... certo, mi secca disturbarlo quando riposa, lo sai quanto è irritabile...-

Xander gettò una fugace occhiata a Marcus, e gli parve di vederlo impallidire.

- Irritabile? È dir poco!- esclamò Jo, che fortunatamente aveva afferrato al volo la situazione a sua volta - Diventerà furioso. Non vorrei essere qui, quando verrà... già ieri era di umore nero...-

- Eh sì.- annuì serio il Folletto - Va be', tanto tocca a Darth andare a cercarlo.-

Il Templare aggrottò un sopracciglio, e Xander incrociò le dita nella tasca.

- Io?- chiese - Perché proprio io? Ho di meglio da fare, grazie.-

- Va bene, ci vado io...- sospirò Trys, afferrando la maniglia della porta - Ma dì a mia moglie e ai miei tredici bambini piccoli che è stata colpa tua...-

- Tu non hai né moglie né figli.- sbuffò Darth.

- Potrei averne, però.- rispose l'altro, aprendo la porta - E quando li avrò dovrai dirgli che...-

- Aspetta!-

Marcus si era alzato di scatto in piedi, e fissava Trys disperato.

- D'accordo, parlo!- sbottò dopo un secondo - Ma chiudi quella maledetta porta! Io a lui non mi avvicino! Ha quasi ucciso persino la sua fidanzata, per Dio!-

Dentro di sé, Xander esultò: aveva funzionato.

- Allora?- chiese Darth, riprendendo l'interrogatorio - Chi sei?-

- Un cercatore di tesori.- rispose Marcus, a malincuore - Stavo dietro al frammento del leggendario Cristallo di Atlantide da un po'. Sapevo che lo stavate cercando anche voi, e così ho pensato di trovarlo per primo e di rivenderlo o a voi o all'Alleanza delle Ombre, a seconda di chi mi avesse offerto di più.-

- E Raven? Perché la seguivi?- chiese Trys.

- Per il bambino.- rispose - Ha detto di sentire la presenza di quella scheggia nel corpo di Julien Wings. Pensavo che potesse averci qualcosa a che fare.-

- E come mai hai imitato la voce di Trys, al telefono?- domandò Xander.

- Perché è quella che riuscivo ad imitare meglio.- sbuffò l'uomo - Ho chiamato il vostro amico perché credevo l'avesse portata via con sé, quella Valchiria, dopo che me ne ero andato via, e magari poteva darmi qualche dritta. Avevo sentito dire che si era stabilito da qualche parte in una casa sulla Terra, e mi sono procurato il numero di telefono per parlargli.- scosse la testa, lentamente - Vorrei tanto sapere come si è accorto che non ero chi dicevo di essere.-

- Beh, ingannare Timmi non è proprio semplice.- ridacchiò Jo, avvicinandosi all'amico - Lui era...-

Xander gli mollò una pedata negli stinchi che lo fece tacere. Fortunatamente, Marcus non sembrò accorgersi di niente.

- Se sai qualcosa che può aiutarci, farai meglio a dircelo.- proseguì Darth - Ci hai già fatto perdere abbastanza tempo.-

- Non so niente di più di quanto già voi non sappiate.- rispose l'uomo.

Il Templare lo guardò negli occhi per un po', e Marcus sostenne lo sguardo. Alla fine, Darth incrociò le braccia e annuì.

- E va bene.- disse - Per stavolta puoi anche toglierti di torno, ma farai meglio a lasciar perdere questa storia. Abbiamo abbastanza grattacapi per pensare anche a te.-

Marcus annuì e si alzò, mentre Trys gli apriva la porta. I due uscirono insieme, e prima di seguire il Folletto lo sguardo dell'uomo vagò fino al fondo del corridoio: in lontananza, oltre le svariate porte d'oro, di bronzo e d'argento, se ne intravedeva una completamente nera, apparentemente in pietra. Risaltava enormemente contro i muri bianchissimi.

- Qualche problema?- chiese Trys.

- Dove conduce quella porta?-

Lui guardò nella direzione indicata, aggrottando un sopracciglio.

- Non lo so.- ammise - Ho provato a bussare, ma non risponde nessuno. Ho anche offerto delle caramelle alla paprika e tonno...-

Darth gli diede una manata sulla nuca, spintonando nel contempo Marcus lungo il corridoio.

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