20. Vuoto
Una delle cose che più odio al mondo è quella di essere svegliata quando non devo andare a scuola, o quando non ho nessun impegno. Che sia la sveglia, il mio cellulare oppure il campanello. Proprio quest'ultimo infatti, mi fa alzare con rabbia dal mio letto. Scendo le scale assonnata e prima di aprire la porta guardo l'orologio in cucina. Sono le undici e mezza, in effetti non è prestissimo. Ieri sera però sono andata a dormire tardi. Nonostante non sia uscita, sono rimasta a guardare su netflix pretty little liars.
"Chi è?" Domando seccata verso la persona che è fuori.
"Faith tesoro, sono Pattie" non appena sento la sua voce apro la porta.
"Buongiorno Pattie! S-scusami per come ho risposto, stavo dormendo e mi sveglio sempre nervosa" mi giustifico mortificata.
"Tranquilla, mi dispiace averti svegliato. Un'uccellino mi ha detto che sei da sola, sapevo che tua mamma non c'era, ma tuo padre invece quando è partito?" Mi domanda, mentre io sto pensando a quell'uccellino. Glielo ha detto Justin? Allora ieri mi stava ascoltando al parco! Per quale motivo si interessa e parla di me con sua mamma?
"Ieri mattina è partito.. stasera è il compleanno di un suo amico e non ha potuto fare a meno di andare" gli spiego, ancora sul uscio della porta. "Entra dentro" la invito facendomi da parte.
"Oh no tesoro, grazie. Sono venuta per invitarti a pranzo da noi, vestiti e vieni, non accetto un "no" come risposta" parla decisa con un sorriso sul volto. Oggi si sente bene.
"D'accordo" gli sorrido a mia volta non riuscendo a dirgli di no. "Mi faccio una doccia veloce e ti aiuto in cucina" l'avviso.
"Vai tranquilla" risponde dandomi un bacio. Se ne va e io salgo di nuovo sopra per mettere in ordine la mia camera e farmi una doccia.
Quando suono alla porta di casa Bieber dopo aver fatto tutto, ad aprirmi è Jeremy.
"Hey Faith, entra, Pattie ti sta aspettando" mi fa entrare indicando la cucina.
"Buongiorno" Lo saluto a mia volta entrando e andando verso la cucina dove vedo Pattie seduta sullo sgabello vicino la penisola, intenta a leggere qualcosa sul suo cellulare.
"Hey bocciolo" mi saluta di nuovo Pattie. "Vieni, siediti, stavo leggendo una ricetta, dopo voglio fare un dolce" mi dice. "Non dobbiamo cucinare, ho ordinato il pranzo da "il pastaio" quel ristorante italiano non lontano da qui e tra poco lo portano a casa" Il pastaio è una catena di ristoranti italiani che si trovano qui, in America. Io adoro la cucina italiana e non posso che essere felice.
"Hai fatto gli occhi a cuoricino" constata la donna al mio fianco ridendo e io con lei.
"Chi non ama la cucina italiana?" Rispondo sorridendo. "Justin è di sopra?" Domando con tono più basso per non farmi sentire da lui se è davvero in casa.
"No, Justin mangia da Ryan, è uscito poco fa" mi informa. Annuisco stranita.
Per caso Justin se n'è andato perché c'ero io?
Se non mi voleva qui, perché allora ha detto che ero da sola a casa, sapendo che poi Pattie mi avrebbe invitato a mangiare da lui? A che scopo lo ha fatto? Mi farà impazzire, anzi ci sta già riuscendo.
Mentre aspettiamo l'arrivo del pranzo io e Pattie parliamo di dolci e della scuola, evitando di finire a parlare di lei e di come si sente. Vuole a tutti i costi sentirsi "normale" e non quella malata. Ha una forza incredibile, l'ammiro tanto e spero che tutti questi dolori e giorni bui saranno sostituti il prima possibile con tanta serenità, senza più preoccupazioni.
Mangiamo tutti e tre in tranquillità, deliziandoci con la pasta al forno, pollo e patate al forno e mozzarella. Appena finiamo tutto, mi alzo e sparecchio la tavola non permettendo a Pattie o a Jeremy di aiutarmi.
"Beato chi ti sposa!" Afferma Pattie sorridendo mentre raggiungo lei e Jeremy in salotto con due caffè per loro, dopo aver finito di pulire. Io invece non lo bevo. Sono l'unica a cui non piace il caffè?
Mi ringraziano e mi fanno sedere non permettendomi di fare altro. "Spero che Justin ci porti una ragazza come te a casa" dice Pattie. Annuisco e penso a Justin e Ronnie. È giusta per lui? La mia amica lo fa felice? O forse ex amica. Ultimamente a scuola non li sto vedendo insieme e ne tanto meno in giro visto che sto uscendo pochissimo, ma se questa cosa del "provarci" sta funzionando vuol dire che stanno bene.
Prendo il mio cellulare nervosa e sbuffo. "Uhg ho il cellulare scarico" Perché mi dimentico di metterlo a caricare la notte?
"Vai in camera di Justin, è l'unico che ha l'iPhone, senza che vai a prenderlo a casa tua" mi dice Pattie. "Tra poco facciamo il dolce va bene?" Mi domanda. "Ovviamente se non hai nessun altro impegno" aggiunge.
"Nessun impegno" gli sorriso. "Vado a prendere il caricabatterie" avviso alzandomi e andando di sopra.
L'ultima volta che ho messo piede nella stanza di Justin è stato due anni fa, prima di partire per gli Hamptons. Sono curiosa di vedere se ha cambiato qualcosa, se ha tolto la cornice con la nostra foto di noi da piccoli sulla sua scrivania. Entro tributante in quella stanza dove ho passato gran parte delle mie giornate insieme a lui nella spensieratezza più totale e noto che mancano parecchie cose. Non ci sono più i poster attaccati al muro di Micheal Jackson e della squadra di basket per cui va pazzo: i New York Knicks. Non ha più esposte le sue coppe che ha vinto per il basket, non ha più appesa al muro la chitarra di suo nonno, e sopratutto la nostra foto non c'è più. La sua stanza è vuota, ci sono solo mobili, senza nessun ricordo, nessun oggetto a cui tiene, è come se lui avesse portato con se tutti i suoi ricordi, tutto il suo passato, lì a New York, e al suo ritorno non abbia portato niente, ha preferito dimenticare tutto, restando così, come questa stanza: vuoto.
"Che ci fai qui?" Sussulto quando sento la sua voce. Justin. Non sembra arrabbiato o infastidito, semplicemente curioso. Pattie non l'ha avvisato di me?
"Uhm..io... s-stavo cercando il caricabatterie" lo rispondo insicura. Sono stata colpa alla sprovvista, non mi aspettavo un suo rientro. Mi guardo intorno in cerca di quel benedetto aggeggio.
"Eccolo" lo prende dal cassetto della scrivania porgendomelo.
"Grazie" dico. "Tua mamma mi ha detto di venire a prenderlo qui" lo avviso con lo sguardo basso. Non riesco più a guardarlo negli occhi.
Lui annuisce e senza aggiungere io altro, mi avvicino alla porta non volendo stare con lui.
"Faith" mi chiama, ma non mi fermo. "Faith" questa volta mi blocca per il polso fuori la porta della sua stanza.
"Che vuoi?" Domando roteando gli occhi e guardando verso le scale.
"Puoi guardarmi in faccia?" Domanda irritato. Mi volto di scatto e gli lancio un'occhiata di fuoco.
"Parla forza, cosa vuoi dirmi?" Rispondo nervosa avvicinandomi pericolosamente a lui non smettendolo di guardare negli occhi. Siamo a pochi centimetri di distanza e ho il cuore che mi batte forte, un po' per il nervosismo, un po' perché quando si tratta di Justin il mio cuore, il cervello e tutto il mio corpo non capisce più niente.
"Non sono stato io a dire tutto a Ronnie" confessa. "Ha capito tutto lei" continua. "Lo capiscono tutti, tranne te" continua in un sussurro abbassando la testa. Come ha fatto a capirlo da sola lei? E cosa dovrei capire io esattamente?!
"Cos-" mi interrompe parlandomi sopra. "Io e Ronnie non stiamo più insieme" aggiunge sorprendendomi. Non ci sto capendo niente. Perché si sono lasciati?
"Perché? C-come è possibile?" dico, volendo delle spiegazioni per capirci di più.
"Cerchiamo di essere amici ora, solo perché abbiamo interrotto la nostra brevissima relazione non vuol dire che io non debba più salutala o avere dei rapporti con lei, fa parte della comitiva ed è davvero una persona fantastica. Ho capito che non proverò mai quello che lei stava iniziando a provare per me e abbiamo preso questa decisione. Siamo stati abbastanza sinceri l'uno con l'altra e non portiamo rancore" mi spiega mentre io ascolto sorpresa. Dovrei essere felice per questa notizia, ma non posso che pensare alla mia amica, a come si sente. In questo momento è il mio unico pensiero, anche perché Justin non prova niente per me, quindi non voglio proprio pensare a lui e ai miei sentimenti.
"C-come ha saputo tutto?" Domando appoggiandomi con la schiena contro al muro. Justin fa un passo avanti verso di me e mi guarda senza dire niente, spostandomi una ciocca di capelli dalla faccia. Vorrei tanto stringerlo tra le mie braccia, averlo vicino, sentirmi protetta, ma non posso e non devo. Lui mi ha fatto del male, devo concentrarmi su queste parole e ripetermele all'infinito. Lui non mi fa bene.
"Ha assistito alla nostra discussione fuori al red lights e ha capito.." mi dice in modo nervoso.
"Capito cosa?" Domando ancora.
"Capito che c'è stato qualcosa di più di un'amicizia tra di noi, capito che entrambi abbiamo provato qualcosa" alza un po' la voce, agitato. Io sono immobile davanti a lui con la bocca spalancata. Ha detto "abbiamo" o me lo sono sognata? Lui ha provato qualcosa per me? Justin provava qualcosa per me e non me l'ha detto?
Ho la vista appannata e la bocca ancora aperta.
Sono sconvolta.
"T-tu.." non riesco a finire la frase perché Justin mi lascia da sola entrando nella sua camera nervoso. Rimango nella stessa posizione per un po', sono troppo scossa, poi mi decido a raggiungerlo. È seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle gambe e la testa fra le mani, mente muove nervosamente la gamba.
"Hai detto di aver provato qualcosa per me?" Domando con voce bassa, quasi timorosa di sapere la risposta.
"Che t'importa?" Domanda stizzito.
"M'importa, ho bisogno di saperlo" dico a denti stretti.
"E perché?" mi guarda curioso. Distolgo lo sguardo e mi mordo la guancia cercando di trattenere le lacrime. Mi avvicino appoggiandomi con le ginocchia per terra, difronte a lui e mi guardo le mani nervosa e con una lacrime che mi riga il viso.
"Perché..." tiro su col naso. "Io.. t-.. ti ho amato Justin" e ti amo ancora vorrei dirgli. Tiro su col naso e le lacrime ormai hanno preso il sopravvento non smettendo di scendere lungo il mio viso.
"Beh ora non ci amiamo più quindi è inutile parlarne" si alza nervoso. Non lo guardo e rimango in questa posizione senza riuscire a dire altro. Queste parole fanno più male di uno schiaffo. Lui mi ha amato, noi ci siamo amati e nessuno dei due ha avuto il coraggio di ammetterlo, magari le cose sarebbero state diverse ora. Indietro non si torna, e lui non mi ama più, sempre se è stato davvero amore quello che ha provato nei miei confronti.
"Ci tenevo a dirti solo che non sono stato io a dirglielo a Ronnie visto che per te sono sempre io il cattivo della situazione. Non volevo che prendesse questa piega il mio discorso" è freddo, distaccato. Annuisco soltanto e lui mi lascia da sola nella sua camera con le lacrime agli occhi e il cuore sempre più distrutto..
Spazio autrice
Buona giornata a tutti miei carissimi lettori, come state? Innanzitutto mi scuso per aver aggiornato in ritardo, ho avuto un blocco e non sapevo come continuare o come scrivere nel migliore dei modi la scena che mi ero immaginata, ma comunque ora eccomi qui, con un capitolo bello lungo -che non ho voluto dividere in due parti- e spero vi piaccia così.
Allora, pensate sul serio che Justin non provi più niente per Faith? Cosa ne pensate del suo comportamento? Lasciate dei commenti per farmi sapere cosa ne pensate e votate. A presto💗
-Assia 🌸
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