Cap. 9: La Carneficina di Sleepy Creek
Il mattino dopo Xander si svegliò da un sonno agitato, pieno di scheletri assassini assetati di sangue. Quasi subito si accorse che i suoi libri, che aveva perso durante la fuga, erano in fondo al letto con lo zaino, magicamente rimesso insieme come se nulla fosse mai accaduto.
Fecero una colazione piuttosto abbondante (Timmi mangiò come se temesse di non poterlo fare mai più), poi andarono fino a scuola in moto, percorrendo le strade di nuovo misericordiosamente prive di mostri. Passarono accanto a un carro attrezzi che cercava di rimettere in piedi un camion dei surgelati rovesciato e ad un cantiere stradale, fino ad arrivare davanti alla scuola.
Una volta sceso, Timmi prese un giornale dal portapacchi, lo dispiegò e vi si immerse. Xander lo guardò per qualche minuto: erano ancora soli, e forse era l'unica occasione per mostrare un po' più di riconoscenza.
In fondo, stavolta non lo aveva salvato da un semplice pestaggio.
- Grazie.- disse - Per avermi salvato ancora... e per avermi recuperato i libri.-
Timmi sbuffò spazientito, senza staccare gli occhi dal giornale.
- Te l'ho già detto, non ringraziarmi.- rispose.
Xander lo guardò per un momento, ma lui si rimise a leggere e lo ignorò completamente. Scuotendo la testa, il ragazzo si allontanò di qualche passo per raggiungere la fermata dell'autobus e aspettare anche gli altri. Non dovette aspettare molto prima che arrivassero tutti e tre, pallidi e assonnati come ogni mattina.
- Ehi!- esclamò tra uno sbadiglio e l'altro Jo quando lo vide - Dov'eri finito? Perché non sei passato stamattina?-
- Lascia perdere... ragazzi, vi devo parlare! Subito!- rispose lui, fremente.
- Di cosa?- chiese Nadine, sorpresa.
- Di... ecco... di Timmi.- rispose.
Alis inarcò un sopracciglio.
- Credevo avessimo deciso di aspettare che fosse lui a parlare.- disse.
- Sì, beh, l'ha fatto.-
- Cosa?- esclamò stupefatto Jo - E quando?-
- Ieri.- rispose Xander - Ma ve lo dico da un'altra parte...- aggiunse - Qui no. C'è troppa gente.- siegò, mentre alcuni compagni li oltrepassavano, diretti verso il cancello.
Avrebbe tanto voluto poter spiegare agli amici cos'era successo la sera precedente, riflettere a mente fredda, sentirsi anche chiamare pazzo e essere indotto a trovare il lume della ragione, ma c'erano troppe persone attorno a loro. Non avrebbe mai potuto parlare liberamente.
Il compito di fisica fu subito alla prima ora, e andò malissimo sia a Xander che a Jo: il primo era troppo agitato, oltre che impaziente di riferire quanto aveva saputo la sera prima, mentre il secondo, semplicemente, era un pessimo studente.
Durante la pausa per il pranzo i quattro si scelsero un tavolo in sala mensa che garantisse una certa privacy, cosa tuttavia completamente inutile: dopo che Bull aveva perso i denti più nessuno aveva osato infastidirli.
Approfittando della privacy appena conquistata, Xander raccontò tutto ai suoi amici, senza omettere niente, pur consapevole di quanto incredibile suonasse tutta la storia: anche lui non riusciva a capacitarsene davvero. Ad ogni parola i loro sguardi si fecero sempre più allucinati, e Jo rimase addirittura con il panino sollevato in aria, a metà strada tra la bocca spalancata e il tavolo. Alis si scordò persino di arrabbiarsi per il pessimo lavoro che avevano fatto durante il test e Nadine, dal canto suo, rimase in silenzio senza toccare il vassoio. Quando ebbe finito, i tre continuarono a fissarlo senza dire una parola.
- Beh?- sbottò spazientito - Andiamo, dite qualcosa!-
- Tipo?- chiese Alis, con voce strozzata, gli occhi sgranati dietro le enormi lenti.
- Boh, che ne so... anche "sei pazzo" va bene...-
- Sei pazzo!- esclamò subito Jo - No, anzi... Timmi è pazzo!-
- Ma... insomma... non può essersi inventato tutto, no?- osservò Nadine, col tono di chi cerca di non perdere la calma - Xander ha visto quei cosi, quindi...-
- Isteria di gruppo!- obbiettò Jo.
- Sì, provocata da cosa?- chiese Xander, sarcastico.
- Da... dal compito di fisica!-
Alis scosse la testa.
- Quindi tu dovresti spengere la... fucina?- chiese poi a Xander, come se cercasse un filo logico.
- La Fornace.- la corresse lui.
- Insomma, quello che è...-
Rimasero in silenzio qualche altro istante, e Xander li guardò uno ad uno, un po' disperato e un po' speranzoso.
- Ma almeno voi... mi credete?- chiese.
- Beh...- fece Jo, a disagio - Insomma...-
- Io ti credo.- disse Alis - Voglio dire... non è che sia qualcosa che posso dare per vera senza prove... però tu sei stato inseguito, no?-
- Ma certo che lo sono stato!- protestò lui, indignato - Mi hanno quasi ammazzato!-
- Ehi, non scaldarti, stavo solo chiedendo!- protestò lei - Il punto è che... insomma... avere qualche prova non farebbe male neanche a te! Cosa sappiamo di Timmi, in fondo?-
Nadine sospirò, ignorando il loro battibecco.
- Credo che oggi farò qualche ricerca.- annunciò - Chi vuole aiutarmi?-
- Ricerca?- ripeté Jo - Come fai a pensare ai compiti in un momento così...-
- Non per la scuola!- esclamò la ragazza - Su Timmi!-
- Su Timmi?- chiese - Che vuoi fare, andare su Google e scrivere "cerca Timmi, Fornace e Custodi dell'Eden"?-
- No.- rispose lei, mentre Xander e Alis ridacchiavano - Voglio cercare la Carneficina di Sleepy Creek.-
Seguì un breve momento di silenzio stupefatto.
- La... Carneficina di Sleepy Creek?- ripeté Xander, senza capire.
Ne avevano vagamente sentito parlare, ma non ne sapevano molto. Era avvenuta più o meno quindic'anni prima, in uno sperduto paesino di montagna circa mille anime nel Nord Dakota: nel giro di una notte, tutti gli abitanti morirono in circostanze misteriose, massacrati da ignoti assassini. A scoprire i corpi furono alcuni turisti che passavano da quelle parti e che chiamarono immediatamente le autorità.
Le indagini erano partite subito male, poiché nessuna delle tracce organiche era riconducibile ad un qualche sospettato, né erano state trovate impronte di alcun tipo. Le telecamere dei bancomat e dei parcheggi avevano ripreso solo gente urlante che correva a nascondersi da qualcosa che pareva terrorizzarli a morte, poco prima di spegnersi.
Il caso finì per venire archiviato tra quelli irrisolti, lasciando un gran gelo in chi aveva seguito la vicenda. Col tempo nessuno si era più curato più dell'accaduto, che venne rapidamente dimenticato poiché era troppo orribile da rievocare. Tuttavia, l'efferatezza di quel fatto era stata tale da echeggiare attraverso gli anni, tramite commemorazioni e accenni di sfuggita.
- Perché vuoi cercare notizie su quella storia?- chiese Alis - Ormai è passato un secolo. Cos'ha a che fare con noi?-
- È che Timmi l'ha nominata, quando abbiamo preso la cioccolata calda.- spiegò lei - Non ci ho fatto molto caso, all'inizio... dopo averne parlato era di cattivo umore.-
- Sì, ma lui cosa c'entra?-
- Non lo so.- ammise Nadine - Per questo voglio fare delle ricerche.-
Alis si strinse nelle spalle.
- Okay...- disse - Domani non c'è scuola, se vuoi ti aiuto.-
Xander e Jo decisero che avrebbero dato una mano anche loro, perciò si ritrovarono tutti quanti da Nadine quella sera dopo cena; Alis, Xander e Jo si erano portati i sacchi a pelo, decidendo che avrebbero dormito lì, così da non far andare in giro il loro amico con il buio e, soprattutto, per non sprecare tempo.
Davanti al computer che c'era nella stanza di Nadine, i quattro aprirono e stamparono un'infinità di documenti relativi all'evento in questione: articoli di giornale, forum di discussione, archivi di chat online, interventi blog, persino referti medici messi in rete da qualche pirata informatico, e quant'altro riuscirono a trovare. Ci vollero ore e ore di lettura, costellate dai commenti di tutti, prima di riuscire a smaltire l'enorme quantità di materiale.
- Qui dice che è stata presumibilmente opera di una persona sola... non è possibile, nessuno può ammazzare mille persone!- sbottò Jo.
- Questo è un referto del coroner... bleah, che schifo... ritrovati tutti a pezzi, è orribile...- disse Alis, gettando via il foglio.
- "... secondo gli inquirenti la strage, avvenuta ad opera di ignoti, si è consumata nel giro di una sola notte, ma non si conoscono i dettagli su quanto è avvenuto. Pare ovvio, tuttavia, che il colpevole sia stato posto in cima alla lista dei ricercati..." questo non serve a niente...- sbuffò Xander
- Sentite qui!- esclamò Nadine all'improvviso, animandosi - Questo è diverso!-
- Diverso in che senso?- chiese il ragazzo, stanco dopo tutte quelle ricerche.
- Ecco, ascoltate: "... ad opera di ignoti, bla bla bla, mille persone, bla bla bla, famiglia scampata perché a Phoenix, bla bla bla, un solo superstite all'intero massacro!"-
- Cosa?- esclamò Xander, cercando freneticamente tra i suoi fogli, sparsi sul pavimento - Ma qui non parla di superstiti!-
Jo strappò l'articolo di mano a Nadine e lo lesse ad alta voce, con Alis che sbirciava da sopra la sua spalla.
- "... l'unico sopravvissuto, oltre ad una famiglia di tre persone che in quel momento si trovava a Phoenix, è un bambino di quattro anni la cui identità non è ancora stata confermata. Ritrovato in un lago di sangue, affamato e terrorizzato, nascosto in un armadio, sarà sottoposto ad un'accurata perizia psichiatrica e interrogato su quanto ha visto quella notte". Non dice altro su di lui.-
- A quando risale?- chiese Nadine.
- E che ne so!-
- C'è la data, Jo.- osservò pazientemente Alis, allontanandosi dall'articolo - È di poco successivo al fatto.- disse.
- Strano...- commentò Xander - Perché non se ne parla da nessun'altra parte?-
- Boh.- disse Nadine - Ma per lo meno, è un inizio. Continuiamo a cercare.-
Ripresero il lavoro ma, per quanto si sforzassero, non scoprirono nient'altro sul bambino in nessuno dei file aperti o stampati fino a quel momento, se non che lo avevano scoperto dopo quasi due giorni e che era in stato di malnutrizione.
Fecero un'altra ricerca in rete, questa volta cercando proprio questo bambino, ma non trovarono altro se non quei pochi accenni che avevano già letto. Quando finalmente decisero che era il momento di arrendersi, la mezzanotte era passata da un pezzo.
- Secondo voi, cosa ne è stato, di... di guel...- sbadigliò Jo - ... bambino?-
- Mah...- disse Xander - Magari è finito in un qualche orfanotrofio...-
- O in un manicomio.- suggerì Jo - Dopotutto, ha subito un trauma tremendo.-
- O forse è morto. Insomma... io non credo che sarei sopravvissuto ad uno shock del genere.-
Alis sospirò, stendendo il proprio sacco a pelo.
- Wow...- disse con scarso entusiasmo - Certo che siete proprio lenti, tutti e due.-
I ragazzi la guardarono, mentre Nadine veniva fuori dal bagno.
- Di cosa stai parlando?- chiese Xander.
- Di Timmi.- rispose lei, scocciata - Andiamo... Nadine sospetta che abbia un qualche legame con questa storia, no?- e guardò l'amica, che annuì.
- Storia che è accaduta quattordici anni fa.- continuò lei, sedendosi sul proprio letto - Quattordici più quattro fa diciotto. Questo cosa vi dice?-
Jo e Xander si scambiarono un identico sguardo stupito e orripilato.
- Aspettate...- disse lentamente Jo - State dicendo che... che quell'articolo parla di lui?-
- Potrebbe essere.- ipotizzò Alis - Ammesso e non concesso che abbia davvero qualcosa a che fare con quegli avvenimenti.-aggiunse, infilandosi nel sacco a pelo.
- Già, e magari ha ammazzato lui tutta quella gente...- ridacchiò Jo, incredulo, sistemando sul pavimento il proprio sacco a pelo.
Nessuno gli andò dietro, e smise quasi subito.
- Cosa?- esclamò - Andiamo, dite sul serio?-
- A parte il fatto che finora hai parlato solo tu...- disse Xander, che ancora non aveva iniziato a sistemare proprio niente - ... comunque potrebbe essere, non ti sembra?-
- Secondo Xander ha affrontato quei... cos'erano?- chiese Nadine, aggrottando la fronte.
- Demoni Scheletro.-
- Ecco, appunto... non pensi che possa essere in grado di fare un... macello come questo?- osservò, sollevando una delle immagini che avevano stampato poco prima.
- E sarebbe stato mandato a proteggere lui?- chiese Jo, facendo un cenno verso l'amico - Beh, chiunque siano questi tizi del Sommo Coso, non mi sembrano molto intelligenti a spedirlo qui...-
- Piantala, Jo.- sbuffò Nadine - Non eri tu a dire che ti faceva paura?-
- Sì, ma questo era prima di sapere cosa faceva qui!- esclamò - Ora stona col personaggio!-
Alis sbuffò, togliendosi gli occhiali.
- Cresci, Jo.-
- Cosa? Ma...-
- Sentite, ora suggerisco di andare a dormire.- intervenne Nadine, interrompendolo - Domani proverò a parlarne con lui, e vedremo cosa mi dirà.-
- Vuoi parlargli?- brontolò Jo, inacidito - E cosa gli dirai? "Ehi, ciao Timmi, come va? Senti, volevo chiederti se per caso quando avevi quattro anni hai ammazzato un po' di gente". Insomma, è ridicolo! E poi, aveva quattro anni! Come fa un bambino a...-
- Jo, vuoi stare zitto?- sbottò Nadine, scocciata - Voglio solo provare a farci due chiacchiere. Forse è un musone e un maleducato, ma non mi sembra una persona tanto irragionevole.-
- Io dico che è una pessima idea.- brontolò Jo.
- Si, beh...- disse Nadine - Avrei una gran voglia di risponderti, ma adesso ho troppo sonno per farlo. Quindi, mettiti a dormire e piantala di rompere, d'accordo?-
Ma Alis scosse la testa.
- No. Non siamo d'accordo.- disse - Non puoi restare da sola con lui... è una cosa troppo grossa, questa. A prescindere da tutto, non è come parlare del traffico.-
- E allora cosa proponi?- chiese Xander.
Lei ci pensò su un attimo prima di rispondere.
- Potremmo... portarlo al parco.- decise - Un luogo pubblico sarà più sicuro... e noi ci apposteremo lì vicino. Così non si sentirà pressato da troppe persone, e nello stesso momento seguiremo la conversazione in tempo reale. Che ne dite?-
Jo e Xander si scambiarono nuovamente un'occhiata perplessa.
- Ehm...- fece Xander - E... se dovesse... ecco... incavolarsi?-
- Allora lo prendo a ceffoni.- rispose senza esitazione Nadine - Vedrai come si calma...-
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