Cap. 45: L'infermiera
Lasciato il lago, Timmi e Xander ripresero subito la marcia, evitando i percorsi più rischiosi e scegliendo le strade secondarie, meno battute e difficili ma più sicure, lontane dalla vista. Evitarono così di incontrare demoni e di combattere, anche grazie a Timmi stesso che, affidandosi alle sue nuove capacità, riuscì a prevedere gran parte dei pericoli prima che fosse troppo tardi. Si fermarono un'altra volta dopo un paio d'ore di marcia, e solo perché trovarono qualcosa di veramente impressionante.
Sembrava una specie di gigantesca sfera, ma fatta completamente d'acqua, sospesa a cinque metri da terra. Somigliava quasi ad una boccia per i pesci, anche se non poggiava su niente di solido e non era fatta di vetro; aveva un diametro di una ventina di metri, come minimo, e dentro, esattamente nel c'entro, c'era un ammasso di strani involucri bianchissimi, simili a giganteschi palloni da spiaggia candidi. Ad occhio e croce erano una dozzina circa.
- Che roba è?- chiese Xander.
- Non lo so.- rispose Timmi - Ma qualsiasi cosa sia, ha richiesto un incantesimo d'acqua degno di Cannella, credimi.-
- Chi?-
- Una Custode dell'Eden, quella dell'acqua.- si avvicinò lentamente al lago sferico, osservando con attenzione le strane palle nell'acqua - Voglio capire che roba è... Donovan, procura una corda lunga e legala stretta da qualche parte.-
- Agli ordini...-
Con la magia creò quanto richiesto e poi la legò saldamente attorno al tronco di un albero, mentre il mezzodemone prendeva l'altro capo e se lo assicurava alla vita, dopo essersi messo una pietra affilata tra i denti.
- Che intenzioni hai?- gli chiese.
- 'oglio 'ntha'e 'ell'a'ua fe' 'aire 'osa 'ahho è 'uella 'oba.- rispose, la voce corretta dal sasso che aveva in bocca.
- Eh?- chiese Xander, che non aveva capito quasi niente.
Lui non rispose prima di essersi tolto di bocca l'arma improvvisata.
- Ho detto che voglio entrare in acqua e... bah...- grugnì, facendo un gesto scocciato con le mani e allontanandosi - Torno subito.-
Con un solo salto entrò nell'acqua. Per un istante Xander credette che sarebbe caduto fuori per effetto della forza di gravità, ma dentro quella strana sfera le leggi fisiche parevano annullate, perché continuò a nuotare verso il centro come se niente fosse, e con poche bracciate raggiunse le strane palle rinchiuse là dentro. Le studiò per un po', poi ne afferrò una e la rigirò nell'acqua, provocando un certo rimescolarsi delle alte. Rimase immerso nel liquido a studiare quella cosa per tanto di quel tempo che, per un secondo, Xander temette che potesse annegare, ma alla fine ritornò verso di lui e mise la testa e il torso fuori dall'acqua, reggendo la palla bianca con le braccia.
- Credo di aver capito.- disse, apparentemente incurante del fatto che il suo corpo era per metà immerso in una sfera d'acqua a cinque da terra, mentre il lungo codino gli sgocciolava a terra - Questo coso è un uovo.-
- Un uovo?- ripeté il mago, stupito - E quale gallina l'ha deposto?-
- Oh, non credo che ne esista una col culo così grosso...- rispose - Comunque, credo che siano uova di pesce.-
- E allora cosa devo cercare, un tonno gigante?-
- Vuoi piantarla di sfottere e starmi a sentire? Ti ricordo che c'è un calamaro grosso come il Titanic, qui in giro!-
- Quindi sono sue?-
- C'è un modo solo per scoprirlo.- rispose il mezzodemone, lanciandogli quello che reggeva tra le braccia.
Lui lo afferrò al volo (era stranamente leggero, più di quanto non immaginasse, oltre che viscido e molle) ma la sorpresa lo sbilanciò e cadde a sedere, mentre Timmi rientrava nell'acqua, ne usciva con un rapido guizzo ed atterrava a terra.
- Posalo.- gli disse, strizzandosi il codino - Ora vediamo cosa c'è dentro.-
Con la pietra incise un solco nel guscio. All'interno, ancora in via di sviluppo, c'era quello che sembrava un grosso calamaro. O meglio, grosso rispetto a quelli che generalmente Xander era abituato a vedere. Sicuramente per un calamaro gigante quello era molto piccolo.
I suoi organi erano perfettamente formati, e palpebre semitrasparenti si tendevano sui suoi occhi, grossi come la mano di Xander. I tentacoli erano talmente esili che quasi non si vedevano, contro lo sfondo bianchissimo dell'uovo.
- Okay, quindi abbiamo appurato che queste uova sono proprio del Kraken...- disse Timmi, aggrottando le sopracciglia - Però qualcosa non va. Non è come dovrebbe essere.-
In effetti, Xander non aveva mai visto un Kraken (al porto c'erano solo Timmi e Nadine, quella sera), ma dubitava seriamente che la sommità della loro testa terminasse in quello che sembrava un pungiglione affilato, o che le creste ai lati del capo fossero di osso, come in quel caso. E, vicino al becco, c'era una specie di aculeo che normalmente, di questo era quasi certo, non avrebbe dovuto esserci.
- Cosa gli è capitato?- chiese.
- Boh.- rispose Timmi - Dev'essere una qualche specie di mutazione, o che so io...-
- Magari è una conseguenza della cena a base di rifiuti tossici.- suggerì il giovane mago.
- Può darsi.- concesse Timmi, rialzandosi - Probabilmente, quest'affare è una specie di gigantesca incubatrice per Kraken mutanti.-
Dietro di loro risuonò un tremendo ruggito acuto e gutturale, che fece sussultare Xander.
- E questa dev'essere l'infermiera.- aggiunse il mezzodemone, girandosi.
***
Sembrava una specie di incrocio tra un gigantesco pollo e un serpente rugoso. Era grosso almeno il doppio di Timmi, coperto da brutte scaglie color muschio marcio. La pelle era talmente grinzosa che gli pendeva dalle braccia e dal collo, piuttosto lunghetto, in flosce cortine frastagliate e ballonzolanti; le mani dalle lunghe dita gli terminavano in artigli uncinati neri come la pece, e le zampe posteriori erano simili a quelle di un dinosauro in miniatura. La coda, invece, era lunga e affusolata, ben dritta dietro le sue spalle, così da garantire il suo equilibrio mentre avanzava verso di loro. Sulla schiena ricurva gli correva una bassa pinna dorsale scheggiata.
- Credevo che le infermiere indossassero quegli orridi zoccoli asettici.- disse piano Xander, indietreggiando di un passo.
- E io credo che dovremo farlo fuori e liberarci di questi mutanti.- sbottò Timmi, stringendo i pugni e rannicchiandosi su se stesso come un animale pronto ad attaccare.
- E con cosa?- chiese Xander - Io sono un novellino con la magia, e tu non hai più la tua Fiaccola!-
- Pensi che la mia vita dipenda da venti centimetri scarsi di netrio?- sbuffò il mezzodemone - Caschi male, bello... ora i faccio vedere cosa so fare!-
Il mostro, intanto, si era avvicinato abbastanza a loro da lanciarsi all'attacco, e con un balzo fu letteralmente sopra le loro teste. Istintivamente Xander si lanciò di lato, ma Timmi invece si sdraiò a terra, puntò le gambe e, sfruttando lo slancio preso dalla creatura, riuscì a scaraventarlo dietro di sé, facendolo atterrare a terra bruscamente.
Il mostro strisciò per qualche centimetro prima di riuscire a piantare gli unghioni nel terreno e a fermarsi. Un istante dopo prese ancora slancio e afferrò il mezzodemone, che si era rialzato, prima che potesse gettarsi nuovamente a terra. Rotolarono avvinghiati per qualche secondo, mentre Xander cercava di capire quale dei due fosse quello da colpire: era tutto un agitarsi di membra indistinte, ed era difficile dire chi fosse uno e chi l'altro.
Alla fine Timmi fu spalle al suolo, mentre il mostro tentava di azzannarlo con i denti piccoli ma acuminati. Xander non perse un istante e lo colpì con due sfere di fuoco, facendole più calde possibile. L'essere sussultò e lanciò un verso stridente per il dolore, ma non sembrò accusare un danno particolarmente grave. Ad ogni modo, si distrasse per un tempo sufficiente da permettere a Timmi di colpirlo al mento con un tale pugno da staccare la testa ad un normale essere umano.
Il mostro fu momentaneamente disorientato, così lui poté sgusciare via, rotolando su un fianco. Purtroppo però era ancora legato alla corda e quella, mentre lui e il mostro combattevano, aveva finito con l'avvinghiarsi attorno al corpo della creatura, col risultato che lui non riuscì ad allontanarsi granché.
- Cazzo...- sbottò, strattonando la fune.
Il mostro ruggì e calò la muscolosa zampa anteriore, colpendolo al volto e gettandolo a terra. Xander, senza più riflettere, saltò sulla schiena di quella creatura, stringendogli le braccia attorno al collo, e la bestia si inarcò furiosa, ruggendo e tentando di scrollarselo di dosso. E infatti, un istante dopo Xander si ritrovò a terra, mentre il mostro gli sbraitava contro, guardandolo con i piccoli occhi acquosi.
Timmi gli saltò addosso a sua volta, avvinghiandosi con le gambe al collo della creatura, e gli tenne la testa con le mani, coprendogli gli occhi. I due lottarono con quanta più forza avevano in corpo, il mezzodemone che cercava di non cadere, la creatura che invece faceva di tutto per toglierselo di torno.
Il ragazzo, intanto, si tirò in piedi e cercò di pensare a qualcosa: se fossero riusciti a fermarla per il tempo necessario a farla fuori...
- Aprigli la bocca e tienila ferma!- esclamò - Mi è venuta un'idea!-
- Sicuro, come no!- gridò Timmi, arrabbiato, lottando per non cadere - E poi cos'altro, ti preparo la colazione?-
Comunque, sforzandosi come meglio poteva, riuscì a costringere le mascelle del mostro ad aprirsi, anche se quello alzò le proprie, di mani, per forzare la morsa delle gambe dell'avversario.
Xander non gli diede tempo di fare niente, perché puntò le braccia e raccolse le forze, mirando alla bocca spalancata del mostro.
- È ora della grigliata!- esclamò, lanciando una nuova palla di fuoco.
La magia penetrò fin nell'esofago della creatura, causando una piccola esplosione all'interno della sua gola; il mostro non poté far altro che emettere un verso soffocato per il dolore e portarsi le mani al collo, facendo uno scatto con la schiena così repentino da disarcionare finalmente Timmi.
- Donovan, un'arma!- gridò questi, rialzandosi in fretta.
Rapido come un fulmine, il mago creò una spada che lanciò all'amico, il quale la afferrò al volo e, mentre la bestia si voltava di nuovo verso di lui spalancando le fauci tumefatte e sguainando gli artigli, gliela piantò sotto lo sterno. Poi, altrettanto rapidamente, la estrasse con una piroetta e colpì l'avversario dritto al collo, recidendogli la testa.
***
La bestia cadde a terra, sconfitta e inoffensiva, mentre il mezzodemone si raddrizzava, passandosi un braccio sulla fronte come se volesse asciugarsi il sudore (in realtà, tra la sporcizia del sottobosco e l'acqua con cui era ricoperto, il sudore era proprio l'ultimo dei problemi).
- Uff...- ansimò Xander - Bel lavoro di squadra, eh?-
Timmi soppesò un istante la spada, poi fece un grugnito sarcastico.
- Lavoro pessimo, magari.- sbottò, gettando l'arma a terra - Quest'aggeggio è troppo leggero, se la usassi in un vero duello si spezzerebbe di netto in due. Inoltre, è sbilanciata verso l'elsa, per non parlare del fatto che è anche sproporzionata...-
- Oooh, la prossima volta lo fai tu, allora!- esclamò seccato Xander, mentre l'amico scioglieva la corda.
- Io non sono un mago, non so creare!-
- E allora non ti lamentare se quello che faccio non ti piace!-
Timmi si tolse la mitena dalla mano destra e cominciò a risucchiare l'immensa sfera d'acqua, con tutte le uova al suo interno, nel vortice di fuoco magico.
- Io sono il tuo maestro, mi lamento quanto mi pare!- sbottò in risposta - Se non riesci a fare delle magie decenti, sono io a perdere la faccia davanti ai miei capi, al Sommo Concilio! Che figura di merda mi fai fare, Donovan?-
- E da quando ti importa?-
- Non perdere tempo con i dettagli!- esclamò, rimettendosi la mitena.
- Certo, sono dettagli quando fa comodo a te, eh?- grugnì Xander, mentre ricominciavano a camminare.
Continuarono così per un po', punzecchiandosi per il resto della strada.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top