Cap. 35: Il sigillo spezzato
Nadine afferrò Xander per un braccio, spiccando un balzo all'indietro e trascinandolo a terra con sé.
In quell'istante successero molte cose insieme: una folata di vento potentissima spazzò il terreno, sollevando nuvole di polvere e facendo frusciare furiosamente le chiome degli alberi; Kyle gridò il nome del fratello, indietreggiando di un passo; Alis lanciò uno strillo acutissimo e Jo la prese e la trascinò a terra, accanto agli amici; Timmi gridò con quanto fiato aveva in corpo e la terra prese a tremare violentemente, mentre lui cadeva in ginocchio.
Dal suo corpo schizzarono sottilissime saette luminose, gialle e rosse, spaccando il suolo lungo la loro traiettoria.
I sassi e le pietre sollevati non ricaddero a terra, ma galleggiarono pigramente lì attorno, vorticando attorno a Timmi.
Sul suo corpo, sotto la maglietta, presero forma delle sagome luminose simili a catene infuocate, che brillavano così intensamente da bruciare la stoffa.
Un istante dopo si udì un rumore fracassante, come di un vetro che si rompe in vari pezzi, e la sagoma svanì subito. Una forte, inquietante luce nera che oscurò tutto prese a risplendere dal corpo di Timmi. Ci fu un'esplosione, e i sassi e la ghiaia che vorticavano si dispersero in ogni direzione, insieme a un'enorme nuvola di polvere.
Quando trovò il coraggio di alzare la testa, Xander vide Kyle saltare e rotolare per evitare i colpi di una figura massiccia, nera e feroce.
L'artigliato arto sinistro del mostro prese a brillare di una luce fiammeggiante; l'essere cercò di colpire Kyle con un pugno, che lo mancò di un soffio e andò a conficcarsi nel terreno, producendo una seconda, violentissima esplosione, molto più forte della prima.
La polvere ricoprì tutto, costringendo Xander a riabbassare la testa.
***
Nei candidi corridoi marmorei del palazzo del Sommo Concilio risuonava unicamente il suono dei passi di Skin, mentre quest'ultimo si dirigeva verso la sala delle riunioni. Era stato convocato d'urgenza, a quanto pareva da Daniel in persona, per un compito ignoto, ma la fortuna aveva voluto che si trovasse già nei paraggi, nell'ampia biblioteca a ripassare alcuni incantesimi di localizzazione. Dopotutto, erano la sua specialità.
Attraversando un crocicchio di corridoi si imbatté in un uomo alto quanto lui. Era più sottile e più magro, ma comunque proporzionato, e una disordinata zazzera castana gli copriva la testa. I suoi vispi, brillanti occhi blu elettrico mandavano scintille vivaci, mentre un vago sorrisetto gli increspava le labbra. Come spesso succedeva, i suoi abiti erano sporchi di terra ed erba, e aveva dei rametti tra i capelli, tipici di chi passa molto (se non troppo) tempo tra i boschi.
Mentre camminava faceva rimbalzare pigramente una pallina di gomma rossa, seguendone i movimenti senza mai perderla di vista e recuperandola al volo ogni volta.
- Ciao Trys.- lo salutò cautamente Skin, tenendo a sua volta d'occhio la piccola palla - Cos'è?-
- Skin...- rispose lui, affiancandolo - Ti piace il mio ninnolo? L'ho scambiato con un ragazzino per una fiala di Idropiro.-
- Ehm... Trys... le fiale di Idropiro sono classificate come Pozioni Piriche di Prima Classe... possono maneggiarle solo quelli che hanno un'apposita autorizzazione, come noi.-
- Sì, gliel'ho detto infatti.- rispose tranquillamente Trys - Per questo mi sono raccomandato che non la bevesse.-
Skin decise di non insistere, così come decise di non voler sapere perché avesse deciso di scambiare una pozione del genere per una pallina di gomma.
- Dov'è il tuo compare?-
- Arriva. Non so perché, ma ha detto che voleva "respirare". Eppure c'è tanta aria in giro, no?-
Ancora una volta, Skin tacque: di certo non se la sentiva di biasimare Darth se aveva voluto allontanarsi cinque minuti da lui. Trys sapeva essere estenuante.
- Hai idea del perché Daniel ci abbia chiamati?- chiese invece.
- No.- rispose lui, lanciando la pallina verso il fondo del corridoio, facendola rimbalzare un po' ovunque - Deve essere qualcosa di grosso però... ha convocato anche Raven oltre a noi tre, e a quello che ho capito c'entra la missione di Timmi. Chissà, magari vuole che gli portiamo il dentifricio... non ha voluto prenderlo, il mio. Pensa, era quello alla lumaca...-
- Trys, falla finita...- sospirò Skin, già sfinito - Non sono Darth... io non so gestirti.-
Continuarono a camminare in silenzio, fino a quando non raggiunsero la loro meta, dove trovarono ad attenderli tre persone.
La prima era una donna, dalla pelle candida e i lunghi capelli corvini. I suoi occhi azzurrissimi seguirono il loro ingresso senza manifestare emozioni, le braccia incrociate sul petto.
Indossava un semplice abito grigio chiaro dal taglio obliquo e stivali di cuoio. Sobria ma elegante al tempo stesso, come sempre.
Il secondo era invece un uomo, un po' più basso di tutti loro, ma dalle spalle larghe quanto quelle di Skin. Aveva i capelli rossi, lunghi fino alle spalle, e profondi occhi azzurro intenso. Quando li vide entrare sorrise a Skin, facendogli un cenno, e diede una pacca a Trys mentre passava.
Indossava pantaloni neri e una maglia grigia sotto un giubbotto di pelle, motivo per il quale solitamente veniva scambiato per un motociclista. Appesa alla schiena portava una spada a una mano e mezza, sulla cui guardia era inciso uno spicchio di luna.
Il terzo uomo era un po' discosto da tutti loro, e gli dava le spalle apparentemente perso nei propri pensieri. Come Darth era vestito di nero, anche se indossava una semplice maglia e dei pantaloni leggeri. I suoi capelli, candidi nonostante l'età poco superiore ai trent'anni, risaltavano tantissimo.
Il suo nome era Daniel, ed era il Custode della Vita.
- Ciao.- disse Darth - Aspettavamo giusto voi.-
- Cosa succede?- chiese Skin, facendo un cenno al Templare e guardando Raven.
La Valchiria scosse la testa, senza distogliere lo sguardo da lui.
- Non ci è stato ancora riferito.- rispose nel solito tono misurato che, chi la conosceva bene, si aspettava da lei - Riteneva necessario aspettare voi.- e accennò a Daniel.
- Si tratta di Timmi.- disse questi, senza girarsi.
Skin gemette ancora: Timmi era un ottimo elemento, oltre che un bravo ragazzo, ma aveva la tendenza a isolarsi e a finire di conseguenza nei guai. Nonostante, questo, comunque, era raro che avesse bisogno di un aiuto collettivo: il Pentacolo veniva convocato solo in casi eccezionali.
- Cos'è successo?- chiese Darth, guardando la nuca del Custode dell'Eden.
Quello sospirò, scuotendo la testa.
- Vorrei saperlo. Ho sentito il suo sigillo rompersi, e questo mi preoccupa.-
- Cosa?- esclamò Darth - Si è rotto... porca miseria!-
- Tutto qui?- chiese Trys, facendo rimbalzare un paio di volte quella sua dannata pallina - Beh, se è questo il problema posso portargli un po' di colla... anzi, del sigillante. Del sigillante per il sigillo. Così lo sigilliamo. Sigilliamo il sigillo con del sigillante. A proposito, chi ha un gelato? Mi va un gelato.-
Nessuno lo degnò di una risposta.
- E i ragazzi che erano con lui?- chiese Skin, ripensando ai quattro che aveva visto giorni prima.
Daniel scosse la testa.
- Non ne ho idea.- ammise in tono amaro - Voglio che andiate immediatamente sull'isola e che cerchiate di capire che succede. La cosa si sta facendo molto più pericolosa di quanto avessi previsto. Vi fornirò un modo per raggiungerla in fretta, e al diavolo le procedure. Me la vedrò io con Gabriele.-
Darth annuì e si voltò, pronto ad andare a prendere le sue cose, seguito da Skin. Raven e Trys, tuttavia, non si mossero.
- Cosa c'è?- chiese Darth.
- Cosa vuoi dire, Danny?- chiese Trys, aggrottando la fronte - In che senso, "si sta facendo più pericolosa di quanto avessi previsto"?-
Il suo tono non suonava particolarmente arrabbiato, ma all'improvviso stava strizzando la pallina di gomma tra le mani, e si era totalmente dimenticato del gelato. Darth, che lo conosceva da più tempo di quanto amasse ammettere, sapeva che quelli erano pessimi segnali.
- Trys?- gli disse, mettendogli una mano sulla spalla - Non ti arrabbiare. Amici sì, ma è comunque un Custode dell'Eden.-
Trys lo ignorò, continuando a fissare la schiena di Daniel.
- Cosa sta succedendo, signore?- chiese Raven, più calma del compagno - Come mai parla in questo modo?-
Lui sospirò.
- Okay... vedrò di spiegarmi in fretta. Ricordatevi solo questo: quando sarete sull'isola, non fatevi mai vedere, tranne in caso dovessero aver veramente bisogno di aiuto. Osservateli da lontano. Fino a quando Timmi manterrà il controllo e rivolgerà i suoi poteri solo contro i demoni, tenendo i ragazzi al sicuro, restate nell'ombra. Se invece dovesse attaccarli, o mostrare qualsiasi sintomo di pazzia, fate il possibile per fermarlo. Per il resto, rivelatevi solo quando sarà il momento di evacuare l'isola, se ci fossero altri problemi ci penserò io.-
- Cosa vuoi dire?- chiese Skin, inarcando un sopracciglio - Perché tutte queste premure, Daniel?-
Lui sospirò.
- Perché la missione non riguarda tanto Xander Donovan quanto Timmi.-
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