Cap. 26: Caccia alle volpi

Non c'erano dubbi: Kyle, per qualche strano motivo, era venuto a Orenthal e passeggiava tutto tranquillo per la strada nel giorno di Natale.

- Cosa...?- sbottò - Che ci fa qui?-

Prima che potesse rendersene conto Xander era uscito dal negozio con Jo alle calcagna.

- Lo seguiamo?- chiese, continuando a fissare Kyle, che si stava allontanando.

- Sì.- rispose subito Jo, deciso - Dobbiamo capire cosa ci fa qui e dove sta andando! Probabilmente è qui per qualcosa di pericoloso, non ti pare?-

La sua voce e la sua faccia dicevano chiaramente che, più che spaventato, era eccitato. Udirono appena il richiamo delle ragazze e cominciarono a correre furtivamente, per poter seguire l'uomo senza essere visti.

Ogni volta che girava un angolo loro si nascondevano dietro un albero o una macchina, per poi ricominciare a seguirlo. Per due volte cedettero di essere stati scoperti, ma lui non cercò mai di avvicinarli, né di scappare. In un'occasione si fermò anche a comprare un giornale da un distributore all'angolo, scorrendone rapidamente le pagine: sembrava tranquillo, e qualsiasi cosa facesse da quelle parti non lasciava trasparire la minima emozione.

Dopo una decina di minuti svoltò un angolo e lo persero momentaneamente di vista. I due cominciarono a correre, infilandosi nel vicolo a loro volta, trovandolo sgombero: Kyle doveva aver già raggiunto il fondo, dove si apriva l'unica possibile uscita, una piccola via laterale che dava sul retro di un ristorante chiuso.

- Le sue impronte vanno proprio lì.- sussurrò Jo.

- Andiamo.- disse Xander.

I due si avvicinarono furtivi all'angolo e si sporsero per vedere, stando attenti a non essere scoperti. Oltre trovarono solo cassonetti pieni di spazzatura, neve e porte chiuse. Kyle era svanito.

- Cosa?- sbottò Jo - Dov'è andato, adesso?-

Avanzarono verso la fine della traccia: le orme si arrestavano proprio nel mezzo del vicolo, senza avvicinarsi ad alcun muro. Inoltre tutte le porte erano chiuse con dei pesanti lucchetti, le finestre avevano le sbarre e il fondo della strada era chiuso da un muro di dieci metri.

- Magari si è proiettato altrove.- azzardò Xander: Timmi gli aveva già spiegato il concetto di Proiezione, che consisteva nello spostarsi magicamente nei posti dove si è già stati, e ormai lui stesso lo padroneggiava abbastanza bene - Forse aveva già finito di fare ciò che doveva e se ne stava andando via.-
- Dici?-

- Sicuro. Questo è un ottimo posto da cui svanire: è lontano dalla via principale, le finestre sono chiuse ed è poco frequentato, non ti potrebbe mai vedere nessu...-

- EHI!- gridò qualcuno alle loro spalle, facendoli sobbalzare.
Si voltarono di scatto, il cuore che batteva a mille. Fortunatamente, erano solo Nadine ed Alis, piuttosto alterate.

- Ma dove stavate andando?- sbottò Alis - Abbiamo dovuto anticipare noi...-

- Abbiamo visto Kyle.- spiegò Xander, mettendole subito a tacere - Era qui, un attimo fa.-

Le due rimasero senza parole.

- Sei... sei sicuro?- balbettò Nadine.

- Sì, purtroppo.- rispose Jo - Ma ormai se n'è andato via.-

- No, non sono andato via. Sono sempre qui.-


Questa volta a girare l'angolo fu davvero Kyle, che avanzò di qualche passo con la massima calma, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni. Sul volto aveva un'espressione di leggero divertimento, come se la situazione lo divertisse molto.

- E così mi stavate seguendo.- disse, osservandoli uno ad uno - Dovevate stare più attenti. Ma soprattutto, avreste dovuto pensare che non sono passato di lì per caso... cos'altro c'era in zona ad attirarmi, se non voi?-

Jo deglutì.

- Allora...- continuò Kyle, facendo un altro paio di passi in avanti - Per prima cosa, ditemi: dov'è mio fratello?-

- Di certo non verremo a dirlo a te!- sbottò Nadine, prendendo la pistola, che portava infilata nella cintura, dietro la schiena. La puntò contro Kyle, non senza tradire un certo tremito - Vattene, o... giuro che ti sparo! Ti avverto... ho una buona mira, io!-

Per un attimo nessuno parlò; gli occhi di tutti erano puntati su Nadine che, ferma in mezzo al vicolo, teneva l'arma puntata contro Kyle, che a sua volta sembrava essere veramente stupito, quasi incredulo, vedendo il comportamento della ragazza.
Nonostante tutto, sembrava piuttosto determinata.

Alla fine, Kyle scoppiò a ridere.

- Tu...- disse, sobbalzando dalle risate - Tu pensi davvero... che basti una pistola per uccidermi?-

Lei tolse la sicura.

- No... però posso provare. Lo farò, giuro!-

Kyle la guardò negli occhi, la bocca storta in un sorrisetto.

- Hai fegato, lo ammetto.- disse.

Senza distogliere gli occhi, indietreggiò di qualche passò e batté le mani. Sei creature poco più grosse di un bulldog si materializzarono quasi istantaneamente davanti a lui.

Erano scagliose, basse e gobbe, di un cupo rosso nerastro, munite di un lungo muso da cui sporgevano zanne sudice lunghe un dito.

Gli arti superiori erano leggermente più sottili e storti rispetto a quelli inferiori e questo, unito alla loro postura, li faceva somigliare a scimmie incrociate con grossi cagnacci rabbiosi.
Li osservarono qualche istante coi loro occhi privi di pupille, poi si misero a quattro zampe, avanzando verso di loro con un ringhio sommesso che gli usciva dalle gole.

- Visto che mi sei simpatica, per oggi lascerò fare a loro.- disse Kyle - Così avrete qualche vera possibilità, magari.- si voltò per andarsene, poi si fermò di botto - Oh, quasi mi dimenticavo... secondo il meteo oggi il sole tramonta alle tre del pomeriggio.- guardò l'orologio - Ora sono... le due e cinquantasei.- ridacchiò - Beh... divertitevi.- e, ricominciando a camminare, svanì in una piccola voluta di fumo grigio.

***

Le creature che aveva lasciato iniziarono a ringhiare più forte, muovendo qualche passettino verso di loro. Istintivamente, Xander indietreggiò verso il fondo del vicolo, seguito a ruota da tutti gli altri.

- Mmmh...- gemette Nadine, continuando a puntare inutilmente la pistola che, ora, sembrava poco più di un giocattolo.

- Xander, portaci subito via!- esclamò Jo, aggrappandosi a un braccio dell'amico, così forte da fargli male.

- Ouch... un minuto!- protestò, cominciando a raccogliere le forze.

Si figurò nella testa la casa di Timmi, il luogo più sicuro che gli venisse in mente in quel momento, il suo salotto ingombrato dai letti delle ragazze...

Non successe assolutamente niente.

- Cosa succede?- gridò Alis, con voce acuta - Perché non funziona?-

- Una magia che blocca la Proiezione...- gemette Xander - Timmi me ne aveva parlato... non posso andare da nessuna parte!-

- Okay... allora forza!- esclamò Nadine, puntando la pistola - Dobbiamo aprirci la strada.-

Xander lanciò due sfere di fuoco e Nadine sparò qualche colpo: due mostri vennero raggiunti dai proiettili, un altro da una sfera (che esplose), e gli altri fecero dei rapidi balzi di lato per evitare di essere presi.

- Muoviamoci!- gridò Xander, cominciando a correre.

Gli altri non se lo fecero ripetere.

Alcune di quelle creature cercarono di intercettarli, e il ragazzo dovette ricorrere alla stessa magia difensiva che aveva protetto Nadine dagli scheletri giorni prima per rallentarli.
Continuarono a correre per le strade deserte, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra loro e quei cosi. Il silenzio era rotto solo dal suono dei loro passi e dai versi ringhianti delle creature alle loro spalle. Nessuno sembrava volersi affacciare per guardare fuori, tutti erano troppo impegnati a mangiare e a scartare i regali.

Di certo, quello era annoverabile tra i loro Natali peggiori.

- Dove andiamo?- gridò Jo. Alle loro spalle, si sentivano ancora le grida rauche dei mostri - Dove?-

- Verso il parco!- rispose Nadine, prendendo il telefono: avevano preso il numero di Timmi, così da poterlo chiamare in caso di necessità.

E se quella non lo era...

- Pronto?-

- Timmi, aiutaci!- esclamò Nadine - Siamo inseguiti!-

- Tanto per cambiare... Dove siete?- chiese il mezzodemone.

- Stiamo andando al parco!-

- Okay, resistete cinque minuti. Arrivo.- e riattaccò.

Correvano ancora quando raggiunsero il parco, malgrado le lancinanti fitte al fianco, ma nonostante tutti i loro sforzi per seminarle le creature alle loro spalle non si erano date per vinte, e avevano continuati a seguirli senza mollarli un attimo, come dei cani da caccia all'inseguimento di una volpe.

Voltandosi un momento, Xander le vide avanzare sulla strada alle loro spalle, a quattro zampe, correndo e artigliando l'asfalto, su cui riuscirono a produrre addirittura dei piccoli solchi.

Non osando pensare a cosa sarebbero potuto fare alla loro carne se li avessero presi cercò di accelerare e, vedendo il parco stagliarsi davanti a lui contro lo sfondo che era il cielo in procinto di rabbuiarsi, comprese che entro pochissimo sarebbero arrivati anche gli scheletri. Avevano fatto troppo tardi, e adesso li avrebbero accerchiati nel parco.

A quel pensiero si diede dello stupido.

Dei mostri ci inseguono e noi ci rifugiamo in un parco di notte? Pensò. Tanto varrebbe nascondersi nella doccia!

Continuando a correre riuscirono ad entrare illesi (ma ansanti e molto molto sudati) nell'area giochi, ma dopo poca strada Alis mise male un piede e cadde, non lontano da uno degli alberi più grossi e nodosi.

Perfetto, in tema con la situazione... Pensò Xander, guardando con apprensione la pianta.

- Alis!- esclamò Jo, fermandosi e tornando indietro.

- Non... non ce la faccio più...- ansimò lei raccogliendo gli occhiali che le erano caduti, mentre l'aiutava a rialzarsi - Devo... riprendere fiato...-

- Non possiamo fermarci!- disse Nadine.

- Lascia stare, è tardi!- esclamò Xander - Sono già qui!-

I mostri che li inseguivano ormai li avevano raggiunti, e se anche avessero ripreso a correre loro quattro sarebbero stati troppo stanchi per poterli distanziare ancora: tutti loro non ce la facevano più, non solo Alis.

- Accidenti... è già buio...- brontolò Jo - Ora siamo tutti...-

In risposta alle sue parole, dei rumori ticchettanti si aggiunsero a quelli ringhianti, mentre dall'ombra degli alberi alla loro sinistra qualcosa cominciò ad avvicinarsi sempre di più, staccandosi dalle tenere che oscuravano quell'area del parco per dirigersi verso di loro.

Non avevano dubbi su cosa potesse essere.

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