La famiglia prima di tutto
Pov Catherine
Eravamo giunti in Kansas, Dean e Sam avevano letto alcune notizie su determinati omicidi e così decidemmo di indagare.
Dopo aver combattuto Asmodeo i mal di testa del minore peggiorarono mentre io e Dean non sapevamo che fare.
Le mie ferite però ormai stavano migliorando e camminare non era più un problema per me.
Molte volte però, ripensavo anche alla conversazione avvenuta tra me e il maggiore dei Winchester, nelle sue parole avevo potuto decifrare preoccupazione ma anche protezione.
C'era qualcosa in lui che mi faceva sentire imprevedibile ma allo stesso tempo al sicuro, nonostante sapessi badare a me stessa.
Appoggiai il borsone con le armi sul letto e sistemai alcune cartelle sopra al materasso poi andai nella stanza dei fratelli Winchester.
Il Motel in cui stavamo alloggiando sembrava abbastanza accogliente e la cosa risultava strana dato che solitamente erano squallidi.
Bussai alla porta sentendoli parlare da fuori o meglio, discutere.
Notando che nessuno mi rispondeva decisi di battere il pugno più volte così da poter attirare la loro attenzione.
«Avanti!» gridarono in contemporanea lasciandomi perplessa.
Erano veramente tante le volte in cui completavano frasi insieme o parole.
«Sammy ti avevo detto di prendermi la crostata!» disse Dean poco dopo essere entrata nella camera.
«C'era solo la torta non è colpa mia» replicò Sam.
Il maggiore fece una espressione frustrata e prese il contenitore con il cibo sbuffando.
«Prima o poi cucinerò io questa benedetta crostata così smetterete di bisticciare» mi intromisi ridendo per poi appoggiarmi al muro.
«Benedetta? Cos'era, una battuta?» chiese Dean gesticolando.
Immediatamente lo guardai e notai il suo sorrisetto, sapeva perfettamente come punzecchiarmi ormai.
In quell'istante qualcuno bussò alla porta e tutti e tre ci guardammo curiosi, non aspettavamo nessuna visita.
Sam prese la pistola dalla tasca dei jeans poi si avvicinò alla maniglia, lentamente sbloccò la serratura e quando aprì lo notai immobilizzarsi.
Appena l'uomo che si trovava al di fuori entrò nel campo visivo di Dean lui sgranò gli occhi.
«Papà?!» i Winchester quasi urlarono per lo stupore e notai il minore rimanere distaccato, aveva salutato suo padre solo con una stretta di mano.
Dean invece era corso ad abbracciarlo e così capii immediatamente la differenza tra i due.
«Sei vivo allora, pensavamo di non trovarti mai più» disse Sam chiudendo la porta e fissando il padre.
«Come vedete sono qui e ora sono pronto per poter sconfiggere con voi Azazel, avete fatto un ottimo lavoro in mia assenza» rispose lui con lo stesso sguardo che faceva Dean quando era fiero di qualcosa.
«Quindi tu sei John Winchester? Ho sentito molto parlare di te Sam e Dean ti hanno cercato in continuazione» ammisi contenta di quell'incontro.
«E lei chi è?» chiese John confuso per la mia presenza.
«Papà lei è Catherine, una cacciatrice come noi, cacciamo insieme e stiamo anche cercando occhi gialli, potrebbe aiutarci a sconfiggerlo dato che come noi ha dei conti in sospeso» spiegò Sammy posando la pistola sul comodino affianco al letto.
«Pensavo portaste avanti il lavoro di famiglia in modo solitario. Quindi avete cacciato con lei per tutto questo tempo?» domandò nuovamente il padre.
«Certo, è una ottima cacciatrice» rispose Dean con sguardo sincero ma anche serio.
John fece una espressione indecifrabile e poi incrociò le braccia al petto osservando i due figli.
Non sembrava affatto contento della mia collaborazione con Sam e Dean, così feci un profondo respiro preparandomi al peggio.
«Ragazzi, se volete uccidere una volta per tutte Azazel dobbiamo cacciare noi tre da soli, sappiamo come muoverci insieme, cosa fare e io ho capito anche quale arma utilizzare contro di lui. Pensavo fosse una leggenda mentre invece l'ho trovata davvero. Sono stato attaccato alle costole di quel bastardo per mesi e ora sono pronto insieme a voi» disse il padre lasciandomi inizialmente incredula.
Forse aveva ragione, lui cacciava con i suoi figli da anni e io sarei stata solo di intralcio.
Uccidere occhi gialli però era anche una delle mie ossessioni quindi la rabbia per la vedetta prese il sopravvento.
«John, so che voi cacciate insieme da tempo ma anche io ho i miei motivi per vedere morto quel bastardo. Penso che ogni cacciatore abbia la propria storia e la mia si basa su Azazel in parte» ammisi con tono fermo.
«Non ho dubbi, ma io ho bisogno dei miei figli completamente, senza distrazioni, se verrai anche tu perderanno tempo proteggendoti e controllando ogni tua mossa mentre io non necessito questo» rispose John alzando un sopracciglio.
Il suo ragionamento non faceva una piega, eppure l'idea di allontanarmi da loro non mi piaceva particolarmente.
Ormai erano come dei fratelli per me ma dopotutto John rimaneva la loro vera famiglia.
Sapevo quanto mi sarebbero mancati, una semplice battuta di Dean o una spiegazione da letterario di Sam, anche solo le solite discussioni per il letto più comodo.
Abbassai lo sguardo verso il pavimento e cercai di ragionare al meglio.
Avrei potuto continuare le ricerche su Azazel da sola e magari rincontrare i Winchester successivamente, infondo molte volte tra cacciatori capitava di perdersi di vista.
«Papà, ormai siamo una squadra, lavoriamo sempre tutti insie-» Sam non riuscì a finire la frase perché Dean non glielo permise.
«Ha ragione nostro padre, faremo come dice» concluse il maggiore senza però guardami negli occhi.
Sapevo quanto Dean fosse leale a suo padre, una volta da ubriaco mi aveva raccontato del rispetto che provava per lui e così decisi di non prendermela.
«Okay, in effetti è vero, io non c'entro nulla tra di voi. Siete una famiglia e come mi avete detto il vostro obbiettivo consisteva nel ritrovare John poi uccidere occhi gialli. Perciò ora spaccate il culo ad Azazel, sempre se non ci rincontreremo prima» dissi sorridendo leggermente e cercando di non far trasparire nessuna emozione.
"Questa è la nostra vita da cacciatori" pensai annuendo e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Sam mi guardò scioccato poi fece lo stesso con Dean che non disse nulla.
Il minore si avvicinò a me poi mise una mano sulla mia spalla guardandomi negli occhi.
«Sono contento di aver passato questi mesi con te, sei una ottima cacciatrice e anche una bella persona, non scordatelo questo okay?» Sam sorrise dicendo quelle parole poi fece un passo indietro tornando vicino a suo padre.
«Grazie Sammy, è stato un vero piacere lavorare con voi e anche conoscere te Jonh» continuai facendo un cenno con il capo.
Senza dire più nulla andai verso la porta aprendola poi mi voltai leggermente verso di loro per guardarli un'ultima volta.
Non sapevo quando li avrei rincontrati e cercai di stamparmi in mente i momenti migliori passati insieme.
Osservai prima Sam che mi fece un piccolo sorriso poi Dean che invece mi scrutava con i suoi occhi verdi.
Sembrava volesse dirmi qualcosa e così aspettai qualche secondo ma invano.
"Come credevo, nulla" pensai nuovamente vedendolo immobile davanti a me.
Distolsi lo sguardo poi uscii dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle con la consapevolezza che forse sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti.
Andai verso la mia stanza ma la presa di qualcuno mi fece sobbalzare.
Immediatamente mi voltai pronta a reagire ma quando vidi che era Dean mi calmai.
«Che cosa ci fai qui? Ora le nostre strade si sono divise» dissi allontanandomi leggermente, si stava avvicinando troppo.
«Volevo solo salutarti, potrebbe essere l'ultimo nostro incontro, non so se riusciremo a vivere contro Azazel» rispose lui ridacchiando e alzando le spalle.
Lo guardai per qualche istante rendendomi conto che sarebbe potuto, anzi, sarebbero potuti morire davvero.
«Vedrai che andrà bene, voi siete ottimi cacciatori e quel bastardo pagherà per tutto il male che ha fatto» cercai di sollevargli il morale con quelle parole ma la sua reazione mi stupì.
Dean non disse niente, semplicemente si avvicinò a me per poi abbracciarmi forte.
Potevo sentire le sue braccia intorno alla mia vita e il suo respiro sul mio collo.
Rimasi immobile sorpresa da quel gesto poi decisi di lasciarmi andare, sapevo che lui non si comportava mai in questo modo e quindi apprezzai maggiormente il suo abbraccio.
Non era un ragazzo che trasmetteva amore in continuazione, lo dimostrava con la sua solita mania della protezione.
Per questo decisi di godermi quel momento, perché sapevo che significava qualcosa.
Appoggiai il capo vicino al suo petto senza invadere però il nostro spazio vitale e un piccolo sorriso mi si stampò in volto.
«Non farti ammazzare mentre siamo con nostro padre okay?» sussurrò Dean.
«Sai benissimo che non posso prevedere il destino e anche che non starò lontano dai guai, ma sicuramente cercherò di non farmi ammazzare» risposi ridacchiando.
Lui si allontanò di qualche passo da me interrompendo l'abbraccio e io inclinai il capo di lato prima di dirgli le mie ultime parole.
«Spacca il culo a quel bastardo» conclusi dandogli un pugno amichevole al braccio prima di entrare all'interno della mia stanza.
Ero felice del fatto che fosse venuto a salutarmi, ma allo stesso tempo confusa per il suo atteggiamento.
Questo non sembrava il solito Dean, quello che conoscevo io non si metteva ad abbracciare le persone, lo faceva poco anche con suo fratello.
Nonostante ciò, decisi di non pensarci troppo ma di concentrarmi sulla mia vita da cacciatrice.
∞∞∞∞
Sono tornata con il nuovo capitolo di Supernatural dopo una breve pausa, spero vi sia piaciuto, se volete lasciate qualche commento per dirmi cosa ne pensate.
Per chi ne avesse voglia, lascerò un messaggio qui sotto su alcune informazioni che riguardano la Fan Fiction.
Dato che le stagioni sono tante ho deciso di basarmi dalla 1x01 alla 6x22, così da non prolungare il tutto.
La trama comunque avrà delle parti in cui non tutte le scene saranno uguali alla serie tv, proprio perché vi è Catherine.
Spero che continuerete a seguire la mia storia!
Baci 😊.
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