Cap. 15: Cambio di programma

Timmi riuscì ad evitare di venire scaraventato sull'asfalto per un pelo, frenando all'improvviso. Il cane, quindi, terminò il suo salto rotolando a terra e guaendo un poco, rimettendosi subito in piedi e scoprendo le zanne. I pochi passanti sui marciapiedi cominciarono a guardarli entrambi, sorpresi e preoccupati.

Dannati umani! Pensò Timmi. Perché le cose più pericolose vi incuriosiscono sempre?

Fece ripartire immediatamente la moto, quasi sgommando, e dopo neanche un paio di minuti si ritrovò il cane alle calcagna, che abbaiava e ringhiava furioso contro di lui.

Riuscì a trovare un vicolo che pareva vuoto e ci s'infilò all'istante, sterzando bruscamente, al punto tale che per poco non cadde a terra. La creatura che lo inseguiva scivolò nel tentativo di prendere quella stretta curva, ma non si fermò e gli corse dietro all'istante, rimanendogli incollato.

Frenando di nuovo, Timmi voltò la moto usando la gamba come perno e sguainando la propria arma.

Una lunga lama di fuoco, la cui bianca scia spandeva lingue incandescenti nell'aria, comparve al suo fianco, protendendosi dal manico nero.

- Fatti sotto.- disse, preparandosi a ripartire.

Il cane avanzò lentamente verso di lui, ringhiando furioso, la bocca piena di schiuma bianca. Fu a quel punto che iniziò a trasformarsi.

Il pelo della creatura si fece più lungo, scuro e disordinato, e dalle zampe uscirono artigli lunghi cinque centimetri buoni; gli occhi gli si accesero come braci, mentre la schiena gli s'inarcava, quasi fosse diventato gobbo.

- Un Segugio Infernale?- borbottò Timmi, aggrottando la fronte - Ma per favore... è un insulto!-

Diede gas e partì, mentre il demone si lanciava contro di lui.
Un attimo prima di scontrarsi col nemico strinse forte il freno e sterzò bruscamente.

La moto si inclinò di lato, slittando sulla strada e sollevando scintille mentre lui mollava la presa, lasciandola andare. Come aveva immaginato il Segugio Infernale spiccò un balzo, schivando la vettura che altrimenti lo avrebbe investito.

Proprio mentre gli arrivava addosso con le fauci spalancate, Timmi affondò la lama della sua arma, perforandogli la testa partendo dalla bocca.

***

Il corpo del Segugio Infernale cominciò a disgregarsi mentre lui si rialzava e metteva via l'arma.

- Idioti...- sbuffò, rimettendo in piedi la moto - Un Segugio Infernale... Trys mi ha insegnato a uccidere i Draugr a mani nude, dovrei aver paura di un chiuaua gigante?-

Diede uno sguardo alla fiancata della vettura e notò che era tutta rigata; c'erano persino delle ammaccature sulla marmitta, e il fanale era scheggiato. Avrebbe dovuto farla riparare. Sbuffando, rimontò in sella e ripartì a tutta velocità.
Se avevano aggredito lui, non osava pensare a cosa stava succedendo a Xander in quel momento.

***

Timmi entrò sgommando nel parco, inondando gli avversari con la neve sollevata dalla moto, che slittò nuovamente sul terreno, stavolta riuscendo a travolgere un Demone Scheletro, le cui ossa si spaccarono tutte insieme.

D'accordo... Pensò. Vada per Risucchio!

- STATE GIÙ!- gridò, togliendosi la mitena destra.

Senza farselo ripetere, Xander afferrò gli amici e li trascinò al suolo. Ci fu un suono prolungato simile a una potente aspirazione, seguito da una ventata fortissima che scompigliò loro i capelli.

Sotto i loro sguardi stupiti, gli scheletri vennero trascinati via assieme a un po' di neve, attratti irresistibilmente dal palmo scoperto del loro strano amico. La sua mano tesa, ora che era priva della mitena, emanava la stessa luce fiammeggiante di quando lo aveva salvato la prima volta. Era come se quei minuscoli guanti celassero due falò.

Timmi mantenne il palmo teso per qualche secondo, fino a quando tutti gli scheletri non furono inghiottiti dal vortice della sua mano. Contemporaneamente, da sotto il tessuto della mitena sinistra cominciò a pulsare leggermente la stessa, identica luce arancione fiammeggiante, come se si stesse ricaricando.

Quando la minaccia fu cessata il mezzodemone richiuse a pugno la mano e si rimise di corsa la mitena, con la massima indifferenza per quanto appena successo. Sembrava che per lui fosse una cosa assolutamente normale.

- Come hai fatto?- esclamò Jo, rialzandosi e sputando un grumo di neve.

- Le mie mani.- rispose Timmi, correndo a vedere come stava Nadine, ancora stesa a terra - Un regalino del mio demone: la destra risucchia energia e materia, l'altra li rilascia. Le chiamo Risucchio e Riflusso.-

La ragazza, tremendamente pallida e tremante, si stava alzando in piedi con cautela, miracolosamente illesa. Quando fu da lei, il mezzodemone l'aiutò a tirarsi su.

- Tutto bene?- le chiese.

Nadine annuì, anche se molto lentamente.

- Grazie.- gemette con voce rotta.

Un attimo dopo si piegò in due e vomitò.

- Risucchio e Riflusso?- ripeté Jo, ignorando con quella che Xander ritenne scarsità di tatto i conati dell'amica - E cosa fanno?-

- Te l'ho detto.- rispose lui, tenendo la fronte alla ragazza - La mia mano destra, Risucchio, assorbe tutta la materia o l'energia fisica che trova, tipo il fuoco. Infine trasforma tutto in un'unica massa di fiamme magiche che poi libero con Riflusso, la mia mano sinistra.-

- Ah...- fece Jo - E perché ti copri le mani? Gli impedisci di usare i loro poteri, no?-

Timmi si voltò a guardarlo, aggrottando la fronte.
- Certo che glielo impedisco.- disse - Non sempre se ne stanno buoni. Se non resto concentrato, i vortici si aprono subito. L'ultima volta ho quasi preso il volo.-

Nadine si rialzò e, intercettando lo sguardo di Timmi, annuì, come a dire che ora stava meglio. Lui annuì di rimando.

- Perché sono riusciti a vederli?- chiese Xander, accennando agli amici - Non c'era un incantesimo a occultarli?-

- Ma certo che c'era!- Timmi sbuffò - E sai perché non funzionava con loro? Perché erano qui!- grugnì - Perché c'eri tu! Perché erano testimoni!- sbottò, facendo un gesto scocciato con le mani e voltandosi per andare a tirare su la sua moto ammaccata, scuotendo la testa - Grandioso...- ringhiò, rivolto a nessuno in particolare, mentre la rimetteva in piedi - Davvero... grandioso!- esclamò, dando un calcio alla neve e sollevandone una quantità a dir poco impressionante.

Jo guardò Xander, che si strinse nelle spalle e poi si voltò verso Nadine (ancora un po' pallida) ed Alis, tutta scarmigliata.

- Ehm... tutto bene?- chiese.
- No!- sbottò furente lui, girandosi con le braccia larghe - Un cavolo che va tutto bene! COL CAZZO CHE VA BE... ugh!-

All'improvviso lanciò un gemito strozzato e crollò in ginocchio, artigliandosi il petto, scosso da brividi di tensione.

- Oddio... Timmi, hai un altro attacco?- chiese Alis.

- No, sto giocando a nascondino...- grugnì - PIANTALA DI DIRE STRONZATE, PUTTANA!-

Colpì con forza il suolo con un pugno, ansimando e grugnendo. Xander esitò, incerto su come comportarsi: non aveva mai pensato di chiedergli cosa fare in quelle situazioni, dopo l'ultima volta non aveva avuto altri attacchi e gli era del tutto passato di mente. Si voltò verso gli altri, in cerca di un qualche aiuto, e vide che anche loro lo fissavano incerti.

Incrociò lo sguardo di Nadine, che scosse la testa e gli fece cenno di non muoversi.

- Timmi...- disse lentamente, muovendo un passo verso di lui - Possiamo fare... non so... qualcosa?-

- POTETE SPARIRE!- ruggì il mezzodemone, colpendo ancora il suolo. Un rumore scricchiolante disse loro che il terreno stava crepando.

- Non dici sul serio.- osservò la ragazza.

- E COSA NE SAI? TU NON MI CONOSCI!-

Nadine si inginocchiò a poca distanza da lui.

- So che non ci faresti del male.-

A quelle parole Timmi alzò lentamente lo sguardo, incrociando gli occhi di Nadine. Rimasero a fissarsi per un lunghissimo istante, durante il quale il tremito che lo scuoteva, a poco a poco, si acquietava. La tensione si allentò con lo stesso ritmo, e alla fine Timmi rimase semplicemente ad ansimare come se avesse corso.

***

Il mezzodemone si prese un po' di tempo, recuperando fiato prima di rialzarsi.

- Alis...- borbottò - Mi dispiace.-

Lei scosse la testa come a dire che non importava, continuando a fissarlo in silenzio. Xander e Jo si scambiarono uno sguardo.

- Okay... d'accordo, ora sto meglio.- disse Timmi dopo qualche altro secondo, rialzandosi lentamente - Beh, guardiamo il lato buono... adesso potete venire con me e Xander dal Sommo Concilio. Devono saperlo.-

Tutti sgranarono gli occhi.

- Davvero?- esclamò Jo.

- E quando?- volle sapere Alis.

- Domani.- rispose Timmi - Stavo venendo da voi proprio per dirvi questo: mi hanno contattato poco fa, per dirmi di presentarmi domani a mezzogiorno.-

- Come andremo?- mormorò Nadine, rialzandosi a sua volta, ancora pallida ma ferma sulle gambe.

- Vi porterò io.- rispose lui - O meglio, loro apriranno la strada. Per me è complicato, non riesco nemmeno a usare la magia per spostarmi, i miei poteri sono sigillati.-

- Però... a mezzogiorno di domani noi saremo a scuola.- osservò Alis.

- Oooh... e fregatene!- esclamò Jo.

- No, ha ragione.- disse Timmi - Se i nostri simpatici amici si dovessero accorgere che non ci siete capiranno che qualcosa non va. Chiunque ci sia dietro verrà messo in allarme, e il nostro solo vantaggio è che non può prevedere le nostre mosse. E poi, a scuola ci dovete andare eccome, in ogni caso.-

Jo aggrottò la fronte.

- Perché?- chiese - Io pagherei oro per saltare un giorno.-

- Tu prova ad usare la magia per saltare un giorno di scuola e io ti cuocio con le patate e il rosmarino.- grugnì il mezzodemone, scuro in volto.

Jo deglutì, ma Xander sbuffò.

- Ha ragione, però... per un giorno potremmo anche non andare, no? In fondo è l'ultimo.-

Effettivamente, il giorno successivo sarebbe stato l'ultimo prima dell'inizio delle vacanze di Natale. Se solo il Sommo Concilio avesse aspettato un altro poco...

- Tranquillo.- lo rassicurò Timmi - C'è un modo, per far passare inosservata la vostra assenza.-

I quattro lo guardarono stupiti.

- Ah sì?- chiese Alis - E qual è?-

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