Cap. 36: Il mostro interiore

Un rumore potente e ansimante, prodotto da due immensi polmoni al lavoro, era l'unica cosa che rompeva il silenzio altrimenti assoluto che era calato lì attorno.

Xander si mise cautamente in piedi, guardandosi intorno alla ricerca di Kyle o di Timmi, senza tuttavia vedere nessuno tranne Nadine al suo fianco che si rialzava e Jo che aiutava Alis, cercando di tranquillizzarla nonostante il tremito che gli pervadeva la voce. La nube terrosa era troppo densa, e riusciva a scorgere ben poco oltre ai suoi amici, nelle sue immediate vicinanze.

- Cosa accidenti è successo?- chiese, le orecchie che fischiavano leggermente dopo l'esplosione di poco prima - Dove sono Timmi e Kyle?-

- Io non... oddio...- sussurrò Nadine, trattenendo il respiro.

Seguendo il suo sguardo, Xander vide cosa l'avesse spinta a parlare in quel modo e inorridì. Alis lanciò un altro grido e Jo imprecò ad alta voce.

La polvere si stava finalmente posando, e ora riusciva a vedere.

Un essere mostruoso cercava di sfilare il braccio dal terreno crepato, nel quale era affondato fino al gomito. Aveva la pelle coriacea, fatta di scaglie nere dalle sfumature giallastre e cupe.
Il muso allungato e robusto si apriva in un ringhio animalesco pieno di denti affilati, zanne inquietanti di un predatore immenso. Era un rettile, ma aveva anche un aspetto vagamente umano e muscoloso.

Il suo corpo era possente e proporzionato, dalle forme nette e definite, con spalle larghe e fianchi stretti; le braccia, lunghe e potenti, terminavano in cinque artigli dall'aria minacciosa.

Qualunque cosa fosse aveva un aspetto spaventoso e feroce ma l'espressione, per quanto animalesca potesse essere, non riusciva a nascondere completamente una vaga traccia dell'umano che fino a pochi minuti prima era stato lì con loro.

Non c'erano dubbi: il demone dentro Timmi era uscito.

Con un ringhio e un rumore di pietre spezzate, riuscì infine a sfilare il braccio dal suolo, e si erse in tutta la sua statura, che superava i tre metri. Sulla sua schiena correva una fila di sottili placche triangolari piuttosto piccole ma affilate, che terminavano a metà della lunga coda guizzante, la quale si protendeva fino a terra. Le gambe, dritte e robuste, terminavano in tre artigli neri per piede, due nella parte davanti, il terzo che usciva da tallone, favorendo l'appoggio.

Era enorme, tremendo.

- Oh... oh... oh...- gemette Alis, rannicchiandosi dietro Jo.

Il mostro si voltò lentamente verso di loro, scrutandoli con i suoi feroci occhi arancioni, splendenti come fuoco.

- Per... l'amor...- mormorò a stento Xander, la gola secca.

Il mostro fece qualche passo verso di loro, senza fretta e senza cambiare espressione. Sembrava rendersi conto a malapena di dove fosse in quel preciso momento.

- Timmi...- disse Nadine, muovendo appena mezzo passo indietro - Timmi, io... lo so che mi senti. Dai, è come... come quella volta all'ospedale, ti ricordi? Mi avevi atterrata, stavi per uccidermi, ma all'ultimo minuto ti sei fermato!-

Il mostro si voltò verso di lei, arricciando ulteriormente il labbro superiore. Un ringhio basso e prolungato uscì dalla sua gola, mentre i suoi pugni si serravano.

- Mi hai detto che avevi paura del tuo demone.- proseguì la ragazza, imperterrita - Che non volevi usarlo mai. Io ti ho detto che eri uno stupido, che potevi fermarlo! Dai, reagisci!-

Per qualche attimo il tempo parve fermarsi, mentre Nadine e il mostro che per tutto il tempo era vissuto nel loro amico si fissavano negli occhi. Nessuno osava dire nulla, o muovere un solo muscolo. La scena si era come cristallizzata, e sembrava dovesse durare in eterno.

Poi, lentamente, la creatura dischiuse leggermente la bocca, esalando un breve, vibrante respiro.

- Voi...- mormorò - Siete... amici?-

Aveva una voce profonda e molto, molto rauca. Era come se due persone diverse parlassero contemporaneamente in un vecchio microfono malfunzionante.

- Sì!- esclamò subito Jo - Sì, sì! Amici! Amici tuoi!-

- Timmi, ci conosci!- esclamò Xander - Dai... mi hai insegnato a usare la magia!-

Il grosso rettile lo guardò per un momento, poi riportò la sua attenzione su Nadine. Lei gli restituì lo sguardo, accennando un sorriso.

- Lo sai chi siamo.- disse - Non ci farai del male, vero?-

Di nuovo, il mostro tacque, limitandosi a fissarla. La ferocia era scomparsa dalla sua espressione, e ora sembrava solo confuso.

- No.-

Il demone cadde in ginocchio e prese a tremare. In pochi istanti il suo corpo si era rimpicciolito, i capelli erano ricresciuti, il muso si era accorciato e la pelle aveva riacquistato colore, mentre ricomparivano i vestiti. Ansimando, Timmi si rialzò barcollando lievemente. La maglietta gli pendeva dalle spalle, completamente distrutta dalle bruciature, e mentre si rialzava gli scivolò via, rivelando la manciata di cicatrici che aveva sul busto.

- Timmi!- gridò Nadine, correndo ad abbracciarlo.

Lui per poco non cadde a causa dello slancio della ragazza, ma riuscì a riprendersi facendo un passo indietro, e ricambiò l'abbraccio mentre lei gli singhiozzava addosso. Xander esalò un sospiro estremamente sollevato, le gambe tutte molli, mentre Jo e Alis, ancora sconvolti, fissavano l'amico appena tornato in sé.

- Timmi...- mormorò Alis - Tu stai... stai bene?- chiese.

Lui annuì sopra la spala di Nadine.

- È... tutto a posto.- biascicò con voce roca - Va tutto bene... Kyle è... è scappato... quel pezzo di...-

Xander gettò un'occhiata a Jo e Alis: ancora non davano segno di volersi muovere, turbati quanto lui da quello che era appena successo. D'altra parte, qualcuno doveva pur fare la prima mossa.

Inspirando a fondo, si fece coraggio e si avvicinò, andando a battergli un pugno sulla spalla.

- Non farlo mai più!- sbottò - Mi hai fatto prendere un colpo!-

Timmi fece un sorriso tirato.

- Beh... scusa se ho urtato la tua sensibilità...-

Xander ridacchiò, anche se non si sentiva molto allegro. Tuttavia, quel breve scambio di battute pareva aver rassicurato Alis e Jo, che si avvicinarono di qualche passo. Il ragazzo raccolse addirittura la maglietta da terra e la rese al suo proprietario.

- Grazie.- disse Timmi, prendendola, quando Nadine si fu separata da lui - Donovan... ti spiacerebbe...-

- Nessun problema.-

La prese e la riparò in un attimo, usando la magia, facendola tornare come nuova.

- Bene.- disse il mezzodemone, rimettendosela. Raccolse il gilet e il suo zaino, poi si voltò a guardarli, con aria colpevole - Mi spiace. Ero proprio arrabbiato. Non sarei riuscito a trattenermi a lungo comunque. Non volevo spaventarvi.-

- C'è mancato poco che attaccassi anche noi.- sbuffò Jo, evidentemente incapace di trattenersi.

Alis gli diede uno spintone, ma Timmi la guardò serio e scosse la testa.

- No, io... non volevo farlo. Cioè... non è che connettessi troppo, ma... ma non credo che l'avrei fatto.-

Xander rimase basito.

- Ehm... ma tu... avevi detto di non riuscire a...-

- Questo quando ancora avevo paura di me stesso.- spiegò - Ora so di non aver mai fatto male a nessuno che non lo meritasse...- ridacchiò, quasi non riuscisse a credere a qualcosa - Impensabile... non stavo uccidendo mio fratello, quella notte... cioè, sì, ma... perché cercavo di fermarlo. Volevo fermarlo!-

Rise ancora, come se gli fosse capitata una fortuna insperata. Jo, decisamente sgomento per l'accaduto, andò ad osservare il foro lasciato nel terreno da Timmi.

- WOW!- esclamò, guardando giù - È profondissimo!- si voltò verso Timmi, gli occhi sgranati - Ma come hai fatto? Sei fortissimo!-

- Oh... non credo sia tutto merito della mia forza fisica.- disse, avvicinandosi e scrutando il buco.

- E allora come ci sei riuscito?- chiese Xander, sorpreso: era davvero profondo, ma soprattutto era scavato nella roccia, non nel terriccio.

Timmi fletté leggermente il braccio sinistro con aria pensierosa, come se cercasse di ragionare. Anche per lui era di certo una novità.

- Non... non sono sicuro.- rispose - Credo che c'entri Riflusso. È tutto il mese che lo carico con Risucchio, e ancora non l'avevo svuotato. Forse tutta l'energia assorbita si è concentrata nel pugno, quando ho attaccato. Se avessi preso Kyle gli avrei fatto parecchio male.- si grattò la testa - Certo che è un bel macello, per una quantità così piccola...-

- Piccola?- ripeté Alis, quasi isterica - Piccola? Timmi... ti rendi conto del macello che hai scatenato con un solo pugno?-

- Sì... l'energia accumulata deve essersi trasformata in energia cinetica, e questo ha scatenato l'esplosione.- spiegò, scuotendo la testa - Non credevo di...-

- Sanguini.- lo interruppe pacata Nadine, indicando il suo braccio sinistro.

- Che?- chiese lui, guardando: un taglio superficiale ma lungo si apriva sulla pelle, facendo uscire qualche goccia di sangue.

- Non te n'eri accorto?- chiese Jo.

- No.- rispose Timmi, guardando la ferita con interesse - Quando combatti l'adrenalina ti entra in circolo... ti rende meno sensibile al dolore.-

- Vieni qui, signor insensibile...- sbottò Nadine, che aveva appoggiato lo zaino a terra e stava frugando alla ricerca di qualcosa. Ne uscì con del disinfettante e del cerotto spray - Devo pulirti il taglio.-

- Come hai fatto a ferirti?- chiese Alis, mentre l'amico si sedeva a terra per farsi medicare.

- Probabilmente mi sono graffiato mentre affondavo il braccio nel terreno.- rispose lui, stringendosi nelle spalle.

- Per me, dovresti preoccuparti di più.- osservò Nadine.

- Perché?-

- Perché il demone sarà anche molto forte, ma non è invincibile.- rispose - E le ferite che subisce lui, le subisci ovviamente anche tu, ovviamente.-

Seguì un istante di silenzio, durante il quale tutti rimasero a pensare alle implicazioni di quelle parole.

- Scusate, ma... non dovremmo allontanarci?- chiese Jo, all'improvviso.

- Perché?- disse Xander.

- Beh... Kyle ormai sa che siamo qui... se dovesse tornare...-

- Anche se devo stranamente darti ragione riguardo al rimetterci in marcia, spostarci non cambierebbe niente, non nel senso che dici tu.- lo interruppe Timmi, rialzandosi, il braccio ora medicato - Lui ci segue usando la Fornace. Se sapeva prima dove siamo, lo saprà anche tra un'ora.-

- Okay...- sospirò Jo - E con Ducan, che si fa?-

Timmi rimase in silenzio qualche minuto, scrutando nel vuoto.

- Ehi?- lo chiamò - Sei vivo o fai finta?-

- Scusa, Jo...- disse Timmi, uscendo da una profonda fantasticheria - Ma credo che, con Kyle così fuori di testa, il caro signor Ducan al confronto sia un problema da niente, ormai.-

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