Alfie 6
Lorentz, su richiesta di Nathan, portò l'intero gruppo d'innanzi a dei sub.
"Umani? Che cosa ci facciamo con gli umani? Non dovremmo mica mangiare loro?" chiese Alfie terrorizzato.
"No non temere." lo rassicurò Nathan "Anche se ci provassimo non ci riusciremmo."
"Che intendete?" chiese confuso.
"Vedi, come ben saprai, certi umani sono pericolosi." spiegò lo squalo martello. "Normalmente sarebbe meglio non averci niente a che fare. Ma questi sono dei ricercatori, e ci studiano."
"Perché?"
"Perché per colpa di umani di altro genere noi squali siamo finiti nella lista delle specie in pericolo."
"Davvero?" domandò Alfie sorpreso. Per tutta la vita aveva sempre visto gli squali con un'aura di timore e invincibilità. Come facevano ad essere una specie in pericolo?
"Certo." rispose Lorentz. "Tutta colpa degli umani. Ma, come ho detto, non questi. Loro vogliono semplicemente studiarci. E noi approfitteremo della cosa per farti fare un po' di pratica."
"Come?"
"Beh, ora stanno misurando la potenza del nostro morso. Vedi? Hanno degli spuntini legati lì."
Alfie vide che stavano impugnando un bastone di metallo su cui era legato un pesce morto. A quella vista avrebbe vomitato se non avesse avuto la pancia vuota.
"Devo mordere quelli?"
"Esatto." rispose Berard. "Prima impari a mordere e poi a mangiare. Accomodati."
La cosa era preoccupante ma almeno ancora non doveva uccidere qualcuno. Tirò un respiro profondo per rilassarsi, spalancò la bocca, e affondò i denti sul pezzo di metallo. Era così duro ma era estremamente sorpreso dalla forza delle sue mascelle e che i suoi nuovi denti non si fossero rotti.
"Il morso di uno squalo è così forte?"
Mollò la presa e si voltò verso la gang.
"No non va bene." disse Berard "Hai dato forza solo alla bocca. Quando mordi devi usare i muscoli di tutto il corpo."
"Posso mordere anche più forte di così?" chiese sorpreso.
"Ma certo. Gli squali bianchi sono bravi a mordere, dopo gli squali tigre ovviamente." commentò con un sorriso di vanità. "Prova ancora."
Si voltò verso gli umani e, facendo come avevano detto, affondò i denti con una forza immensamente superiore a prima.
Sia gli squali che e i pesci pilota cominciarono a fare il tifo per lui con grande vigore.
"Mordi." Gli ripetevano in coro.
Con la forza delle sue fauci riuscì a strappare il bastone metallico dalle mani del sub e a scaraventarlo via. Tutti iniziarono ad applaudire la sua performance.
"Ce l'hai fatta." gli disse lo squalo tigre con orgoglio. "Come ti è sembrato."
Alfie alzò lentamente lo sguardo in alto.
"È... stato... fantastico!" Disse cominciando a nuotare a destra e a manca in preda all'euforia. "Non mi sono mai sentito così vivo."
"Bene." rispose soddisfatto Nathan.
In quel momento il suo stomaco emise un brontolio.
"Direi che abbiamo finito appena in tempo. Sei pronto per il tuo primo pasto." annunciò Umar.
A quelle parole ebbe di nuovo paura. Era arrivato il momento di uccidere e mangiare un povero pesce indifeso?
Non gli diedero neanche il tempo di elaborare la cosa che Lorentz stava già ascoltando il campo magnetico per localizzare qualcosa da mangiare.
"È fatta." disse infine. "Ho trovato qualcosa di molto grande e gustoso."
"Bene. Allora andiamo a farci una bella scorpacciata." esultò Nathan.
Tutti lo imitarono tranne Alfie, sempre più preoccupato di quello che lo avrebbero costretto a fare.
*
"Questa si che è una manna dal cielo." commentò Berard guardando la megattera morta che galleggiava d'avanti a loro.
Alfie aveva delle opinioni contrastanti a riguardo. Da un lato gli dispiaceva della morte di quella povera balena, qualunque cosa le fosse successo, ma in parte era sollevato, il suo primo pasto da squalo sarebbe stato con qualcuno già morto.
"Grasso di balena stagionato." disse Berard con la lingua a penzoloni. "Non c'è niente di meglio. Che la scorpacciata abbia inizio!".
Si lanciò verso il mammifero morto quando Nathan si mise in mezzo.
"Aspetta." disse "Dato che è il suo rito di iniziazione, tocca ad Alfie dare il primo morso."
Tutti posarono lo sguardo su di lui.
"Va bene." cedette lo squalo tigre. "Ma che si spicci."
Guardò esitante la carcassa. Anche se la sua prima uccisione era ancora rimandata, l'idea di nutrirsi di carne non riusciva proprio a piacergli anche se i brontolii allo stomaco si facevano ancora più fastidiosi e insistenti.
"Che cosa stai aspettando? Vai!" lo infastidì Lisca.
Sentendo la pressione dello sguardo di tutti si avvicinò alla carcassa.
"Coraggio." cercò di convincersi. "Non l'hai uccisa tu, è già morta, non devi sentirti in colpa." ricordando poi che lo avrebbero mangiato se non li assecondava, fece un respiro profondo, spalancò le fauci e affondò le zanne in quel corpo.
Sentì il sapore della carne e del grasso riempirgli le papille gustative, mentre masticava e inghiottiva il tutto.
"Allora? Che te ne pare?" domandò Berard.
Il grande squalo bianco rimase in silenzio per qualche istante.
"Ne... voglio... ancora!" disse in preda al delirio.
Tutti lo applaudirono vedendolo buttarsi a capofitto sul cibo, strappando, masticando, e inghiottendo pezzi di megattera, prima di unirsi anche loro al banchetto.
*
Alfie emise un rutto poderoso, sentendosi in piena estasi, con lo stomaco pieno, mentre Lisca provvedeva a ripulirgli i denti dai frammenti di carne.
"Non ho mai mangiato niente di più buono in vita mia." disse quando ebbe finito.
"E trovare tutto questo ben di Dio è stata fortuna." disse Nathan "Aspetta di procedere alla tua prima caccia. Sarà un po' difficile acchiappare una preda, ma ti piacerà la soddisfazione e il senso di vittoria quando ci riesci."
"Sì, certo." rispose evitando di guardarlo.
Odiava ammettere che il suo primo pasto da squalo era stato qualcosa di incredibile, ma ancora non voleva mangiare dei pesci vivi. Forse avrebbe potuto nutrirsi di pesci già morti ma, come gli fece notare Umar, trovarli non era una garanzia. Ora era solo più confuso di prima su chi voleva essere e cosa voleva.
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