Cap. 27: Regali e zanne

I Demoni Scheletro uscirono da dietro le siepi più vicine o strisciarono attorno al tronco dell'albero, emettendo versi striduli e acuti dalle loro bocche ghignanti, mentre le creature che Kyle aveva sguinzagliato loro contro completavano l'accerchiamento, bloccandogli ogni via di fuga.

Erano stati stretti all'angolo, sotto l'albero più vecchio del parco, al buio e da soli. Non avevano altra scelta se non cercare di tenere duro.

- Abbiamo smesso di correre.- dichiarò Xander, sconfitto e sudato - Ora non si va più da nessuna parte.-

- Va bene...- disse Nadine, riprendendo la pistola e facendo del proprio meglio per mantenere la calma - Cerchiamo di... tenerli a bada il più possibile. Ho... ho avvertito Timmi... sta arrivando, dobbiamo solo resistere!-

Due Demoni Scheletri spiccarono un balzo verso di loro e Nadine gridò, facendo fuoco più per riflesso che per intenzione.
Anche così, dimostrò di avere una mira decisamente migliore rispetto a quella di Xander: colpì uno di loro alla testa, mentre l'altro proiettile finiva, per pura fortuna, nel punto esatto in cui si congiungevano le costole, quello che per un essere umano avrebbe potuto essere lo sterno, mandandolo in mille pezzi.
Tutti osservarono stupiti il mostro sfaldarsi e cadere.

- È... esploso.- osservò Alis, stupita.

- Non guardate me!- disse subito Xander.

- Dev'essere il loro punto debole.- disse Nadine, puntando freneticamente l'arma contro gli altri.

- Bene...- mormorò Xander - Adesso so dove colpirli...-

Ma non aveva ancora finito di parlare che i demoni ringhianti si lanciarono subito contro di loro, spalancando le fauci piene di schiuma rabbiosa.

- Per la miseria!- esclamò Xander, bloccandoli per un pelo con la magia protettiva, a metà del balzo.

Le due creature cozzarono sullo scudo, ruzzolando indietro e rialzandosi quasi subito, solo vagamente stordite e sempre più furiose, mentre i Demoni Scheletri continuarono ad avanzare e quello distrutto si ricomponeva. I mostri rossastri cominciarono a colpire lo scudo, che si scheggiò sempre di più, nel tentativo di liberarsi. Non avrebbe retto a lungo.

Erano troppi.

- Di questo passo siamo morti...- gemette Jo.

Xander non gli rispose, prendendo una decisione che Timmi gli aveva augurato di non dover mai nemmeno considerare in vita sua.

***

- Non tutta la magia è buona, immagino che tu lo sappia.- gli aveva spiegato, sdraiato sul proprio divano mentre lo osservava spostare con la forza del pensiero una sfera infuocata in giro per la stanza - C'è anche la magia nera, nel mondo.-

- Mh–mmh?- aveva grugnito lui, cercando di non perdere la concentrazione e, al tempo stesso, di seguire le sue parole.

- Non è consigliabile usarla.- aveva proseguito Timmi, raccogliendo da terra la propria lattina di Coca Cola - Tuttavia, è concesso, se si è alle strette.-

- Cosa?- aveva chiesto Xander, perdendo momentaneamente la concentrazione.

La palla di fuoco era a quel punto esplosa, spargendo fiammelle un po' ovunque. Per fortuna non prese nulla di infiammabile (Timmi aveva tolto di mezzo tutto tranne il divano), ma l'onda d'urto lo fece cadere a sedere.

- Già.- aveva proseguito lui, senza badare all'incidente e sorseggiando la Coca - Io so usarne un po'. Non tantissima, non sono un demone purosangue, e i miei poteri sono sigillati... ma qualcosina la so.-

- E perché me ne stai parlando?- aveva chiesto Xander, stupito, mentre si rimetteva in piedi.

- Perché potresti doverla usare.- aveva ammesso Timmi, alzandosi a sedere e posando la bibita - Ascolta...- aveva sospirato, guardandolo con aria rassegnata - Ora ti insegnerò una magia che, tra tutti noi che lavoriamo per il Sommo Concilio, so usare solo io. Non è di altissimo livello, ma ogni volta che la adopero mi stanco sempre parecchio, e questo è niente rispetto a ciò che potrebbe succedere a te. Tuttavia, è qualcosa che funzionerebbe anche con i Demoni Scheletro che ti danno la caccia. Io posso insegnartela, ma tu devi esserne sicuro.-

Xander aveva annuito lentamente, non del tutto certo di aver capito.

***

Si inginocchiò a terra, posando una mano sul terreno, e guardò Jo.

- Hai il tuo coltellino?- gli chiese.
Lui sgranò gli occhi.

- Come?- chiese - Il... mio coltellino? Adesso?-

- Dammi il tuo stupido coltellino, Jo!-

Sorpreso, l'amico prese il temperino dalla tasca e glielo lanciò. Xander lo prese al volo e, dopo un istante di esitazione si scoprì il polso e si tagliò la pelle.

***

Alis lanciò un gridolino, mentre Jo si lasciava sfuggire un'esclamazione. Nadine fu la sola che non disse niente, troppo impegnata a sparare per badare a lui.

Non era un taglio particolarmente lungo o profondo, ma si lasciò scappare ugualmente un gemito di dolore. Pose la mano a terra e un rivolo di sangue gli colò lungo il polso, scendendo giù fino al terreno.

- Xander...- gemette Nadine - Per l'amor di Dio... qualsiasi cosa tu voglia fare... falla ADESSO!-

- Sì... lo sto... facendo...- grugnì il ragazzo, a denti stretti.

Il flusso di sangue aumentò oltre il normale, e il rivolo si tramutò piuttosto in un rigagnolo rossastro che prese a scorrere rapidamente, bagnando la neve.

Sentì le forze diminuirgli bruscamente, e la testa che gli girava... il sangue continuò a scorrere, serpeggiando fino ai Demoni Scheletro che, apparentemente sorpresi, o comunque incuriositi, fissarono lo strano fenomeno. La scia color rubino poi si diramò in due direzioni diverse, e li circondò.

- Prendete questo!- sbottò Xander.

Sotto agli scheletri il terreno parve cedere e ritirarsi su se stesso, senza alcun preavviso, franando in una voragine che prima non c'era nemmeno; fiamme rosse e nere scaturirono dalla crepa, mentre uno ad uno i mostri cadevano giù. Due di essi riuscirono a saltare via, ma quasi tutti precipitarono nel baratro, stridendo e cercando disperatamente di aggrapparsi.

Nadine, Jo e Alis fissarono la scena con occhi sbarrati.

Non... ce la faccio... Pensò Xander, con la poca lucidità rimastagli.
Con uno sforzo immenso riuscì a fermare la magia, costringendola ad arrestarsi. La crepa si richiuse, frammento dopo frammento, restituendo al terreno la propria intatta compostezza come se nulla fosse accaduto.

Purtroppo, lui era prosciugato.

Sentiva di avere le vertigini, e piccoli brividi di febbre gli correvano sotto la pelle: nulla di inaspettato, essendo già successo quando era con Timmi, ma quella volta aveva aperto una voragine più piccola, e per meno tempo. Non sarebbe riuscito a ripetere la performance. Né a combattere più, probabilmente.

- Wow!- esclamò Jo, fissando il punto in cui i demoni erano spariti - Bel colpo!-

- Sì...- sbottò lui, ansimando - Però... ora sono... a pezzi.-

Aveva appena finito di parlare che il suo incantesimo difensore andò in frantumi e i mostri ripresero ad avanzare, imitati dagli scheletri ancora presenti. Lui non era più in grado di lottare, praticamente steso a terra senza forze, e ormai il cerchio si stava chiudendo.

- Dannazione!- esclamò Nadine in preda al terrore, puntando freneticamente la pistola.

Proprio quando cominciarono a vedere già le proprie lapidi balenargli davanti agli occhi, Timmi comparve praticamente dal nulla, balzando addosso a uno dei mostri rossi e scagliandolo contro l'altro con una sola spallata, spedendolo zampe all'aria assieme al compagno più vicino.

- Giù!- gridò lui, togliendo la mitena dalla mano destra, voltandosi verso gli scheletri.

I quattro si appiattirono al suolo e i due scheletri rimanenti vennero risucchiati subito nel vortice, sparendo per sempre come gli altri. I mostri rossi, nel frattempo, si rialzarono e si gettarono addosso a Timmi, che scartò a destra scagliando una sfera di fiamme nere contro il più vicino.

Lo prese che era ancora a mezz'aria, incenerendogli metà del corpo e respingendolo contro gli altri suoi simili. Quelli crollarono di nuovo a terra, in un vortice di artigli e guaiti di dolore.
Prima che potessero tornare alla carica, Timmi si rialzò subito con una capriola che lo allontanò da loro e sguainò la sua spada fiammeggiante, stringendola con entrambe le mani. Uno di loro spiccò un salto, e lui vibrò un rapido fendente che gli mozzò la testa. Gli altri si rialzarono a fatica, forse perché più malconci del primo, e cercarono di avvicinarsi al mezzodemone. Lui, però, non attese di essere attaccato.

Senza un attimo di esitazione si buttò su di loro, falciandone uno all'altezza delle zampe, che vennero tutte tagliate via di netto, roteò una volta su se stesso e riuscì praticamente a sventrare un secondo demone, e poi spazzò l'aria con l'arma, colpendo i rimanenti in una sola volta.

In capo a pochi secondi erano morti tutti.

***

Le cose si complicano... Pensò Julien, massaggiandosi il mento.

Il ragazzo, Xander Donovan, aveva imparato anche a usare una pericolosa magia nera, e anche se non sembrava sopportarla bene dal punto di vista fisico era in grado di rivolgerla contro i propri avversari senza sbagliare il colpo. Certo, non era di livello particolarmente elevato, ma funzionava piuttosto bene.

E quel dannato mezzodemone era abbastanza forte e veloce da uccidere senza problemi tutti quei demoni non ancora morti.

Che razza di arma era quella, comunque? Si chiese, allontanandosi. Da quando le spade hanno lame di fuoco a scomparsa?

***

Ansimanti, accaldati e sudaticci, i quattro si rialzarono in piedi (Xander solo con l'aiuto di Jo che lo sosteneva), mentre Timmi si affrettava a riporre la spada e a rimettersi la mitena sulla mano.

- Da dove sbuca quella?- chiese, accennando alla pistola che

Nadine teneva ancora in mano.

- Un prestito di mio padre.- rispose lei, mettendola via.

- Mh.- fece Timmi, anche se le scoccò un'occhiata leggermente critica - Cos'è successo? Credevo foste a casa.-

- Beh...- cominciò Jo - C'eravamo. Ma poi siamo andati in un negozio...-

- Per comprare la cosa non meglio identificata di cui mi avevate parlato?-

- Sì... e all'improvviso, io e Xander abbiamo visto passare Kyle davanti alla vetrina.-

- Cosa?- esclamò Timmi, stupito.

- Lo so.- rispose il ragazzo - Per questo abbiamo deciso di seguirlo...-

- COSA?- ripeté Timmi, ancora più incredulo.

- Sì... dovevamo capire dove andava... solo che ci ha visti e...-

- Razza... di... IDIOTI!- gridò Timmi, infuriandosi tanto che faticava a parlare - Ma come v'è saltato in mente di seguirlo?-

- Beh... non è che avessimo scelta.- rispose Jo, sulla difensiva - Insomma, dovevamo capire che stava facendo, no?-

- No!- esclamò Timmi - Io devo capire cosa sta facendo! Voi dovete soltanto pensare a restare vivi!-

- A... andiamo, dai... se ti... se ti avessimo aspettato... se ne sarebbe... andato...- esalò Xander, privo di forze.

- Meglio perdere lui che perdere la vostra vita!- ringhiò il mezzodemone - Guardati, dannazione! Sei uno straccio! Hai usato la magia nera, vero?- si lasciò sfuggire un ringhio esasperato, voltandosi e mettendosi una mano tra i capelli - Ma che accidenti avete che non va nella testa?- esclamò.

Subito dopo si lasciò scappare un grugnito, afferrandosi il petto: gli stava venendo un'altra crisi.

- Volevamo solo renderci utili...- si giustificò Jo, mortificato.
- U... utili?- ringhiò amaramente lui, serrando le dita sul torace, la voce contratta per il dolore - La... sola utilità... che avreste potuto avere... sarebbe stata quella di... concimare l'orto coi vostri fottuti cadaveri!- gridò, voltandosi verso di loro. Era pallido e sudaticcio, gli occhi mandavano lampi - Come avete potuto essere così...- gemette più di prima e cadde in ginocchio, ansimando.

- Basta, ora!- esclamò Nadine, facendo un passo avanti e ignorando i suoi lamenti - Sono stati sciocchi, è vero, però stai esagerando. E ti sta anche venendo una crisi!-

Timmi la guardò attraverso il proprio velo di dolore.

- Tu... TACI!- gridò - STUPIDA UMANA IDIOTA! LASCIAMI IN PACE!-

- Certo, perché stare da solo è la cosa che ti riesce meglio!- disse lei. Trasse fuori dalla tasca un pacchetto e glielo scaraventò sotto il naso - Buon natale!- sbottò, acida, dirigendosi verso la macchina.

***

All'istante la crisi di Timmi parve passare, e i suoi muscoli si rilassarono tutti insieme mentre fissava basito il pacchetto davanti a lui. Seguì qualche minuto di imbarazzante silenzio, rotto solo dai passi di Nadine che si allontanava. Tutti sentirono un gran freddo che niente aveva a che fare con il tempo, anche se la temperatura non era esattamente delle migliori.

- Ecco... non è proprio così che pensavamo di dartelo...- disse Alis, visibilmente a disagio.

- Comunque, buon Natale!- continuò Jo, cercando di recuperare la situazione, sistemandosi un po' meglio il braccio di Xander sulle spalle.

Lui rialzò lentamente, raccogliendo con aria attonita il regalo, quando un grido di stupore li raggiunse: Nadine stava tornando di corsa da loro.

- Tu...- balbettò, indicando Timmi - Tu... tu...-
- Che c'è?- chiese Xander.

- Lui...- la ragazza scosse la testa e fece cenno agli altri di seguirla.

I tre, perplessi, lasciarono Timmi a fissare il pacchetto, mentre Nadine li conduceva fino alla macchina, che aveva ancora lo sportello di dietro aperto. Sui sedili posteriori c'erano quattro pacchetti di varie forme e dimensioni, tutti accuratamente incartati e infiocchettati, con il loro bigliettino di auguri.

- Cosa...?- esclamò Jo.

- Ma lui... non aveva detto che non festeggiava mai il Natale?- chiese Alis, stupita.

- Quand'è che una ricetta non viene bene?- chiese Timmi, avvicinandosi con il pacchetto ancora in mano.

Tutti lo guardarono, senza capire, e videro che non era più arrabbiato, ma sorrideva con aria un po' dispiaciuta.

- Non viene bene quando gli ingredienti non sono quelli giusti.- spiegò, andando al posto di guida - Forza. Andiamo a casa.-
Senza dire una parola, Nadine, Alis, Jo e Xander salirono in macchina.

- Quindi...- disse improvvisamente Nadine, rompendo il silenzio - Era questo... che facevi? Quando non c'eri, voglio dire.-
Senza guardarla, Timmi annuì.

- Tra le altre cose.- rispose lentamente - Avevo davvero da fare.-

- Ah... beh... ecco... per prima...-

- Lascia perdere.- disse lui - Ho un po' esagerato, in effetti, e la crisi lo dimostra. Ma promettetemi di stare più attenti.-

- Okay.- la ragazza soppesò il suo pacco, non molto più grande di quello che avevano dato a lui - Cos'è?-

Lui le lanciò un'occhiata obliqua.

- Tu mi diresti cosa mi avete comprato?-

- Ehm...- esitò lei.

Timmi tornò a guardare la strada, un mezzo sorriso stampato in faccia.

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